Capitolo 6

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Capitolo sei

Jennifer's Pov

"Non fai altro che trovare pretesti per incontrarmi a quanto pare vero Jen?", continua con il suo solito sorrisino che questa volta vorrei spaccare.

Se mi avesse ancora chiamata Jen sarei sicuramente scoppiata,odio chi abbrevia il mio nome,solo una persona mi chiamava Jen e lui non ha il diritto di farlo.

"Sicuramente non correvo per i corridoi alla ricerca della tua faccia da schiaffi", lo guardo inviperita mentre lui ride,altro che faccia da schiaffi oggi era anche più bello di ieri.
"Dove stavi correndo allora?Le lezioni sono cominciate da un pezzo".
"In segreteria per ritirare il foglio delle mie lezioni e tu mi stai ritardando ulteriormente,spostati!", e lo spingo via con la mano dirigendomi furiosa verso la segreteria ma dopo nemmeno cinque passi mi fermai non ricordavndo più dove si trovasse.

Odio questa scuola è un labirinto! Devo davvero farmi una mappa.
Sento Josh avanzare lento dietro di me.

"Ancora non ricordi dov'é la segreteria vero?", mi prende in giro cercando di non scoppiare a ridere "dai vieni ti accompagno devo andarci anche io".

Mi giro verso di lui ed è decisamente troppo vicino,la distanza di sicurezza doveva decisamente aumentare.

"So benissimo trovarla da sola senza di te grazie".
"Va bene se vuoi entrare a lezione ancora più tardi di quanto tu già non sia fai come ti pare".

Ci rifletto qualche secondo mentre lo guardo e purtroppo ha ragione,non ho altra scelta perciò decido di mettere da parte per un attimo la "Jennifer orgogliosa" e seguirlo.

"Non e' che in realtà sai dov'é la segreteria ma ti perdi solo per stare del tempo con me?" mi chiede all'improvviso con tono scherzoso sapendo benissimo anche lui che non é cosi.
"Preferirei perdermi cento volte in questa scuola piuttosto che girovagare nei corridoi con te".
"Dopo finiresti nelle biblioteca a spiare la gente".
"Cercavo la segreteria", quasi urlo contro la sua faccia diventando praticamente rossa.

Scoppia in una risata fragorosa e forte stupendomi del fatto che nessuno esca dalle classi per capire da dove proveniene questo baccano.

"Sei cosi carina quando ti arrabbi Jen".
"Non chiamarmi Jen,io mi chiamo Jennifer".
"Ma Jen é più bello ti si addice di più ".
"Non puoi chiamarmi cosi".
"E perché no?"

La mia pazienza sta letteralmente per prendere una corda e impiccarsi.

" Perché tu non puoi chiamarmi cosi e ora smetti di parlarmi".
"Va bene piccola Jen"

Basta tutto ha un limite!
Ti prego non uccidere quella bellezza accanto a te!
Zitta coscienza!

"Ora basta!"
"Com...",ma non riesce a finire la frase che si ritrova contro il muro.

Mi alzo in punta di piedi cercando di arrivargli almeno alla mascella,gli prendo la parte superiore della sua t-shirt,la stringo nelle mie mani e mi avvicino ancora di più con lo sguardo più serio che potessi fare.

"Non chiamarmi mai più Jen, il mio nome é Jennifer, J-E-N-N-I-F-E-R e tu non sei mio amico,quindi o mi chiami con il mio nome o non chiamarmi proprio", dico per poi allontanarmi di due passi davanti a lui per vedere la sua reazione.

Mi guarda per un tempo che a me sembra infinito,sono passata dal minacciarlo al sentirmi minacciata. Le situazioni si sono ribaltate,mi sento nuda sotto il suo sguardo e forse questa volta avevo esagerato. Forse odia essere toccato o rimproverato in quel modo e forse...no ma aspetta un attimo..ride? Sta ridendo? Questo troglodita si sta prendendo gioco di me?

"Se tutte le volte che ti faccio arrabbiare cosi mi attacchi al muro lo farò più spesso", dice dopo un tempo che non riuscivo nemmeno a definire "comunque tranquilla non ti chiamerò più cosi se ti crea cosi tanto fastidio" e continuiamo a camminare senza rivolgerci parola.

Ma brava complimenti! L'hai praticamente spaventato e ora non ti vuole parlare più
A me non sembrava spaventato anzi...
Non ti parla più. Ma come hai fatto a fartelo scappare?
Ma io non voglio nemmeno averlo attorno e poi non ho fatto niente !
Ma smettila che gli sbavi dietro. Oh no, ma certo non hai fatto niente, dopo che l'avevi praticamente aggredito avrebbe dovuto chinarsi e baciarti la mano vero ?
Come sei tragica!
Sono la tua coscienza rifletto te!

"Ancora in ritardo Josh?" la voce di Cassandra,la segretaria della nostra scuola,interrompe la mia malata conversazione mentale.
"Cassandra luce dei miei occhi,come va?", le dice con tono smielato sicuramente,è una tattica che usava per non farsi rimproverare per i suoi ritardi.
"Bene Josh ma tu e la tua amichetta dovrete aspettare la prossima ora per entrare lo sai bene"
"Lo so lo so mi servono solo le autorizzazioni per entrare e gli orari di questa bellissima ragazza"

Arrossisco visibilmente al suo commento e lui ride piano notandolo.
Nonostante lo stessi trattando male da ormai due giorni continua a far finta di niente, di solito la gente mi manda al diavolo molto prima,avrete notato che ci vuole un'infinita pazienza con me.
Ci sediamo nelle scomode sedie davanti alla segreteria in silenzio.

"Grazie...", dico cosi piano che probabilmente nemmeno mi ha sentito ma mi sbagliai.
"Di cosa?", mi chiede quasi stupito.
"Per la segreteria e i fogli e..."
"Va bene non importa"

Oh é arrabbiato,arrabbiatissimo,sei una sciocca!

Non parla, guarda davanti a se senza degnarmi di uno sguardo.
Ma io lo sto fissando sperando che lui non se ne accorga,ha uno sguardo diverso,non è malizioso,scherzoso o altro è semplicemente uno sguardo perso.
Mi dispiace che non parli con me,non so per quale motivo, ma infondo sapere in qualche modo che ce l' avesse con me mi infastidiva, poi comincia a piovere.

" Perché mi fissi?".

Una vampata di calore mi passa dai piedi fino ai capelli,divento cosi rossa che mi sento le lentiggini andare in fiamme.

"Sei davvero strana sai?"
"Motivo ?" ,dico a malapena in un sussurro.
"Prima ti scagli contro di me e mi rispondi male e un'attimo dopo sei timida e diventi rossa,come sei in realta' Jennifer ?".

La domanda mi lascia spiazzata. Come sono io in realtà ? La corazza che avevo creato era ancora una corazza o ormai è diventata il mio attuale carattere? Se non so rispondere a me stessa figuriamoci a lui,perciò cerco di sviare il discorso.

"Come mai eri in ritardo?".
"Diciamo che ho avuto un contrattempo", lo ringrazio mentalmente per aver fatto finta di niente al mio sviamente di discorso.
"E tu? Correvi come una forsennata,non va mica bene arrivare tardi il primo giorno sai", mi dice ridendo.
"Ne sono consapevole ma mi sono addormentata, avevo arte la prima ora" e Josh strabuzza gli occhi.

"Arte?" chiede quasi sconvolto.
"Si,come mai tutta questa agitazione?".
"Ah Jennifer Jennifer, dovrò spiegarti un bel po di cose. Te la farà pagare".
" Perché non sono andata a lezione ?"
"Si,sopratutto perché era la tua prima lezione"
"Che sarà mai qualche compito in piu' o qualche ora extra"
"No Jennifer non hai capito non ti darà nessuna punizione,ti torturerà durante l'anno. Un sacco di studenti hanno lasciato il suo corso perché troppo severo,alcune alunne si misero persino a piangere".
"Oddio e perché non l'hanno mai licenziato?".
"Credo perché nonostante sia cosi cattivo sia uno dei migliori".
"Rassicurante..."
"Tu cerca di portargli sempre rispetto anche quando ti punirà o urlerà contro ingiustamente".
"Impossibile,non ci riuscirei"
"Immaginavo questa risposta", dice posando lo sguardo su di me facendomi un sorriso furbo.

Mancano solo cinque minuti e finalmente saremmo potuti entrare in classe.
Finalmente o purtroppo?
Finalmente,ovvio!
Ammetti almeno a te stessa che ti fa piacere la sua compagnia.
Questo non é affatto vero,é dannatamente fastidioso.
E' dannatamente sexy.
Questo non importa!
Importa eccome ed e anche gentile,non mi sembra abbia cercato di investirti per meritare tutto questo odio.
Effettivamente é vero,non so perchè cerco di allontanarlo cosi tanto, è una sorta di limbo. Un "stammi lontano,stammi vicino". Gli chiedo di starmi lontano ma in silenzio gli dico di starmi vicino.
Io avrei una idea!
Illuminami allora.
Hai paura di avvicinarti troppo perché comincia a interessarti e tu continui a sostenere la tua stupida campagna del "non parlate con Jennifer Milton".
Cavolata!

"Piove", dice all'improvviso. Ora se ne è accorto? Spicca proprio di intelligenza.
"Si da svariato tempo ormai" rispondo.
"Ti piace la pioggia?".

Ci metto un pò per rispondere ma in realtà so benissimo la risposta. Io odio con tutta me stessa,con ogni particella del mio cuore la pioggia. Mi provoca solo dolore e mi fa tornare in mente ricordi orribili. I capelli bagnati,il sangue nel mio vestito a fiori, il suo corpo davanti a me e quel dannato ragazzo tatuato con la medaglietta che ci fissava come se non stesse succedendo niente,maledetto quel giorno,maledetta pioggia, maledetto lui,maledetta me per non essere riuscita a fare niente.

"No per niente", rispondo secca.
"Mmm nemmeno a me, é triste,preferisco di gran lunga il sole"
"E' uno schifo,solo il momento dopo la pioggia é bello. Il profumo che rilascia l'erba,il luccichio sui fiori e sull'asfalto. La quiete dopo la tempesta e gli spiragli di luce. Ma la pioggia in se,solo guardarla ti porta via la gioia. Ti lava dalle tue speranze e annebbia i tuoi sogni e ti lascia con un grande senso di vuoto"

Mi giro a poco a poco e mi sta letteralmente fissando.
Che vergogna! Ma cosa sto dicendo? Gioia,vuoto il profumo dell'erba? Stavo dando voce ai miei sentimenti con lui? Mi avrà presa per una sciocca di sicuro.
E da quando ti importa cosi tanto cosa pensa di te?
Vedo tutti gli alunni cominciare a uscire dalla classe,evidentemente la campanella è suonata e io non me ne sono nemmeno accorta. Dio ti prego,smetti di fissarmi con quegli occhi.

"Io vado allora,non posso fare tardi anche a questa lezione", dico con tutto il poco coraggio che mi era rimasto e mi dileguo alla ricerca della mia classe.

****

Josh's Pov

Si e' dileguata alla velocità della luce. Assurda.
Cosa intendeva dire con quelle parole? E' solo pioggia eppure sembrava odiarla cosi tanto come se ci fosse un'altro motivo, un qualcosa che la tormenta.
Mentre parlava i suoi occhi verdi presero la forma del vuoto,sembrava quasi che stesse rivivendo qualcosa...quanto mistero in quella ragazza.
Ti piace eh?
Adesso non facciamoci strane idee,grazie.
E' la realta' dei fatti non sono strane idee.
No non e' il mio tipo. Troppo scontrosa,prendersela cosi solo per averle abbreviato il nome,oh ma andiamo !
Gia' perche' ti e' dispiaciuto molto essere faccia a faccia con lei contro un muro vero ?
E' stato abbastanza eccitante,mi ha preso alla sprovvista,non succede spesso.Però ora che ci penso non sono mai andato a letto con una rossa naturale.
Non vorrai aggiungerla alla tua lista di prede.
Ossi..
Potevi baciarla quando era a un centimetro della tua faccia!
Oh no! Troppo facile,deve essere consenziente,sennò che gusto c'é?
Ti infilerai in un casino,me lo sento.
Come sei pessimista,sicuro di essere il mio cervello?
Si,ahimé.
La mia lista di prede, non è un modo di dire,ho una vera e propria lista a casa.
La tengo in un libro che non tocca mai nessuno sulla mensola di camera mia.
Cominciai a 16 anni e scrissi ogni ragazza che mi portavo a letto o che baciavo,mentre quelle di cui non ricordavo il nome scrivevo "sconosciuta" con un numerino accanto e non per vantarmi ma è un discreto numero di ragazze e ora ci sarebbe stata una Jennifer nella mia lista.
Nessuno era a conoscienza di questa lista soltanto Drake.

****

Jennifer's Pov

"E cosi la statistica viene elevata al 10% per poi...", basta sono stanca di ascoltare questa professoressa.

Sembra l'omino Michelin con quel vestito bianco e poi io questi argomenti li ho già fatti,non mi interessano. Non vedo l'ora che suoni,ho una fame da lupo,perfortuna manca poco.
Chissà cosa sta facendo Josh,sicuramente qualcosa di più interessante di me. Forse in qualche sgabuzzino a fare chissà cosa.
Una linea di nervosismo mi passa sulle mani al solo pensiero visto che cominciai a stringere forte la penna che quasi la spezzai

"Milton,vuole degnarci della sua presenza o la lezione non é abbastanza interessante per lei?", vedo alcuni dei miei compagni che non si erano nemmeno accorti della mia presenza girarsi di colpo al suono del mio cognome e udire dei brusii.

"Milton?" "La figlia di John Milton" "No,non può essere lei é solo una coincidenza"

"Silenzio prego!", urla la professoressa sbattendo il registro sul tavolo. L'omino Michelin si sta innervosendo,"Allora signorina Milton?", ridice con un tono cosi fastidioso,ma chi si crede di essere?

La tua insegnante di matematica,non provare nemmeno a risponderle male!

"No effettivamente la sua lezione non mi interessa molto"

Maledetta la tua linguaccia!
Gli occhi della professoressa a momenti escono dalle orbite e i miei compagni tengono a stento le risate in gola.

"Venga subito alla lavagna!"
"Se proprio devo...", biascico.

E con ancora il brusio di sottofondo dei miei compagni guardo attentamente il problema.
Il problema ha tre pallini rossi accanto. I pallini accanto ai problemi determinano la loro difficoltà e se l'omino Michelin pensa che dandomi quel problema mi faccia un dispetto si sbaglia di grosso.
Do un'ultimo sguardo al problema per poi prendere un pennarello blu e scrivere sulla lavagna le probabilità di vendita dei prodotti ,facendo una tabella, e con un pennarello rosso la percentuale di fallimento e per concludere faccio anche un diagramma tanto per darle il colpo di grazia.
La campanella suona e i miei compagni ridono divertiti dietro di me,prendo il mio zaino e me vado verso la porta dicendo "Alla prossima professoressa" facendole l'occhiolino,lasciandola li con gli occhi di fuoco che ancora osservano il problema.

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