Capitolo 3

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Capitolo 3

Jennifer's Pov

Dopo aver ordinato tanto di quel cibo in camera da scoppiare mi dirigo verso la mia nuova scuola.
Ancora rido per la faccia del cameriere quando entrò in camera con il carrello colmo di patatine fritte,hamburger,crocchette di pollo e dolci di qualsiasi tipo.
Cosa si aspettava? Che essendo la figlia di John Milton avessi un palato sofisticato e avrei ordinato ostriche con vino e un'insalata striminzita? Amo mangiare e non mi faccio scrupoli anche se dal mio fisico non si direbbe proprio essendo molto magra ma comunque rientrando nella norma.
Prendo un taxi e vado verso la mia nuova scuola, la " Studying Economy School" i calcoli e gli affari non fanno per me ma mio padre insistette tanto al fine di farmi entrare in questa scuola e io non volevo deluderlo e poi me la cavo nonostante le mie passioni siano altre.
La scuola è enorme,penso seriamente che forse all'entrata vendevano cartine per orientarsi,perfortuna è domenica quindi oltre al personale in segreteria nessuno è presente o almeno cosi credevo.
Essendomi persa ,non sapevo dove stessi andando ,quindi vagabondo senza meta non accorgendomi di essere davanti alla porta della biblioteca scolastica.
Sento dei versi e incuriosita apro leggermente la porta senza farmi sentire ma continuo a non capire da dove provenissero quegli strani versi finchè un libro non cade da dietro il mio scaffale e io balzo silenziosamente portando la mia minuta mano sulla bocca.
Mi sposto leggermente e sposto i libri in modo da creare un varco per poter vedere.

"Josh,piano o potrebbe sentirci qualcuno", dice la ragazza bruna in tono malizioso.
"Tranquilla piccola, la domenica non viene mai nessuno", il ragazzo continuando a darle una serie di baci sul collo.


Sono completamente disgustata da quella scena,ma mi metto a fissare il ragazzo che a quanto pare è davvero bello. Di solito non mi soffermo mai ma nonostante la situazione mi metto a fissarlo. Alto,forse troppo con degli occhi color pece,sono cosi scuri che non riesco nemmeno a intravedere le pupille, quasi ipnotizzano. Una mascella contratta forse per il piacere che stava provando e dei lineamenti perfetti,molto sicuri ma non troppo calcati e un fisico che se l'avessi visto in fotografia avrei pensato fosse ritoccato. La ragazza prende in mano una ciocca dei suoi capelli castani un po ramati,sembra un'oca starnazzante in calore,continua a toccarlo ovunque come una forsennata neanche fosse un dio greco sceso dal cielo o Johnny Deep.


"Hai un preservativo piccola?", la ragazza si ferma di colpo.
"Ehm,no pensavo avessi tu un preservativo".
"Ma sei scema? Vieni qui e non ne hai nemmeno uno? Io non sono un distributore sai?".
"Ecco...io pensavo che...volevo dire..."


Basta non resistito un momento di più,sto trattenendo una risata da troppo tempo a quella scena deplorevole ma assolutamente comica e cosi senza nemmeno accorgermene dalla mia bocca esce una risata leggera ma che purtroppo viene udita comunque.
Si girano di scatto e i suoi occhi color pece si iniettono diretti nei miei e la prima cosa che mi viene istintiva fare è correre verso la porta.
Comincio a correre senza sosta e senza sapere dove sto andando visto che questa maledetta scuola più corro più sembra diventare grande.Mi fermo solo dopo qualche minuto davanti a un'altro portone ma decido di non aprirlo per non trovare altre strane sorprese,non si sa mai,magari la domenica in questa scuola è la giornata dello "scopare nello stanzino" per cui mi accascio sulla porta scivolando verso il pavimento mentre il mio respiro riprende un ritmo regolare.
Però aveva degli occhi così scuri,sembravano una pozza nera ma non trasmettevano cattiveria e poi le sue labbra sembravano cosi morbide al tocco di quella ragazza,chissà come era baciare quelle labbra e poi..

Ma ti stai ascoltando? Occhi che penetrano?Labbra da baciare? Ma cosa stai dicendo?
Eccola arrivata! La mia fantastica coscienza a farmi cadere dalle nuvole,effettivamente non so a cosa stessi pensando solo che...e mi passai l'indice nel labbro inferiore.


"Qui non hai nessuno da spiare?",giro il capo verso sinistra e lo vedo appoggiato alla finestra che mi fissa con fare misto tra il divertito e l'infastidito.

La luce che filtra dalla finestra gli illumina le ciocche color rame mentre continua a guardarmi con quegli occhi.
Ehi cara guarda che sta parlando con te non puoi restare imbambolata tutto il pomeriggio.


"Allora ?", ripete lui,faccio un grande respiro e finalmente mi decido ad aprir bocca.
"Io non vi stavo spiando!".


Oh grande cinque minuti di riflessione e l'unica cosa che riesci a dire è questa frasetta da bambina colta in fallo?

Basta coscienza non complicarmi le cose !


"Ah no? E cosa stavi facendo qui scusa?", non capisco se è scocciato o meno di aver interrotto il suo "impegno".
"Cercavo la segreteria".
"La segreteria è dall'altra parte cara".


Cara?Questo ragazzo comincia leggermente a darmi su i nervi.


"Beh io non lo sapevo e per sbaglio sono finita in biblioteca,mi dispiace di aver rovinato il tuo incontro "galante" ",dico mimando le virgolette all'ultima parola


Ride leggermente alla mia risposta e devo ammettere che e' bello persino mentre ride.


"Quindi sei nuova deduco dal tuo livello di orientamento e effettivamente non ti ho mai vista ".
"Perspicace", dico in tono altezzoso può essere bello quanto vuole ma non mi lascio imbambolare.
"E anche un po' acida vedo", continua a dire sempre con quel sorrisetto stampato in faccia,cos'ha da ridere ?
"Si e anche stanca di parlare con te, continua pure quello che stavi facendo io devo trovare la segreteria".
"No ho finito di là" lo dice come se fosse un lavoro che deve eseguire e la cosa continua ad infastidirmi sempre di più.
"Anche perché non stava andando molto bene", rido silenziosamente soddisfatta della mia risposta.
"Vedo che hai spiato attentamente".

Arrossisco visibilmente al suo commento cosa che non succede quasi mai ma la situazione è piuttosto imbarazzante inoltre continua a seguirmi per i corridoi,dio ma te ne vai ?
Ma zitta che sei contenta che ti stia parlando,non far finta di niente!
Se la mia coscienza avesse una faccia in questo momento la prenderei a pugni.


"Ripeto,non stavo spiando,cercavo la segreteria,S-E-G-R-E-T-E-R-I-A", sillabo bene ogni parola come se parlassi a un bambino di cinque anni e credo che il livello di intelligenza non sia poi così diverso.
"Va bene signorina simpatia", mi prende per un braccio e mi trascina dall'altro lato del corridoio, una presa molto forte e decisa ma non mi sta facendo male nonostante mi tenesse ben salda.
"Cosa stai facendo?" dissi io continuando a seguirlo.
"Ti accompagno in segreteria o di questo passo arriverai domani", risponde con tono scherzoso,la sua voce cambia,questa mi piace maggiormente.


Strattono il mio braccio dalla sua presa e lui mi guarda con aria confusa.


"So benissimo camminare da sola senza che tu mi trascinii come un cagnolino al guinzaglio".
"Mmm...non mi dispiacerebbe trascinarti come un cagnolino al guinzaglio", e nel suo viso ritorna quel sorrisetto misto tra divertito e malizioso ma non ci do peso,non ho voglia di ribattere.
"Potevi dirlo subito che stavo andando dalla parte sbagliata sai?".
"Volevo vedere per quanto ancora avresti vagato per la scuola,è stato abbastanza divertente".
"Ti diverti con poco allora!".
"Oh no,di solito mi diverto con molto di più", e nei suoi occhi si intravede un velo di malizia mentre guarda davanti a se se stesso come ricordando qualcosa che lo divertisse.
"Non dovresti tornare dalla tua ragazza?"


Si ferma all'improvviso e mi guarda in modo strano per poi dire..."Ma chi quella? Non era la mia ragazza l'ho conosciuta ieri mattina", lo dice in un tono così naturale che penso che mi prendesse in giro invece parla seriamente e la cosa sta cominciando a darmi sempre piú sui nervi.


"Ecco qui la segreteria,devi iscriverti vero?",senza nemmeno accorgermene siamo arrivati in segreteria.
"Si" dissi secca.
"Cassandra,ci puoi dare i moduli per l'iscrizione perfavore?", dice con un sorriso enorme alla donna dietro lo sportello di vetro.


La donna lo guarda con fare dolce e ipnotizzato.


"Ma certo subito Josh".
"Grazie mille,bella come sempre comunque"


E lei arrossisce leggermente spostandosi una ciocca dietro l'orecchio, io invece porto gli occhi al cielo quasi disgustata da quella scena.


"Cosa c'è? Gelosa?" mi dice ridendo.
"Schifata", rispondo a mia volta con una risata forzata "Potevo benissimo trovare la segreteria da sola senza il tuo aiuto e tu potevi benissimo continuare il tuo tour del parco giochi in biblioteca".
"Il mio tour del parco giochi?" e scoppia in una forte risata,questo ragazzo sta ponendo un limite alla mia pazienza.
"Mi dici almeno come ti chiami?"
"No"rispondo secca senza nemmeno pensarci un attimo.

Oh ma avanti smetti di fare la donna in mestruo acida, infondo ti sta solo aiutando.

"Tanto se non me lo dici tu,lo leggero' dopo quando compilerai il modulo di iscrizione".
"Sono Jennifer", dico guardandolo con aria scocciata.
"Io sono Josh,Josh Cliver,piacere di conoscerti e benvenuta alla Studying Economy School", e mi pone la mano.


Si chiama Josh è vero,avevo sentito la ragazza in biblioteca sussurrare il suo nome,ma sentirlo dire da lui è molto piú piacevole e con quel sorriso dolce che mi stava ponendo e quegli occhi che mi scrutano quasi l'anima non posso che stringergli la mano e dire un misero..."Piacere mio".
Josh Cliver prima persona conosciuta a Mahnattan,primo ragazzo che mi da cosi tanto sui nervi e prima persona che mi da brividi su tutta la schiena con una sola stretta di mano..

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