Capitolo 6 Le perle dell'amore

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

'Come sto?' gli domandò, entrando nel locale, mentre l'aiutava a togliersi il cappotto.

'Favolosa' replicò, di getto. Un tubino nero, senza maniche, con un cinturino, in vita, le fasciava il corpo, le calze velate, le décolleté dello stesso colore ed una lunghissima e elegante collana di perle completavano il tutto. Era bella, da mozzare il fiato ed era la prima volta che andavano insieme in un posto tanto elegante.

Barton notò gli sguardi degli uomini presenti che la facevano la radiografia, con un pizzico di gelosia che svanì immediatamente, quando lei lo prese per mano e gli si avvicinò, languida, per dargli un bacio sulle labbra 'Tu stai benissimo, mi piace la tua cravatta' gliela sistemò sul collo.

Clint aveva voluto fossero presenti gli Avengers originali. Steve, Thor, Bruce e Tony. I suoi amici, da sempre. Chiaramente, Romanoff esclusa. Rafflesia aveva acconsentito ad accompagnarlo, chiedendo che venisse James, l'unico con cui aveva un minimo rapporto.

Ne aveva incrociato lo sguardo, appena entrata in sala. Si era diretta verso di lui e lo aveva abbracciato, trattenendolo, forse, un po' più del necessario. Il suo accompagnatore provò a non farci troppo caso, stringendo le mani dei colleghi, che erano già tutti arrivati prima di loro e li aspettavano, nervosi, al tavolo prenotato da Tony.

Lei fu educata, ma glaciale.

'Come state?' chiese Steve, in fibrillazione.

'Come vuoi che stiamo, Capitano? Che razza di domanda!' Il Falco fu aggressivo. Sempre il solito, aveva insistito per andare e si era subito inquietato.

La Tyler gli carezzò il braccio, da sopra la giacca, per tranquillizzarlo e parlò lei 'Abbastanza bene, anche se in vacanza forzata. Ci siamo riposati. Novità? Il Direttore?' le premeva sapere.

Gli altri, sulle prime, rimasero in silenzio.

Tony fu sincero 'Ci detesta, in questo periodo. Lo abbiamo visto pochissimo e fa orecchie da mercante sulla vostra situazione. Abbiamo cercato un contatto. Per aprire uno spiraglio e trovare una soluzione... non siamo riusciti...'.

Barton sperava in notizie migliori. Dopo che il cameriere raccolse le ordinazioni, fece per alzarsi 'Vado fuori a fumare!'.

'Vuoi che ti accompagni?' si informò lei, affettuosa.

'No, prenderesti freddo, torno fra poco' la bloccò, nelle intenzioni.

'Vengo io, offrimi una sigaretta' Bucky si mise in piedi, a sua volta, seguendolo e dando una occhiata complice alla donna, che rimase sola con i quattro. Li fissò, ad uno ad uno e parlò.

Si era preparata, era lì per quello 'Signori, ho poco tempo. Sono venuta esclusivamente per Clint e non certo per voi. Ascoltate bene. Ho telefonato a Fury diverse volte, quando ero da sola, ma non me lo hanno voluto passare. Trovate il modo di farmelo incontrare, anche non alla base!'.

'Se non ha dato retta a noi, pensi lo farà con te?' Bruce era scettico.

'Probabilmente no. Ma devo rischiare. A tutti i costi...per Clint...è un Avenger ed un arciere, prima di tutto il resto...non lascerò nulla di intentato...promettetemi che mi aiuterete!' era seria e molto angosciata.

Thor rifletté che pareva proprio presa dal Falco 'Certo, vedremo quello che possiamo fare!'.

'Chiaro, ti aiuteremo' Rogers fece cenno di sì col capo, vedendo i due colleghi tornare e riaccostarsi al tavolo, mentre il cameriere serviva i loro drink.

Bucky e Steve chiacchieravano del più e del meno, per alleggerire l'atmosfera.

La ragazza si lanciò di nuovo. Il paracadute...lo aveva. Ne era sicura. 'Da lunedì, io e Clint ricominceremo ad allenarci. É stato fermo troppo tempo, buttato sul divano di casa mia a fumare o nel mio letto, a fare cose più divertenti' era stata chiara e diretta.

Quello arrossì, leggermente. Non gli aveva detto nulla, della sua intenzione. Era una buona idea, però!

Lei continuò 'Vicino il mio appartamento, c'è una palestra attrezzata e ho prenotato in un poligono di tiro, appena fuori città. Sperando di poterci andare, con basso profilo. Per il tiro con l'arco, dovrete pensarci voi. Trovate un posto, dove il Falco possa esercitarsi adeguatamente e fategli avere il suo equipaggiamento. Tony, sei genio e miliardario. E mi devi un grande favore! Fatti girare il cervello!' lo guardò, in attesa.

Il suo uomo era esterrefatto! Aveva programmato tutto e per lui. Non si era mai confidato, ma Rafflesia aveva capito, da sola, di cosa avesse bisogno! Quella era proprio un'idea grandiosa!

'Va bene, mi attivo. Ti serve qualcos'altro, Tyler?' Stark aveva intuito che fosse un diavolo travestito da angioletto sexy.

'Sì. Tutto il materiale che riceverete da Fury per le missioni, di approfondimento e studio. Mandatecelo. Dobbiamo averlo anche noi! Vi sto chiedendo di sottrarlo allo S.H.I.E.L.D.. Arco e frecce comprese ed è un reato. Se non ve la sentite, lo capirei!'.

'Contaci, provvederemo, e ti faremo sapere al più presto!' Steve parlò per tutti.

***

Rafflesia era in bagno a rinfrescarsi. Il Falco l'aspettava in camera. Era stato contento di rivedere i suoi amici. Ancora più, del pensiero di potersi allenare e, forse, di poter tirare col suo arco. Quella donna era fantastica. 'Grazie per quello che hai fatto per me!'.

'Di niente...da lunedì vita nuova, bando alla pigrizia...!' minimizzò.

'Va bene...non è che, faticato in palestra, sarai troppo stanca, per le cose più divertenti, come hai detto tu, davanti a tutti?'.

Rise 'Avremo sempre tanto tempo, per quello. Credimi! Anzi, spegni la sigaretta e vai... aspettami a letto, su...!'.

'Come fai a sapere che sto fumando?'.

'So sempre tutto di te...comunque...fallo e non discutere, Barton...ti devo proporre un patto ed... ho voglia, stasera, più del solito!' provò a intrigarlo.

Incuriosito, buttò la cicca e si spogliò, mettendosi sotto le lenzuola.

La Tyler arrivò, trascorso qualche minuto. Nuda, indosso solo il lunghissimo filo di perle e le calze autoreggenti velate nere che portava sotto il tubino. Era incredibilmente eccitante. Gli si accostò e lo baciò, strofinandoglisi addosso. Lui sentì il piacevole solletico della collana.

'Facciamo un accordo. Da lunedì, riduci un po' le sigarette...ultimamente stai esagerando e non mi piace!'.

Quello, subito, si inalberò 'Non sono mai riuscito a smettere ed adesso sono troppo nervoso...no!'.

'Clint, solo limitarti un pochino...in cambio, ti farò giocare con le mie perle' lo guardò, lasciva e piena di desiderio, tolse il filo dal collo e lo introdusse fra le labbra, per pochi istanti.

Lui sussultò, stupito.

Si stese supina e, con abilità, lo fece passare sotto il seno sinistro. Lo circondò, saldamente, alla base, con un giro di granuli e poi fece lo stesso col seno destro, terminando con una specie di nodo incrociato... una catena di perle di una decina di centimetri le scendeva in mezzo alle mammelle, a completare la sagoma a forma di infinito in cui si era cinta.

Il Falco era rimasto a bocca aperta.

La vide tirare, leggermente, la parte pendente del monile... il filo in cui era avvinta le strizzò i seni floridi, verso l'alto, e lei gemette, viziosa, come non l'aveva mai udita prima!

Capì al volo il tipo di gioco...era di ferro in mezzo alle gambe, un incendio di sensi nella mente. La donna gli passò il cordoncino, con un sorrisetto, incitandolo 'Prova tu...'. Lui lo prese con la mano sinistra e tese, delicatamente, il nastro di perle, per eccitarla, tentando di comprendere fino a dove potesse spingersi, per non farle male; dopo qualche tentativo, si regolò, tra i sussulti e gli sguardi licenziosi della partner. Padroneggiava quello strumento di piacere meglio della diretta interessata e, soprattutto, aveva aggiunto anche la propria bocca, a quella partita. Quando torceva, le succhiava e mangiucchiava uno dei capezzoli, alternativamente, con forza e Rafflesia emetteva un gridolino ed un sospiro via l'altro 'Falcooo, sei fenomenale!' gemette ancora, prima di sciogliere il nodo e liberare i seni dal filo. Barton notò la carne candida segnata dalla forma sferica delle perle, un solco sensuale; che meraviglia, pensò, sbaciucchiandola proprio lì, seguendo con le labbra il contorno lasciato dalla collana.

La Tyler lo allontanò, piano 'Il meglio deve venire...guardami...'. Prese il filo e lo girò due volte su sé stesso, infilandosi il doppio anello nel piede, per tirarlo su verso l'inguine. Lo posizionò a cavallo del suo fiore, proprio nel punto in cui le carni rosate si dividevano, nel mezzo della proprio giardinetto scuro. Utilizzando entrambe le mani, ognuna delle quali teneva un estremità del duplice filo, strofinò quell'insolito oggetto di godimento fra le cosce...lentamente, le piccole sfere si impregnarono del suo nettare; lubrificate delle sue femminee secrezioni, le scorrevano con facilità sull'inguine. Emetteva singulti, incontrollabili e lo fissava, in maniera provocante.

Il Falco credette di perdere il lume della ragione e smise di respirare 'Cristo santo, mi farai impazzire così!' le gridò. Voleva trapassare la donna lussuriosa che aveva davanti, prima possibile, ma insieme voleva continuare a rimirarla, in quello svago tanto erotico. Non riusciva a decidersi.

'Ti piace più di ciò che facevi con la Romanoff?' gli sussurrò, per provocarlo.

'Sì, sì, sì...e non fare la stronzetta, adesso...continua...ti prego...!' voleva guardarla, qualche altro attimo, tra il bianco del monile ed il pizzo delle calze velate gli stava venendo un infarto.

'Fumerai un pochino meno? Clint?' con voce roca ed eccitata, ripeté la questua e mosse le perle più velocemente, aumentando la tortura di entrambi!

'Sì, sì' bisbigliò l'uomo. Non poté temporeggiare ulteriormente, la voleva troppo 'Basta!' si insinuò fra i fili bianchi, nel solco del suo desiderio e si affrettò ad addentrarsi nella compagna, calda, madida e già pulsante di piacere. Un urto via l'altro, con la collana incastrata fra i loro due corpi, che lo stuzzicava sulla pelle del bacino e su quella più delicata in basso, unitamente al merletto delle autoreggenti, una sensazione inusuale ed esaltante. Le prese la mano. Provò a tenersi il più possibile, senza riuscire a frenare l'impulso carnale che sfociò nella sua amante, come un fiume in piena.

Le si mise a fianco, non una parola, in affanno e molto turbato; passato qualche minuto era tornato in sé 'Non dirmi più niente della storia di Vedova Nera, soprattutto quando facciamo l'amore' la pregò, era rimasto male, istigazione a parte.

'Vedremo, se ti comporterai bene...' lo mormorò, poco convinta.

'Dato ciò che combini con queste perle, qualche spiegazione me la devi!' tirò il filo che le era rimasto fra le cosce, per avvicinarsela e appiccicò il viso al suo, imbronciato 'Chi ti ha insegnato questo giochetto?'.

'Clint, ognuno ha i suoi segreti...' lo fissò, con gli occhi ametista, seria.

'Con quanti lo hai fattoooo? Dimmelo!' si stava alterando.

'Ti è piaciuto almeno?' era una domanda retorica.

'Sì, tanto...sono fuori di me e mi ci vorrà un pacchetto di sigarette intero per placarmi, altro che accordo...rispondimi!?'.

'Uhm...non lo meriteresti...quando sei andato a fare la spesa, ho cercato dei tutorial su internet e mi sono...esercitata...volevo proporti qualcosa...ecco... di indimenticabile...è la prima volta che mi...esibisco con un partner!' rise.

Capì che era vero e la sbaciucchiò 'Spettacolo memorabile...e riservato! Ricordatelo!'.

Lei sfilò la collana dalla gamba e gliela mise al collo, minacciandolo, scherzosa 'Lo rifaremo e giocherò io con te, Falco...il tutorial era ...di coppia! Preparati'.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro