Oceani

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Oggi è la Giornata Mondiale del Mare, un'occasione che mi riempie di energia e determinazione. La brezza salmastra mi accarezza il viso mentre cammino sulla sabbia, una battigia di cristalli dorati baciati dal sole. A fianco a me c'è Bellamy, il mio compagno di avventure e di battaglie, l'uomo che condivide con me questa passione sconfinata per l'oceano e i suoi segreti.

Ci siamo dati appuntamento all'alba, quando il cielo è ancora tinto di sfumature di rosa e arancio. Il mare è calmo, una distesa di azzurro cangiante che si estende all'infinito, come un immenso specchio che riflette il cielo. Ma so bene che dietro questa bellezza si nascondono minacce silenziose: rifiuti abbandonati, plastiche galleggianti, creature marine intrappolate e ferite.

"Oggi dobbiamo dare il massimo, Clarke," dice Bellamy, mentre si china a raccogliere una bottiglia di plastica semisepolta nella sabbia. La sua voce è calma ma decisa, come sempre. "Ogni pezzo di spazzatura che togliamo da qui fa la differenza."

Annuisco, il mio sguardo già rivolto verso una rete di pescatori abbandonata più avanti. "Hai ragione, Bellamy. Ogni piccolo gesto conta."

Iniziamo il nostro lavoro in silenzio, lasciando che il rumore delle onde e il canto dei gabbiani riempiano l'aria. Ogni tanto ci scambiamo uno sguardo, un sorriso di complicità. Bellamy è concentrato, le sue mani esperte che raccolgono rifiuti con una precisione quasi chirurgica. Lo osservo di sottecchi, ammirando la sua dedizione. È una roccia, un punto fermo in mezzo a questo mare in tempesta che è la nostra missione.

Dopo un paio d'ore, la spiaggia appare già più pulita. I sacchi di spazzatura si accumulano vicino alla nostra postazione, un segno tangibile del nostro impegno. Ci fermiamo un momento per riprendere fiato, sorseggiando dell'acqua fresca e osservando il panorama. È in questi momenti di pausa che sento il legame con Bellamy più forte che mai, come se fossimo un tutt'uno con la natura che ci circonda.

"Pensi che oggi troveremo qualche animale ferito?" chiedo, rompendo il silenzio.

Bellamy si strofina il mento pensieroso, gli occhi che scrutano l'orizzonte. "È probabile. Con tutto questo inquinamento, non possiamo mai sapere cosa troveremo."

Saliamo sulla nostra barca, una vecchia ma affidabile imbarcazione che abbiamo restaurato insieme. È come una seconda casa per noi, un luogo di rifugio e di avventura. Bellamy prende il timone mentre io mi assicuro che tutto sia in ordine, controllando l'attrezzatura e preparando le reti da recupero.

Navighiamo lungo la costa, esplorando baie nascoste e insenature segrete. L'acqua è cristallina, ma sotto la superficie può celare insidie. Ogni tanto ci fermiamo per esaminare un'area che ci sembra sospetta, scrutando l'acqua alla ricerca di segni di vita.

"Guarda lì, Clarke," dice Bellamy, indicando un punto poco distante. "C'è qualcosa che non va."

Mi avvicino al bordo della barca, seguendo la sua direzione. Vedo una tartaruga marina che sembra in difficoltà, intrappolata in una rete di plastica. Il mio cuore si stringe, ma allo stesso tempo sento una determinazione feroce prendere il sopravvento.

"Dobbiamo aiutarla," dico, già preparandomi a tuffarmi in acqua.

Bellamy annuisce, pronto a darmi supporto. "Stai attenta, Clarke. Non possiamo permetterci errori."

Mi tuffo in mare, l'acqua fresca che mi avvolge come un abbraccio. Mi avvicino alla tartaruga con movimenti lenti e sicuri, cercando di non spaventarla. Le sue pinne si muovono debolmente, come se stesse lottando contro un nemico invisibile.

"Tranquilla, piccola," sussurro, le mani che lavorano velocemente per liberarla dalla rete. "Sei al sicuro adesso."

Finalmente, dopo quella che sembra un'eternità, riesco a tagliare l'ultimo nodo e la tartaruga è libera. Bellamy mi aiuta a sollevarla a bordo, dove possiamo esaminarla meglio. Ha qualche ferita superficiale, ma niente di troppo grave. Dopo averle applicato un po' di disinfettante e averla rassicurata, la liberiamo di nuovo in mare. La vediamo nuotare via, finalmente libera, e un senso di soddisfazione mi riempie il cuore.

Bellamy mi guarda, un sorriso orgoglioso sul volto. "Hai fatto un ottimo lavoro, Clarke."

Ricambio il sorriso, sentendo la forza della nostra collaborazione. "Anche tu, Bellamy. Insieme possiamo fare grandi cose."

Continuiamo la nostra perlustrazione per il resto del pomeriggio, aiutando altre creature in difficoltà e raccogliendo ancora più rifiuti. Ogni gesto, ogni piccola azione, è un passo verso un mare più pulito e sano. E con Bellamy al mio fianco, so che possiamo affrontare qualsiasi sfida.

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