Capitolo 47

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Capitolo quarantasette

Josh's Pov

Sono tre giorni che io e Jennifer o non ci parliamo o litighiamo e devo ammettere che la situazione è straziante.
Per due giorni non si è presentata a pranzo e l'ira di Olly e Meredith si è rivoltata su di me.
Sta sempre attaccata a quel maledetto clown dai capelli blu e lui ovviamente le gira attorno come le mosche girano attorno alla merda.
Ecco cos'è Leo,una mosca,una fottuta mosca fastidiosa che vorrei schiacciare al suolo con una scarpa.
Stai esagerando...
No non sto esagerando,ieri quando si è decisa finalmente a venire a pranzo con noi,è scoppiata un'altra litigata.

Non so nemmeno quale sia stato il motivo della litigata ero solo felice che mi stesse parlando.
So che può sembrare masochista ma il silenzio di Jennifer è molto più straziante delle sue parole.
Quando è silenziosa,pensa,pensa continuamente a tutto e quando pensa non è mai un bene.
Quando non vuole nemmeno più ribattere o continuare a 'lottare' significa che in un certo senso si è arresa. Si è arresa di provare e non vuole perdonarti. È un pensiero complicato me ne rendo conto ma l'ho provato sulla mia stessa pelle.
Prima mi lamentavo quando mi urlava contro o quando litigava con me ma dopo l'incidente in palestra,dopo che per settimane non mi ha parlato,li ho capito.
L'ho capito da come i suoi occhi mi parlavano senza parlare veramente. Era come se non volesse sprecare nemmeno un po' del suo fiato con me.
I suoi occhi verdi e il suo silenzio mi hanno fatto sentire cosi inutile e banale dinnanzi a lei.
Quando Jennifer ti guarda e basta,con quel suo verde assassino,significa che è grave.
Più lei non mi parlava più avrei voluto che mi urlasse contro.
È come se quando Jennifer litiga con me,infondo le importi qualcosa.
Non sto dicendo che mi piace litigare con Jennifer,sto solo dicendo che finché lei mi urla o mi insulta,in un certo senso è vicina a me,riesco a sentirla.
Ma quando non parla,quando mi guarda senza proferire parola,sento che la sto perdendo.
E quando smette persino di guardarti,li è la fine,il suo perdono non farà mai ritorno.
Ci è mancato davvero poco,ne sono consapevole,in quelle settimane persino i suoi sguardi verso di me stavano calando.
Non so nemmeno con quale forza di volontà mi abbia potuto perdonare so solo che in quell' esatto momento mi sono sentito vivo un'altra volta.
Per questo quando ieri mi ha detto che sono solo un "mezzo uomo delle cavarne con gravi problemi di personalita",oppure,"dovrebbero rinchiuderti in una qualche specie di riformatorio solo per il modo in cui tieni la bandana nei capelli",mi sono sentito felice.
Ovviamente non l'ho fatto vedere,rispondendole per le rime,ma ero davvero contento.
Eppure sembra che ci sia qualcos'altro che non va,perché non è assente solo nei miei confronti,ma anche in quelli di tutti gli altri.
Voglio davvero parlarle ma non riesco a scacciare dalla mia mente l'immagine di lei che guarda la foto di Caroline.
So che non è colpa sua,so che Jennifer non è una di quelle che si fa i fatti degli altri,proprio perché lei non vuole che le altre persone si facciano i suoi.
Le credo. Credo al fatto che l'abbia presa solo perché stava cercando le chiavi e sinceramente ,anche io se avessi trovato una foto di un ragazzo nascosta nel suo comodino ,mi sarei messo a guardarla.
So che non sapeva fosse Caroline,come poteva saperlo? Lo so da come ha sbarrato gli occhi appena gliel'ho detto.
Succede sempre cosi tra di noi,siamo al contrario.
Avete esempio il detto? Dopo la tempesta arriva la quiete? Ecco con noi è il contrario.
Prima c'è la quiete,poi arriva un'enorme e disastrosa tempesta e se va bene forse ritorna la quiete.
Ma il vero problema è che la quiete dura sempre meno della tempesta e quindi ci ritroviamo sempre risucchiati nel suo vortice.
La domanda che più mi sta girando in testa è un altra ora: "Perché non ho ancora buttato via quella foto?"

"Ehi capitano!",urla Alan dall'altra parte del campo,"Come hai fatto a non fare canestro?".

È sempre cosi quando qualcosa tra me e lei non va. La cosa ricade sempre su tutto ciò che ho attorno. Non riesco più a far andare le mie giornate in modo sereno o a non distrarmi continuamente.
Mi succede durante gli allenamenti,a casa,con gli amici,durante le lezioni. Alla fine penso sempre a quella chioma rossa di cui solo ora mi accorgo quanto mi sia davvero entrata dentro la pelle.
Non che già prima non mi fossi accorto che ormai facesse parte della mia vita, ma da quando ho assaggiato i suoi baci e come se non potessi più fare a meno di lei.

"Non rompere Alan",dico quando lo vedo venire verso di me.
"Abbiamo la partita tra pochi giorni",mi ricorda.
"Si ne sono consapevole,devo solo riposarmi un po e poi ritornerò in forze",mi do dei piccoli schiaffetti sulle guance.
"Oppure dovresti fare pace con Jennifer".
"Cosa centra lei ora?".

Centra sempre lei.
Sempre e ovunque lei è presente. Anche quando non voglio.

"È la prima volta che ti vedo litigare cosi con qualcuna",ridacchia.
"Cosi come?".
"Cosi come se ti importasse davvero qualcosa".
"Chi ti dice che mi importa qualcosa?".

Alan mi guarda stralunato e poi scoppia in una grande risata.
Le cheerleader si voltano verso di noi per capire cosa succede e Olly fissa intensamente Alan.
Ancora non ho ben capito cosa stiano combinando questi due,sembrano amici di letto a quanto pare,ma penso che per Olly non sia lo stesso.

"Josh", mi chiama mettendomi una mano sulla spalla,"Se davvero non ti importasse non te la prenderesti cosi. Ti ho sempre visto indifferente quando qualcuna se la prendeva con te.
Sei rimasto indifferente o addirittura divertito dai loro 'io provo qualcosa per te' oppure 'non puoi scopare con me e poi lasciarmi'".

Rido per il modo in cui Alan imita quelle squilibrate sentimentaliste.

"Sei un coglione",gli do un pugno sulla spalla.
"Si ma tu lo sei di più se continui cosi",risponde seriamente.
"Il punto con Jennifer è che la maggior parte delle volte,lei non cerca in me qualcosa su cui aggrapparsi oppure pietà per farmi stare con lei. Lei attacca e basta,litiga con me per dei suoi punti di vista che non sono come i miei,litiga con me perché è infastidita dai miei comportamenti oppure semplicemente perché le va. È diverso perché...".
"Perché è Jennifer", mi interrompe,"L'ho vista lanciarti una forchetta senza scomporsi,mi è chiaro perché con lei è diverso".

Ridiamo insieme mentre lui continua a imitare una ragazzina del terzo anno che pretendeva che mi trasferissi con lei per vivere insieme.
Alan continua a farmi ridere distraendomi e scorgo le occhiate che Olly ci tira.

"Cosa stai combinando con Olly?",chiedo fermando le sue imitazioni.
"Mh?",dice finto tonto,"Non capisco".
"Alan...",lo richiamo.
"Ci stiamo divertendo", risponde guardandola mentre tira su una ragazza in alto.
"E basta?".
"Credo di si".
"Alan sai che lei non vuole solo questo da te vero?",gli ricordo.
"Lo so",sospira,"Ma non voglio lasciarla andare. So che facendo cosi potrei ferirla ma mi piace davvero stare con lei".

"Ti piace stare con lei o farlo con lei?",chiedo malizioso.
"Entrambi",ride.
"Beh allora potresti anche stabilire una relazione con lei no? Avresti entrambi".

Alan continua a guardare Olly che si muove nella sua mini divisa da cheerleader e sembra pensarci seriamente ma dopo scuote la testa.

"Forse. Non lo so,non sono sicuro di volermi buttare in una relazione,ci penserò. Per ora continuerò a divertirmi con lei".
"Non fare casini",lo ammonisco.
"Tatiana ti sta praticamente sbattendo il culo in faccia lo sai vero?".

Come si fa a non notarla?

"Si ho visto" dico con una smorfia "È fastidiosa".
"Jennifer ti ha fottuto il cervello",si allontana,"Ti abbiamo perso!".

Gli faccio il dito medio un po' perché è un idiota e anche perché ha ragione.
Jennifer Milton mi ha fottuto il cervello.
Lo vedo guardare con grande apprezzamento il sedere di Olly e non posso che ridere di lui.
Oggi c'è anche Melissa agli allenamenti,non la vedevo da un po',tranne qualche giorno fa quando e' venuta a parlare con Jennifer.
Dire che ero sorpreso è dire poco,pensavo che da un momento all'altro mi avrebbero chiamato,per andare a dividerle o qualcosa di simile.
Drake era già pronto a raccogliere i capelli di Melissa dicendo che Jennifer glieli avrebbe staccati tutti.
Invece Jennifer è ritornata normalmente,sembrava solo più confusa,prima che litigassimo di nuovo.
Vorrei davvero chiederle cosa si sono dette ma se andassi da lei solo per chiederle questo,è la volta buona che mi uccide.
Gli allenamenti sono finiti e anche quelli delle cheerleader quindi mi fiondo su Olly perché voglio davvero parlarle.

"Olly" la richiamo facendola voltare "Aspetta"

"Qualcosa non va?" mi chiede.

"Nono voglio solo parlarti un'attimo"

"Dimmi" mi risponde con una faccia abbastanza confusa.

Sto per parlare quando mi accorgo che praticamente tutte le cheerleader ci stanno guardando curiose perciò la prendo per un braccio trascinandola con me.

"Mi stai spaventando Josh"

"Scusa ma c'era troppa gente" le dico "Qui va bene"

"Va bene" ripete poco convinta.

"Perché stai con Jennifer?"

Olly mi guarda sbigottita,a quanto pare non si aspettava per niente questa domanda.

Io invece era da un po' che volevo parlarle di questo argomento,mi è sempre sembrato strano che si fosse avvicinata cosi a lei,senza motivo.

"Mi da ripetizioni e ogni tanto sto con lei a pranzo" dice seccata "Ti crea qualche problema?"

Olly si sta scaldando è l'ultima cosa di cui ho bisogno è un'altro casino che si aggiunge alla mia lista.

So che non lo ammetterebbe mai,ma se la allontanassi dal nostro gruppo,Alan se la prenderebbe con me.

Mi sfrego le mani sul viso sedendomi sul muretto per poi rivolgerle lo sguardo di nuovo.

"Olly sono solo preoccupato okay? È strano il modo in cui ti sei legata a lei,non ti sto accusando di niente,sto solo cercando di capire"

"Beh.." dice mettendosi vicino a me "Jennifer è molto intelligente per questo le ho chiesto ripetizioni"

"Ma non c'è solo lei di intelligente in questa scuola"

"Lei ha aiutato qualcuno che mi sta a cuore" rivela infine.

"Chi?"

"Ti ricordi di Jessica? La ragazza che Melissa ha tormentato per non so quanto?"

Jessica? Jessica,Jessica,Jessica...

Proprio non ricordo.

"Non credo di aver presente"

"Si che ti ricordi! La ragazza che Jennifer ha difeso quando Melissa l'ha derisa davanti a tutti"

Jessica! Giusto!

La ragazza con le treccie molto buffa.

"Si Jessica" esclamo "Ora ricordo"

"Bene" ridacchia per il mio entusiasmo esagerato nell'averla ricordata

"Quindi cosa centra lei?"

"Lei era la mia migliore amica" dice con tono malinconico.

"Jessica era la tua migliore amica? " chiedo abbastanza sorpreso.

Non mi sembra di averle mai viste sempre,l'avrei sicuramente notata se fosse stata amica di Olly,in realtà non mi ricordavo nemmeno chi fosse.

"Eh si,lo era" dice ancora malinconica "Eravamo molto legate,quasi una sorella,poi una volta entrate qui ci siamo divise. A dir la verità io mi sono divisa da lei"

"Cos'è successo? "

"Io ho preso un giro diverso,sopratutto dopo che sono entrata nelle cheerleader. Ho cominciato ad uscire con persone più conosciute all'interno della scuola,ad andare alle feste o cose del genere. Lei invece preferiva stare più da parte,a volte stavamo semplicemente a casa sua o mia e passavamo il nostro tempo insieme,le volevo bene e gliene voglio tutt'ora.
Ma era come se a scuola non ci conoscessimo,come se ci dividessimo come sconosciute,per poi riconoscerci appena uscivamo dal cancello scolastico.
Siamo sempre state molto diverse tra di noi ma ciò non ci aveva mai impedito niente.
È andata avanti cosi per un sacco di tempo,finché un giorno mi dimenticai del suo compleanno.
L'ho lasciata a casa da sola a festeggiare i suoi diciotto anni mentre io ero a una festa ad ubriacarmi come una stupida.
Ero cosi esaltata da tutta questa nuova vita che mi ero dimenticata di una parte importante della mia vecchia vita,Jessica."

Il cellulare vibra nella mia tasca ma decido di ingnorarlo per poter ascoltare bene Olly.

"Dopo cos'è successo?"domando interessato.

"Il giorno dopo l'ho chiamata e sua madre mi ha detto che era stata tutta la notte ad aspettarmi.
Corsi da lei in preda al panico e quando arrivai mi guardò in un modo come non mi aveva mai guardato. Non con cattiveria,quella in lei non c'era mai,aveva semplicemente uno sguardo sconsolato.
Mi disse che non potevo trattarla come se non esistesse,che ero cambiata e continuava a dire che mi vergognavo di lei.
Non mi vergognavo di lei,solo che quella vita cosi esaltante,mi aveva trascinata con lei.
Il primo anno,le feste,le prime esperienze i primi ragazzi mi rendevano felice.
Perciò quando mi chiese di scegliere lei o la mia nuova vita io scelsi la seconda"

Riesco davvero a cogliere tutto il rimorso e la malinconia dal suo tono di voce.

"Te ne penti?" le domando.

"Tantissimo" ridacchia malinconicamente "Non sto dicendo che sto conducendo una brutta vita, ma lei era davvero una colonna per me,c'era sempre stata. È come se ora mi mancasse constantemente qualcosa. È come se tu perdessi Drake"

Rabbrividisco solo al pensiero di non avere più Drake al mio fianco. Non so cosa farei senza la sua guida.

"In questi anni non vi siete più parlate?"

"No" scuote la testa "Ma il peggio è venuto quest'anno. Quando Melissa ha deciso di prenderla di mira.
Non so nemmeno il motivo del comportamento di Melissa,la conosco abbastanza per dire che lei non è cosi,ma comunque ha decido si prendersela con lei.
E io non l'ho mai aiutata capisci?"

Olly ride nervosamente forse per non piangere ed è davvero strano vederla cosi.

L'ho sempre vista come una persona solare con un'infinita parlantina.

Ci teneva davvero a questa Jessica a quanto pare.

"Melissa le faceva del male e io rimanevo li a guardare come una stupida. Mi sentivo cosi debole e inutile. Avrei voluto andare li ed aiutarla,porgerle una mano o qualcosa del genere, ma mi bloccavo sempre. Sono una codarda egoista me ne rendo conto ma non facevo mai la cosa giusta. Non ho mai fatto niente di giusto nei confronti di Jessica.
Jennifer invece si. Jennifer l'ha aiutata senza nemmeno conoscerla mentre io che la conoscevo da praticamente tutta la vita non ho mosso un dito.
Lei se ne frega di quello che pensano gli altri o delle conseguenze. Se vuole fare qualcosa la fa. Se pensa che qualcosa sia giusto è pronta a buttarcisi a capofitto pur di far valere le sue idee. Se vuole qualcosa la prende.
Ed è proprio quello che ha fatto con Jessica. Nessuno le ha detto di farlo e non la conosceva nemmeno perché avrebbe dovuto farlo?"

"Perché sa che è giusto cosi" sussurro.

"Già. Ha semplicemente deciso di farlo e l'ha fatto. Le ha ricomprato i suoi nuovi occhiali ti rendi conto?" ride ancora.

"Come fai a saperlo?"

Se ricordo bene nessuno sa di questa storia e lei a Jessica aveva detto che li aveva in casa e che non le servivano più.

"Jessica se ne è andata" continua "Si è trasferita in Italia,ha ottenuto una specie di borsa di studio. Non ci parlavamo da anni ma sapere che non sarebbe stata più nella mia stessa scuola o città mi ha creato un vuoto. La notte in cui doveva partire mi sono presentata alla sua porta. Piangevo come una bambina,ho cominciato a scusarmi per tutto il male che le ho fatto e dicendole che mi dispiaceva che nessuno ha potuto difenderla. Sai lei cosa mi ha detto?"
"Dimmi"

"Mi ha detto che qualcuno c'è stato..."

"Jennifer" dico al posto suo.

"Mi ha detto di come l'ha aiutata e del fatto che le abbia comprato degli occhiali nuovi di zecca dicendolce che li avesse in casa e non le servivano"

Rido ricordandomi che quel paio di occhiali li aveva comprati con me e che avesse detto alla commessa che fossi omosessuale.

"C'ero anche io quando li ha comprati" rido ancora "Si li ha pagati un bel po' "

"È particolare non credi? È la prima volta che incontro una persona di questo genere"

"Particolare..." sussurro più a me stesso che a lei.

"Sono sempre stata attornata da persone che hanno regalato sorrisi e dimostrazioni d'affetto a cani e porci,da persone che volessero sempre dimostrare i loro pregi agli altri. Le persone vogliono sempre far vedere il meglio di se stessi agli altri ma Jennifer no. Con Jennifer le cose te le devi meritare se non sudare,non da tutto per scontato e non da tutto a tutti. E mi piace come cosa,perché se dopo deciderà di darti un po' del suo affetto,allora significherà che te lo sei meritato per davvero"

"Si ecco,credo di si..." balbetto mentre sono ancora in trans da ciò che mi dice.

Ho capito in pieno cosa sta cercando di dire.

Potrei paragonare l'affetto di Jennifer all'acqua. Beviamo acqua continuamente e ne sprechiamo litri su litri senza renderci conto di quanto sia di vitale importanza per noi.

Ma se in caso l'acqua finisse,noi ne moriremmo per poi pentirci di averne sprecata cosi tanta. Poi l'acqua tornerebbe e berla sarà la cosa più meravigliosa di sempre.

Come quando non bevi l'acqua per tanto tempo e dopo che arrivi a fine giornata e ne bevi un bicchiere fresco ti sembra davvero buonissima.

Potrei dire la stessa identica cosa riguardo all'affetto di Jennifer. È molto chiusa,riservata,indifferente e da veramente poca fiducia agli altri ma quando decide che tu ne vali la pena ,quando comincia a fidarsi allora e' davvero bellissimo.

Sai che l'affetto che ti da è vero senza mezzi termini perché non te lo da tanto perché non ha niente da fare.

Ne sono sicuro perché ho visto le iridi nere di Meredith brillare quando Jennifer minacciava Drake di non farla soffrire.

Ne sono sicuro perché ho visto l'emozione nella voce del mio migliore quando mi ha raccontato che è stata Jennifer a spingerlo verso mia sorella.

Ne sono sicuro perché quando le sue labbra si sono posate sulle mie,di sua spontanea volontà,non ho mai provato una sensazione cosi forte.

Poi però se l'acqua non torna più saremmo finiti ed è proprio cosi che mi sentirei se Jennifer non facesse più parte delle mie giornate.

Finito.

"Jessica mi ha detto una frase prima di partire che mi è rimasta davvero impressa.
'Lei e' una di quelle persone che aiuta gli altri senza accorgesene,forse proprio perché anche lei ha bisogno di essere aiutata. Mi sono sentita più protetta da lei quelle tre volte,che da chiunque altro in tutta la mia vità ".

Rimango a guardare Olly che continua a parlare con quel suo tono triste mentre comincio a realizzare che io devo assolutamente parlare con Jennifer.

"Si è sentita più protetta da lei che da me che la conoscevo più di chiunque anni e cosa mi ha fatto davvero male. Da quel giorno ho cominciato a osservare Jennifer,non dico che la stalkeravo,semplicemente ho cominciato a farci più attenzione.
L'ha scritto lei quel testo sulla pioggia in letteratura vero?"

"Già..."

Allora non sono stato l'unico a capirlo?

"È una persona cosi profonda e cosi complicata ma allo stesso tempo cosi bella. Dopo che Jessica se ne è andata ho capito che avevo sbagliato e che non avrei più commesso gli stessi errori,non avrei più permesso a nessuno di allontanare le persone che amo da me. E chi potrebbe insegnarmi questo meglio di Jennifer?" fa un sorriso verso di me.

"È per questo che le giri attorno?"

"In un certo senso" ridacchia "Le sto attorno perché voglio una persona come lei nella mia vita,voglio meritarmi affetto e fiducia nei suoi confronti,voglio imparare a essere una persona nuova. Voglio farlo per me. Voglio farlo per Jessica"

Sapevo che Olly non si era avvicinata a Jennifer per caso ma non credevo fosse questo il motivo.

Non credevo che Olly avesse una stima cosi grande verso di lei e non posso che essere più sereno ora.

"E poi" continua Olly "Mi servono davvero quelle ripetizioni"

Rido per un breve tempo insieme a lei.

Conosco Olly da un po' ma non avevo questa visione di lei,forse sta davvero cambiando.

Sta davvero cambiando per quella persona che ha trascurato fino ad averla persa.

Mi alzo dal mio posto e lei fa lo stessa identica cosa.

"Sono contento che tu me lo abbia detto,ora sono più tranquillo" le rivelo.

"Cosa pensavi volessi fare scusa?"

"Non lo so" le dico "Ma sappi che se le farai del male,te la vedrai con me e non lo faccio per spaventarti lo faccio perch..."

"Perché ci tieni" mi dice sorridendo.

Corrugo un po' la fronte al suo continuamento della mia frase.

Ci tengo? Certo che ci tengo,solo non so come,non so quanto.

"Vedi di risolvere con lei qualsiasi cosa sia successa" mi suggerisce mentre si incammina.

"Lo farò" le dico sincero.

Nemmeno oggi si è presentata a pranzo.

Meredith ha detto che doveva fare una ricerca con Leo e io a momenti stavo per spaccare il tavolo della mensa.

Drake e Alan sembrano divertirsi molto quando io do di matto per lei. Fortuna che almeno loro si divertono perché io non lo faccio per niente.

Dopo una lunga doccia rigenerante finalmente posso stendermi nel letto e non fare niente per tutto il resto della giornata.

Proprio mentre sto per buttarmi sul letto Meredith entra in camera a capofitto senza nemmeno bussare.

"Ti hanno mai insegnato a bussare?" la rimprovero stendendomi.

"Cos'è successo tra te e Jennifer?" mi chiede diretta senza rispondere alla mia domanda.

"Metterò una chiave alla porta" sbuffo.

"Dimmelo" dice sbattendo il piede sul tappetto.

"Non sono affari tuoi" rispondo calmo.

Il fatto che Meredith non sappia niente fa ripetere a me stesso quanto Jennifer si faccia gli affari propri.

Quanto non andrebbe mai a dire a nessuno che io ho una foto di Caroline nascosta,quanto sia leale e quanto io sia un coglione.

"Senti Josh"continua nervosa "Sono preoccupata okay? Non centri solo tu"

"Cosa intendi dire?" le chiedo alzando il busto.

"Non so se posso dirtelo"

"Meredith dimmelo" le dico alzandomi.

"No che non te lo dico! Dovresti saperlo da solo,io non faccio da intermediario" mi sgrida lei.

"Be indovina? Io e Jennifer non ci parliamo quindi parla"

Un'altra cosa che odio veramente tanto è non sapere cose le succede. Non sapere a cosa sta pensando quando ha lo sguardo perso..

"Dovreste farlo allora. Josh risolvi questa situazione,qualunque essa sia e parlale!"

"Lo farò,domani le parlerò ma ora dimmi cos'è successo"

"Non posso Josh" cantilena ancora "Lei non direbbe mai in giro ciò che le racconto"

Mi ributto di nuovo sul letto cacciando un urlo sul cuscino mentre Meredith comincia a ridacchiare.

"Non ti sopporto" borbotto io.

"Sei un bugiardo" dice buttandosi sulla mia schiena con fare poco grazioso.

"Sei una cicciona Meredith mi uccidi cosi" la derido io constatando che pesa anche meno di Jennifer.

"Morirai sotto il mio peso allora" dice senza smuoversi.

Porto le braccia verso le sue gambe alzandomi un po' e lei allaccia le sue braccia al mio collo capendo cosa sto per fare.

Mi sollevo completamente tenendo con le braccia Meredith sulla mia schiena e comincio a farla girare velocissimo per la camera mentre lei ride.

"Era un sacco che non me lo facevi più" ride lei vicino al mio orecchio.

"Lo so" ammetto "Ma tu sei sempre impegnata con il tuo ragazzo che non sai più cos'è la vita al di fuori di Drake"

"Non è vero" mi schiaffeggia.

"Oh andiamo siete peggio della colla,a volte,servirebbe una pala per staccarvi"

Meredith continua a darmi schiaffi e morsi sulle spalle finché non la porto in bagno e la minaccio di infilarla sotto la doccia.

"No Josh non provarci nemmeno!"urla cercando di dimenarsi.

"Sennò?" la sfido.

"Sennò dico a Jennifer che mi maltratti e lei ti farà a brandelli" mi risponde con un sorriso mentre la guardo di sottecchi.

"Sei una piccola ricatattrice,lo farò presente a Drake"

"Ne è consapevole"

Ci fermiamo a guardare le nostre figure davanti allo specchio mentre lei si accoccola ancora di più sulla mia schiena.

"Josh..." mugola sulla mia spalla.

"Dimmi"

"Io credo che Jennifer abbia bisogno di noi più di quanto creda"

"Cosa intendi dire?"

"Sembra quasi che lei abbia il dovere di portarsi tutto il peso e le preoccupazioni sulle sue spalle ma non capisce che io ne prenderei volentieri un po' sulle mie"

'Lei e' una di quelle persone che aiuta gli altri senza accorgesene,forse proprio perché anche lei ha bisogno di essere aiutata. Mi sono sentita più protetta da lei quelle tre volte,che da qualcun'altro in tutta la mia vità.



La frase che Jessica ha detto ad Olly rieccheggia nella mia mente.

Jennifer tende sempre ad aiutare qualcun'altro per poi aiutarsi da sola,scordandosi che se vuole,noi siamo disposti ad aiutarla.

Il punto è che lei non vuole,vuole far tutto da sola.

"Vado ora" dico facendo scendere mia sorella sulle piastrelle.

"Dove?"

"Da Jennifer,vado a parlarle"

"Davvero?" chiede sprizzante.

"Si davvero"

Prendo le chiavi dell'auto e corro per le scale mentre mi dirigo in salotto alla ricerca del mio cappotto.

"Ma dove corri? È quasi ora di cena" chiede mia madre.

"Va a riprendersi Jennifer" le risponde Meredith.

"Meredith stai zitta!"

"Oh be allora vai" grida mia madre ridendo.

Dopo aver trovato il cappotto mi dirigo in macchina.

Voglio sapere cos'è successo!

*****
Jennifer's Pov

Ormai è diventata una specie di routine.

Con Josh litigo solamente e con mio padre ancora non proferisco parola.

Quando lui è in casa io sto in camera e quando rientra per cena io di solito non scendo nemmeno.

Anny mi porta il cibo di sopra lamentandosi che se continuo cosi diventero uno stecco ma io davvero non riesco a guardare in faccia mio padre senza provare rabbia.

Da quella sera ha provato a parlarmi solo un'altra volta ma ancora prima che continuasse il discorso sono uscita di casa.

Non sapevo nemmeno dove stessi andando e con i vestiti che avevo addosso stavo congelando. Sapevo solo che non volevo parlare con lui.
Odia questo mio atteggiamento e so che vorrebbe scoppiare da un momento all'altro ma non può permetterselo.

Non può farlo perché mi ha nascosto una relazione per sette mesi e ho dovuto scoprirlo per caso.

Chissà se lo avrei mai scoperto se non fossi entrata in quell'ufficio.

"Vuole che le faccia una cioccolata calda?" mi chiede Anny venendo verso di me in cucina

"No non disturbarti"

"Una cioccolata è davvero l'ideale con questo tempaccio"

Mi giro verso la finestra osservando il giardino che accoglie la pioggia impetuosa.

Quanto odio la pioggia.

"Ne voglio una anche io" mi sorride dolce "Ne faccio due?"

"Fanne due" le sorrido di rimando.

"Ha più parlato con il signor Milton?" azzarda a chiedere.

"Vuoi dire 'signor trastulliamoci nel mio ufficio'? No non ci ho parlato"

"signorina lei deve..." ma la interrompo subito.

"No io non devo proprio niente! Non ricominciamo questa conversazione"

"Lei non deve pensare che in questo modo sua madre verrà messa da parte,suo padre am..."

"Anny!" tuono "Basta cosi.."

Anny sospira pensantemente prima di girarsi e tirare fuori la cioccolata.

Il fatto che lei sapeva già della situazione sentimentale di mio padre prima di me è davvero assurdo.

Il campanello di casa rimbomba fino alla cucina rompendo il silenzio.

Mi giro verso la finestra per guardare il cancello e rimango quasi scioccata.

"Josh?" chiedo a me stessa.

Josh continua a suonare il campanello e si sta praticamente inzuppando tutti i vestiti visto che non ha un'ombrello.

Ma si può sapere cosa sta facendo quel cretino ora?

"Faccio entrare il signorino Josh?"

"Nono di che non ci sono"

"Come mai?"

"Tu fallo e basta"

Non ho voglia di fare un'altro scontro con Josh non ora almeno.

Non ho abbastanza energie per cui mi accuccio sotto la finestra prima che mi veda.

"Si?" dice Anny "Mi dispiace ma la signorina Milton non è qui"

Anny fa una faccia corrugata e mi rivolge uno sguardo di aiuto.

"No davvero signorino Josh lei non è qui" seguono attimi di silenzio "Signorino?"

Anny riappoggia la cornetta del citofono e viene verso di me confusa guardando fuori dalla finestra.

"Cos ha detto?"

"Ha detto che sa che sei in casa e che non se ne andrà finché non parlerà con te"

"Non posso crederci" sbuffo io.

"Posso sapere cos'è successo?" mi chiede Anny.

Sarà anche una lavoratrice impeccabile e molto professionale ma sa anche essere fastidiosamente impicciona.

"Niente"

"Beh non sembra visto che si è appostato vicino al cancello e non se ne è ancora andato"

"Abbiamo avuto una discussione qualche giorno fa" dico non entrando nei dettagli.

"E lui la vuole risolvere a quanto pare,perche non lo fa entrare?"

"Non ho voglia di discutere con lui"

"Ma signorina..." la fermo subito.

"Anny sei esasperante oggi" dico roteando gli occhi.

"Sto solo dicendo che se è venuto fino a qui con questo tempo ci tiene veramente a parlarle. E poi ho la sensazione che non se ne andrà"

"Cosa sta facendo?" dico mordendomi il labbro.

"Niente è semplicemente seduto sul muretto d'entrata"

"Cosa?" urlo "Non è dentro l'auto?"

"No" ride divertita.

Cosa c'è di divertente?

Di fuori c'è il diluvio universale! Tira cosi tanto vento che se uscissi sul vialetto andrei a finire su un'albero.

Cosa vorra mai dirmi adesso?

Il mio cellulare vibra sul tavolino della cucina ma non riesco ad arrivarci.

"Anny passami il cellulare perfavore"

"Non può rimanere accovacciata alla finestra tutta la sera"

"Il cellulare,grazie" le dico ignorandola.

Me lo porge e subito leggo il nome di Josh.

Messaggio da: Josh.

'So che sei in casa'

"Perché è cosi testardo?" chiedo parlando a me stessa ma mi risponde Anny.

"Mi chiedo la stessa cosa" e guarda verso di me.

Messaggio a: Josh.

'll numero da lei utilizzato e' irragiungibile. La persona da lei cercata potrebbe trovarsi nei seguenti posti : discarica,marte o in un bordello.

Le consigliamo,nel caso vorrà recarsi in uno dei seguenti posti,di stare attento ai procioni nelle discariche o all'AIDS delle prostitute nei bordelli.

Distinti saluti dal servizio 'Non rompete le palle a Jennifer Milton'

"Lei è davvero tremenda" mi rimprovera Anny prima che il mio cellulare suoni di nuovo.

Josh mi sta chiamando.

"Metta il vivavoce"

"Sembri una scolaretta Anny"la derido.

"Metta il vivavoce signorina"

"Non capisco perché mi devi chiamare cosi se poi ti comporti come la mia amica del cuore in fibrillazione"

"Vuole mettere in viva voce o no?"

Le faccio la linguaccia e accetto la chiamata mettendo in viva voce.

Seguono attimi di silenzio e Anny mi sussurra che sta cercando di coprirsi col giubotto mentre tiene il telefono.

"Sei davvero di una simpatia unica Jennifer" tuba all'improvviso Josh.

"Ma come? Non ti è piaciuto il mio messaggio?" rido io.

"No" dice serio "E puoi anche alzarti da qualunque posto tu sia nascosta tanto so che sei in casa"

Anny mi lancia un'occhiata da 'te l'avevo detto' e poi sbuffando mi alzo dal pavimento sotto la finestra.

Riesco a vedere Josh che si copre la testa con il giubotto con una mano e con l'altra tiene il telefono.

Alzo la mano sventolandola in segno di saluto mentre rido sommensamente e Anny mi tira una mezza gomitata.

"Perché non vieni qua fuori a salutarmi?" mi chiede risuonando ancora una volta in tutta la cucina.

"No grazie sto bene dove sono. Hai notato che brutto tempaccio che c'è?" chiedo ironica.

"Si Jennifer" ringhia lui "L'ho notato"

"Io sono qui al caldo a bere una cioccolata calda dovresti farlo anche tu"

"Io devo parlare con te"

"io no" dico subito.

"Jennifer ti prego,sto congelando" si lamenta.

"Vai a casa allora"

"Non finché non avremmo parlato" continua.

"Ma si può sapere qual è il tuo problema?"

"Tu Jennifer sei il mio problema e se non lo risolvo potrei davvero impazzire. Sono sotto questo inferno coperto solo da uno stupido giubotto e ti sto praticamente implorando!"

"Potresti fare una giravolta già che ci sei"

Riesco a vedere ogni singola occhiataccia che Anny mi tira e riesco a percepire tutti i ringhi e le imprecazioni mentali di Josh.

"Quindi non mi farai entrare?" domanda

"No"

"Bene" sembra arrendersi "Allora aspetterò qui finché non uscirai domani per andare a scuola"

"Non lo faresti mai!" dico non del tutto convinta.

"Tu credi?"

Josh chiude la chiamata e io rimango a bocca aperta mentre non riesco nemmeno a staccare il telefono dall'orecchio.

"Non lo farà" sussurro continuando a guardarlo.

"Qualcosa mi dice di si" dice Anny.

Mi mordo un labbro inferiore mentre continuo a guardarlo bagnare.

Un po' mi dispiace per lui ma un sorriso cresce istintivamente sulle mie labbra nel vederlo.

Non ho mai dato più di tanto peso a questa litigata,non che non fosse importante,semplicemente ho capito che quando si tratta di Caroline,le cose degenerano sempre.

Ero più arrabbiata con mio padre e ne ho riversato in parte su Josh visto che mio padre 'gode' del mio silenzio.

So che lo farà veramente,rimarrà fino a domattina fuori casa. Il fatto di vederlo li sotto la pioggia che vuole chiarire con me mi fa sorridere.

"Posso sapere perché il signorino Cliver è appostato fuori casa sotto questa pioggia?" domanda Greg facendo il suo ingresso.

"Perché è un coglione" rispondo io.

Greg mi lancia un'occhiata di disaprovazione per il linguaggio poi sposta lo sguardo verso Anny,come se la mia spiegazione non fosse quella giusta.

"Lui e la signorina Jennifer hanno litigato e lui sta cercando di risolvere ma lei non vuole farlo entrare in casa" spiega Anny mentre io sbuffo.

"Si prenderà un malanno" sentenzia mentre apro il frigo.

Prendo il cellulare in mano e provo almeno a farlo ragionare.

Messaggio a: Josh.

'Almeno entra dentro la macchina. Stai facendo venire il raffredore a me a forza di guardarti sotto la pioggia'

Messaggio da: Josh.

'No perché so che se entro tu non prenderai minimamente in considerazione di farmi entrare'

Josh mi conosce più di quanto io possa credere.

Ci ha preso in pieno. Nell'esatto momento in cui saprei che fosse all'asciutto avrei smesso di preoccuparmi.

Sussulto quando sento arrivarmi un'altro messaggio.

Messaggio da: Josh.

'Guarda fuori dalla finestra'

Sono affacciata alla finestra dopo pochi passi e scorgo Josh che sta facendo...delle giravolte?

Scoppio in un'immensa risata quando vedo Josh fare delle giravolte su se stesso sotto la pioggia.

Anny sorride insieme a me mentre Greg ci guarda confuso.

"Vai ad aprire Anny" dico con un sorriso disperato.

Non so nemmeno se esiste un sorriso disperato ma è quello che ho in faccia.

Sono contenta che lui sia qui ma sono anche disperata da queste situazioni che si creano continuamente.

Un Josh completamente fradicio si presenta davanti a me in tutta la sua bellezza.

La maglia bianca bagnata aderisce perfettamente al suo torace e i jeans chiari sono diventati ora scuri.

Nel momento in cui si passa la mano nei capelli scuotendoli posso dire che se non fossi appoggiata all'isola della cucina sarei caduta.

È questo il problema. Se non fosse cosi bello sarebbe tutto più facile.

Assurdo come basti una maglietta bagnata a farmi dimenticare che io sia arrabbiata con lui.

Avanti Jennifer un po' di dignità!

"Come mai sei fradicio?" chiedo ridendo dietro la mia tazza di cioccolata.

"Perché una sadica ha deciso che dovevo soffrire al gelo"

"Oh" mi metto una mano sul cuore "Che brutta gente che c'è in giro"

Continuo a sorseggiare la mia tazza di cioccolata mentre Josh mi guarda in silenzio.

Sembra quasi agitato. Questo è un'altro dei suoi problemi con cui mi sono spesso riscontrata.

Smuove mari e monti per parlarmi e poi non sa cosa dire. È come se io corressi a tutta velocità senza sapere dove stia andando.

Rimaniamo impalati mentre Anny e Greg fanno finta di non guardarci.

"Vuole dei vestiti puliti signorino?" chiede Anny sorridendo.


"No perché lui se ne va subito" rispondo al posto suo.

"Ma non può tornare a casa in questo stato"

"Non si preoccupi lasci stare" la rassicura.

"Prenderà comunque una polmonite se rimane con questi vestiti,vado a prenderle qualcosa di mio" ribatte Greg.

"Vuoi una cioccolata calda?" chiede Anny dopo che Greg se ne è andato.

"No ma poi?" sbotto io "Volete anche creargli una capanna in salotto dove possa alloggiare?"

Anny mi guarda infastidita mentre riesco a intravedere un sorriso sulle labbra di Josh.

"Allora cosa hai da dirmi che hai fatto il clown la di fuori per mezz'ora?"

"Possiamo parlare in privato?" chiede ignorando il mio insulto.

Non faccio in tempo a rispondere che la porta si spalanca e l'uomo in giacca e cravatta che ho ignorato per giorni fa il suo ingresso.

Mi guarda per un lasso di tempo abbastanza lungo facendo corrugare la fronte a Josh che ovviamente non capisce il perché di quel suo sguardo.

"Oh Josh" saluta dopo averlo notato "Cosa ti è successo?"

"Problemi di percorso" risponde evitando la battuta di prima.

"Jennif.." comincia ma lo blocco subito.

"Andiamo Josh" dico prendendolo per mano "Parliamo di sopra"

Trascino velocemente Josh per le scale mentre cerca di biascicare un saluto a mio padre.

Do una spinta al suo torace con la mano e lo faccio entrare bruscamente in camera mia.

"Se sei vogliosa basta dirlo eh" mi deride "Non c'è bisogno di usare questi modi per farmi venire in camera tua"

"Josh" dico già stufa della sua malizia in questo momento "Cosa vuoi?"

"Parlarti di quello che è successo a casa mia"

"Davvero?" chiedo sedendomi sul letto "Credevo fossi venuto per insegnarmi come fare le giravolte"

Josh alza gli occhi al cielo avvicinandosi pericolosamente a me alzandomi dal letto per un braccio.

"Non parliamo più di quella cosa" dice vicino alle mie labbra.

"Eppure eri cosi portato" dico sorridendo.

Ad un tratto la mia guancia viene sbattuta contro il torace di Josh e la mia vita avvolta dalle sue braccia.

Mi stringe tra le sue braccia cosi forte da farmi mancare il respiro ma non ho intenzione di dimenarmi.

I miei vestiti si stanno bagnando per colpa di questo abbraccio ma non potrebbe fregarmene di meno.

"Mi è mancato cosi tanto" sussurra.

"Cosa?"

"Il tuo sorriso"

Deglutisco forte mentre lo sento insipirare.

"Anche il tuo profumo" continua mentre io ridacchio.

"Io non uso nessun profumo"

"Si invece" mi stringe ancora di più "i tuoi capelli sanno di fragloa" dice insiprando " e la tua pelle sa di vaniglia" conclude sfiorandomi una spalla.

Ma cosa gli prende?

La sua mano fredda trasmette brividi alla mia spalla calda.

"Io la odio Jennifer"

Non capisco davvero cosa stia dicendo. Salta da un argomento all'altro e non posso far altro che continuare ad ascoltarlo.

"Chi?" chiedo non capendo.

"Caroline"

Mi sposto dal suo petto per incontrare i suoi occhi scuri. Nonostante mi sia spostata continua a tenere la mia mano nella sua.

I suoi occhi gridano di non andarmene e non ho intenzione di farlo. Ho smesso di farlo tempo fa ormai.

Stringo la sua mano e lo faccio sedere con me sul letto.

Tre tocchi risuonano alla porta rompendo il piccolo momento di silenzio che si era creato.
Ma proprio ora? Spero non sia mio padre.

"Avanti!" grido.

Nessuno risponde.
Quando apro la porta per vedere chi c'è,noto solo una tuta vicino alla porta.
Anny e la sua testardaggine!

"Tieni" dico lanciando i vestiti "Mi stai bagnando il letto"

"Scusa signorina Milton"

"Non chiamarmi cosi" lo rimprovero.

"Miss riccona di Mahnattan"

"Odioso"

Alzo gli occhi al cielo aspettando che entri in bagno per cambiarsi ma il silenzio cala un'altra volta su di noi.

"Continua a rovinarmi" dice riferendosi a Caroline "Riesce a rovinarmi la vita anche se non è presente. Com'è possibile?"

Già. Com'è possibile che mia mamma sia morta ormai da anni e ancora mi tormenti?

"Credo che una persona quando entra a far parte della tua vita. Entri anche nella tua testa e anche se non c'è fisicamente non puoi smettere di pensarla."

"Io non voglio" dice rabbioso.

Riesco a vedere tutta la sua collera e il suo pugno stringere la tuta che ha tra le mani.

È proprio questo l'effetto di Caroline su di lui. Un misto tra tristezza e rabbia.

Il problema è che la rabbia ha sempre il sopravvento e questo mi spaventa,perché lui nemmeno se ne rende conto.

Mi avvicino e mi metto in ginocchio,appoggiando i miei gomiti sulle sue gambe e guardandolo negli occhi.

Occhi cosi scuri e tormentati

"Non lo vuole nessuno Josh" sussurro piano "Devi solo capire che non puoi comportarti in quel modo quando si tratta di lei. So che fa male anche solo sentire il suo nome perché ti evoca brutti ricordi,ma tutti ne abbiamo,da quelli più leggeri a quelli più pesanti.
Ci sono ricordi che ti rendono felice e altri che ti tormentano per tutta la vita,persino quando dormi.
Ci sono quelli che rimangono indelebili e altri ricordi che con il tempo svaniscono ma il punto è che i ricordi ci sono e ci devi convivere,belli o brutti che siano.
Si chiamano ricordi appunto perché sono passati e non devi permettere che ti rovinino il presente.
Io l'ho fatto,ho lasciato che i ricordi permettessero di interferire nella mia vita,vivevo di ricordi.
Sicuramente non riuscirai mai a dimenticare completamente Caroline ma puoi sovrastare i ricordi che hai di lei. Createne altri,più belli, più felici e nascondi i ricordi che ti rovinano.
Lo puoi fare,io lo so,sovrasta i tuoi ricordi"

Josh continua a guardarmi negli occhi e per tutto il mio discorso non ha mosso un muscolo,credo abbia anche smesso di respirare.

Continua a guardarmi e io continuo a guardare lui ma so che non resisterò molto sotto il suo sguardo.

Forse ho detto qualcosa di sbagliato perché continua a guardarmi senza emozione,anche se lo scuro dei suoi occhi sembra quasi più leggero.

Sto quasi per alzarmi ma la mano di Josh ferma il mio braccio e si sporge verso di me baciandomi la fronte.

Chiudo le palpebre al suo tocco sulla mia pelle che per tanto ho evitato.

"Scusa se ho reagito cosi quel giorno" borbotta sulla mia fronte.

"Non sono ancora sicura che ti perdonerò" rido io alzandomi.

"Ah no?" chiede divertito alzando un sopraciglio.

"Mmm no. Potrei aspettare che cominci a nevicare,cosi ti ritroverei davanti al mio cancello a fare giravolte sotto la neve"

"Lascia perdere. Sono un ghiacciolo"

Rido per il suo aspetto malandato e gli tiro nuovamente la tuta caduta per terra.

"Dai cambiati ti prenderai un malanno" dico indicando il bagno.

"Devo perforza andare in bagno per cambiarmi?"

"Vuoi farlo qui?"

"Ti crea problemi?" mi chiede con malizia.

"Josh vai in bagno" dico esausta.

"Paura di saltarmi addosso Milton?"

"Fai quello che vuoi" ringhio buttandomi sul letto.

Riesco a vedere Josh ghignare e cominciare a sfilarsi i pantaloni.

Prendo una rivista a caso e la metto davanti agli occhi facendo finta di leggerla.

Non voglio vederlo spogliarsi davanti a me,ho un bagno apposta,esibizionista da quattro soldi!

Io voglio vederlo!

Non so nemmeno come ci sia finita questa rivista di cucina in camera mia,non riuscirò mai a cucinare questa robaccia sofisticata.

E poi sapere che Josh si sta spogliando al di dietro di questa rivista mi mette ansia,non riesco nemmeno a leggere una frase,dandole un senso compiuto.

Forse una sbirciatina...no! Non avrà questa soddisfazione.

"Ti diverti a leggere libri di cucina?" chiede Josh ridendo.

"Finito?"

"Si"

Tolgo la rivista e ovviamente il suo petto e in bella mostra e indossa solo i pantaloni della tuta.

"Io e te abbiamo un concetto diverso di 'finito' a quanto pare"

"Ho caldo" si lamenta.

"Si ma di fuori si muore di freddo"

"Chi ha detto che io me ne vada ora?"

"Cosa vuoi ancora dalla mia vita Cliver? Mi risucchi l'anima in questo modo" dico esasperata buttando un cuscino per aria.

Josh ride e viene verso di me afferrandomi per le caviglie facendomi urlare. Mi tira sotto il suo corpo e riesco a vedere perfettamente i suoi tatuaggi in questo modo.

"Cosa vuoi?" dico cercando di spostarlo senza risultati.

"Dimmi cos'è successo" mi ordina.

"Eh?"

"Con tuo padre" continua "Sei scappata prima"

"Vai a casa" dico stringendo il suo polso.

"Jennifer" dice sussurrando al mio orecchio paralizzandomi "Parlamene"

Non sono sicura di voler dire a Josh che mio padre ha un'altra donna.

"Non è niente davvero" provo di nuovo.

"Non puoi fare cosi" mi rimprovera

"Cosi come?"

"Farmi discorsi filosofici sui miei ricordi e poi non dirmi nemmeno cosa ti succede. Io voglio aiutarti Jennifer"

Aiutarmi. Farmi aiutare.

Eppure a me non sembra di averne bisogno,so gestire le situazioni che mi accadono,non ho bisogno di qualcuno a cui appoggiarmi.

"Fatti aiutare" dice guardandomi.

"Non ho bisogno di essere aiutata" sospiro.

"Io ne ho bisogno" lo guardo confusa "Ho bisogno di aiutarti,puoi soddisfare questo mio bisogno?"

Riesco a vedere il suo sorrisino malizioso e so che si sta trattenendo nel dire qualche doppio senso.

"Se magari ti metti una maglia e ti alzi da questa posizione potrei anche parlartene"

"Sapevo che i miei muscoli ti confondevano" bofonchia alzandosi.

"Convinto"

Josh si mette subito la maglia e quasi mi pento di avergliela fatta indossare. Mi guarda appoggiandosi al muro,incrociando le braccia,in attesa che io racconti.

"Devo proprio?" cerco di convincerlo.

"Muoviti"

"Pff" sbuffo "Che modi"

"Jennifer!" tuona.

"Eeh va bene!" grido anche io "Ho beccato mio padre insieme ad un'altra donna"

Non era esattamente questo il modo in cui volevo dirlo e sicuramente mi hanno sentito anche al piano di sotto.

Josh spalanca gli occhi e quasi rido per la sua faccia da pesce lesso,assomiglia a quella di Meredith.

"Ah" è l'unica cosa che riesce a dire.

"Adoro quando sei di tanto parole" lo derido.

"Scusa è che,cioè,non so..."

"La sai la cosa più divertente? Anny e Greg lo sapevano e io no"

Rido tra me e me per questa cosa assurda.

Anny,la cameriera, Greg,l'autista e il giardiniere,lo sapevano prima di me.

So che sono di famiglia,sono la prima a dirlo,ma lo sono anchio!

Diavolo,sono sua figlia,più famiglia di cosi!

"Come lo hai scoperto?" mi chiede.

"Quando sono andata via da casa tua,sono andata a recuperare le chiavi nell'ufficio di mio padre,li ho beccati li" fingo un conato di vomito.

"E tu?"

"Io ovviamente sono corsa ad abbracciarla e poi ci siamo fatte le treccine insieme"

"Sii seria" ride Josh contraddicendo la sua frase.

"Dopo mio padre ha tirato fuori un pony da sotto la scrivania e siamo tornati tutti e tre a casa felici e contenti"

Josh si abbassa per recuperare il cuscino di prima e me lo tira addosso.

"Josh ma cosa vuoi che abbia fatto? Ho cominciato ad urlar loro contro. Lei voleva anche provare a parlarmi ed è cominciata subito dopo una sfuriata con mio padre. Ho preso me ne sono andata perché ha anche avuto il coraggio di dirmi che stavo esagerando. La litigata è continuata anche a casa ma dopo quella sera non ci siamo più parlati"

"Non vi siete più parlati o tu non gli hai più parlato?"

"La seconda" dico sbuffando.

"Ovviamente" ride lui.

"Cosa vuoi dire?" ringhio contro di lui.

Josh si siede a gambe incrociate sul pavimento facendo aderire la schiena contro il muro.

"Per quale motivo te la sei presa cosi?" domanda.

"Ma come per quale motivo? Lui me lo ha tenuto nascosto! Per sette mesi lui ha avuto questa relazione e io non ne sapevo niente"

"E tu lo sapevi già da quando sei entrata in ufficio che te lo teneva nascosto da cosi tanto?"

"Beh no" dico contorcendo le labbra.

"Allora non è solo questo il motivo per cui sei arrabbiata con lui"

"Josh non può farlo!" dico irritata.

"Perché no? È un'uomo adulto,può fare quello che vuole"

"Cosa ne sa lui se lei non vuole solo i suoi soldi?" domando arrabbiata.

"Ripeto: è un'uomo adulto,può fare quello che vuole"

"E allora perché me lo ha nascosto per cosi tanto tempo?"

"Forse aveva paura di come avresti reagito,gli serviva solo più tempo oppure pensava servisse più tempo a te e poi..." ma lo interrompo subito.

"Più tempo di sette mesi?"

"Ognuno ha i suoi tempi Jennifer!" mi sgrida.

"Non farmi la predica" grido anche io.

"Non puoi decidere per lui" mi ammonisce

"Si che posso!" dico alzandomi dal letto sbattendo un piede.

"È la sua vita sentimentale" urla alzandosi anche lui.

"E mia madre?" urlo forte.

Josh fa un mezzo sorriso dolce come se sapesse che fosse questo il problema ed era proprio a questo a cui voleva arrivare.

Si avvicina a me cingendomi una spalla mentre io continuo a tenere una specie di broncio da bambina.

"È questo il problema?" domanda "Tua madre?"

"È sempre stato innamorato di mia madre e ora arriva questa qua. Ma chi è poi? Non prenderà mai il posto di mia madre! Se l'è dimenticata Josh! Si è scordato di mia madre!"

"Sono sicuro che non è cosi"

"E tu che ne sai?" sbotto ancora.

"L'hai detto tu stessa no? Prova a ricordare cosa mi hai detto prima.
Le persone vanno e vengono dalla nostra vita. Ci sono quelle che se ne vanno e quelle che restano,tua madre se ne andata ma in realtà e rimasta. È rimasta impressa nelle vostre vite,nella tua testa,nel tuo cuore. Esattamente come con tuo padre,non si è dimenticato di tua madre"

"Allora perché sta con un'altra..." brontolo sulla sua spalla e Josh ride per il mio comportamento da bambina.

"Il fatto che abbia un'altra donna non significa che abbia dimenticato tua madre. Tua madre vi ha lasciati,non per volere suo,quindi si è creato un vuoto in voi anche doppio.
Me lo hai detto tu stessa che da quando sei tornata qui,in un certo senso sei più felice,perché noi abbiamo colmato quel vuoto. Forse il vuoto che ha tuo padre,riesce a colmarlo quella donna. Non vuoi che anche tuo padre si senta meglio?"

"Si che lo voglio"

Ovvio che voglio che mio padre sia felice.

È stato devastato dalla morte di mia madre tanto quanto me. Si è rinchiuso nel lavoro come una barriera e l'ho visto sorridere per la prima volta dopo mesi e mesi.

Certo che voglio che sia felice...

"Allora vedi?" dice facendomi un sorriso.

"E se invece cosi si dimentica di me?" dico vergognandomi.

"Beh questo è impossibile. Sei troppo rompi palle per passare inosservata"

Gli tiro uno schiaffo in petto e poi un'altro ancora sulla spalla.

"Non prendermi in giro!" lo sgrido.

"Non ti stavo prendendo in giro,ti stavo dicendo la verità" in tutta risposta alzo il dito medio "come sei fine"

Mentre continuo a fargli la linguaccia riesco a intravedere un pezzo del suo tatuaggio sul braccio sinistro.

Josh ha tre catene sul braccio.

Una con una 'K' in mezzo,un'altra con una 'C' e un'altra ancora con una 'M'.

Kevin,Chloe,Margaret e Meredith.

Una domanda che mi è sempre girata in testa da quella notte in cui ho notato i suoi tatuaggi.

"Josh posso farti una domanda?" chiedo non molto sicura.

"Dimmi"

"Perché non hai tatuata anche una catena con l'iniziale di tuo padre?"

"Non lo merita" dice senza nemmeno pensarci un'attimo.

Annuisco insicura non volendo continuare questo discorso proprio ora.

Abbiamo già affrontato discorsi troppo stressanti per oggi basta cosi.

"Vai a parlare con tuo padre" come non detto.

"Non ci penso neanche"

"Non hai capito niente del discorso che ti ho fatto?" chiede sgorbutico.

"Si ho capito,gli parlerò"

"Jennifer tu hai un sacco di domande in testa e l'unico modo per avere un po' di risposte è parlare con tuo padre"

Sbuffo sonoramente come una bambina di tre anni che non vuole andare a lavarsi i denti.

"Perché non vuoi andare adesso?" insiste Josh.


"Perché sei cosi fastidioso?"

Josh non mi risponde e mi carica di peso sulle spalle facendomi cacciare l'ennesimo urlo.

"Cosa stai facendo Josh?"


"Ti porto a parlare con tuo padre"

"Cosa?" chiedo sbigottita "Dedico io quando parlare con lui"

"No tu non lo farai mai" dice andando verso le scale.

"Josh lasciami subito!"

Arriviamo in men che non si dica verso il salotto in cui mio padre,Anny e Greg ci guardano allarmati.

Josh mi mette giu mentre io lo guardo in cagnesco sistemandomi la maglia.

"Avete bisogno?" chiede mio padre.

"Si" risponde Josh al posto mio "Jennifer vuole parlarle"

"Ti farò soffrire" sussurro io in modo che mi senta solo lui.

"Oh be okay..." biascica mio padre.

È ovvio che sia cosi sorpreso visto che prima non gli parlavo nemmeno se mi si aggrappava a una mia gamba.

Stupido Josh Cliver.

"Allora io vado" dice Josh "Grazie per i vestiti Greg,glieli ridarò al più presto"

"Oh non si preoccupi" sorride Greg.

"Signor Milton" saluta con un cenno Josh.

"Oh si ciao Josh,salutami tuo padre" dice lui ancora scosso.

"A domani Jennifer" mi sorride Josh.

"A mai più" dico trucidandolo con lo sguardo.

Josh in tutta risponde ride salutando con la mano mentre io sono rimasta in balia dello sguardo di mio padre più che confuso.

Oh al diavolo,ora o mai più.

"Quindi? Vuoi andare a parlare o stare qui a guardarmi?"

"Andiamo nel mio ufficio"

Odio questa frase.

"Andiamo nel mio ufficio", come se dovessimo tenere una delle sue riunioni di lavoro.

Sbuffo mentalmente e mi dirigo nel suo ufficio assieme a lui. È sempre cosi pieno di scartoffie e contenitori,ma come fa a vivere cosi?

Mi siedo nella poltrona e mio padre dall'altro lato della scrivania,ci manca solo un notaio che annota cosa diciamo.

Mi guarda non sapendo cosa dire e sinceramente nemmeno io so come cominciare.

"Mi dispiace" dice dopo un po' "Non avrei dovuto tenertelo nascosto"

"Perché lo hai fatto?"chiedo giustamente.

"Credevo tu non fossi pronta oppure probabilmente non lo ero io. Non ho programmato Isabel nella mia vita,c'è sempre stata solo tua madre,è stato difficile anche per me rendermene conto"

"Stai dicendo che è difficile avere Isabel nella tua vita?"

"Nono per carità" dice ridendo timido.

"Senti papà,sono decisamente esausta,non avevo nemmeno intenzione di avere questa conversazione ora,puoi semplicemente spiegarti?"

Mio padre fa un grande sospiro come se stesse per tenere il discorso mondiale e si accascia sulla poltrona.

"Sai che lavoravo a Londra,ma spesso dovevo tornare a Mahnattan,ed è proprio in una delle riunioni di lavoro che ho incontrato Isabel. So che può sembrarti strano,ma non sono poi cosi vecchio,sono abbastanza belloccio e ricco..."

"Papà continua" dico trattenendo una risata.

"Va bene" dice ancora nervoso "Ecco,le donne hanno sempre cercato alla fine di mettersi apposto con me,se cosi si puo dire..."

"Scopare con te per farsi sposare e appropiarsi dei tuoi soldi?" dico sbrigativa.

"Jennifer!" tuona mio padre "C'è modo e modo"

"Bene. Questo è il modo più veloce"

Mio padre sospira pesantemente e cerca di lasciar perdere il mio commento.

"Sta di fatto che le donne ci hanno sempre provato ma Isabel,con cui ho lavorato per un periodo di tempo,non l'ha fatto. Ha sempre e solo fatto il suo lavoro e questo mi ha affascinato in un certo senso. Non starò a raccontarti i dettagli ma mi sentivo tranquillo in sua presenza,potevo abbassare la guardia. Qualcosa mi ha spinto a darle un po' di fiducia e l'ho invitata a cena,le ho raccontato persino di tua madre"

'Qualcosa mi ha spinto a darle fiducia'.

Il viso di Josh balena davanti ai miei occhi nel sentire quella frase sovrapposto da quelllo di mia madre,Elisabeth.

"Tra una cena e l'altra,tutte le volte che tornavo a Mahnattan la vedevo,passavo la maggior parte del tempo con lei. All'inizio non ti avevo detto niente perché non pensavo fosse importante,poi perché credevo tu non fossi ancora pronta e dopo semplicemente perché avevo paura"

"La ami?" chiedo sorprendendolo.

"Oh be,wow,non lo so" dice come se ci stesse pensando "Jennifer vedi Isabel è diversa per me. Le persone cercavano di farmi dimenticare tua madre,provavano a prendere il suo posto per farmi sentire meglio,Isabel l'ha accolta. Non ha mai provato a oscurare la sua figura,anzi molte volte litigavamo proprio perché lei ne parlava. Diceva sempre che è una bella donna e che da come ne parlavo sicuramente era bella anche dentro e che quindi non dovevo dimenticarmene"

Sorrido nel sentire queste parole che somigliano tanto a quelle di Anny.

"Sembra una brava persona" dico quasi forzata.

"Lo è Jennifer. Mi ha aiutato molto,mi ha aiutato a dimenticare i brutti momenti e a ricordare quelli belli. Mi ha insegnato che non posso nascondermi dalle mie paure ma che devo affrontarle. E io l'ho ferita so di averlo fatto" dice afflitto.

"In che senso?"

"La tenevo nascosta e non voglio nemmeno immaginare come si sia sentita. Doveva far finta di non conoscermi quando ci incontravamo in luogo pubblico. Doveva mentire a sua figlia proprio come io facevo a te"

"Ha una figlia?" chiedo ansiosa.

"Si e non voglio immaginare come si sia sentita nel 'tenere nascosta la sua felicità cosi diceva lei" sorride nervoso "Pero' lei mi è sempre rimasta accanto,mi ha sempre aiutato,ma quando te ne sei andata da quella stanza ho temuto di perderla e di perdere anche te. Ho temuto che dopo ciò che le hai detto e per come l'hai trattata lei se ne sarebbe andata stufa di tutta questa ombra tra di noi,ma non l'ha fatto"

Non so più che pensare di questa storia,non so come comportarmi.

Quando mio padre parla di lei ha un'aria che non vedevo in lui da anni ormai e quando ha parlato della possibilità di poterla perdere mi è sembrato cosi perso.

Voglio la felicità per mio padre,voglio quella tranquillità che dice di acquistare quando è con lei.

"Tieni a lei?" dico spostandomi un po' sulla poltrona agitata.

"Si" dice sicuro.

"Ti sei dimenticato della mamma?"

"Non potrei mai ,non mi dimentichero' mai di lei,come non mi dimenticherò mai di te. L'ho amata con tutto me stesso e probabilmente continuo a farlo ancora ora dentro al cuore.
Se c'è una cosa che tua madre mi ha insegnato è che bisogna continuare a essere felici e non arrendersi mai. E io purtroppo non ho mai fatto nessuno delle due. Mi sono arreso alla sua morte e ho continuato a essere infelice"

Sento le lacrime che stanno per sgorgare nel sentire quanto mio padre si sentisse esattamente come me.

Non voglio piangere davanti a lui ma vorrei cosi tanto piangere fino a sentirmi bruciare gli occhi e urlare a squarciagola.

"Credo che..." comincio con voce tremolante "Sarebbe felice di conoscere Isabel"

"Tu credi?" dice con voce strozzata,segno che sta trattenendo le lacrime anche lui.

"Si, penso che la porterebbe a casa nostra per farle bere i suoi schifosi the" dico ridendo con ancora la voce che trema.

"Oppure la porterebbe con se per andare a correre e poi infilarsi in un bar a mangiare un pezzo di torta" dice ispirando forte "Oh Jennifer"

Mio padre si alza di scatto e mi abbraccia forte,forte come ha fatto Josh prima.

"Mi dispiace cosi tanto piccola mia" dice stringendomi e sento una lacrima sulla mia spalla "Mi dispiace cosi tanto per tutto"

Non so nemmeno per cosa si stia scusando,forse perché mia madre è morta,forse per il fatto di essere stato poco presente in quei tempi,forse solo per Isabel.

Non ho mai visto mio padre crollare ma ora continuare a stringermi per non farmi vedere le sue lacrime.

"Dispiace anche a me papà..."

Mio padre si stacca con gli occhi lucidi e Josh aveva ragione. Le persone anche se se ne vanno rimangono comunque a vivere dentro di noi.

"Forse,potrei incontrare questa Isabel" dico mordendomi il labbro.

"Dici davvero?" chiede sorpreso.

"Beh ormai l'ho incontrata quindi..." rido io per alleggerire la tensione.

"Ne sarà contenta,ha sempre voluto incontrarti"

"Bene" dico a disagio allora fammi sapere.

Faccio per uscire dalla porta ma la voce di mio padre mi ferma.

"È stato Josh a farti parlare con me vero?"

"In realtà mi ha costretta" dico ricordando come mi ha praticamente trascinata di peso per le scale.

"Credo che il tuo Josh sia la mia Isabel"

Faccio un mezzo sorriso e mi dirigo verso camera mia stendendomi sul letto stanca.

Il cellulare vibra.

Messaggio da: Josh.

'Ti va di sovrastare i miei ricordi con me?"

Faccio un sorriso grande come la villa in cui abito e faccio cadere il cellulare vicino al cuscino.

"Lo credo anche io papà,lo credo anche io" sussurro a me stessa. 

****

Finalmente ho aggiornato!

Un po' di pace per tutti in questo capitolo,mi sono sentita buona,strano ahahah


Complimenti ad Elena D'arcangelo che ha finalmente concluso la sua storia e a Danielina94 che continua a far valere le sue idee con Scripta.


Un grazie a: WiwyChoukri,pazzaaragosta27,jasmina9,DreamsThief e FedericaCroc. Ho avuto modo di parlare con loro e sono riuscita a scoprire il loro entusiasmo verso questa storia,grazie mille ragazze! :)

Grazie anche a cateluna che mi ha corretto errori di vitale importanza.

E ovviamente grazie a tutti voi perche' la storia e' arrivata 57 000!!


Pubblicita': Il coraggio di andare avanti di giuliacarrapa.


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro