Capitolo 7 Gelosia ispiratrice

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'Mi piace quel poligono, non è malvagio!' Rafflesia provava a tirare su il morale al Falco. Erano andati a sparare, quel giorno, e il luogo era molto deludente, per principianti 'E' solo per non rammollirci e tenere il ritmo'.

'Sì, hai ragione...la palestra è lussuosa, molto chic...il problema è che, alla base, le attrezzature sono all'avanguardia e progettate per le nostre necessità' tentò, a sua volta, di non farla rimanere male, poichè che si era data così da fare. Vedendola finire di prepararsi, si lamentò 'Devi proprio uscire con la tua amica, stasera? Sei troppo carina...resta con me oppure ti accompagno!' la baciò sul collo, appena spuzzato di profumo, di fronte allo specchio.

'Ha rotto col fidanzato da qualche giorno, ed ha bisogno di sfogarsi a quattr'occhi... resti qui o vai a casa tua?' lo chiese, aveva dormito da lei tutte le notti e pensò volesse dare un'occhiata nel proprio appartamento.

'Non lo so, devo decidere...anzi, sai che ti dico? Rimango qui e ti aspetto!'.

'Ottimo, immaginavo, ti ho lasciato la cena in frigo e, comunque, torno presto, stai tranquillo...scendo, sai quanto è complicato trovare un taxi a quest'ora' lo baciò, velocemente, ed indossò il soprabito, sotto un vestito violetto ametista, delizioso, in maglina leggera, corto al ginocchio.

Non appena prese la porta, Clint, come un missile, si allacciò le scarpe, prese il piumino, le chiavi dell'auto e si precipitò per le scale. Rafflesia era stata misteriosa, su quell'appuntamento, ed ogni tanto riceveva dei messaggi sullo smartphone. Vibrava e lei si spostava, per leggerli. Era roso da una folle gelosia...certo, che avesse un altro gli pareva davvero strano...avrebbe dovuto incontrarlo ed erano sempre assieme...quella era la prima sera che usciva per conto proprio e lui aveva deciso di pedinarla.

***

James l'aspettava, fuori dal locale. L'abbracciò, la tenne stretta, la prese sottobraccio, e le aprì la porta del ristorante, molto galante. Era un noto locale, raffinato, con un grande bar. I due si erano subito accomodati al tavolino che l'Avenger aveva riservato.

Fatta qualche chiacchiera in campo neutro, la Tyler chiese notizie sul suo possibile incontro con Fury.

'Per quello, siamo in alto mare. Allo S.H.I.E.L.D. c'è un divieto assoluto, per voi, di vederlo o chiamarlo al telefono. Sto facendo una corte spietata alla segretaria, ed ogni tanto sbircio se ha in agenda un evento sociale. Se dovessi scovarne qualcuno appetibile, ti avvertirò, tempestivamente'.

Lei si intristì. Buck lo capì, dall'espressione del volto, e le carezzò la mano, sopra il tavolo. 'Hai ripreso ad allenarti? E' un buon metodo per tenere la testa impegnata'.

'Sì, siamo stati a sparare ed in un centro sportivo...nulla di trascendentale, ma il movimento aiuta l'umore, concordo con te!' Rafflesia vide che Barnes impallidiva, fissando di fronte a sé. In lontananza, un rumore di vetri infranti.

***

L'aveva seguita, tallonando il taxi con la propria auto, fino ad un ristorante chic ed affollato. Lasciando la macchina al parcheggiatore, l'aveva vista, con la coda dell'occhio, approcciarsi ad un ragazzo, di fronte l'entrata...inconfondibile, nella fisionomia, per non parlare del riflesso metallico dell'arto in vibranio...Bucky! Lo sapeva, che non incontrava un'amica...bugiarda patentata! E lui, accattivante e faccia angelica...sempre il Soldato d'Inverno rimaneva...si sentì come se Rafflesia gli avesse strappato il cuore da petto e lo avesse fatto a fette. Era arrabbiato, avvilito. Tentò di ragionare, in fondo l'aveva solo salutato, un po' troppo affettuosamente, come al solito. Si piazzò al bancone del bar, ordinò uno scotch e attese le loro mosse. Da dove si trovava, si poteva alzare con facilità, ed avere la visuale sulla sala allestita per la cena, dalla porta da cui si accedeva al ristorante. La donna era di spalle e Barnes di fronte.

Parlottavano, intimi: trascorsi una ventina di minuti, il collega le prese la mano sopra il tavolo, con fare romantico. Era talmente sconvolto per la scena a cui stava assistendo che lanciò, incazzato, il bicchiere, pieno di liquido ambrato che aveva fra le mani, frantumandolo in mille pezzi. Si scostò, immediato, dalla vista di Bucky e si rimise al bar, allungando una grossa mancia al cameriere che si era attivato per pulire il suo disastro.

***

Si era voltata, al rumore, senza vedere nessuno, solo un bicchiere rotto a terra. Un inserviente era accorso per sistemare il pavimento, all'istante.

James si era alzato ed aveva sbirciato, nell'altra sala. Tornando aveva ridacchiato 'Il Falco è seduto di là, con la testa fra le mani e pallido come un lenzuolo...ha disintegrato il bicchiere, forse per la rabbia...eh eh...ti ha seguita e non te ne sei accorta'.

'Oddio! Gli ho detto che vedevo un'amica, non sa della mia idea di parlare con il Capo' era stupita.

'Ti conviene raggiungerlo, prima che tenti il suicidio...o, peggio, mi uccida! Peccato non aver potuto nemmeno mangiare, pare che qui la cucina sia eccezionale. Pago i nostri drink e vado via, dall'uscita di servizio è meglio!' si congedò, non prima di averle sfiorato la guancia, con un tenero bacio.

Barton si era sporto, di nuovo, dalla porta...noooo! Barnes la stava baciando...perché? Rafflesia sembrava tanto coinvolta nella loro relazione, facevano l'amore continuamente, aveva organizzato gli allenamenti, obbligato gli Avengers ad attivarsi per la storia dell'arco. Era così diversa, nell'anima, da come la conosceva? Preferiva James? Era un bel tipo, affascinante, insieme erano ben assortiti...che disdetta...se non lo voleva più, poteva dirglielo, le corna no...quelle no! Era ritornato al suo posto e fissava la ciotolina con le arachidi, in trance.

'Che prende, signorina?' chiese il barista, mentre lei si avvicinava.

'Per favore, due bicchieri di champagne, uno per me ed uno per lui' Rafflesia lo indicò, spostando lo sgabello alto, accanto al suo.

L'uomo la fissò, interdetto.

'Posso farti compagnia? Il mio amico è appena andato via'.

Il Falco era muto; la Tyler continuò, tranquilla 'Questa sera ho raccontato una bugia al mio ragazzo! È la prima volta e mi sento molto in colpa... '.

La guardò, interessato.

'Vuoi sapere il motivo?' gli domandò.

'Sì...' sussurrò quello. Forse c'era una spiegazione!

'Il nostro capo ci ha licenziato, più o meno. Il mio ragazzo sul lavoro è eccezionale. Un talento. Uno spettacolo. Il lavoro è la sua vita. Ho chiesto ai suoi amici di aiutarmi ad incontrare il nostro Direttore, per provare a convincerlo a ridargli il suo posto. Ero a cena con l'unico collega a cui sono legata, per avere notizie in merito'.

'Davvero?' Clint, gli occhi spalancati per lo stupore, si sentì un vero idiota!

'Sì...mi spiace tanto, di non averglielo detto... ho preferito così e non me ne pento'.

'Perché non lo hai fatto?' era curioso, più che mai.

'Nel caso il Capo non si fosse convinto a reintegrarlo, avrebbe avuto una delusione. Volevo preservarlo da un altro piccolo dolore! Spero mi perdoni, perché da quando lo frequento, non posso più fare a meno di lui...' confessò, emozionata, incrociando le dita con le sue.

Il Falco la scrutò, gli occhi lucidi, i battiti accelerati 'Rafflesia...per te, non ho perso la testa...ho perso il mio cuore...ti amo...' mormorò, un attimo prima di congiungere la bocca con la sua.

***

L'aveva baciata, struggente, per tutto il tragitto, fino a casa, senza smettere un attimo di chiamarla amore. Di continuo.

'Non uscirci mai più' Clint, appena messo piede nell'appartamento glielo aveva gridato, un attimo prima di trascinarla in camera da letto e spogliarla, alla velocità della luce.

'Mettiamo in chiaro come stanno le cose, per evitare fraintendimenti futuri' le si era piazzato fra le gambe, tenendola bloccata. Una mano le fermava la coscia sinistra e l'altra il bacino. Con la lingua, la stava torturando.

'Prometti che non lo incontrerai più da sola' la leccava, frenetico e poi smetteva.

'Falcoooo, non fare così...' ridacchiò...quell'uomo era proprio incredibile...era ancora roso dalla gelosia ed insieme voglioso.

'Giuramelo e non ridere, maledizione!' la prese, più ardente che mai...usciva ed entrava in lei, potente...quando sentì che stava per godere, si interruppe!

'Ti pregooo...non fare il dispettoso' era straziata, da tanta attesa. Molto divertita.

'Se non me lo prometti, non ti farò venire mai più...mai più...pure se ti amo...non faremo più nemmeno l'amore...' la minacciò. Aveva ricominciato a passarle la punta della lingua sul bocciolo carnoso, lentissimo.

'Clint...non so se ti conviene...comunque, troverei con facilità un altro, al tuo posto! Sarà più bravo di te, a letto! Non preoccuparti, non rimarrò da sola a lungo...hai visto in quanti hanno partecipato alla scommessa di Stark?!' desiderava provocarlo e spaventarlo.

'Stai esagerando, stasera! Ti faccio vedere io! Nessuno è meglio di me!' Il Falco smise di stuzzicarla, si alzò sulle ginocchia e, con una mossa repentina, la fece voltare a pancia in giù e la prese, selvaggiamente, solo per qualche istante. Al limite del massimo piacere, la rigirò, di nuovo, e si mise, con il viso, a pochi centimetri dal suo.

'Non ti azzardare nemmeno a pensarci. Ritira subito quello che hai detto!' le sibilo'...Era troppo incazzato.

Rafflesia sospirò e lo baciò sulla bocca, cingendolo con le braccia e sbattendo le ciglia 'Va bene...hai vinto, Falco, vinci sempre a mani basse...ritiro tutto...lo sai, voglio solo te!'.

Barton, alla luce di quella reazione e pensando di aver esagerato, la pregò, con un tono dolcissimo 'Scusa...Ti prego, dimmelo, amore mio...'.

Come faceva a non accontentarlo? Si decise 'Non uscirò mai più, con James, da sola...sei contento?'.

'Grazie...adesso sarai contenta tu...anzi, tutti e due.' Scese a venerare l'adorata fragolina più intensamente che poté e lei gli carezzò la cresta 'Uhm, Clint, sì...sono tanto contentaaaa...'mormorò, poco prima di diventare due corpi in uno, due mani in una e di essere travolti dal solito viscerale piacere che si donavano l'un l'altra.

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