Capitolo 45

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Capitolo quarantacinque

Jennifer's Pov

Non so nemmeno io per quanto tempo siamo rimasti stesi sul pavimento della biblioteca.
So solo che sicuramente ora la mano di Josh sarà sicuramente intorpidita per quanto l'ha strofinata sui miei capelli.
C'è una sorta di calma che ci avvolge,uno strato di vetro sottilissimo,come se si potessere rompere da un momento all'altro.

"Perché mi hai fatto quella domanda?",mi chiede Josh mettendo la mano sul pavimento.

Cosa dovrei dirgli ora? Ho beccato una delle persone che più non sopporto nello spogliatoio e mi sono seduta con lei per capire cos ha? E alla fine,anziché capire,sono diventata solo più confusa. Quindi siccome la tua ultima relazione è caduta nel baratro più assoluto ho decido di chiedere a te.
Ah si! A scuola mi ci ha accompagnato Michael,il tuo grande amicone.

"Cosi", rispondo cercando di non far trapelare niente.

"Non è una domanda che si pone cosi",insiste lui.
"Invece è cosi",continuo io.

Non cominceremo davvero a litigare per questo ora vero?
Josh sbuffa teatralmente e io decido di alzarmi dalle sue gambe.

"Ma quanto pesi?",ride lui,"Non mi sento più le gambe".
"Sei un bugiardo!",lo sgrido io.
"È vero!",continua lui,"Credo che non riuscirò a camminare per un po'".

Mi alzo completamente dal pavimento puntandoli il dito contro.

"Tu sei uno stronzo".
"Dimmi qualcosa che non so",ride lui alzandosi,"Che lezioni avevi?".
"Scienze",rispondo "Non dirmi che tu hai saltato ancora lezione!".
"Mh...",dice alzando le mani al cielo,"Forse".
"Josh!",grido,"Quante volte ti ho detto di non saltare lezione?".
"Mi andava bene dove ero prima",mi dice con sorriso malizioso avvicinandosi.

Mi allontano mentre sento le guance arrossarsi. Odio quando le mie guance si arrossano per il semplice fatto che a lui piace tantissimo.

"Coglione",borbotto io incrociando le mani al petto.
"Mi piaceva di più quando stavi zitta",alza gli occhi al cielo,"Hai ancora lezione?".
"No perché?".

Josh si gira dall'altra parte senza rispondermi e si carica sulle spalle gli zaini di entrambi,per poi prendermi per mano e trascinarmi fuori dalla biblioteca.

"Vieni con me".

A volte credo davvero che le spalle di Josh potrebbero trasportare il mondo,sono cosi larghe,io a stento riesco a tenere su le bratelle del mio reggiseno.
Ma aspetta un attimo! Cosa vuol dire 'vieni con me' ?

"Dove stiamo andando?".

Josh continua a non rispondermi continuando a trascinarmi,ormai siamo fuori dal cancello e riesco a intravedere la sua moto.

Era parecchio che non vedevo la sua moto nera,ultimamente usava la macchina.

"Prendi",mi lancia il casco.

Ovviamente il casco cade per terra perché non me lo aspettavo e anche perché non ho la minima idea di cosa stiamo facendo.

"Ma cosa fai?",mi chiede raccogliendo il casco.
"Dove stiamo andando?".
"A casa mia",dice come se fosse ovvio.

A casa sua? A fare cosa a casa sua? E poi chi lo ha deciso?

"Smettila di fare il dittatore del 2015".
"Jennifer",mi rilancia il casco che questa volta prendo,"Non ricominciare".

"Chi lo ha deciso che andiamo a casa tua?",domando ributtandogli il casco addosso.
"Io",risponde non curante.
"Bene. Allora vacci da solo".

Mi giro andando verso la fermata mollandolo li da solo ma solo dopo mi accorgo di sentirmi estremamente leggera. Troppo leggera.
Mi giro completamente dal lato opposto per vedere quella sua espressione sfacciata che mi squadra.
Ha indossato il suo ghigno odioso mentre fa oscillare il mio zaino a destra e a sinistra come un giocattolo.
Mi dirigo verso di lui con passi poco aggraziati e tendo immediatamente la mano senza nemmeno parlare.
Josh alza il sopraciglio ma ovviamente non fa sparire il suo sorrisetto.
Maledetto Josh Cliver.

"Non riesco proprio a capire cosa tu voglia",si prende beatamente in giro di me.
"Zaino",rispondo seccata.
"Zaino? Quale?".
"Il mio zaino Josh",batto un piede per terra.
"Aaah",dice con tono alto,"Questo zaino".

Josh allontana lo zaino portandolo su sapendo che non riuscirò mai a prenderlo in questo modo.
Si sta divertendo? Io per niente.

"Josh smettila con questo giochino e dammi il mio zaino",protesto di nuovo.
"Vieni a casa con me e ti ridarò lo zaino".
"Cosa?",boccheggio,"È un ricatto?".
"Mmm",fa finta di pensarci,"Chiamalo invito allettante".
"Io lo chiamo ricatto".

Qual e il tuo problema?
Perché?
Ti sta chiedendo di andare a casa sua. Casa di Josh. Josh Cliver.
Ho capito non c'è bisogno di sottolineare.
No a quanto pare non capito visto che ti stai rifiutando!
Ma mi sta ricattando!
E quindi? Sei tu che dovresti ricattarlo per andare a casa sua.
Ma che coscienza malata sei?

"Perché non puoi semplicemente venire a casa mia?",chiede alzando la voce.
"Perché tu non puoi semplicemente chiedermelo?",domando usando lo stesso tono,"Anziché trascinarmi come un pacco postale?".
"Se te lo chiedessi accetteresti?".
"Forse",dico non sapendolo veramente.

Ci guardiamo in segno di sfida. Mi guarda come se stesse valutando la situazione.
Non smetterò mai di ripeterlo. Deve accorgersi che il mondo non è ai suoi piedi.
Josh abbassa lo zaino e sembra quasi che stia per cedere alle mie proteste ma appena allungo la mano riporta lo zaino in su.

"Preferisco ricattarti",sorride sornione,"È più divertente".
"Josh maledizione!",sbraito io tirandoli un pugno sul petto
"Non stai nemmeno provando a riprendertelo",si solleva sulle punte in modo da stare ancora più in alto.

"Non mi arrampicherò su di te come una scimmia disperata" dico arrabbiata "So già che non riuscirò a riprendermelo".
"Peccato",si mette lo zaino in spalla,"Ci speravo".

Alzo gli occhi al cielo davanti al suo ennesimo sorriso malizioso. Non ho mai alzato cosi tante volte gli occhi al cielo in tutta la mia vita da quando sono a Mahnattan.

"Ora mi ridai il mio zaino?",chiedo per l'ennesima volta.
"Ora vieni a casa mia?".

Perché tra tutti i coglioni di Mahnattan io dovevo imbattermi sul loro capo?
E dire che probabilmente lui è il tuo ragazzo.
A volte mi scordo che io e Josh stiamo insieme,cioè credo che stiamo insieme,questo è un'altro rompicapo che devo risolvere.
Sono ancora dell'idea che non ho intenzione di chiedergli se è il mio ragazzo. Probabilmente mi chiarirebbe le idee una volta per tutte ma mi sentirei davvero troppo ridicola.
Sembrerei una bambina alle prime armi!
Ma lo sei.
Si ma non ho intenzione di darlo a vedere proprio a Josh,lo userebbe contro di me a vita,lo so.
Ancora non mi sento completamente a mio agio in questa situazione ma non posso negare che mi piaccia.
È più che palese che io e Josh non siamo più amici,non solo per il fatto che lui me lo abbia detto,ma semplicemente le circostanze tra noi sono cambiate.
Passiamo molti più momenti da soli e ogni tanto mi ruba qualche bacio che a me non crea nessun problema ricambiare. Ancora mi sorprendo quando le sue labbra toccano le mie,come se non fosse vero,ma poi mi dimentico di tutto il resto.
I momenti 'intimi' se cosi si posso chiamare,aumentano sempre di più, basta vedere prima in biblioteca.
Guardo il ragazzo che mi fissa con sguardo misto tra sfida e divertimento e ancora il mio zaino sulle sue grosse spalle.
Io e Josh siamo cambiato ma non del tutto e la cosa non può far altro che rendermi felice.

"Tu non mi lascerai il mio zaino finché non verrò con te vero?",ridacchio io ormai esasperata.
"Esattamente".

Lo guardo in tralice un 'ultima volta per poi strappare dalla sua mano il casco e infilarmelo violentemente,quasi facendomi male.

"Cosi si ragiona",ride lui.
"Non ti esaltare",dico subito,"Se avessi avuto almeno il mio cellulare in tasca ti avrei mollato con lo zaino".
"Perché cosa hai nel cellulare? Foto nuda?".
"Cosa", quasi urlo,"No. Ma devo fare una chiamata importante dopo".
"Sarebbe?",chiede quando siamo entrambi sulla moto.
"Devo chiamare mio padre per farmi dare le chiavi della macchina".
"Non sapevo che avessi la macchina",dice sorpreso.
"In realtà ne ho due",lo correggo.
"Ovviamente signorina Milton",si beffa di me lui.

Gli do un calcio sul piede e lui fa fuori uscire un lamento del genere.

"Sei troppo aggressiva",si lamenta lui.
"Parti prima che cambi idea".

Josh non se lo fa ripetere due volte e parte subito a tutta velocità verso casa sua.
È un po che non vedo il signor Cliver e Margaret e mi manca la piccola Chloe.
Chissà come se la passa quella povera bambina,non so cosa darei per sentirla parlare,mi ci sono affezionata.
Strano a dirsi visto che non mi ha mai rivolto parola,ma in un certo senso mi ci ritrovo in quei piccogli occhietti neri.
Una bambina che non sa nemmeno che ha un fratello maggiore in prigione,non parla e ha passato numerosi anni della sua vita in giro con Josh per non ascoltare le liti dei suoi genitori.
È una famiglia straziata,anche se non sembra,e per questo li ammiro molto. È davvero difficile sedersi tutti a tavola e provare a fare la famiglia dopo tutto ciò che è capitato,sopratutto Margaret.
Sempre nella sua mise elegante con quel sorriso solare capace di farti sentire parte di qualcosa. Anche se la maggior parte delle volte ti mette in imbarazzo è comunque una donna fantastica.
Josh guida a zig zag per riuscire a prendere ogni buca che incontriamo sulla strada e io gli do un colpo sulla schiena.
Lo vedo ridacchiare dallo specchiettino davanti ma l'unica cosa che faccio e tenere ancora più salde le braccia dietro. Non voglio dar a Josh anche la soddisfazione di aggrapparmi a lui.
Passano altri minuti e sorpassiamo una buca enorme che mi fa letteralmente sobbalzare.

"Josh vuoi uccidermi?",urlo cercando di farmi sentire sopra al vento.
"No dopo non saprei a chi rubare lo zaino",mi risponde.
"Smettila di prendere le buche",gli vieto.
"Siamo arrivati tanto".

Senza nemmeno accorgermene siamo davanti alla villetta di Josh e in men che non si dica parcheggia la moto.
A quanto pare sono stata sulla moto più di quanto credessi perché sento il sedere dolente.
Sfrego leggermente la mano in cerca di sollievo ma l'unica cosa che ricevo è lo sguardo furbo di Josh.

"Vuoi una mano?",mi chiede.
"Cristo",sbotto infastidita porgendogli il casco"L'astinenza ha proprio un brutto effetto su di te come hai detto".
"Su di te no invece?",chiede sorridendo.

Evito di rispondergli e giro i tacchi verso la porta senza nemmeno guardarlo in faccia. In realtà su di me non ha proprio nessun effetto. Come potrebbe mai avere effetto l'astinenza su una vergine?
Suono al campanello ma rimango ad aspettare invano visto che nessuno mi risponde.

"Non c'e nessuno in casa",mi dice Josh raggiungendomi.
"Come mai?",chiedo mentre apre la porta.
"Mio padre e mi madre lavorano ancora mentre Meredith e Chloe sono a scuola".

Mi ero scordata che in realtà fosse abbastanza presto e che noi avevamo saltato lezione.
Josh butta le chiavi sul tavolino della cucina e la giacca sulla sedia.

"Vuoi qualcosa da bere?",mi chiede aprendo il frigo.
"Dell'acqua".
"Non ti chiedo se vuoi del cibo perché mi svuoteresti il frigo".
"Non è affatto vero",mi difendo.

"Certo,come no".

Mi lancia una bottiglietta d'acqua mentre lui sorseggia una lattina di Coca Cola.
Il silenzio regna in casa mentre beviamo e solo ora mi accorgo che noi siamo completamente soli.
Spalanco leggermente gli occhi dopo aver realizzato. Perché diavolo sono qui?

"Qualcosa non va?",mi chiede accigliandosi.
"Cosa? Nono".
"Non sembra",ribatte.
"È apposto",cerco di usare il tono più sicuro che ho in questo momento.

Josh fa spallucce e continua a sorseggiare la sua Coca Cola. Cosa siamo venuti a fare qui se non c'è nessuno?
A innaffiare le piante. Ma secondo te?
Ma io credevo che ci sarebbero stati tutti. Che Margaret mi avrebbe sottoposto ai suoi soliti interrogatori tenendomi in cucina una mezz'ora buona o che Chloe mi avrebbe trascinata in salotto per disegnare.
E invece sei da sola in casa con Josh. Proprio una disgrazia eh?
Si!
Mi stai dicendo che preferisci stare in salotto a disegnare fate smonche,somiglianti più a un transformers,con una bambina muta di sette anni che stare con Josh?
Beh,non saprei...

"Cosa vuoi fare?",mi chiede Josh spaventandomi.

Mi ero scordata della sua presenza.
Già,tanto non sei in casa sua.

"Cioè?",domando.
"Hai intenzione di rimanere qui in cucina a bere acqua?".
"No.Cosa proponi?".

Josh appoggia lentamente la lattina sull'isola della cucina e mi rivolge un sorriso grande tanto questa casa.

"Sicura di voler lasciar scegliere me?",chiede continuando a sorridere.
"No no no",scuoto la testa in agitazione,"Lascia perdere,faccio io".

Josh ridacchia e riprende di nuovo in mano la sua lattina dandomi ogni tanto qualche occhiata.
Cosa fa di solito una coppia di fidanzati in casa da sola?
Beh di solito scop...
Apparte quello!
Allora non so che cosa dirti.
Mm,cucinare?
Ti ha già vietato di avvicinarti al suo frigo.
Pff! Potremmo fare un gioco da tavolo,no?
Con la tua immensa pazienza?

"Allora?",dice Josh interrompendo mie idee.
"Dammi un'attimo".
"Sicura di non voler ascoltare la mia idea?",ride.
"No!",rispondo subito.

Josh alza le mani in segno di innoccenza mentre io ricomincio il mio dialogo di idee.
Dov'ero rimasta? Ah si,niente giochi da tavolo. Disegniamo!
Quanti anni avete? Tre?
Mangiamo?
Jennifer! Lo hai già detto.

"Jennifer".

Ma è l'unica cosa che mi viene in mente.
Hai sempre e solo quello in testa.

"Jennifer",continua a cantilenare Josh ma non gli do ascolto.

Potremmo improvvisarci falegnami e costruire una casetta per gli uccelli.
Casetta per gli uccelli...?
Si! E poi tutti gli uccelli verrebbero nella nostra casetta,si troverebbero cosi bene da non volerla lasciare mai,creeremo un'allevamento.
Non sei seria,non lo sei...
Pensaci. Il primo uccellino che arriverà lo chiamerò Leopoldo e il secondo...

"Jennifer ascoltami!",tuona Josh,"Un film".

Oh.
Giusto,un film dovrebbe andare bene. Perché non ci ho pensato prima? È una cosa cosi semplice.

"Stavo per dirlo",mento con fare altezzoso.

No tu stavi per proporre un'allevamento di uccelli di nome Leopoldo.

"Sicuramente",ride lui,"Dai andiamo in camera mia".

Camera sua? No! Perché?

"Perché in camera tua? Possiamo guardare un film in salotto",propongo senza sembrare agitata.
"In camera mia c'è il lettore DVD",risponde,"Perché? Ti crea qualche problema camera mia Milton?".

Dalla sua dannatissima faccia da schiaffi so che ha percepito il mio disagio nell'essere da sola con lui in casa sua.
Diventa una specie di Sherlock Holmes solo quando pare a lui questo ragazzo.
Mi da cosi tanto fastidio il suo ghigno impertinente che decido di non continuare a dar corda al suo stupido giochino.

"Andiamo a vedere questo film",lo sorpasso e dirigendomi in camera sua senza aspettarlo.
"Vedo che sai già dove andare",mi raggiunge.
"Si una volta ho portato un coglione ubriaco in camera tua perché non si reggeva in piedi"
"Devi volergli davvero bene allora se lo hai aiutato".

Mi giro verso Josh soffermandomi proprio davanti alla sua porta e incrociando le braccia al petto.

"No mi faceva solo pena".
"Hai trascinato un'ubriaco in camera sua nel bel mezzo della notte in camera sua solo perché ti faceva pena?",chiede avvicinandosi.
"Chiamami pure donna di buon cuore",
"Deve essere proprio un bel tipo allora",si avvicina a me.

La sua altezza incombe su di me e se facesse solo un'altro passo il suo corpo sarebbe spiaccicato al mio.
Cerco di darmi un contegno e faccio finta di fare una radiografia al suo corpo allontanandomi.

"Ma niente di che",mento spudoratamente beandomi della sua faccia offesa.
"Come hai detto?",quasi urla lui.

Caccio un grido quando fa una falcata verso di me e corro in camera sua mentre rido.
Josh non ci mette un secondo a rientrare e mi fissa con sguardo divertito.

"Non puoi scappare Jennifer,sei nel mio territorio".

Mi guardo freneticamente attorno ma l'unica cosa che mi viene in mente e di saltare sul letto e andare sul fondo,in modo da mettere ancora più distanza.

"Ora sei ancora di più nel mio territorio",ridacchia lui.
"Stammi lontano",gli punto un dito contro.

Josh si avvicina al letto lentamente,come un leone che deve acchiappare la sua preda, e la sua preda sono io.
Da un lato è inquietante ma da un'altro è estremamente eccitante. Il lato eccitante è decisamente maggiore.
E tu che volevi fare un gioco da tavolo!
Io vado a sinistra,lui va a sinistra. Io vado a destra,lui va a destra.
Quasi mi calo giù dalla finestra per vedere se fa la stessa cosa anche lui.
Decido di fare uno scatto improvviso provando a entrare in una porta aperta,deve essere il bagno,sicuro.
Non faccio in tempo nemmeno a fare due passi che Josh si fionda sul letto e mi afferra il polso per un soffio.

"Aaah",rido e urlo nello stesso momento,"Mollami Josh".
"Mai",continua a tenermi.

Si alza dal letto mentre continua ancora a tenermi il polso e poi mi spinge lentamente verso il muro.
Deglutisco visibilmente da questa situazione,se prima stare in camera con Josh mi agitava,ora mi sta facendo venire le palpitazioni.

"Ancora non sei disposta ad ammettere che ho un certo effetto su di te?",soffia mentre prende anche l'altro mio polso.

Alza i miei polsi entrambi sopra la mia testa mentre mi guarda intensamente negli occhi. Come per estorcermi le parole.
Non posso negarlo,l'ho notato in laboratorio,sul muretto,al ristorante e tantissime altre volte,Josh ha un'inspiegabile effetto su di me.
È come sfregare della carta vetrata sulla seta o come mettere un cubetto di ghiaccio dentro al fuoco.

Ha un'effetto cosi contrastante sulla mia pelle biancastra eppure è cosi piacevole.
È piacevole come le mie articolazioni si bloccano sotto al suo tocco,a volte anche solo sotto al suo sguardo.
Cosi piacevole come le sue mani fanno rivestire la mie pelle da una coperta di brividi o come i suoi baci facciano catapultare il cuore nel fondo dello stomaco.
SI. Josh mi fa un'effetto incredibile,ma non gli e lo dirò mai.

"Dobbiamo guardare un film",non prendo respiro per non balbettare.

Josh fa un sorrisetto e stringe leggermente i miei polsi,non troppo,non mi fa male.
Allunga il suo viso sul mio e fa sfiorare leggermente le sue labbra sulle mia bocca,quasi automaticamente il mio corpo si spinge verso di lui,ma riesco a bloccarlo,con la poca lucidità che ho.
Indugia un po' sulle mie labbra sfiorandole,senza mai baciarle e mi ritrovo a desiderare ardentemente che lo faccia.
L'ho desiderato il giorno dopo la mostra,il giorno dopo ancora e quello ancora dopo,senza mai accorgermene.
Josh sfiora un'ultima volta le mie labbra per poi spostarsi lentamente sul mio collo.
Non lo bacia,non succhia e non lascia segni. Semplicemente fa sfrusciare il suo naso sul mio collo e ogni tanto il suo respiro pesante che mi sta accalcando mi porta a sussultare.

"Nessun effetto eh?", mi chiede,"Posso lasciarti i polsi oppure cadrai per terra?".

Mi accorgo solo ora che ho concentrato tutto il mio peso verso il basso,quindi Josh tenendomi i polsi,deve essersene accorto. A quanto pare la sua presa era più forte di quanto credessi visto che mi teneva praticamente lui in piedi.
Scuoto la testa cercando di darmi un contengo e appena sono sicura di potercela fare,strattono via i miei polsi,lanciandogli un'occhiataccia.

"Guardiamo questo film",sbotto prima che decida di nuovo di appendermi.
"Come vuoi",ride lui,"Cerco qualche film".

Josh va vicino al televisore e comincia a frugare tra i cassetti alla ricerca di qualche dvd.
Questa è la prima volta che presto davvero attenzione alla sua camera. È molto grande.
C'è un letto matrimoniale bianco e un grande televisore scuro attaccato alla parete davanti al letto. C'è una porta bianca sul lato sinistro,probabilmente il suo bagno e più in la nel lato dove ero spiaccicata, un grande armadio blu lucido adorna la parete, assieme ad altri due piccoli comodini.
Proprio sotto la televisione appesa ce una specie di scrivania in legno scuro e un tappeto,sempre blu,ricopre la moquette di legno.
Tra la porta del bagno e quella della camera c'è una specie di lunga mensola con dei libri sopra.
Josh che legge. Quasi scoppio a ridere,probabilmente sono li per bellezza.
Il bianco,il legno e il blu sovrastano questa stanza. È abbastanza bella ma non secondo i miei standard.
È tutto cosi ordinato e asettico,niente e ' fuori posto e tutti i colori si legano l'un l'altro.
Maniaco del controllo.

"Che genere preferisci?",mi chiede facendomi distogliere lo sguardo dalla sua stanza.
"Mmm",corrugo le labbra io,"Non ne ho idea".
"Non hai un genere preferito?".
"Non guardo molti film",ammetto.
"E cosa fai?".
"Evito la gente fastidiosa come te",lo sgrido,"Forza scegli!".

Sposta i suoi occhi neri sui dvd che ha sparso sul tappetto e poi ne prende uno sorridendomi ampiamente.

"L'alunna e il professore",leggo io.

Assottiglio gli occhi per riuscire a vedere interamente la coperta del dvd e non ci metto molto a connettere.

"Josh",mi avvicino tirandogli uno schiaffo sulla spalla,"Non guarderò un porno con te".
"In realtà non so nemmeno perché sia qui",ride.
"Toglilo dalla mia vista",distolgo lo sguardo.
"Non fare la suora,sei sicura di non voler guardarlo?".
"Sicurissima",dico senza nemmeno pensarci.
"Distruggi i sogni di un povero ragazzo cosi",usa una finta voce addolorata.
"Me ne farò una ragione fidati",Josh ridacchia alla mia risposta.
"Suppongo che lo dovrò rimettere in cantina",borbotta lui in fine.

Perché la gente si eccita con i porno? Forse io non sono esperta ma non riesco a capacitarmi di come una persona possa eccitarsi vedendo altre persone fare sesso.
Forse sono davvero cosi ingenua e inesperta.
Bah!

"Questo?",mi chiede alzando nuovamente il dvd.
"Blaah. Film romantico?".
"Non ti piacciono?",mi chiede stranito.
"No in realtà mi annoio sempre e finisco o per addormentarmi o per mettermi a mangiare oppure addormentarmi mentre mangio".

Josh mi guarda un'altro po' stranito e poi scoppia in una grande risata accasciandosi sul divano.
Lo guardo mentre contrae i suoi muscoli sotto al suo vestiario e non posso che continuare a elogiare silenziosamente il suo sorriso.
Finalmente si riprende e si rialza tenendo ancora un braccio appoggiato per terra.
Sembra un modello di un calendario cosi steso sul tappeto,ci vorrebbe un barboncino che faccia da sottoscenario.

"Davvero non ti piacciono i film romantici?",mi chiede nuovamente.
"Non ho detto che non mi piacciono",mi giustific,"Ma sono noiosi e pieni di cazzate,non ne vado matta".
"La prima ragazza a cui lo sento dire".
"Forza prossima opzione?",chiedo.
"E io che pensavo che ti saresti addolcita dopo aver guardato il film e mi avresti concesso di guardare il porno".
"Prossima opzione?",chiedo più forte.
"Va bene va bene",ride lui,"Un horror".

Oh.
Io e gli horror non andiamo molto d'accordo,non che sia una fifona,ma mi mettono davvero una grande ansia.

"Un giallo?",propongo cercando di deviare l'argomento.
"No",dice subito,"Sono troppo complicati,mi ci perdo".
"Già",lo assecondo,"Mi scordo che il tuo cervello non riesce ad assimilare troppe cose in una volta".
"Non prendermi in giro Milton".

"Non prendermi in giro Milton",scimmiotto la sua voce in modo rauco.
"Io non parlo cosi",si difende lui.
"Giusto",lo derido,"Non prendermi in giro Milton",lo scimmiotto di nuovo con voce stridula.

Continuo a dire frasi usando la sua voce rauca,anche se uscendo da me sembra solo il suono di una scimmia stitica,ma a lui non sembra infastidirlo.

"Quindi cosa guardiamo?",mi chiede ma io faccio spallucce,"Non avrai mica paura dei film horror vero Jennifer?".
"Non ho paura",mi difendo subito,"Mi mettono solo un po' d'ansia".
"Ansia eh?",ghigna lui,"E film horror sia".
"Cosa?",spalanco la bocca,"No io non ho scelto".
"Ma io si",ride lui.
"E quindi? Devo guardarlo anche io il film",ribatto.
"Camera mia,regole mie",canticchia Josh.
"Ma che razza di motto è?".
"Il mio motto",dice lui un po' troppo esuberante.
"È come se tu entri in casa mia,comincio a frustarti e poi ti dico: 'Casa mia,regole mie' ".

All'inizio mi guarda con un'espressione un po' stranita ma subito dopo ricomincia a sorridermi.

"Vuoi frustarmi?",mi chiede.
"Cosa? Ma no!",urlo ormai al limite,"Cristo".
"È sempre bello esasperarti",mette il dvd.
"Questa è anarchia! Sei dannatamente fastidioso",lo ammonisco sedendomi sul tappeto a gambe incrociate.

Josh non mi da il minimo ascolto mentre imposta qualcosa sulla tv.
Non voglio vedere un film horror con Josh da soli in camera!
Prima hai detto che vedere un film sarebbe stata una buona idea.
Si ma non horror!

"Dai vieni",dice Josh andando verso il letto.

Sposto lo sguardo da Josh al letto alzando il sopraciglio. Cercando di darli l' espressione più interoggativa che ho.

"Non vorrai dirmi che vuoi guardarlo sul tappetto",mi dice quasi indignato.
"Esattamente".
"Avanti",fa un'altro cenno col capo,"Non ti stupro".

Non è questo e solo che non ci sono abituata. Per niente!
Stare insieme avvinghiati sopra il suo letto mentre guardiamo un film sembra cosi tanto una cosa di coppia. E forse è esattamente quello di cui ho bisogno per schiarirmi le idee.
Ma più osservo il letto e Josh torreggiare su di me,più mi agito,non so davvero cosa si aspetti da me.
Forse niente o forse tutto,anche se non mi sembra voglia fare niente di che.
Chissà quante ragazze sono passate per questo letto la sera prima liberandolo il giorno dopo...

"No ",scuoto la testa,"Sto bene qui".
"Non puoi essere seria",sbotta infastidito avvicinandosi.
"Giuro che se mi sposti di peso ti tiro un calcio cosi forte nelle parti basse che sentirai dolore per i prossimi vent'anni".

Josh si ritrae bruscamente coprendo le sue parte intima istintivamente.

"È assurdo che io guardi il film sul letto e tu sul tappeto",quasi urla.
"Beh vieni anche tu sul tappetto allora",propongo.
"No",sbotta ancora più irritato,"Ho un letto per un motivo".

Gli do uno sguardo annoiato e sposto lo sguardo sulla televisione ancora spenta.
Josh se ne va sul suo letto e riesco a sentire alcuni dei suoi borbotti come 'Dannatamente irritante' oppure 'Impazziro' prima o poì.
Questa situazione in realtà mi fa abbastanza ridere ma quasi comincio a pentirmi di non essere stesa con lui sul letto.
Il film comincia e non è cosi pauroso come credevo,almeno non fino ad adesso,sono passati solo venti minuti.
Se ho ben capito il film parla di una ragazza che cerca la sua sorella gemella morta,che in realtà lei non è morta,perché la perseguita nei sogni chiedendole di cercarla.
Subito collego questo film ai mie sogni sentendomi anche io in un certo senso perseguitata ma scaccio subito via quei pensieri.
Il film comincia a farmi venire i brividi quando la ragazza ritrova il corpo della sua migliore amica in una vasca da bagno piena di sangue e una strana figura comincia a inseguirla.
La ragazza comincia a correre in una strada buia in modo da raggiungere casa sua,ma più lei sembra correre più la strana figura si avvicina.
Entra di sobbalzo in casa sua raggiungendo il prima possibile camera sua e chiudendo la porta a chiave.
Si stende vicino al letto ansimante credendo di essere al sicuro ma a un certo punto una mano esce fuori dal letto.
Mi guardo freneticamente attorno notando che sono proprio nella sua stessa posizione.

"Oddio no!",urlo.

Mi alzo alla velocità della luce dal tappeto catapultandomi completamente sul letto vicino a Josh che mi guarda prima arrabbiato,poi stupito e poi divertito.

"Stupido Josh che mi fa prendere i colpi con i suoi stupidi film",sbotto io ancora in preda al panico dandogli un colpo sul petto.
"Non riesco a crederci",ride lui.

Mi prende per un braccio e mi trascina verso di lui avvolgendomi in un abbraccio rassicurante.
Il suo braccio muscolo avvolge le mie piccole spalle senza problemi mentre io rimango ancora diffidente su questa posizione ma non ho la minima intenzione di ritornare sul tappetto.
Stupide mani di gemelle morte che escono da sotto i letti.
A questo punto può anche averci fatto un'orgia qui sopra non mi importa un bel niente!

"Hai davvero paura allora",ride ancora.
"Stai zitto",tengo una mano mezza aperta sugli occhi per coprirmi subito da eventuali scene terrificanti,"A questo punto preferivo il porno".

Josh ride sommensamente davanti alla mia cordardaggine per il film e a quello che ho detto.

"L'avevo detto io",ride lui.

Ora la ragazza sta correndo per le scale andando a sbattere ovunque,sembra quasi me quando sono in ritardo.

Con la differenza che io non sono rincorsa da sorelle che mi perseguitano,solo da un John Milton infuriato,il che a volte non so qual è peggio.

"Cristo santo",mi copro completamente gli occhi quando vedo i piedi cadaverici della ragazza scendere le scale.
"Mi ricorderò di questo momento per tutta la vita",ride ancora.

Già me lo immagino quanto mi perseguiterà per questa storia deridendomi. Sta già cominciando adesso e non siamo nemmeno a metà film,si sta divertendo un mondo.

"Mi vendicherò per questo",sussurro io chiudendo gli occhi.

Sento la risata di Josh e poi la sua mano fa pressione sul mio braccio e trascinandomi di poco,in questo modo sono molto più vicino a lui,il suo profumo invade le mie narici.
La mia testa è sul suo petto e una mia gamba è avvinghiata alla sua,sono completamente incollata a lui e non posso far altro che bearmene.

"Vado in bagno",dice dopo un po'.

Do un'occhiata alla televisione e noto che ora c'è una scena dove è pieno giorno e lei parla tranquillamente con i suoi amici.
Come se la sera prima non stava per essere uccisa.

"Riuscirai a resistere un minuto senza la mia protezione?",mi deride lui.
"Fottiti",tuono buttandogli un cuscino.

Lo evita per un soffio e si rifugia in bagno.
Film a parte mi sto sentendo bene e tutta la scarica di tensione che avevo sulle spalle fino a poco tempo fa si è smaltita.
Persino l'ansia che avevo nello stare in camera con Josh si è dileguata.
La ragazza ora si sta addentrando con il suo fidanzato in una grotta. Come diavolo ci è finita in una grotta? E perché si è portata dietro il suo fidanzato? Evidentemente vuol far ammazzare anche lui.
Continuano a camminare verso la grotta mentre lui le dice di rimanere sempre dietro di lui e di non spaventarsi. Cosa dovrebbe fare? Ballare la samba?
A un certo punto una mano esce da una parete della grotta trattenendo il ragazzo sulla parete infilzandosi cosi con le punte massicie della grotta.
La ragazza rimane pietrificata ma appena sente sfiorarsi caccia un urlo enorme.
La porta del bagno si spalanca nello stesso momento in cui la ragazza urla.

"Aaaah", urla la ragazza del film
"Aaaaaaaaaah",urlo io dallo spavento dello spalancarsi della porta.
"Aaaah",urla Josh nel sentire me urlare.

Mi stupisco di come anche il suo urlo risulti roco ma comunque i tre urli sovrapponendosi hanno creato un'enorme boato di paura. Spero che nessuno ci abbia sentito perché sembrava che qualcuno sia appena sta ucciso o qualcosa di simile.
Se avessi sentito qualcosa del genere avrei chiamato subito la polizia.

"Sei forse impazzita?",tuona lui.
"Tu sei fuori di testa!",urlo,"Non puoi entrare cosi in camera".
"Cosi come? Ho semplicemente aperto la porta,non c'è altro modo per entrare in camera mia dal bagno",si difende lui.
"Beh potevi aprirla più delicatamente",dico non sapendo più cosa dire.

Josh mi lancia un'occhiata mezza confusa e mezza irritata ma poi ride raggiundendomi nel letto.

"Sei proprio una fifona. Forse è meglio che stoppiamo il film".

Completamente felice della sua offerta annuisco freneticamente facendolo ridere ancora di più.
Non si alza nemmeno per spegnere la televisione si sporge semplicemente sul comodino e preme un pulsante sul telecomando,mettendo finalmente fine alle mie pene.
Faccio per alzarmi dal letto visto che non guardiamo più il film ma la sua mano mi ferma subito

"Rimani qui",ordina lui. Ma appena vede il mio sguardo si corregge,"Perfavore".

La sua mano tiene stretta il mio braccio come se non mi lascierà andare ne che io dica 'si' ne che dica 'no'.
Mi accascio di nuovo nella posizione di prima,solo che questa volta il mio bacino è ancora più stretto e Josh riprende ad accarezzare i miei capelli dolcemente,come in biblioteca.

"Dovresti davvero tenerli sciolti più spesso",mi consiglia,"Non capisco perché ti ostini a nasconderli con una coda".
"Sono lunghi e fastidiosi".
"Beh allora tagliali leggermente no?",propone.
"No",dico velocemente cominciando a sentirmi a disagio.
"Perché no?".

Mi mordo il labbro inferiore per il nervosismo ma fortunatamente lui non può vedermi da questa posizione.

"Perché mia madre li aveva di questa lunghezza",ammetto,"Rossi e lunghi".

Seguono attimi di silenzio e so che la mia risposta ha messo a disagio Josh e non solo lui.
Non ho mai parlato liberamente di mia madre con lui,in realtà con nessuno,e non lo sto facendo nemmeno ora,ho semplicemente detto che abbiamo la stessa acconciatura.

"Vi assomigliate molto?",mi chiede.

Non mi aspettavo questa domanda da parte sua.
Credevo che mettendo in mezzo mia madre avrebbe cominciato a farmi le solite domande,quelle che di solito fanno tutti.
Com'è morta? Quanti anni avevi? Ma quindi tu hai davvero assistito? oppure la peggiore di tutte: "Oh tesoro deve essere stato bruttissimo,so come ti senti,mi dispiace."
No,non sanno come ci si sente. Non sanno cosa vuol dire assistere alla morte di qualcuno,della tua stessa madre e in parte averla provocata. Non sanno cosa vuol dire rivivere la stessa scena all'infinito inseguita dallo strazio e dall'orribile ricordo.
Non sanno assolutamente niente,per questo non ne parlo,non voglio la compassione di chi non sa. Non voglio la compassione di nessuno.
Ho un muro a proteggermi da tutto questo e una fossa in cui mi riparo quando mi sento male.
La mia fossa immaginaria da cui ancora non sono uscita in cui continuo a sprofondare continuamente. Giorno dopo giorno,notte dopo notte.
Ma Josh invece non mi ha chiesto nulla di tutto ciò,una semplice e innocente domanda.

"Si",sussurro piano.
"Allora deve essere davvero bella".

Un sorrisino si apre sul mio volto al suo commento e decido si dargli molto di più di un semplice 'si' sussurato.
Faccio per alzarmi di nuovo ma Josh esattamente come prima afferra il mio braccio.

"Aspetta", gli sorrido.

Corruga un po' la fronte ma poi lascia il mio braccio permettendomi di avvicinarmi al mio zaino.
Estraggo il portafoglio e ne tiro fuori una vecchia foto,un po' sbiadita con gli angoli rovinati,ma comunque la mia foto preferita.
Gli e la porgo e lui la prende scrutandolo attentamente,spalanca gli occhi e so anche il motivo.

"Siete due fotocopie",dice come pensavo.

Sorrido davanti alla sua faccia curiosa mentre continua a guardare la foto cercando di assimilare tutti i dettagli.
La foto è di quando avevo sei anni o cinque anni credo,ma già a quell'eta si notava la grande somiglianza.
Io e papà siamo gli opposti fisicamente,se qualcuno non conoscesse mia madre,potrebbe anche dire che lei lo abbia tradito e io non sia sua figlia.

"Eri a Mahnattan qui vero?",mi chiede.
"Si", rispondo,"Nel giardino della nostra vecchia casa".

La foto ritrae me sul giardino con una bambola completamente distrutta ma la guardo con uno sguardo felice mentre mia mamma è intenta a leggere sull'amaca vicino a me.
Mio padre dice che c'è l'ha scattata Anny,tendeva a farci video e foto a tradimento,e lui ne usciva sempre fuori con facce buffe.

"Vecchia casa?",domanda stranito.
"Si. Quando ci siamo trasferiti a Londra non abbiamo venduto la nostra vecchia casa,mio padre non ci è riuscito, ma quando siamo tornati ha preferito non tornarci comunque e io ne sono felice".

Josh mi da un'altro sguardo ma non mi fa altre domande perfortuna,al contrario,riguardo la foto e un sorriso si dipinge sul suo volto.

"Perché la tua bambola non ha la testa?",ride lui e mi ci unisco.
"Non andavo matta per le bambole",ammetto,"Tendevo a staccar loro la testa o a bruciare qualche parte del colpo però dopo mi sentivo in colpa quindi le tenevo comunque".
"La cosa non mi sorprende per niente".

"Cosa vorresti dire?",chiedo usando un tono scioccato.
"Non sei tipo da bambole",dice semplicemente.
"E di che tipo sono?".
"Devo ancora scoprirlo",dice con voce roca.

Mi guarda cosi intensamente da farmi girare lo sguardo. A volte riesce davvero a intimidirmi e la cosa mi crea davvero un gran fastidio.

"Tieni",mi porge la foto.

Prendo la foto dalla sua mano e la ripongo nel suo solito posto.
È davvero una strana sensazione averla fatta vedere a Josh. Nemmeno mio padre sa che la tengo nel portafoglio,a volte me ne scordo persino io.
Non ha fatto altro che sorridere mentre guardava la foto ed è la stessa reazione che ho io,finché non la ripongo nel portafoglio e mi ricordo che è solo una foto.

"Avete entrambe le lentiggini",mi ricorda.
"Si",rido stendendomi sul letto accanto a lui che ha il busto mezzo alzato,"Sembrano più degli spruzzi di vernice arancione chiaro in realtà e sulla mia pelle si notano ancora di più".
"A me piacciono",avvicina il gomito al mio braccio.
"Davvero?",chiedo stupita. A me non piacciono per niente.
"Si Jennifer",ride lui.

Sono sicura di essere diventata rossa ora ma mi è inevitabile quando mi fa i complimenti in questo modo. Quei complimenti che fa senza nemmeno pensarci,senza malizia dietro,sembrano davvero sinceri.

"Le contavo da piccola. Contavo le lentiggini mie e di mia madre quasi tutte le notti".
"Perché?",mi sorride.
"Non lo so",rido di rimando,"Credo fosse una specie di gara a chi avesse più lentiggini. Contavo quelle più evidenti,quelle che non sembravano spruzzi. Mi mettevo davanti allo specchio e cominciavo a contare le mie lentiggini poi facevo stendere lei sul divano contando le sue. Lo facevo ogni sera perché credevo che durante la notte si spostassero o che scappassero via,quindi volevo assicurarmi che le avessi ancora tutte".
"E chi vinceva?",mi chiede. Sembra davvero interessato a questa stupida storia.
"Io ovviamente",dico fiera,"Più che altro perché a volte mentre contavo saltavo i numeri. Passavo dal tre all'otto quindi vincevo comunque".

Josh mi guarda divertito e sono contenta di aver condiviso questa piccola informazione sulla mia vita passata con lui.
Comincia a guardarmi con sguardo meno divertito,facendosi quasi serio,mentre porta la mano ad accarezzare la mia guancia.
Pian pian alza completamente il suo busto mettendosi sopra di me e appoggiando le mani ai lati della mia testa.

"Co-cosa stai facendo?",chiedo completamente disorientata dal suo gesto.

Josh non mi risponde, semplicemente alza il suo braccio tenendo il suo peso sopra di me solo con l'altro.
Riporta la sua mano di nuovo sopra la mia guancia ormai completamente accaldata mentre io sono pietrificata sotto al suo corpo.
In questo momento mi sento esattamente come sotto quell'albero fuori dalla mostra.

"Uno",tocca un punto della mia guancia,"Due".

Ma cosa sta facendo? Non capisco...

"Tre",continua spostando il suo dito leggermente vicino al naso,"Quattro".

Cinque. Sei. Sette.

Parla piano e lentamente,ogni numero che pronuncia riesco a vedere il movimento della sua lingua e solo dopo che ha spostato la sua mano sull'altra guancia capisco cosa sta facendo.
Sorrido automaticamente dopo aver connesso e di rimando anche sul suo volto si apre un sorriso.

"Otto",sussurra ancora,"Nove",diciamo all'unisono.

Una breve risata calma di entrambe rieccheggia tra di noi.

"Dieci",diciamo ancora all'unisono.
"Quindici",dice lui all'improvviso facendo come facevo io da piccola.
"Cosa?",rido,"Dove li hai messi tutti li altri numeri?".
"Gli ho buttati via insieme alla tua bambola".

Rido di gusto sotto il busto di Josh e il letto vibra leggermente quando ride anche lui.
Da qui riesco a vedere il suo sorriso luminoso farsi sopra sopra la sua mascella definita. I suoi ombrosi sono meno scuri del solito. È possibile che cambino a seconda dell'umore?
Rimarranno sempre un mistero per me,tutto questo ragazzo è un mistero.
Continuiamo a fissarci intensamente e vorrei davvero avere una vista speciale
Una vista che mi permetta di vedere a cosa sta pensando mentre mi guarda cosi intensamente. Una vista che mi faccia capire cosa ha intenzione di fare con me e cosa ruota nella sua stessa in questo momento. Una vista che mi permetta di capire cosa spinge Josh a comportarsi cosi dolcemente con me a volte.
Una vista che mi dia modo di capirlo fino in fondo ma non credo che basterebbero tutte le viste speciali di questo mondo per capirlo del tutto.
I miei occhi verdi,in questo momento curiosi,perlustrano ogni minimo dettaglio del suo viso e poi alzo una mano mettendola tra i suoi capelli.
Sembra sorpreso del mio gesto,anche più sorpreso di quando ho appoggiato la mia mano sulla sua guancia in biblioteca.
Sussulta un'attimo,ma solo una frazione di secondo,quasi impercettibile mentre io comincio a lisciare i suoi capelli castano ramato come ha fatto lui in precedenza con i miei.
C'è sempre una sorta di strano silenzio e calma quando accadono questi nostri momenti.
Nostri momenti. Miei e di Josh. Nostri.
Che bella parola. È un sacco che non avevo qualcosa di 'nostro' era sempre e tutto un 'mio'.
So che probabilmente mi sentirò avvampare nell'esatto momento in cui mi stacchero. So che lui rimarrà sorpreso dal mio gesto e io stessa mi sto sorprendendo di questo mio pensiero ma non mi importa.
Perché io ne ho bisogno e poi maledizione sono sopra il letto di Josh in casa da soli!
Finalmente ci sei arrivata!
Sposto la mano dai suoi capelli al retro del suo collo e lo spingo verso di me facendo scontrare le nostre labbra.
So che è sorpreso dal modo in cui le sue labbra non si muovo subito sulle mie,come ha sempre fatto, ma si riprende subito.
Le nostre labbra si toccano leggermente quasi come non volessimo farci troppo male.
Posso contarli sulle mie dita i baci che ci siamo dati io e Josh. Cinque.
Il primo è stato quello inaspettato,quello che ha creato un'enorme confusione in me,sotto l'ombra di quell'albero. Quello che mi ha pietrificato fuori ma sciolta dentro.
Il secondo è stato quello che mi ha dato modo di godermelo di più, sotto quel cielo di stelle sopra la panchina,avvolti dal freddo. Potevamo anche essere attorno ad una tempesta in quel momento,non importava,ne sono sicura. Il bacio che mi ha creato incertezze ma allo stesso tempo dato alcune sicurezze.
Il terzo è stato sempre quella sera,quando mi ha riaccompagnata a casa. Mi ha dato un bacio leggero,quasi un soffio ma comunque un bacio,dandomi dimostrazione che quell'attimo sulla panchina non me lo fossi sognata. Poi mi ha detto "Ci vediamo domani" con la sua solita roca e bassa voce,dandomi la sicurezza che domani niente sarebbe svanito,come era successo la prima volta.
Il quarto bacio è stato quello più divertente,quando le nostre lingue si mischiavano assieme al sapore di tacos e bacon,ma a me non importava. Perché era corso fuori dalla macchina per darmi quel bacio e l'ho accolto senza problemi.
E poi il quinto bacio,questo che ci stiamo scambiando ora,su questo letto. Il primo bacio che gli do io,non so nemmeno cosa mi stava passando per la testa so so che è quello che volevo. Sto imparando a lasciarmi andare piano e per ora nulla mi si sta ritorcendo contro.

"Mhmm",fa un gemito strozzato quando senza accorgermene tiro una manciata dei suoi capelli tra le dita.

Ticchetta la sua lingua sui miei denti per chiedermi l'accesso e un secondo dopo la sua lingua calda avvolge la mia. Istintivamente porto le mie mani sulle braccia stringedole e lui spinge il bacino contro il mio provocando un reazione in me che non mi sarei mai aspettata.
Ingoio un gemito ma inarco leggermente la schiena facendo scontrare nuovamente i nostri bacini.
Il bacio diventa sempre più intenso ma proprio in quel momento sento le sue labbra allontanarsi,apro gli occhi leggermente per il distacco del contatto,ma subito dopo le sue mani sono sui miei fianchi e le sue labbra sul mio collo.
Mi irrigidisco completamente e so che anche lui se ne accorto,sento il suo sorrisino sul mio collo,ma decido di non darci peso ora non ho le forze di rimproverarlo.
Non fa niente di aggressivo,so che non mi sta lasciando alcun tipo di segno,non come quella volta al ristorante.
Lascia dei leggeri baci umidi sul mio collo pallido e mi sorprendo di me stessa dal fatto che io gli e lo lasci fare.
In questo momento le mie braccia sono distese,senza toccarlo,perché non ho la minima idea di cosa fare e i suoi baci mi stanno mandando completamente in estasi.
A un certo punto sento le sue mani addentrarsi dentro al mio maglione e come un fulmine la mia mano scatta sulla sua fermandola.
Josh guarda la mia mano e poi i miei occhi un po' di volte per qualche secondo prima di parlare.

"Non voglio farti niente",riporta le labbra vicino alle mie,"Voglio solo toccare la tua pelle e questo maglione ti sta grande tre volte".

Mi fa un sorriso rassicurante e sentendomi più calma ritraggo lentamente la mano riportandoli su suoi capelli che tanto adoro e lui riprende a baciarmi.
La sua mano tocca i miei fianchi e sento i brividi in tutto il corpo mentre fa girare il suo pollice su di essi.
Sono cosi inebriata da lui,da tutto questo,da Josh.

"Josh sei in camera?",urla qualcuno dal corridoio.

Appena sento la voce spalanco gli occhi e come una scossa spintono Josh con tutta la forza che ho.
Josh rotola dal letto come una patata e finisce sul tappetto dove ero seduta prima.

"Sei psicopatica?",mi urla dal tappeto massaggiandosi la testa.

Probabilmente deve averla colpita sul pavimento quando l'ho spinto. Ma cosa dovevo fare? Mi è venuto istintivo appena ho sentito quella voce.

"Josh ma cosa...",la porta si apre ed esce fuori una Margaret ben vestita,"Jennifer?".
"Ehi Margaret",saluto completamente imbarazzata.

Mi trovo a mio agio con Margaret ma il fatto che mi trovi da sola in camera con Josh mi da comunque una certa preoccupazione.
Margaret sposta lo sguardo da me a Josh ma non sembra scocciata anzi un sorriso furbo si apre su di lei.
Eppure mi aveva detto che la infastidiva il via vai di ragazze che uscivano dalla camera di suo figlio.

Chissà quante ragazze sono state qui,stese come me sul suo letto, a fare chissà cosa.

"Ho interrotto qualcosa?",chiede guardandoci.
"Si" "No", diciamo all'unisono io e Josh.

Margaret ci guarda ovviamente confusa dalle nostre risposte differenti.

"Si o no?".
"Si",risponde Josh seccato.
"No invece",rimbecco,"Non hai interrotto niente".
"Che succede tesoro?",chiede il signor Cliver spuntando dalla porta,"Oh ciao Jennifer".

Oh magnifico!

"Ho interrotto il 'niente' di Josh e Jennifer".
"Il niente?",chiede suo marito.
"Mamma",sbotta Josh rialzandosi,"Cosa c'è?".
"Mi chiedevo se potevi andare a prendere a scuola Chloe,oggi ha il pomeriggio",chiede Margaret.
"Ora?",chiede ovviamente scocciato.
"Si",risponde il padre,"Esce tra dieci minuti nemmeno".
"Non potete andare voi?",chiede quasi come una supplica.
"Io devo lavorare",risponde il signor Cliver.
"E io cominciare a preparare la cena",continua Margaret.

La cena? Ma che ore sono? Fisso lo sguardo sull'orologio appenso sopra il comodino.
Sono le sei! Come fanno a essere già le sei? Io dovevo andare da mio padre a prendere le chiavi!

"Potrebbe accompagnarti Jennifer",dice Margaret.
"Ehm ecco io...",comincio ma vengo subito fermata
"Puoi accompagnare Josh a prendere Chloe e poi fermarti per cena",dice esuberante.
"Ecco io...",ricomincio con gli sguardi di tutti addosso,"Dovrei passare da mio padre a prendere una cosa a dir la verità".
"Oh ero giusto prima con tuo padre",mi dice il padre di Josh,"Rimarrà fino a tardi in ufficio oggi".
"Già e dopo cena Josh ti accompagnerebbe da tuo padre",dice ancora entusiasta Margaret ,"Che ne dici?".

Il sorriso fin troppo entusiasta di Margaret e lo sguardo del signor Cliver mi mettono in soggezione.
Mi giro verso Josh che fa spallucce,ovviamente a lui non fa differenza.

"Eh va bene",cerco di non sembrare dispiaciuta nell'accettare.
"Perfetto",quasi saltella Margaret,"Hai preferenze per la cena?".
"Oh mio dio non chiederglielo",dice Josh alzandosi.
"Stai zitto te.,lo ammonisco tirandogli un cuscino.
"Smetti di tirarmi cuscini",rimbecca.
"Smetti di rispondere al posto mio".
"Quindi hai preferenze?",ride Margaret assieme a suo marito.
"Va bene tutto",la tranquillizzo.
"Ovviamente",sussurra Josh guadagnandosi una mia occhiataccia.

In meno di cinque minuti siamo sull'auto di Josh diretti a prendere Chloe. Mi esce un sorriso spontaneo a pensare a ciò che stavamo facendo qualche minuto fa ma anche una sorta di ansia. Come sarebbero andate avanti le cose?

"Non voglio farti niente",mi ha detto.

Una parte di me era sollevata l'altra invece,quella più irrazionale,voleva che facesse tutto quello che voleva.

"Perché ridi?",mi chiede guardandomi di sfuggita mentre guida.
"Niente", dico,"Perché mi hai portato a casa tua?".

Josh sembra non volermi rispondere mentre fisso la strada davanti a me,ma alla fine,apre bocca senza guardarmi.

"Eri strana oggi,sembravi scossa".
"Scossa?".
"Si eri assorta nei tuoi pensieri,volevo sapere cosa avevi,ma non avresti mai parlato davanti a tutti. Poi quando ti ho vista in biblioteca sono venuto a parlarti e ho pensato che andare via per un po' potesse rilassarti".

Il fatto che sia stato l'unico ad accorgersi che qualcosa non andava oggi mi fa credere che forse Josh mi conosce più di quanto credo.
Sono stata davvero bene dopo tutto e non ho pensato a niente per tutto il resto del pomeriggio.

"Sicura che non ci sia niente?",scuoto la testa in segno di negazione,"Per caso quel Clark ti ha parlato ancora?".

Clark? Mi ero completamente dimenticata di lui e della sua frase.
Appena ne avrò l'occasione gli parlerò e chiarirò questa situazione,devo togliermi di mezzo almeno questo problema.

"Nono ma va là".

So il tuo segreto Jennifer Milton. Tu fai parte della categoria del dolore,quella che non baratterebbe la propria felicità.

**** 

Josh's Pov

Mi sorprende davvero il suo gesto di prima. Non avrei mai pensato che sarebbe arrivato il giorno in cui sarebbe stata lei a baciare me,ho sempre fatto io il primo passo.
Non so cosa sto combinando con lei o cosa siamo,so solo che tutta questa situazione mi piace,piace da impazzire.
Mi piace poterla baciare senza che lei si dilegui per giorni subito dopo,mi piace poterla toccare e vede il suo rossore espandersi.
Può essere sfacciata quanto vuole ma in realtà è molto più timida e ingenua di quanto crede.
Quasi pura,oserei dire,non sarà mica vergine?
Do un'occhiata alla ragazza che sta aspettando l'uscita di Chloe assieme a me. La osservo in tutta la sua bellezza. Fa troppo caldo di fuori ora quindi mia madre le ha prestato una delle sue camicette al posto del maglione. Nonostante abbia obbiettato continuamente alla fine mia madre è riuscita a persuaderla e ne sono contento,visto che ora i suoi fianchi e il suo busto sono ben visibili.

Nonostante sia bassa il suo peso e la sua forma le si addice,ancora non capisco dove vada a finire tutto il cibo che ingurgita.
Ora che ha la camicetta posso anche ammirare le sue gambe fasciate dai jeans e il suo sedere.
Avrei potuto toccare tutto questo se mia madre non fosse arrivata all'improvviso.
Come se te lo avesse permesso.
Non può assolutamente essere vergine. È troppo bella e grande ormai,per esserlo.
Sicuramente ha queste reazioni da suora casta perché non si fida. Jennifer è diffidente quasi quanto me. So che si starà sforzando di non esserlo troppo ma lo vedo che sta facendo fatica.
Basta che qualcuno che non conosce l'abbracci e lei sembra esserne quasi schifata,a volte,vorrei scoppiare a ridere per le faccia che fa.

"Siamo davanti a una scuola per bambini",mi dice lei continuando a guardare l'entrata,"Smetti di fissarmi come se fossi un pedofilo".

Non mi ero nemmeno accorto che la stavo fissando,che figura da idiota.
Vedo quella piccola testolina di Chloe proprio sopra le scalinate affiancata dalla maestra,allunga il viso per trovare qualcuno a lei famigliare e appena mi vede si apre in un sorrisetto. Sposta lo sguardo da me alla mia sinistra,dove c'è Jennifer,i suoi occhi si spalancano e il suo sorriso si apre il triplo.
Comincia a fare freneticamente la scalinata mentre io faccio un cenno da lontano alla maestra,per rassicurarla che non ha cominciato a correre come una forsennata invano.
Quasi mi offendo quando praticamente si butta su Jennifer e non degna nemmeno di uno sguardo me.
Vedo la sua maestra osservarci da lontano con uno sguardo un po' dubbioso.

"Ehi piccola Chloe",dice dopo che Chloe le si è avvinghiata addosso,"Com'è andata a scuola?".

Chloe mette il pollice in su per far vedere che è andata bene e io stringo un pugno.
Non so cosa darei per sentirla parlare ancora una volta,a malapena ricordo la sua voce,ha detto cosi poche parole nella sua vita.

"Io sono qui comunque",alzo le braccia al cielo.
"Oh Josh ma sei ancora qui?",mi deride Jennifer.

Chloe arriccia il naso in un'espressione divertita e poi sporge le mani verso di me per farsi prendere in braccio.

"Ah ora mi hai notato?",le chiedo divertito,"E se io non volessi prenderti in braccio?".

Chloe continua a tendere fuori le braccia mentre tira fuori il labbruccio. È una raggiratrice tanto quanto Jennifer quando vuole i pasticcini!

"Vieni qui peste",le dico prendendola mentre Jennifer me la porge e ride.

Il suo sorriso fa nuovamente espandere le sue lentiggini,che lei tanto odia ma che io adoro.

"Josh potrei parlarti un'attimo?",mi chiede una signora davanti a noi.

È la psicologa di Chloe se non sbaglio,ci ho parlato due volte e la vedo spesso quando la vengo a prendere.
Chloe agita la manina in segno di saluto mentre Jennifer la guarda fredda,come fa con tutti gli esseri viventi di questa terra che non conosce.

"Qualcosa non va?",chiedo preoccupato.
"Nono",mi rassicura,"Volevo solo parlare con te in privato".
"Certo",annuisco,"Puoi tenere un'attimo Chloe? Arrivo subito".
"Okay",dice apatica continuando a guardare la signora.

La signora fa un cenno di saluto e ci avviamo vicino alle scalinate,ormai praticamente vuote.

"Cosa c'è che non va?",chiedo impaziente.
"Niente",mi dice,"Va tutto bene. Pensavo la sarebbero venuti a prendere il signor o la signora Cliver ma immagino che io possa parlare anche con te,riferirai dopo".

Annuisco subito col capo. Non può semplicemente dire cosa succede è farla finita?
Odio le persone che mi mettono sulle spine.

"Allora...",comincia finalmente lei,"Volevo avvisarvi che ci sono stati dei netti cambiamenti in Chloe".
"Cambiamenti?",chiedo confuso.
"Si",annuisce,"Chloe in questi ultimi tempi è molto più aperta. Ovviamente non parla ma interagisce molto di più con i suoi compagni. Si unisce di sua spontanea volontà ai giochi di gruppo".
"Beh è fantastico non crede?".

Non capisco quale sia il problema,sono anni che aspettiamo dei progressi da parte di Chloe, e ora finalmente sono arrivati.

"Si certo è meraviglioso. Però ovviamente i miglioramenti non vengono fuori da soli non la maggior parte delle volte".
"Cosa intende dire?",chiedo nuovamente confuso.

La psicologa da di nuovo un'occhiata a Chloe.
Jennifer la sta facendo volteggiare mentre Chloe strilla divertita. Un sorriso automatico mi compare sul viso.

"Di solito c'è sempre qualcosa che fa scattare una persona,come un lapsus,che la rende felice e la porta a voler compiere miglioramenti nella propria vita. Questo procedimento succede senza nemmeno accorgersene e può benissimo capitare anche a una bambina come Chloe. Volevo chiederle se è successo qualcosa di particolare ultimamente a Chloe o se ha incontrato qualche persona nuova?".

Non sono molto presente ma credo che lo saprei se Chloe avesse un'amica ma è ovviamente impossibile.
Chloe è sempre a scuola,fa più ore degli altri bambini e ovviamente quando non è a scuola è a casa.
Ogni tanto la porto al parco ma se non è con me o con qualche membro della mia famiglia non è con nessun altro.

"No",le dico sincero,"Non mi sembra che ci sia qualcosa di nuovo nella vita di Chloe".

La psicologa fa un specie di sospiro mettendo la mano nella sua borsetta estraendone un foglietto spiegazzato.
Dal foglio spiegazzato ne escono altri e dopo averli scartati me li porge.
Osservo i disegni e dopo un po' spalanco gli occhi facendo guizzare lo sguardo su Chloe.

"Jennifer?",riporto lo sguardo sui disegni,"Questa è Jennifer".

"Aah quindi è cosi che si chiama",dice la psicologa compiaciuta,"Come stavo dicendo,c'è sempre qualcosa che fa scattare la nostra mente e ultimamente Chloe si impegna molto di più a "vivere" se cosi si può dire. Ho subito pensato che le fosse successo qualcosa o che avesse avuto una specie di incontro e dopo aver visto i suoi disegni ne sono stata completamente convinta".
"Sono stati questi disegni ad averla fatta giungere a questa conclusioni?".
"Si",risponde,"Era un po' di tempo che Chloe disegnava questa ragazza dai capelli rossi e ogni tanto disegnava qualche fata,ma sempre con le stesse caratteristiche. Quando le chiedevo chi fosse lei semplicemente batteva le mani. Avrei voluto parlare con i tuoi genitori di questa situazione ma a quanto pare ho già capito chi è".
La psicologa gira il suo sguardo verso Jennifer e Chloe ma io ancora non mi capacito di questa situazione.
Sapevo che Chloe fosse in un certo senso legata a Jennifer nonostante la vedesse poco ma addirittura che la spingesse a fare dei miglioramenti!

"Oh beh si...",dico ancora incredulo,"Lei è Jennifer".
"Lei e Chloe si vedono spesso?",mi chiede.
"In realtà no. Però dalla prima volta che l'ha vista l'ha subito presa in simpatia,il che ci è subito sembrato strano,ma non ci avevamo dato un grande peso".
"Deve essere una persona particolare",guarda dall'altra parte come assorta nei suoi pensieri.
"Chloe?".
"No Jennifer",mi corregge,"A volte i bambini percepiscono cose di cui non non possiamo minimante accorgercene,se Chloe ha percepito qualcosa in Jennifer,deve esserci qualcosa di particolare in lei".

Mi perdo per un momento nel vedere i capelli rossi di Jennifer fluttuare nell'aria assieme a quelli castani di Chloe.

"Oh si lo è",lo penso assolutamente.
"Parla molto con Chloe?",mi domanda.
"Si. Ci parla spesso nonostante non riceva risposta,ma a lei non sembra dispiacerle",le dico,"A volte preferisce parlare con lei che con me".

"Senti" dice spazientita "C'è chi parla troppo" dice indicando me "E chi non parla proprio" e indica Chloe "e sinceramente preferisco lei" conclude girando la testa verso Chloe.

Rido internamente al ricordo di quella scena a casa mia,prima del party di Susan flan,prima di quell'enorme casino.

"Lei sa chi sono io?".
"No non ne ha idea. Perché?".
"Da come mi guardava sembrava volesse imbavagliarmi e buttarmi in un burrone",dice per niente turbata.

A volte mi dimentico di come lo sguardo di Jennifer possa sembrare cattivo agli occhi degli altri.
I suoi occhi verdi sono la sua arma letale,a volte spaventano anche me.

"Oh si mi scusi",mi gratto la nuca,"Diciamo che tende a essere molto diffidente con chi non conosce".
"Ah si?",domanda con tono curioso.

La osserva come se fosse un topo da laboratorio e la cosa sincermente mi sta infastidendo.

"E' tutto?",domando provando a non sembrare scocciato.
"In realta no.."

Oh mio dio.
Cosa vuole ancora? Mia madre pagherà per questo,doveva passare a prenderla lei!

"Mi dica".
"Se Jennifer ha questo effetto su di lei,magari provate a farle passare più tempo insieme o perlomeno non allontanatele".

Far passare più tempo Jennifer con Chloe?
Potrebbero passare il pomeriggio a bruciare bambole nel giardino sul retro. Rido all'idea.
Subito mi viene in mente la foto che Jennifer mi ha fatto vedere sul letto e devo ammettere che mi sono sentito stranamente importante che me l'abbia fatta vedere.
Non ho mai parlato di sua madre con lei e il fatto che mi abbia raccontato cosa faceva ogni tanto con lei mi ha reso schifosamente felice.
Lei sa molto più di quanto dovrebbe sapere su Kevin e Caroline,ora mi sento quasi alla pari,sapendo che non ha poi cosi tanti problemi a confidarsi con me.

"Lo faremo",la rassicuro velocemente in modo che mi lasci andare.
"Poi c'è questo bambino",cantilena lei sorridente.
"Bambino?".

Scatto subito sull'attenti e inarco un sopraciglio.
Chloe e un bambino? Un bambino maschio?
No un bambino cane. Ma secondo te?

"Si un bambino",ride lei divertita,"Si chiama Alex".
"E con questo cosa vuole dirmi?".
"Chloe ha legato sopratutto con questo bambino,spendono molto del loro tempo insieme,lei gli ha addiritura insegnato alcuni segni del linguaggio muto. Si è sforzato di impararli e ogni tanto li usa anche,sembrano molto in sintonia,anche se lui è l'unico a parlarle".
"Capisco...",dico non capendo veramente.
"Sarebbe l'ideale che Alex spenda del tempo con Chloe al di fuori della scuola".
"Vuole dire che devono andare ad un'appuntamento?",quasi urlo.

La psicologa mi guarda stralunata e poi scoppia in una fastidiosa risata che non fa altro che irritarmi di più.

"No Josh,sono piccoli ancora,devono semplicemente passare un pomeriggio insieme",mi spiega,"Magari in casa vostra mentre ci sono degli adulti a sorvegliare. Chiamerò tua madre ovviamente per eventuali chiarimenti e ho già parlato con i genitori di Alex che sono assolutamente d'accordo".
"Mh",rispondo solo.

Sono abbastanza scettico su questa cosa del 'pomeriggio insieme'.
Sono solo dei bambini Josh...
E quindi? Lei è mia sorella minore non le devono girare attorno i maschi e poi perché proprio tra tutti si è affezzionata a sto Alex? Non poteva prendere in simpatia una piantina?

"Sarebbe davvero l'ideale per lei",mi ricorda la psicologa.
"Va bene",sospiro infine,"Se farà del bene a Chloe".
"Molto bene",mi dice,"Allora ci vediamo presto".

"A presto",a mai più.

Finalmente mi ha congedato,mi mancava solo questo Alex,già sto cercando di non sbottare per tutte le volte che Drake tocca Meredith dove non dovrebbe.

"Allora?",mi chiede Jennifer mentre tiene Chloe per mano.
"Niente mi stava solo dicendo che Chloe ha avuto dei miglioramenti a scuola".

Evito di dirle che il motivo è proprio lei,si monterebbe troppo la testa.

"Ma chi era quella?",mi chiede con faccia quasi schifata.
"La sua psicologa".
"Psicologa?",domanda sorpresa,"E perché?".
"Come perché? Chloe ha bisogno di una piscologa".
"No non ne ha",ribatte.
"Si che ne ha",le dico io,"Lei è speciale",concludo sapendo che Chloe sta sentendo.
"Si che lo è",continua,"Ma non in quel modo".

Forse è proprio questo ciò che intendeva la psicologa riguardo a Jennifer.
Lei è particolare,proprio quanto Chloe,per noi il suo è un problema grave ma Jennifer non ci da molto peso. Per lei sembra quasi che non sia un problema che mia sorella non dica una parola da praticamente tutta la sua vita nonostante abbia delle perfette corde vocali.
Jennifer tiene la mano destra di Chloe mentre io le tengo la sinistra,la facciamo volteggiare avanti e indietro,ogni tanto la alziamo anche da terra mentre lei ride fragorosamente.
Chissà da fuori se sembriamo una coppia mentre passeggiamo verso il parcheggio con Chloe per mano.
Jennifer sembra tenere davvero a lei il che è strano,ha quasi una sorta di protezione verso di lei,come con Meredith.
Notato come è gentile con tutti i componenti della tua famiglia tranne che con te?
Lasciami stare ora! Sto cercando di fare un discorso mentale.
Jennifer sembra voler quasi proteggere Chloe da tutti noi che la reputiamo diversa...chissà come sarebbe Jennifer nelle vesti di madre.
Proprio non riesco a immaginarla,fa fatica a dimostrare affetto per più di cinque minuti,figuriamoci allevare un bambino.
Sento tirare la mia mano da Chloe che si dirige dalla parte opposta della macchina.

"Che c'è?",le chiedo.

Chloe indica un carretto dei gelati parcheggiato qui vicino.

"Vuoi il gelato?", le chiede Jennifer e Chloe annuisce.
"No Chloe",le vieto io,"Ti rovinerai l'appetito,tra un po' ceniamo".

Chloe non mi da il minimo ascolto e continua a tirare verso il carretto.

"Cosa non ti è chiaro della frase 'tra poco ceniamo' ?",le chiedo nuovamente.

Se mia madre scopre che le ho comprato il gelato prima di cena mi taglierà le gambe.

"Oh andiamo Josh",ci si mette anche Jennifer,"C'è sempre posto per il gelato".
"Questo lo dici tu che mangeresti anche un'albero se fosse commestibile".

Chloe comincia a brontolare e sono sicura che a momenti si metterà a piangere.

"Dai ma sei un mostro!",mi insulta,"Vuole solo un gelato".

"Senti. Se mangia il gelato ora dopo non mangierà niente a cena".

Jennifer da un'occhiata a Chloe, al carretto dei gelati e poi a me.
Sospira sconfitta,probabilmente ha capito.

"Sentito Chloe?",le chiede e Chloe mette su un muso disperato.
"Josh ma quello cos'è?",mi chiede Jennifer indicando un punto dietro di me e spalancando gli occhi.
"Dove?",mi giro.

Mi giro guardandomi attorno ma non riesco a scrutare niente di sospetto.
Ma cosa sta dicendo?

"Jennifer ma cos...".

Ovviamente non riesco a finire la frase,perché ne Jennifer ne Chloe,sono davanti a me.
Mi giro di poco per vederle correre verso il carretto dei gelati a mia insaputa.
Che imbrogliona,mi ha ingannato!
Cosa ne sapevo io che sarebbe scappata con mia sorella verso il carretto dei gelati? Insomma ha diciotto anni!
Mi dirigo verso di loro un po' scocciato ma più che altro divertito dalla sua trovata e anche perché mi ha incastrato pienamente.
Quando arrivo al carretto dei gelati scorgo un'uomo di mezz'eta annoiato che aspetta.
Chloe guarda intensamente i gusti cercando di sceglierne uno,sembra alla ricerca dell'oro,dio quanto si somigliano!

"Chi è la bambina tra voi due?",le domando andandole accanto.
"Il gelato mette di buon umore",si difende.
"I pasticcini rendono felici",dico,"Il gelato mette di buon umore,poi?".
"Le patatine fritte ti cambiano la vita",mi sorride come se stesse dicendo qualcosa di sensato.
"Metterò te dopo sul seggiolino non lei",la derido.
"Se è reclinabile va bene",alza le spalle.

Rido per il suo umorismo. Perché Jennifer è anche questo,spiritosa,assieme a tante altre caratteristiche che sarebbe impossibile elencare.
Non so se stiamo insieme,in realtà io non voglio niente di fisso,ho deciso già da tempo che non lo voglio.
Ma a lei non sembra interessare che cosa siamo,cioè, se le interessasse me lo avrebbe chiesto no?

"Vuoi sbrigarti?",chiede l'uomo guardando Chloe.

Chloe aggrotta le sopraciglia,ma cosa vuole questo qua?
Sto per aprire bocca ma la rossa vicino a me mi precede di poco.

"Come hai detto scusa?",chiede con tono minaccioso.
"Ho detto che la ragazzina si deve sbrigare non ho tutto il tempo del mondo".

Jennifer alza un sopraciglio e gli regala uno sguardo duro mentre prende in braccio Chloe.

"Senti...",comincia,"Ringrazia che siamo venuti nella tua merda di carretto anziché andare in una gelateria vera,finalmente qualcuno si è degnato di venire qui e tu lo tratti anche cosi? Non vedo una fila kilometrica che si scanna per mangiare i tuoi gelati quindi vedi di essere gentile con lei,perché se a lei non piace nessuno di questi gusti,non avrai un soldo.Sono sicura che oltre a lavorarci ci vivi anche in questo carretto non è vero?".

L'uomo la guarda sbigottito per poi deglutire visibilmente.

"Come pensavo...",ride lei,"Sii gentile e paziente con lei sennò posso giurarti che l'unico carretto che potrai guidare ancora sarà quello della spazzatura e in quello non puoi viverci".
"Ehm...",balbetta l'uomo,"Quindi che gusto vuoi bambolina? Cono o coppetta?".

Chloe indica due gusti nel fondo del vetro e poi indica il cono sopra il bancone.

"Cono",dice Jennifer,"Limone e fragola".

L'uomo cerca di fare il più veloce possibile facendo anche cadere qualcosa.
È proprio questo a cui mi riferivo,può essere davvero docile a volte,ma se la si fa arrabbiare è capace di incuterti un timore che a volte ho provato anche io.
Lei non lo sa,ma più volte, mi sono sentito denudato dalle due parole e dal suo sguardo di pietra.

"Mettici anche una cialda",ordina piatta.
"Subito".

L'uomo le porge il cono gelato e Jennifer poggia Chloe per terra per prendere il portafoglio.

"Faccio io",dico subito

Mi da un' occhiata fugace ma senza ascoltare gli allunga due dollari e il signore le fa un sorriso di circostanza.

"Buona giornata allora".
"Sisi ciao",dice lei sbrigativa
"Ho detto che pagavo io",ridico andando verso la macchina
"Ormai avevo tirato fuori il portafoglio non rompere".

Sbuffo e saliamo in macchina mentre Chloe si muove freneticamente con il gelato in mano sul seggiolino.

"Non sporcare la macchina e finiscilo velocemente prima che arriviamo in casa,sennò mamma uccide me e poi te".

Chloe ride a quello che le ho detto ma non ha capito che io sono davvero serio.
Poi però la guardo sorridere come se avesse la cosa migliore del mondo tra le mani e mi dico che potrei farmi uccidere anche dieci volte se è felice.

"Sarà un segreto vero Chloe?",le chiede Jennifer mentre Chloe fa una specie di occhiolino smonco.
"La psicologa ha detto anche un'altra cosa",dichiaro mettendo in moto.
"Sarebbe?".
"Chloe ha legato con un suo compagno di classe,Alex,vorrebbe che venisse a casa nostra o qualcosa del genere. A quanto pare stanno sempre insieme o qualche cazzata del genere".
"Ma è fantastico!",esclama lei,"Alex è tuo amico?".

Chloe scuote la testa e entrambi aggrottiamo le sopracciglia.
La psicologa mi aveva detto cosi, ne sono sicuro,più che sicuro.

"Come no?",richiede Jennifer,"È il tuo ragazzo?".

Chloe annuisce fiera e io per poco non investo un pedone mentre Jennifer ride.

"Cosa? No!",mi affretto a dire,"Cosa vuol dire il tuo ragazzo?".

Chloe se ne sbatte altamente di quello che dico e si mette a ridere assieme a Jennifer.

"Ti piace questo Alex?",le chiede nuovamente e lei annuisce,"È bello?",Chloe annuisce di nuovo allargando le braccia,"Molto molto bello vuoi dire?".
"Oh ma smettetela!",sbotto io,"Chloe sei piccola per queste cose!".

Chloe aggrotta le sopraciglia incrociando le braccia guardandomi con sfida.
Ma cosa diavolo...?

"Me lo farai conoscere vero?",le chiede. Ma Chloe questa volta fa vedere l'anulare picchiettano su di esso...non capisco,"Vi sposerete?",le chiede.

Chloe annuisce ancora più allegra e questo è davvero troppo per me. Io non facevo questi pensieri alla sua età!

"Questo non è vero Chloe",le dico,"Sei troppo piccola per pensare a queste cose o al matrimonio".
"Ma finiscila!",mi sgrida quasi facendomi sgommare,farò un incidente con queste due in macchina,"L'amore è per tutti Chloe".
"Ma sono due bambini Jennifer",continuo io.
"Quindi? Il loro è semplicemente un'amore più puro e innocente,migliore di molti altri secondo me".

Rimango abbastanza stordito dalla sua risposta,lei stessa ha ammesso di non aver mai amato e ora si mette a difendere questo sentimento.
Lei crede nell'amore? Io ormai ho smesso di crederci da tempo.
Chissà da dov'è è venuta fuori quella domanda in biblioteca,deve averci pensato molto prima di quel momento.
Amare fino a stare male...beata lei che non ha amato mai.
So che qualcosa non va in lei,ne sono sicuro, è stata pensierosa tutta la giornata immersa in chissà qualche ricordo.
Ogni tanto vedo il suo sguardo vagare nel vuoto,come se stesse facendo un complesso dialogo mentale o stesse ricordando dei tempi lontani.
Non mi piace per niente quello sguardo,i suoi occhi verdi diventano vuoti e odio la sensazione di lei che si sta crogiolando in un ricordo triste da sola.
Perciò oggi ho voluto portarla da me,sembrava cosi piccola e fuori dal mondo su quella parete della biblioteca. Si a volte Jennifer mi da l'idea di essere cosi indifesa e combatutta poi però apre bocca e tutto svanisce ma so che in realtà si sta solo nascondendo.
Quanto vorrei sapere cosa le sta succedendo in realtà,so che c'è qualcosa!
Porto il suo sguardo su di lei quando mi fermo al semaforo rosso e noto che si sta scambiando delle linguaccie con Chloe.
Forse mi sbaglio,forse Jennifer sarebbe una madre perfetta,proprio perché darebbe a sua figlia tutto ciò che in realta è mancato a lei.
Vorrei davvero sapere di più riguardo a questa storia ma so che lei non è ancora pronta a parlarmene,per ora,prendo ciò che riesce a dirmi.
Piano piano si sta aprendo a me e questa cosa mi piace,se le avessi chiesto prima di guardare un film in camera mia,mi avrebbe sputato in faccia.
Era rannichiata su di me mentre chiudeva gli occhi,non passavo momenti del genere da tanto,da Caroline.

"Avanti scendete megere",parcheggio davanti a casa.

Jennifer si slaccia la cintura e va a prendere Chloe nel sedile posteriore.
Chloe anziche scendere allunga le braccia verso Jennifer e lei se la carica sulle spalla.
Ci sta davvero prendendo troppo gusto nel farsi prendere in braccio.
Corrono verso casa mentre ridono insieme e io vedendo svolazzare quei suoi capelli rossi non posso che rimanerne estasiato.

****
Jennifer's Pov

"Ma quanto ci avete messo?",chiede Margaret non appena entriamo in casa
"Ora siamo qui",le dice Josh.
"Vieni qui piccolina",sorride Margaret a Chloe.

Faccio scendere Chloe dalla schiena e corre verso sua madre che la accoglie in un'abbraccio.
Quasi mi sciolgo davanti a questa scena cosi materna.

"Perché odori di fragola?",chiede accigliandosi.

Io e Josh ci guardiamo freneticamente mentre Chloe si allontana innocente.
Facciamo spalluce e Margaret ci guarda assotigliando gli occhi.

"Tesoro credo che il pollo sia quasi cotto",le dice il signor Cliver uscendo dalla cucina.

Margaret corre verso la cucina e tiriamo tutti e tre un sospiro di sollievo. Non so come sia l'ira della mamma di Josh ma qualcosa mi dice che non è niente di bello.
Il signor Cliver guarda Chloe che trotterella qua e la e poi guarda noi due.

"Gelato eh?",ride lui,"Portala a lavarsi i denti prima che tua madre lo scopra".
"Avanti andiamo",le dice Josh.

Ancora mi chiedo come sia possibile che quest'uomo abbia praticamente lasciato che suo figlio se ne andasse di casa per poi lasciarlo marcire in prigione.
C'è davvero qualcosa che non mi quadra in tutto questo,vedo come guarda la sua famiglia,lui la ama davvero.

"Jennifer puoi andare a prendere il tuo zaino e le chiavi della moto di sopra in camera?",mi domanda,"Cosi dopo riesco ad accompagnarti subito".
"Certo".

Mi dirigo in camera recuperando il mio zaino ma delle chiavi della moto non ne vedo l'ombra.
Guardo un po' ovunque,persino sotto il letto, ma niente. I comodini!
Cerco freneticamente nel comodino di sinistra senza successo per poi recarmi in quello di destra.
Questo comodino a differenza dell'altro è pieno di fogliacci e di foto,ma nel fondo,riesco a vedere le chiavi.

"Eccole",esclamo soddisfatta a me stessa.

Sto per richiudere il comodino quando una foto cattura la mia attenzione. La prendo cominciando a guardarla esattamente come stava facendo Josh prima.

Una ragazza dai capelli biondi corti è seduta su un'altalena mentre fa la linguaccia alla telecamera.
È molto snella e dalla mezza maglia riesco a vedere il piercing al suo ombelico.
Davvero bella devo ammetterlo,chissà chi è. Sopratutto perché Josh ha una sua foto nascosta nel comodino?

"Cosa stai facendo?",tuona lui.

Spaventata dalla sua improvvisa entrata mi metto una mano sul petto riprendendo il respiro.

"Niente io...".
"Niente?",urla lui spaventandomi di nuovo,"Hai una foto di Caroline tra le mani!".

Caroline?
Spalanco gli occhi davanti al suo nome,quindi Josh tiene una foto di Caroline nascosta? È ancora innamorato di lei? Pensavo la odiasse.
Mi sta guardando con uno sguardo cattivo sembra voglia prendermi a pugni.

"Io non lo sapevo",comincio,"Stavo solo cercando le chiavi".
"Beh indovina un po?",mi strappa la foto dalle mani,"Questa è una foto non sono delle chiavi".

Rimette la foto nel cassetto sbattendolo violentemente.

"C-calmati",balbetto,"Non l'ho fatto apposta. Stavo cercando le chiavi e mentre le cercavo ho spostato le foto perciò l'ho vista".
"Cazzate",tuono grintoso,"Volevi semplicemente farti i fatti miei!".
"Cosa?",urlo questa volta,"No e lo sai benissimo!".

Josh ride di gusto,ma è una risata amara e cattiva,non sentivo questa risata da tempo ormai.

"Ti sei sempre messa in mezzo quando si parla di lei,scommetto che già sapevi che era li,aspettavi solo il momento per osservarla meglio".
"Questo è assurdo. Non sapevo nemmeno chi fosse prima che entrassi tu dalla porta smettila di fare il cazzone con me".
Sinceramente Josh mi sta davvero spaventando e non so come io riesca a comporre una frase di senso.
Non faccio in tempo neanche a sussultare che Josh tira un pugno sul muro e mi regala un'altro dei sguardi scuri.

"Devi farti i fatti tuoi Jennifer",ringhia lui.
"Io me li faccio",rispondo,"Mi hai chiesto tu di cercare le chiavi non è colpa mia se ti agiti cosi tanto per una merda di foto".
"Stai lontana da questo comodino d'ora in poi,stai lontana da ciò che è mio".

Non lo riconosco più.
Non riesco a trovare nemmeno una traccia del Josh con cui ho guardato il film oggi o di quello che mi accarezzava i capelli in biblioteca.

"Mi hai invitata tu a casa tua".
"Beh ho fatto una sbaglio allora visto che sei una fottuta ficcanaso",dice rompendomi completamente,"Sarà meglio che ci pensi due volte la prossima volta".

Sta dicendo che si è pentito di aver speso il suo tempo con me oggi?
Non poteva essere più chiaro di cosi!

"Ci penserò anche io due volte prima di accettare allora!".

Butto le chiavi sul suo petto spingendolo con la spalla e correndo verso le scale con lo zaino in mano.

"Jennifer ma cos...",sento la voce di Margaret ma continuo ad andare verso l'uscita.

Corro finché praticamente non sono fuori e perfortuna qui sono molto più vicina al centro di quanto lo sono da casa mia.
Corro e corro velocemente,un po' per allontanarmi il più possibile da Josh e un'altro po' perché so che se mi fermo comincierò a pensare.
Non posso ancora realizzare ciò che è appena successo. Non succedeva da tanto una sfuriata dal genere. Era da tanto che non vedevo il nero dei suoi occhi scurirsi ancora di più.
Mi guardava con disprezzo,come se fossi la feccia del mondo e dovessi sparire seduta stante.
In poco tempo riesco a fermare un taxi e si avvia subito all'indirizzo che gli ho dato.
Non riesco a togliermi dalla mente il suo sguardo e il pugno che ha tirato al muro.
È stato cosi violento che se lo avesse tirato a me mi avrebbe fracassato il cranio.
Era cosi arrabbiato pronto a spaccare tutto ciò che gli fosse capitato tra le mani ma sono arrabbiata anche io.
Si è vero ho preso la foto guardandola,ma cosa ne potevo sapere che era lei,come potevo sapere che è la ragazza che nonostante sia tanto lontana ci crei cosi tanti problemi.
Nemmeno la conosco ma già nutro un profondo odio verso di lei.
Stavo semplicemente cercando le chiavi e la foto ha attirato la mia attenzione.
Non mi aspettavo di certo questa sua reazione cosi brusca,mi ha completamente spiazzata.

"Sono 15 dollari",mi dice l'autista.

Porgo i soldi all'autista e scendo velocemente dall'auto dirigendomi all'entrata.
Ora come ora voglio semplicemente prendere le mie chiavi della macchina e andare a casa a dormire.
Dormire magari mi aiuterà a dimenticare quello sguardo che ancora mi rabbrividisce e mi fa deglutire.
Ho sentito la stessa rabbia che aveva utilizzato in biblioteca con Melissa,la stessa che ha usato fuori dalla festa di Tatiana.
Sento un'enorme buco nello stomaco nel pensare che quelle labbra che hanno pronunciato cose tanto cattive mi stavano baciando appasionatamente qualche ora prima.
Vorrei non aver mai aperto quello schifosissimo cassetto perché cosi facendo ora non starei praticamente correndo infuriata verso la segretaria che mi guarda stranita.

"Posso aiutarla?",mi chiede forzando un sorriso.
"John Milton",dico schietta.
"Ehm non è disponibile al momento".
"Come? Senta devo semplicemente fare una cosa veloce, è in riunione?".
"No ma...",non la faccio finire perché non voglio trattenermi oltre.
"Dove è il suo ufficio?",chiedo subito.
"Ho già detto che ora non è disponibile,è con un cliente",mi dice nervosa.
"Senta",prendo un respiro,"Sono Jennifer Milton,sua figlia".

La segretaria subito di irrigidisce come mi aspettavo. Sempre la stessa e monotona storia del cognome.

"Oh signorina Milton",mi sorride ancora più nervosa,"L'uffico è proprio quello la ma davvero non può entrare".

Appena vedo che indica la porta di fronte a me non ci penso due volte a dirigermi con grandi falcate.

"Signorina!",mi richiama lei.

Voglio solo le chiavi della mia auto e non dover fare i salti mortali per andare a scuola domani!
Sono già abbastanza nervosa di mio,ci mancano solo le segretarie fastidiose!
Apro la porta arrabbiata senza nemmeno bussare ma rimango pietrificata da ciò che mi ritrovo davanti.
Non posso crederci,non avrò mai pace.

****

Cosa avra' mai visto la nostra Jennifer ora? Ci sara' qualche attimo di pace?

In questo capitolo i Jesh hanno condiviso molta dolcezza,Jennifer si e' persino spinta piu' oltre di quanto credesse,ma Josh h


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