Capitolo 35

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Capitolo trentacinque

Jennifer's Pov

Sono accaldata ed è come se avessi un bue addosso. Le mie mani strofinano lentamente i miei occhi cercando di adattarmi alla luce che subentra dalla finestra.


"Josh",sussurro piano,"Josh,svegliati".

Il suo ammasso di muscoli avvolge ancora la mia vita mentre le sue gambe mi tendono più stretta verso di lui,sembra che deve evitare che io scappi.
Ancora il mio cervello non riesce a immagazzinare totalmente il fatto che io abbia dormito con Josh,ma è l'ultimo dei miei pensieri visto che riesco a malapena a respirare.

"Josh alzati,non respiro",sussurro di nuovo.

È ovvio che se parli con il tono di voce di un topo non ti sente.
Provo ad alzare il suo braccio ma l'unica cosa che ricevo è un suo grugnito,mi sento una prigioniera!

"Josh alzati",urlo spingendomi indietro facendolo cadere bruscamente per terra ,"Sei un fottuto mammut..

Lo vedo alzarsi di colpo dal pavimento e guardarsi freneticamente attorno. Guarda il suo torace,poi guarda le lenzuola,la finestra e poi me. Ripete l'azione un paio di volte finché non si rilassa e si appoggia al bordo del letto.

"Vorrei dirti buongiorno ma non c'è niente di buono in questo risveglio",mi dice acido.
"Nemmeno per me è il caso di dirti buongiorno visto che fino a qualche secondo fa rischiavo di morire soffocata",rispondo nello stesso tono.
"Potevi semplicemente svegliarmi!",mi sbraita contro.
"Ci ho provato ma non ti smuovevi".
"E dovevi buttarmi sul pavimento?",chiede arrabbiato.
"Cosa dovevo fare? Svegliarti con il canto degli uccellini?".

Avete esempio quando due persone dormono insieme abbracciati e poi il mattino dopo rimangono ore a guardarsi,darsi il buongiorno dolcemente con un bacio,coccolarsi,parlare e poi vanno a fare colazione insieme? Ecco,non siamo io e Josh.

"Sei arrogante anche di prima mattina vedo".
"Te lo sei anche mentre dormi quindi figurati",lo rimprovero io ancora una volta per avermi soffocata.

Stava per ribattere finché non sentiamo dei rumori provenire da fuori e diventiamo improvvisamente muti. Sentiamo i passi avvicinarsi sempre di più alla nostra porta e cominciamo uno scambio di sguardi preoccupati finché non sentiamo bussare.

"Signorina Milton",vocia Anny da dietro la porta.
"Cazzo",sibilo.
"Chi è?",chiede Josh a bassa voce.
"Anny,la cameriera".

Le nocche di Anny sbattono contro la porta un'altra volta.

"Beh rispondile",ridice di nuovo sussurrando.
"Ma come fa a sapere che sono qui? Sarebbe dovuta venire a bussare in camera mia".
"Signorina Milton tutto bene?",continua a parlare Anny dall'altro capo della porta.
"Rispondile!",dice Josh togliendomi di forza il lenzuolo che stavo torturando tra le mani.
"Ehm Anny si",blatero,"Tutto apposto".

Il silenzio cala dall'altra parte della porta mentre io e Josh gesticoliamo come delle scimmie per parlare senza emettere suoni.

"Vuole che prepari la colazioni per lei e il suo amico?".

Il mio amico? Una vampata di calore che parte dalla pianta dei piedi e arriva fino alla mia fronte mi percorre velocemente il corpo facendomi diventare una fragola matura.

"Come fa a saperlo?",chiedo a bassa voce.
"Siccome ieri sera noi due non abbiamo combinato niente,sono andato da lei per farmi soddisfare".

Gli lancio uno sguardo agghiacciante assieme a un cuscino che evita facilmente prima di stendersi sul letto e tornare a ridere.

"No Anny grazie,se ne va subito",dico rivolgendo un'occhiata a Josh che sembra leggermente offeso.
"Signorina credo sia maleducazione far andar via il suo ospite senza fargli fare la colazione".

Stringo il pugno nel lenzuolo sapendo che Anny non cederà su questioni di cibo.

"Va bene",sospiro,"Scendiamo tra un po'".
"Si signorina Milton".

Sento i piccoli passi di Anny andare verso le scale e mi rilasso ributtandomi sul letto con le mani sulla faccia.

"Signorina Milton eh?",chiede Josh malizioso,"Molto carino".
"Non sei divertente".

"Potrei chiamarti cosi d'ora in poi",dice sapendo che non mi farebbe piacere.
"No,non lo farai",uso un tono sicuro.
"E chi te lo dice?",mi chiede accigliato.
"Io",rispondo prontamente,"Se mi chiamerai cosi non ti risponderò e sappiamo entrambi che sono brava a mantenere il silenzio".

Il suo sorriso malizioso scompare all'improvviso probabilmente ricordando le settimane in cui non ci rivolgevamo parola o per meglio dire,in cui io non li rivolgevo la parola.
I capelli sono più spettinati del solito ma stranamente mi piacciono anche di piu e la luce che entra dalla finestra illumina le ciocche ramate mentre riesco a vedere le sue pupille in mezzo al mare nero dei suoi occhi. Le macchie nere sulle braccia si tendono assieme ai suoi muscoli mentre si stiracchia e io giro velocemente il capo prima di arrossire.

"Comunque è la prima volta che mi succede una cosa del genere",risponde cambiando argomento.
"Cioè?",chiedo alzandomi lentamente dal letto.
"Cioè che dormo con qualcuna senza aver concluso niente la notte prima".

Lo guardo con la coda dell'occhio mentre mi infilo le ciabatte e lo becco fissare il muro davanti a se come se fosse la cosa più interessante del mondo. Sembra pensieroso riguardo a ieri notte ma dal tono di voce con qui l'ha detto non ne sembra turbato.

"C'è sempre una prima volta",dico io come se fossi indifferente a tutta questa situazione.
"Si può sempre rimediare sai?",asserisce con tutta la sua malizia.
"Mi astengo grazie",sorrido falsamente.

Lui ti fa una proposta del genere e tu ti astieni?

Si certo.
Sei forse cieca?
Ma tu non dovresti essere d'accordo con me essendo la mia coscienza?
Si in teoria,ma quei muscoli mi annebbiano la ragione.

"E perché mai dovresti astenerti?",chiede assottigliando gli occhi
"Vado a fare una doccia",proferisco senza voler rispondere alla sua domanda.
"Rispondi".
"Ho detto che vado a fare la doccia",ripeto cercando di farlo capire che non ritornerò sull'argomento.

Mi guarda intensamente come per cercare di capire il mio comportamento ma alla fine si alza anche lui dal letto e mi si avvicina.

"Va bene,andiamo a fare la doccia".
"Ho detto che io vado a fare la doccia",lo correggo puntadoli l'indice contro il petto.
"Siccome sono un ragazzo dall'animo gentile vengo con te per sostenerti",sposta il mio dito e si mette una mano sul cuore.
"Sostenermi per fare la doccia?",domando divertita.
"Si. A volte passarsi il bagno schiuma sulla schiena può essere un'impresa ma io sarò li ad aiutarti, se ti va lo shampoo negli occhi sarò li ad aiutarti,se...",lo blocco subito con la mano perché non posso ancora sostenere la sua stupidità. Non a quest'ora del mattino.
"Josh",dico mezza seria e mezzo ridendo.
"Si?",risponde pieno di speranza.
"Andiamo a fare colazione",rido ed esco dalla stanza.
"Ma come? E la doccia?",domanda come se fosse un cucciolo abbandonato.
"La doccia la faccio dopo",rispondo girandomi sullo scalino,"Da sola".

"Non sei per niente una ragazza generosa".
"Devo ricordarti che ti ho fatto dormire nella stanza degli ospiti?".
"Noi abbiamo dormito nella stanza degli ospiti",mi corregge Josh divertito,"Insieme".

In questo momento lo sto odiando,ovviamente sa che la cosa mi imbarazza e lui deve sempre puntualizzarla.

"Si ho capito",ribatto infastidita,"Ero presente anche io".
"Oh si che lo eri",borbotta da dietro di me ma faccio finta di niente.

Arriviamo in salotto e mi guardo nello specchio grande osservando la mia figura ricordandomi di non essere nemmeno andata in bagno per colpa di Josh. Pigiama giallo tutto stropicciato,capelli che vanno dove li pare a loro e delle leggere occhiaie sotto gli occhi.
Sospiro frustata davanti allo specchio per il mio aspetto da zombie resuscitato.

"Stai bene",si complimenta Josh raggiungendomi dietro lo specchio.
"Oh avanti risparmiatelo!",lo ammonisco.

Fa spallucce come un bimbo indifeso che ha semplicemente detto la verità ed esce dala visuale dello specchio.

"Stop!",lo sgrido io.
"Cosa c'è?",mi chiede preoccupato per il mio tono di voce.
"Dove stai andando?".
"A fare colazione no?".
"Vai a metterti la maglia".

Guarda il suo petto e poi guarda me sfoggiando uno de suoi sorrisi migliori.

"Ti distraggo troppo in questo modo Milton?",chiede sempre sorridendo.
"No ma Anny è in cucina,non vorrei pensasse cose che non abbiamo fatto".
"Che purtroppo non abbiamo fatto",mi sussurra all'orecchio per poi fare le scale.

Si sta lamentando cosi tanto del fatto che non abbiamo fatto sesso questa mattina ma ieri notte non sembrava averne intenzione. Quando mi ha chiesto di andare a dormire con lui non sembrava avere doppi fini e infatti non mi ha nemmeno sfiorato in modo poco consono.
Sapeva benissimo che non sarebbe successo niente ma mi ha chiesto comunque di andare a dormire da lui.

"Buongiorno signorina Jennifer".
"Buongiorno Anny",rispondo un po' imbarazzata e impacciata.

Bacon,uova,uva,cereali,caffè,latte,pane tostato,marmellata,cioccolata,yoghurt,brioche.
La tavola è contornata di cibo e il mio sguardo si illumina immediatamente.

"Buongiorno signorino Josh",ripete Anny quando vede Josh entrare in cucina. Con la maglietta perfortuna.

O persfortuna.

"Oh buongiorno a lei",le risponde con tono gentile,"Mi chiami solo Josh".

Ovviamente so che Anny non lo chiamerà mai solo Josh,non lo fa con me che mi conosce dalla mia nascita figuriamoci con lui. Mi sfugge solo come fa a sapere il suo nome.
Quando è venuto a casa tua a 'verniciare' forse?

Giusto!

"Ma quante persone devono fare colazione?",chiede Josh con sguardo interrogativo sulla tavola.
"Solo voi due",risponde Anny mentre lava la pentola.
"Sono noi due?",ripete Josh aprendo leggermente la bocca.
"Oh beh si",risponde Anny appoggiando la pentola,"La signorina Jennifer tende a mangiare molto a colazione solitamente".

Sorrido alla sua affermazione mentre mi riempio una tazza di latte e cereali.

"Ah si mi ero scordato che quando mangi ti trasformi in un camionista affamato",mi insulta sedendosi sulla sedia.
"La smetti di insultare il mio modo di mangiare?".
"Quando tu smetterai di mescolare il cibo a caso".
"Quello che faccio io sono prove culinarie",rispondo infilando una manciata di cereali in bocca.
"La mela con la marmellata e il cioccolato la chiami prova culinaria?"
"Tu non puoi capire sei troppo retrogrado",sbuffo sonoramente.
"No sei tu quella strana",ribtte spalmando della marmellata sul suo pane tostato.
"Io non sono strana!",lo sgrido lanciandogli una prugna secca.
"Hai paura dei cibi verdi Jennifer",dice come se questo dovrebbe spiegare il tutto.
"Smettila!",urlo io colpendolo con un'altra prugna.
"Smettila te di cercare di uccidermi con delle prugne secche!",mi urla ancora lui contro.

Sto per lanciargli un'altra prugna finché non sentiamo Anny ridere sottovoce e fermiamo il nostro battibecco.

"Oh scusatemi",dice Anny imbarazzata tornando a pulire.

Ci guardiamo in tralice e ripongo la prugna secca dentro alla ciotola in segno di tregua. Mangiamo silenziosamente tirandoci qualche calcio sotto il tavolo di tanto in tanto come se fossimo dei bambini dell'asilo.

"Signorina suo padre torna oggi pomeriggio".
"Oh giusto. Lo vedrò direttamente stasera a cena".
"Ha qualche impegno pomeridiano?",mi chiede Anny togliendo dal tavolo le ciotole vuote.
"Si,riferiscilo a mio padre al posto mio quando arriva".

Annuisce silenziosa e so che vorrebbe sapere di più su dove vado e con chi.

"Dove devi andare?",mi chiede Josh e vedo l'orecchio di Anny allungarsi.
"Esco".
"Dove?",mi chiede agitato Josh.
"A prendere un caffè".
"Con?",domanda ancora più agitato per il fatto che non gli do informazioni più specifiche.
"Non metterti a fare il detective con me".
"Con?",richiede con tono più burbero.

Sbuffo sonoramente per non riuscire a finire il mio panino al burro di arachidi e lo guardo male.

"Vorrei fare colazione in pace".
"Se mi rispondi continuerai a fare colazione in pace".

"Con Michael".

Appoggia bruscamente la sua tazza di caffè sul tavolo,si sposta con la sedia e sono consapevole che Anny stia prestando molta attenzione a questa scena anche se non lo da a vedere. Avrà lavato quella pentola venticinque volte.

"Perché?",ma cosa gli prende?
"Perché no?",cos ha contro Michael non capisco.
"Perché è un'irlandese mancato",risponde come se fosse una giustificazione valida.
"Non è irlandese",lo difendo abbandonando a malincuore il mio panino.
"È un cretino dovrebbe bastarti".
"Anche tu sei un cretino eppure sei qui a fare colazione con me".

Vedo i suoi occhi diventare ancora più scuri e le sue nocche tenere forte la tazza di caffè.

"Tu non ci vai",mi ordina e io rido sonoramente
"E tu chi saresti per ordinarmi con chi uscire o meno?",chiedo divertita dal suo assurdo comportamento.
"Vi frequentate?",chiede cercando di calmare il suo tono di voce.

Io e Michael che ci frequentiamo? Non mi ci vedo proprio con uno come Michael,riesco a vederlo solo come un'amico,un po' come Drake. L'unica differenza è che Michael non cambia ragazza a ogni cambio dell'ora,almeno credo.

"Non sono affari tuoi Josh".

Sinceramente non so perché non ho semplicemente negato,forse questo suo lato 'geloso' un po' mi piace. So che non è geloso di me come persona ma del fatto che io vada cosi d'accordo con Michael e con lui no,ma mi diverto comunque.

"Rispondimi vi frequentate?".
"No siamo solo amici",rispondo finta annoiata .
"E da quando tu hai amici al di fuori di Meredith?",mi chiede acido con tono severo.

Rimango a bocca aperta mentre lo osservo e il suo sguardo diventa nervoso come se si fosse reso contro solo ora di quello che ha detto.

"Jennifer io...".
"Vattene!",gli ordino senza guardarlo
"Non volevo dirlo solo...",ma non gli permetto di continuare.
"Josh!",urlo io facendo sobbalzare Anny,"Vattene da casa mia,ora".

Lo vedo mollare la presa dalla tazza e alzarsi in modo poco elegante dalla sedia per andare verso le scale. Non passa nemmeno un minuto che lo vedo dirigersi verso la porta con addoso le sue scarpe e la sua giacca di jeans.

"Il cancello",dice piano come se mi stesse pregando.

Ha completamente lasciato la sua facciata da dittatore che aveva a colazione.
Mi alzo di malavoglia senza rivolgerli parola e li apro il cancello per poi vederlo sfrecciare via alla velocità della luce. Non capirò mai quel ragazzo,un conto è voler far vedere che lui 'può avere tutto quello che vuole come dice lui, un'altro e' prendersela in questo modo.

"Tutto bene?",mi chiede Anny.

"Certo",rispondo mentendo ma ormai abituata a questi alti e bassi,"Come lo sapevi?",le chiedo riferendomi al fatto che fossi in camera con Josh.
"Non siete stati molto silenziosi ieri notte in cucina".
"Allora lo sapevi già da ieri notte?",domando stupita.
"Si signorina".
"E come mai non hai detto niente?".
"Le piace il signorino Josh?",mi risponde con un'altra domanda.
"Cosa? No!",dico forse troppo velocemente.
"Capisco".
"Perché questa domanda?".
"Sembrate in sintonia",mi risponde con un sorriso dolce e io mi astengo dal riderle addosso.
"In sintonia? Io e Josh?".
"Si certamente".
"Ma eri presente quando discutevamo per un prugna secca?".
"Si ero qui",risponde decisa,"Sintonia non vuol dire sempre andare d'accordo in ogni momento,vuol dire anche litigare nel modo in cui avete fatto prima".
"Non capisco Anny".
"Lo so,ma lo capirà".

Adesso si mette a fare la misteriosa? Non sopporto queste situazioni!
Vado semplicemente a prendere un caffè con Michael non riesco a comprendere la sua reazione esagerata.

"Comunque no non mi piace",dico con più calma.
"E perché no?",mi chiede prestandomi tutta la sua attenzione.
"È presuntuoso,possesivo,testardo,scansafatiche,donnaiolo,arrogante e non continuo perché finirei domani mattina".
"Capisco" sorride Anny. Sembra quasi felice della mia risposta negativa,"E quindi perché ha dormito qui?".
"Era venuto a piedi ed era tardi",rispondo velocemente.
"Perché ha dormito con lui?".
"Me lo ha chiesto lui",rispondo deglutendo.
"Potevate dire di no",conclude Anny soddisfatta.

Già potevo dire di no...

"Comunque posso darle un consiglio signorina?",mi chiede Anny cauta
"Dimmi pure",le rispondo interessata.
"Non dia molto peso a quello che ha detto il signorino Josh,riguardo al fatto degli amici,ho visto subito il pentimento nei suoi occhi quando era al portone era solo arrabbiato".

Annuisco non volendo continuare questa conversazione.

"E da quanto tu hai amici al di fuori di Meredith?"

Continuo a ripetermi la sua frase in testa e per il modo in cui l'ha detta sbottando per poi vedere il suo sguardo chiedermi scusa so che non voleva farlo.
Non è stato come le altre volte,le altre volte meditava di dirmi certe cattiverie e dopo averle dette continuava a guardarmi con sguardo di sfida,per niente pentito.
Ma sta di fatto che abbiamo litigato un'altra volta.Sembra un ciclo infinito.

****

Josh's Pov

"E sai lei cosa mi ha risposto?".

"No non lo so",mi risponde Drake un po' troppo divertito per i miei gusti.
"Non sono affari tuoi Josh",scimmiotto la voce di Jennifer in un modo un po' troppo acuto.
"Josh".
"Cosa ci troverà mai in quel Michael?",chiedo io arrabbiato
"Josh",cantilena ancora Drake.
"Ma dico lo hai visto con quella faccia da neonato? Potrebbe fare la pubblicità per i Pampers".
"Josh!",urla ancora più forte Drake ma sono troppo arrabbiato per ascoltarlo.
"Oh ma se lo vedo in giro li rovino quella mascella da neonato che si ritrova e dopo...".
"Josh maledizione ascoltami!",tuona Drake.
"Non c'è bisogno di urlare",sbuffo io sedendomi sulla sedia della scrivania.
"Si a quanto pare devo urlare visto che sei entrato in camera mia come un'uragano mentre io ancora dormivo sbraitando cose a caso su te,Jennifer,questo Michael e su delle coperte,non ci ho capito niente".
"Non la sopporto!".confermo frustato.
"Jennifer?".
"Si,chi altri sennò?".

Quella ragazza mi farà uscire fuori di senno prima o poi me lo sento! Come ho potuto dormire con lei e non combinare nulla? Non l'ho nemmeno baciata,non riesco a capire. È come se volessi solo dormire con lei. Mi sono sentito sottopressione da lei quando ha cominciato a sfiorarmi appena le braccia. Le ragazze tendono a palparmi in modo molto più spinto in parti molto più intime e io mi sento completamente a mio agio eppure ieri quel suo tocco mi ha messo cosi a disagio e allo stesso tempo mi piaceva.
È stato un gesto cosi innocente,non se ne era nemmeno accorta di quello che stava facendo,l'ho capito da come ha ritratto la mano come se si fosse bruciata.

"Ma mi spieghi perché sei andato da lei?".
"Dopo quello che era successo,ho pensato di vedere come stava".
"E non potevi solo chiamarla?",mi chiede Drake curioso.
"No non potevo okay?",rispondo io non riuscendo a dargli una spiegazione.

Volevo semplicemente vedere se stava bene dopo quello che è successo ma volevo chiederglielo guardandola negli occhi,è bravissima a nascondere il suo stato d'animo e io volevo sapere davvero come si sentiva.

"Va bene non potevi",ride Drake.
"Cos hai da ridire?".
"Niente niente",continua ridendo,"Quindi hai dormito da lei?".
"Si".
"Perché?".
"Perché era tardi,faceva freddo e io ero a piedi quindi...",ma non riesco a finire a la frase.
"Aspetta cosa?",chiede urlando Drake alzandosi dalla sua posizione dal letto.
"Cosa?".
"Ripeti quello che hai detto alla fine".
"E io ero a piedi".
"Sei andato da lei a piedi? Da casa tua alla sua a piedi?",richiede urlando.
"Drake non urlare maledizione!".
"E non ti stai facendo due domande sul perché l'hai fatto?",mi chiede calmandosi.
"Non ricominciare con questa storia Drake,non mi piace Jennifer,non in quel senso".

Devono smetterla tutti di chiedermelo come se non mi fossi mai comportato bene con una ragazza.
Sicuramente non sei mai andato a casa di una a piedi nel bel mezzo della notte solo per chiederle come stava.

"Va bene va bene",risponde sapendo che si accenderebbe una gran discussione,"E quindi hai dormito a casa sua e non è successo niente?".
"Beh in realtà abbiamo dormito insieme",rispondo io a bassa voce sperando che non mi comprenda ma mi sbaglio.
"Insieme? Tu e Jennifer? Nel senso nello stesso letto?",mi domanda dissestato.
"No Drake insieme sul tappettino all'entrata! Si insieme nel letto".
"E cos'è successo quindi?".

Drake si avvicina a me stando sul bordo del letto appoggiato a un cuscino guardandomi con occhi curiosi.

"Drake sembri una fottuta ragazzina alla ricerca di pettegolezzi",lo derido.
"Rispondi",dice lanciandomi il cuscino.
"Niente non è successo niente".
"Niente di niente?",mi chiede Drake per assicurarsi.
"Nulla",ripeto io
"Nemmeno un bacio?".
"Nemmeno un bacio".

Sorrido leggermente al ricordo di Jennifer tra le mie braccia con quel orribile pigiama da pulcino,ma il fatto che l'abbia trovata sexy anche cosi mi irrita.

"Non sembri infastidito".
"Come?",chiedo riprendendomi dai ricordi di ieri notte.
"Ho detto che non sembri infastidito dal fatto che non sia successo niente".
"Beh ecco...",comincio io riflettendo,"Sinceramente me lo aspettavo un po' che non sarebbe successo niente ma...".
"Ma?",chiede Drake ancora più curioso.
"Non ci ho nemmeno provato",sospiro,"Ho cominciato a pensarci stamattina,ma ieri notte non mi è nemmeno passato per la testa di andare a letto con lei,mi andava bene anche solo dormire,è stato strano".

Vedo Drake alzarsi di colpo dal letto come se avesse preso la scossa e mettersi le ciabatte freneticamente.

"Dove vai?",chiedo confuso.
"A prendere dello spumante,bisogna festeggiare",mi risponde serio.
"Ma hai capito cosa ti ho detto? Non ci sono andato a letto".
"Esatto,per la prima volta Josh Cliver va a letto con una ragazza senza fare sesso.,dice con tono sconcertato,"Due bottiglie di spumante!".
"Smettila coglione",rido spingendolo
"Non sarai diventato un romanticone ora?",mi chiede con voce smielata.
"Smettila Drake o ti tiro un pugno",ma il mio tono scherzoso non lo ferma
"E come vi siete svegliati stamattina? Ti ha accarezzato i capelli e tu ti sei svegliato sotto il suo tocco delicato?".
"Ma da dove ti escono certe cose? No,veramente mi ha buttato giù dal letto e abbiamo cominciato a litigare ancora prima di darci il buongiorno".

Vedo Drake ridere tenendosi lo stomaco e ributtarsi sul letto.

"Me l'aspettavo una situazione del genere da lei ",e si asciuga le lacrime dagli occhi.

"Si anche io",rido insieme a lui.
"E ora quindi cosa succede?".
"In che senso?".
"Siete in completa tregua? Siete amici?".
"Veramente abbiamo litigato e mi ha cacciato via da casa sua".
"Cosa le hai fatto?",mi ammonisce
"E perché pensi che sia stato io?".

Drake mi guarda di traverso inclinando la testa come per farmi capire che è palese che sia colpa mia.

"Eh va bene",sospiro infastidito,"Diciamo che ho fatto un commento poco carino,ma ero solo arrabbiato per la storia di Michael".
"Josh lo capisco ma non puoì ferirla tutte le volte che tu sei arrabbiato".
"A me non sembrava ferita visto che mi ha cacciato fuori senza nemmeno guardarmi in faccia",mi difendo io.
"E noi tutti sappiamo che questo è il suo modo per non far trasparire tristezza".

Mi blocco alla frase di Drake,sapendo che ha maledettamente ragione e io mi sento ancora più stupido. Perché diamine parlo sempre a vanvera quando sono nervoso?Devo imparare a tenere a freno la mia boccaccia!

"Ma quindi io Josh non capisco"
"Cosa non ti è chiaro?".
"Se il fatto che non avete combinato niente non ti crea problemi perché sei venuto qui sbraitando?".
"Perché esce con Michae!",mi arrabbio solo a sentirne il nome.
"Michael?".
"Si il figlio di uno dei soci di suo padre,uno sfigato con la faccia da cane bastonato!".
"E a te cosa importa?",mi chiede serio.
"Eh?".
"Cosa ti importa se esce con Michael? Volevi stare con lei oggi?",mi chiede sorprendendomi
"No",dico in modo poco convinto,"Cioè non lo so non credo".
"E allora perché non dovrebbe uscire con lui?".

Non so cosa dire,non so cosa rispondere,mi sento disorientato e a disagio. Mi guardo attorno freneticamente per poi aprire bocca senza nemmeno pensare.

"Perché se le comincia a piacere Michael non potrò aggiungerla alla mia lista".
"Dimmi che scherzi",dice con tono deluso Drake.
"No sai benissimo che il mio intento è sempre stato questo fin dall'inizio",cerco di convincere anche me stesso.
"Forse all'inzio era quello il tuo intento ma andando avanti non è più questo il motivo Josh".

Drake sembra abbastanza contrarito forse anche un po' arrabbiato e la cosa mi infastidisce ancora di più.

"E chi te lo dice?".
"Josh apri gli occhi",sbraita Drake,"Stavi completamente andando fuori di testa quando era in ospedale".
"Mi sentivo in colpa per quello che è successo,non sono un mostro!",mi difendo io.
"Sei andato da lei a piedi nel mezzo della notte,hai dormito con lei senza nessun doppio fine,sei...",ma lo blocco subito irritato.

"Drake basta! La lista è la risposta a tutto e smettila di farmi domande".

Drake si rigira nel letto dandomi la schiena,non capisco perché se la prende tanto per questa storia. Decido di alzarmi e tornare a casa mia,stufo di questa situazione ma la voce di Drake mi ferma prima di uscire.

"Ti farai male da solo cosi".

Esco dalla porta senza rispondergli,ancora più confuso di prima.

****

"Ragazzi sono molto delusa da questo compito".

Questa lezione di letteratura non finisce più e la professoressa è da più di venti minuti che ci rimprovera su come abbiamo svolto il suo stupido compito sul tempo.
Io non l'ho nemmeno fatto essendo una cosa stupida. Perché mai dovremmo scrivere dei pensieri riguardo al tempo? Se c'è il sole è caldo,se piove è freddo,fine.

"Nonostante avessi detto che questo compito sarebbe stato molto importante l'avete preso sotto gamba,alcuni di voi hanno semplicemente disegnato un'arcobaleno".

Ridiamo tutti per la sua affermazione tranne Jennifer che sembra indifferente ai suoi rimproveri,anzi sembra un po' nel suo mondo,non credo nemmeno che stia ascoltando.
Oggi ha una treccia di lato e la lunghezza dei suoi capelli si nota di più.

Ha applicato del mascarache rendono i suoi occhi verdi ancora più luminosi. Una maglietta nera e uncardigan roseo lungo assieme a dei jeans e degli stivaletti. È diversa oggi,èdavvero bella.

"Ma non tutti gli esiti sono stati negativi",lavoce della prof mi distrae ancora,"Alcuni di voi hanno fatto un buonlavoro,sopratutto uno di voi".

C'è davvero qualcuno in questa classe che èriuscito a scrivere qualcosa di interessante sul tempo?

"Vi leggerò cos ha scritto questa personasenza rivelarne il nome ovviamente,questioni di privacy,ma vorrei davvero cheprestiate attenzioni per poi commentarne il contenuto".
"Perché ci legge questo compito?",chiedequalcuno dal fondo.
"Perché mi ha colpita molto e vorrei condividerlocon voi. La leggerò al maschile in modo che non possiate capire in nessun mododi chi si tratti".

Jennifer continua a guardare la sua penna chepicchietta sul banco e nessuno presta attenzione alla prof che ha tirato fuoriil foglio dal cassetto della scrivania.

"Allora il tema atmosferico di questo compitoè la pioggia".

La pioggia eh?
Vedo Jennifer mettersi improvvisamente drittae spalancare gli occhi. Tira forte con le dita il bordo del suo grande cardigane si morde forte il labbro.
Non sarà che il compito è il suo...
La prof si schiarisce la voce e comincia aleggere attentamente il foglio davanti a lei mentre vedo Jennifer agitarsisempre di più.

"Credo che la pioggia sia molto di più disemplice acqua che cade dal cielo. È un elemento della natura moltosottovalutato,penso che quando cominci a piovere il mondo cambi.
Per me pioggia è similutidine di tristezza. Ilcielo cambia per ospitare il mal'umore e poi comincia a piovere lentamente,unalentezza straziante che ti porta a pensare mentre la guardi da dietro lafinestra.
Esattamente come il dolore,che ti abbracciapiano piano e poi ti invade completamente,inzuppandoti l'anima.
Ma la pioggia peggiore è quella che arrivaall'improvviso,inaspettata,quando sei in giro e comincia a piovere di botto etu non sai come proteggerti da essa quindi cominci a correre disperatamente perun riparo. Uguale al dolore che ti colpisce dritto al cuore come un fulmine aciel sereno,non puoi aspettartelo non sei preparato a questo tipo di dolore equindi ti stende risucchiandoti ogni speranza di poter sorridere sotto lapioggia.
Tutto diventa più scuro,la pioggia mormoranelle orecchie la sua musica triste e non distingui più i svariati profumi chedi solito aleggiano per le strade. La pioggia copre tutto,copre i rumori,iprofumi e ricopre anche me stesso. Le goccie d'acqua hanno vita breve,chissà senel tratto che fanno dal cielo all'asfalto sono tristi perché sanno che trapochi istanti scompariranno o se decidono di essere felici per i loro ultimi istantidi vita.
Che arrivi lenta o arrivi di colpo,la pioggiaè sempre pericolosa ma mai quanto il dolore. Perché la pioggia finisce e doporitorna il sole ma il dolore continua perché ti è entrato sotto la pelle. Mettia lavare i vestiti zuppi e dopo li metti ad asciugare ed è come se non fosseromai stati bagnati,ma il dolore continui a sentirlo in modo costante e vorrestistrapparti la pelle.
La pioggia nella mia vita è tristezza,ma dallapioggia posso sempre ripararmi con l'ombrello,ma per il dolore non ho nessunombrello a proteggermi".

La professoressa alza lo sguardo sulla classee il silenzio è calato da quando ha iniziato a leggere. Nessuno osa proferireparola e nemmeno io riesco ad aprire bocca.
Tutti hanno prestato attenzione e sembranoquasi sconvolti nell'aver ascoltato questo compito. Non avevo mai sentito nulladel genere o per lo meno nulla del genere che fosse stato scritto da noi.Nessuno era distratto,tutti rapiti da quelle parole cosi addolorate e piene dirisentimento.

"Non avete nulla da dire?",chiede laprofessoressa.

Ma nessuno parla,sembra quasi che le personein questa classe siano diventate tristi nel sentire ciò che ha letto. Ognuno diloro guarda la prof come se volessero delle spiegazioni e sapere chi ha potutoscrivere cose del genere. Ma io non sto guardando l'insegnate,non sto guardandoi miei compagni,sto guardando Jennifer.
Ha lo sguardo basso sul banco mentre stringeforte il suo cardigan e cerca di nascondere il viso con la treccia.

"Oh Jennifer...",sussurro piano a me stesso.

Mi sento ancor più in colpa ora ad averledetto quella frase ieri a colazione.
È stata lei a scrivere quel compito sullapioggia. È stata lei a far incombere il silenzio sulla classe. È lei a provare quel dolore;


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