8 Ritrovarsi, Harrington, Nevada, settembre 2019

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Gli Avengers, dall'alto del Quinjet, videro aprirsi l'entrata di un hangar che era completamente mimetizzato nella zona desertica che lo circondava.

Rogers e Barnes fecero atterrare il velivolo con facilità, nel momento in cui la squadriglia che li aveva scortati si allontanò.

Steve sganciò la cintura di sicurezza e, preso lo scudo, si accinse a scendere la scaletta, seguendo i colleghi che lo avevano preceduto, con Bucky al suo fianco, rigido e preoccupato.

'Ben arrivati' l'agente Ray West, pallido ed in fibrillazione, si stagliava ai piedi dell'aereo, accompagnato da un esiguo gruppo di guardie armate, e li accolse, stringendo le loro mani, un sorriso tirato nel volto, ed un'espressione cupa nell'attimo in cui incrociò, sfuggente, lo sguardo della Romanoff. Soprassedette a pensieri negativi, avevano ben altro di cui preoccuparsi, e una persona gli interessava, più degli altri...James!

Al momento in cui se lo trovò davanti, non si trattenne: lo abbracciò, con gli occhi lucidi, contraccambiato dall'altro, che non fece ragionamenti ma seguì solo ciò che sentiva.

'Sei invecchiato!' Bucky rimirò il federale - più serio di come lo ricordasse, in uno stazzonato abito scuro, intanto che gli camminava innanzi a passo svelto verso l'ascensore in cui li fece entrare - notando una sua lieve zoppia e una profonda cicatrice sul lato destro del suo viso, che si stagliava dalla tempia a metà guancia. 'Venitemi dietro. Scendiamo, la centrale operativa è sotto terra' West premette il pulsante corrispondente con la mano sinistra, dove spiccava la fede nuziale in oro giallo.

'Gesù, Ray...hai trovato una poveretta che ti ha sposato?' Barnes si espresse in una battutaccia, teso, all'idea di rivedere Robin, visto il tempo trascorso, e stupito dalla stretta calorosa ricevuta da un amico che considerava perduto per sempre.

'Io sì... tu no, ovviamente. Come dice la donna più saggia che conosco...per qualcuno, nella vita, esiste un solo amore, un unico battito!' bisbigliò l'agente e Buck emise un gemito sommesso. Il riferimento fu puramente voluto e, nello spazio ristretto, calò il gelo.

***

New York, Quartier Generale degli Avengers, autunno 2016

Bucky non aveva voluto crederci. O non aveva potuto. Persa conoscenza per i problemi al braccio all'aeroporto di Lipsia Halle, si era risvegliato in una stanza dell'ospedale del Quartier Generale degli Avengers a New York. Non aveva più il braccio metallico, al suo posto una fasciatura alla spalla. Si sentiva disorientato, con la bocca impastata.

Seduto sulla poltrona accanto al suo letto, dormiva Rogers, coperto da un plaid.

'Steve!' lo chiamò.

Il Capitano si destò 'Buck, bentornato'.

'Dov'è Robin?' lo interpellò, nemmeno un saluto.

Era la domanda che Cap si aspettava e si era preparato, sapendo che non lo sarebbe stato mai abbastanza 'Mi spiace tanto...ha barattato le informazioni che le avevi fornito in cambio della propria libertà e della propria carriera...'.

Barnes aveva emesso un gemito: era impossibile, non era la Robin che conosceva lui. Il muscolo cardiaco si spezzò, nel suo petto, frantumandosi in migliaia di pezzi.

Rogers aggiunse 'Ha firmato un accordo che la obbliga a non vederti più. Sarà dura, amico, devi lasciarla perdere, è evidente che non ti voglia e che probabilmente era d'accordo con Fury e Ross fin dall'inizio, in fondo l'avevano mandata da te per fare il doppio gioco. Meglio smettere di pensarci...concentrati per recuperare le forze, ti hanno operato ed hanno tolto il braccio in vibranio...'.

Si sentì dilaniare a parlargli in quel modo, e tentò di sviare la conversazione. Si consolò, giustificandosi con se stesso con la speranza di fare del bene al suo migliore amico, che, cadaverico lo pregò 'Esci, Stevie, ho bisogno di stare da solo...del resto parleremo più tardi'. Si domandò quale resto, senza il suo Pettirosso.

Rogers, che lo conosceva, acconsentendo al suo bisogno di privacy, si accomiatò 'Certo, torno fra un po''. Chiudendo la porta, fece in tempo ad udire i singhiozzi disperati di James che riempivano la stanza, riflettendo che mai, prima di allora, lo avesse sentito piangere, nemmeno quando erano ragazzini.

***

'La Reynolds ha fatto carriera...addirittura Vicedirettore alla sua età' commentò Maria Hill, per stemperare la tensione, nella cabina cubica in cui stavano scendendo, stretti come sardine, avviluppati da pensieri e preoccupazioni...le più diverse!

'Robin detesta scartoffie e politica. Il Vicedirettore uscente, che era pure il nostro capo diretto, ha avuto un problema familiare importante; purtroppo suo figlio si è ammalato ed ha dovuto tirare i remi in barca. Il Direttore dell'FBI, John A. Nelson, ha pregato la mia collega di accettare l'incarico, finché non avesse trovato un valido sostituto...fino a questo pandemonio...comunque Robin è il più giovane Vicedirettore nella storia del Bureau, oltre che donna, e l'ultimo per grado dei sei dislocati nei distretti nazionali' Ray chiarì, a grandi linee, l'accaduto.

Bucky annuì, il cuore in fermento, uscendo dall'ascensore e percorrendo un lungo corridoio che conduceva a una porta blindata, presidiata da una decina di Seals che la aprirono, per farli accomodare all'interno.

Era una piccola sala comando, con tecnici che battevano le dita sui tasti dei loro terminali all'impazzata, controllavano satelliti, qualche colletto bianco ed un gruppo di militari limitrofo ad una scrivania dove, in piedi, Robin Reynolds - pantaloni scuri, camicia azzurra con le maniche arrotolate, un orologio di foggia maschile degli anni Quaranta che spiccava sul polso sottile, armata fino ai denti con una pistola alla vita e due agganciate al portafondina a spalla, le gote arrossate - parlava in vivavoce con un interlocutore, che le stava fornendo una sorta di bollettino di guerra.

Si bloccò, fissando gli Avengers entrare, Steve in testa. Gli fece cenno con la mano di avvicinarsi, gli occhi luminosi fissi su Bucky, che aveva sgranato i propri e la scrutava, quasi minaccioso, indosso la consueta tuta da combattimento sagomata trasversalmente sia nella casacca blu e nera sia nei pantaloni marroni infilati in robusti anfibi di cuoio scuro, il braccio bionico a vista e il mitragliatore in spalla.

Dio, Robin era bella da far male! Pensò l'uomo, con un senso di pesantezza che era sceso nel suo petto ad opprimergli il respiro.

Lo stesso che perse la mora...tentò di ritrovare tutto il sangue freddo che possedeva, per rimanere concentrata sul lavoro.

'Ragguagliaci, Pettirosso...cioè Reynolds' Fury la esortò, bypassando ogni forma di saluto.

Lei lo ringraziò, mentalmente; le aveva risparmiato un momento di imbarazzo davanti a molti spettatori 'Signore, confermo che purtroppo le ricerche dei superstiti dell'Air Force Two hanno dato esito negativo' sospirò e continuò 'l'idea che mi sono fatta vi sarà più comprensibile guardando la lavagna magnetica alle mie spalle'.

Era una classica lavagna bianca lavabile su cui, con un pennarello nero, era riportato un elenco di nominativi, alcuni cancellati. Il primo dall'alto quello del defunto Presidente, barrato, insieme a molti altri, per ultimo quello della Reynolds.

'È l'ordine di sostituzione del Presidente, in caso di sua scomparsa, giusto?' intervenne la Carter.

'Sì, Sharon, è esattamente la linea di successione prevista dal nostro ordinamento costituzionale...nel corso delle ultime ore, droni identici a quelli che hanno abbattuto i due aerei presidenziali hanno ucciso molte delle persone che ricoprivano le cariche indicate! Partendo dal basso, dai meno quotati'.

'Maledizione, la lavagna sembra un cimitero...' commentò la Romanoff, esterrefatta.

'È assurdo...e il Segretario di Stato?' Tony interpellò il Vicedirettore, che scosse il capo 'Ross è morto mezz'ora fa!'.

Gesù, ponderò Barnes, il bastardo ha tirato le cuoia. Non seppe se esserne sollevato o spaventato, dato il tenore della spiegazione di Robin e la caccia spietata che aveva subito, di cui era stato mandante l'uomo passato a miglior vita e che, nei suoi confronti, aveva sempre avuto un atteggiamento sgradevole.

'Stanno tentando di destabilizzare il paese dalle fondamenta!' Steve riassunse ad alta voce ciò che era evidente.

'Chi?' la Hill lo domandò, in preda allo sconforto, certa che la Reynolds avesse un'opinione in merito.

'Non lo so ancora con esattezza, ma ho una mezza idea. Guardate con attenzione il filmato che sto per mostrarvi, nel frattempo, è l'agguato dei droni a Chicago contro John A. Nelson, il Direttore dell'FBI, me lo ha spedito un collega qualche minuto fa...Nelson è ancora vivo, sotto i ferri per un delicato intervento, aspetto notizie a breve, poiché è il più alto in grado ancora in vita...in teoria, il nostro prossimo Presidente...comunque...ecco! Gli aeromobili a pilotaggio remoto sono di tipo ibrido, ovvero volano e hanno quattro ruote motrici, per muoversi sul terreno' fece partire un video realizzato con un cellulare.

Il Responsabile del Bureau, un cinquantenne biondo, abbronzato in un abito gessato molto elegante, partecipava ad una cerimonia, su un palco; piccoli puntini scuri che da lontano potevano sembrare uccellini, si rivelarono droni bianchi e neri.

Bucky notò che il superiore della moretta fosse lo stesso con cui l'aveva vista, l'unica volta che aveva tentato di rintracciarla.

***

Esterno dell'edificio del Bureau, Washington D.C., autunno 2017

Non si era persuaso che Robin lo avesse preso in giro sul serio, che lo avesse venduto, di averla compresa pochissimo.

Steve lo aveva scongiurato di non cercarla, sostenendo fosse inutile. Razionalmente aveva ragione, ma Bucky non era riuscito a resistere. Era passato un anno dagli accadimenti di Berlino, si era rimesso alla perfezione, aveva riacquistato un controllo completo sulla propria esistenza ed il braccio metallico era stato sostituito da una tecnologica protesi bionica.

Il tarlo di Pettirosso era sempre lì, nel suo cervello, un pensiero continuo e martellante, un dolore sordo nel petto.

Si era deciso, ed approfittando di qualche giorno di ferie in un momento di scarso lavoro degli Avengers, di cui faceva parte, si era recato a Washington D.C., dove la Reynolds aveva ripreso il proprio posto presso l'FBI. L'unica informazione reperita su di lei.

L'aveva seguita, all'ora di pranzo di una giornata autunnale, dopo averla attesa alle porte della sede del Bureau, da cui era uscita sottobraccio ad un distinto uomo biondo di mezz'età, con cui si era recata in un ristorante alla moda della zona.

Sempre splendida, i capelli ancora lunghi, vestita con un completo professionale, gli occhi più tristi di come li ricordasse, smagrita. O forse era solo l'impressione che voleva avere, la speranza che soffrisse per lui, che patisse il suo medesimo strazio.

L'aveva vista intrattenersi con il tizio attempato, in un locale limitrofo il suo ufficio; parevano in grande confidenza, il biondo le versava l'acqua, le carezzava il braccio e le parlava, fissandola, con interesse, e Robin gli rispondeva, con estrema garbatezza.

Avrebbe voluto dirle mille cose, gridarle in faccia ciò che pensava di lei, ingiuriarla. Si era preparato, mentalmente; nella sua testa aveva ripassato un lungo monologo, piuttosto aggressivo, che avrebbe desiderato recitarle, magari nel mezzo del ristorante, per metterla in imbarazzo, per farla vergognare di come si era comportata nei suoi confronti.

Davanti alla vetrina, da cui poteva scorgere il tavolino ove lei desinava con il suo commensale, era rimasto bloccato, invece, a fissarla, nelle narici l'odore della sua pelle, nel cuore il suo battito sincronizzato col proprio. Non era riuscito ad entrare, né ad avvicinarsi, anzi, quando la ragazza si era voltata nella sua direzione, scrutando in controluce, aveva avuto la percezione che lo avesse individuato.

Roso da una gelosia folle, addolorato e dilaniato nelle viscere, non sopportando ulteriormente quella scena e persino disgustato dalla propria reazione di debolezza emotiva, era corso via.

Era stato colpito nell'anima dalla sensazione di lontananza che percepiva, della distanza che si era venuta a creare fra loro, dalla certezza che la donna della sua vita se ne fosse creata un'altra...e non con lui! E soprattutto che, nonostante l'anno trascorso, il suo battito lo avesse sempre accompagnato, ad ogni respiro e ad ogni passo; non aveva potuto respingerlo, scacciarlo da dentro di sé. Era lì...

Così era scappato, dal suo dolore infinito, per salire, a testa bassa, sul primo treno per New York, mettendo una pietra sul suo Pettirosso, ripromettendosi da ora in avanti, di impegnarsi per dimenticarla; fu l'unico momento in cui avrebbe gradito un elettroshock dell'HYDRA, per liberarsi della zavorra pesante che si portava dietro...un amore non corrisposto.

Se avesse guardato con più attenzione e senza pregiudizi, senza il filtro della propria inquietudine, si sarebbe accorto che Robin indossava al polso sinistro l'orologio che le aveva regalato, che non aveva più tolto, e anche compreso che il suo accompagnatore altri non fosse che il suo capo.

***

Stark emise un gemito accorato e tirò giù una bestemmia. Sullo schermo scorrevano le immagini dei dispositivi volanti che massacravano ogni essere umano che gli capitava di fronte, per andare a bersaglio...il Direttore Nelson, ovvio, circondato e protetto dalla sua scorta, che era riuscita almeno a salvargli la pelle, pur se a caro prezzo.

'Tredici civili e dieci agenti caduti, una ventina di feriti gravi' mormorò Robin e si voltò verso Tony 'Credo tu abbia riconosciuto i droni delle Industrie Stark. Sono stati hackerati dal nostro nemico, tramite il satellite abbiamo rilevato che non ne hai più il controllo!'.

'Ho perso il contatto con l'intelligenza artificiale di mia invenzione nello stesso istante in cui sono iniziati gli attacchi!' quello ribatté, stizzito.

'Signora' un giovane agente, che era al telefono, si fece avanti, stranito 'il Vicedirettore Ewing è morto!'. Un altro nome fu barrato dalla lavagna.

La Reynolds sbuffò...erano rimasti solo in due...lei ed il suo capo; si augurò che John riprendesse presto conoscenza e in mano la situazione, era la persona più adatta per il ruolo e la gestione del punto di stallo in cui si erano ritrovati.

'Tu dov'eri? Grazie a Dio non sono arrivati a te!' Steve era curioso.

'In realtà lo hanno fatto...poiché il suo vecchio partner ed attuale braccio destro, che stava offrendole il brunch, è piuttosto in gamba, abbiamo avuto la meglio persino sui droni...' Ray rispose al suo posto 'scherzo...mica tanto. Avevo con me un piccolo apparecchio di mia invenzione che ostacola la trasmissione di impulsi a bassa frequenza, ed è stato semplice disturbarne il volo, almeno per il tempo di scappare a gambe levate!' ammise, compiaciuto.

Grazie, West, sei rimasto un genio, rifletté Bucky, tirando mentalmente un sospiro di sollievo, intanto che gli scorrevano davanti agli occhi i fotogrammi dei momenti più belli della sua vita...quelli trascorsi con l'affascinante donna dai lunghi capelli scuri che, come una leonessa, gestiva un simile momento di difficoltà.

L'aveva detestata per averlo lasciato, per avergli spezzato cuore e si era chiesto cosa avrebbe provato nell'incontrarla viso a viso, se l'avrebbe odiata. Ora l'aveva davanti e l'odio non faceva parte della gamma di sensazioni che gli attraversava l'anima.

E, soprattutto, quasi ipnotizzato, non poteva staccare gli occhi dal suo polso, dove spiccava l'orologio che lui stesso le aveva regalato, certo che lo indossasse non per conoscere l'ora né perché sapesse in anticipo di incontrarlo, data la casualità degli eventi che li avevano condotti insieme nel bunker.

'Il Policlinico di Chicago sulla uno!' strillò una segretaria e Robin, impaziente, prese la chiamata, in viva voce 'Mi dia buone notizie!' pregò il medico che avrebbe dovuto comunicarle la prognosi dell'operazione del Direttore dell'FBI.

Una voce flebile annunciò l'esatto opposto 'Sono spiacente, John A. Nelson è spirato alle 16.58'.

Un impiegato, mestamente, eliminò il nominativo del recente deceduto dal famigerato elenco; dal pennarello passato con forza sul materiale bianco scaturì un suono stridente.

La Reynolds si girò, osservando la lavagna, su cui era indicato un unico nome non barrato...il proprio...iniziò a tremare, e con una mano si coprì gli occhi...nella linea di successione costituzionale, lei era il Presidente degli Stati Uniti d'America! 

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