Il sole splende nel cielo estivo mentre io, Clarke, e la mia adorata sorella maggiore Lexa decidiamo di trascorrere il pomeriggio al parco. Lexa, con i suoi 18 anni di età e la sua sicurezza incrollabile, mi tiene per mano mentre attraversiamo il prato verde brillante verso le attrazioni del parco.

Mentre Lexa discute animatamente su quale gioco giocare prima, i miei occhi si posano su un gruppo di bambini che ridono e giocano sotto il sole caldo. La mia curiosità infantile si accende nel vedere quei piccoli esseri viventi così pieni di energia e vitalità.

Tra di loro, c'è un ragazzino di nome Bellamy, di cinque anni. I suoi capelli scuri incorniciano un viso ribelle, mentre i suoi occhi scintillano di un'innocenza travolgente. Mi avvicino con timidezza, desiderosa di unirmi al loro divertimento.

«Posso giocare con voi?»

Chiedo timidamente, sventolando un sorriso speranzoso.

Bellamy si volta verso di me, scrutandomi con un misto di curiosità e disinteresse.

«Chi sei tu?»

Domanda, la sua voce infantile filtrata attraverso il frastuono gioioso del parco.

«Sono Clarke!»

rispondo con un entusiasmo contagioso, sperando di essere accettata nel loro cerchio di giochi.

La mia felicità si trasforma rapidamente in confusione quando, invece di ricevere un caloroso benvenuto, Bellamy si avvicina a me con un'espressione maligna. Senza alcun preavviso, mi spinge via dall'altalena su cui stavo cercando di arrampicarmi, facendomi cadere pesantemente sul terreno.

Le lacrime immediatamente rigano il mio viso infantile mentre il dolore e lo shock si diffondono attraverso il mio piccolo corpo.

«Perché hai fatto questo?»

Singhiozzo, guardando Bellamy con occhi imploranti.

La risposta di Bellamy è solo un sghignazzo malizioso, un'eco di crudeltà che mi conficca nel cuore come un pugnale. Sento la presa ferma e amorevole di Lexa che mi solleva delicatamente dal suolo, cercando di lenire il mio dolore con le sue parole di conforto.

Ma anche mentre le sue carezze mi calmano, una fitta di rabbia inizia a bruciare dentro di me. Come può qualcuno essere così crudele da ferire un bambino indifeso? La mia determinazione cresce con ogni respiro.