Olimpiadi

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 Quella sera l'aria è frizzante, carica di promesse estive. Io e Bellamy ci troviamo, come sempre, nel nostro cinema di quartiere. Dopo aver divorato un sushi spettacolare, ci siamo accomodati nelle nostre poltrone preferite, pronte per l'ennesimo film che consumeremo insieme. Il silenzio nella sala è rotto solo dal fruscio delle buste di popcorn e dai sospiri dei presenti.

La mia mente, tuttavia, è altrove. Le Olimpiadi si avvicinano e io non riesco a pensare ad altro. Mi sento come una bambina la vigilia di Natale, con il cuore che batte forte in attesa di un evento che sogno da tempo. Bellamy lo sa bene, e spesso ride della mia ossessione, ma non può negare che quando si tratta delle Olimpiadi, io divento irremovibile.

«Ehi, Clarke, ti sei persa un'altra scena!»

Mi sussurra Bellamy con un sorriso, riportandomi alla realtà.

«Sì, scusa».

Rispondo, cercando di concentrarmi sullo schermo. Ma non passa molto tempo che la mia mente vaga di nuovo, immaginando le gare, i campioni, l'adrenalina di quelle due settimane magiche.

Alla fine del film, usciamo nel fresco della sera. Bellamy ha quell'aria da cospiratore che conosco bene. Cammina al mio fianco, le mani infilate nelle tasche dei jeans, con un mezzo sorriso enigmatico.

«Cos'hai dai ridere?»

Gli chiedo, alzando un sopracciglio.

«Ho una sorpresa per te».

Risponde semplicemente, tirando fuori una busta dalla tasca interna della giacca. La porge verso di me con un gesto teatrale.

«Aprila e lo scoprirai».

Dice, con quel suo tono che non lascia spazio a rifiuti.

Apro la busta con dita tremanti. Dentro ci sono due biglietti, e quando leggo le parole stampate, il mio cuore si ferma per un istante. Biglietti per Parigi. Per le Olimpiadi del 2024. Mi sento come se il mondo intero si fosse fermato.

«Bellamy... non ci posso credere!»

Esclamo, gli occhi pieni di lacrime di gioia.

«Tu... tu hai davvero comprato questi biglietti?»

Lui sorride, annuendo.

«Sì, e li ho presi un bel po' di tempo fa. Sapevo quanto significasse per te. E poi, chi meglio di noi due può godersi un evento del genere?»

Lo abbraccio con tutta la forza che ho, seppellendo il viso contro il suo petto.

Passiamo le settimane successive in una frenesia di preparativi. Ogni sera, dopo il lavoro, ci troviamo a discutere dei dettagli del viaggio, a sognare ad occhi aperti tutto quello che vedremo e faremo a Parigi. La nostra amicizia sembra diventare ancora più forte, se possibile. Ridiamo, scherziamo, pianifichiamo. La mia casa è invasa da mappe, guide turistiche e programmi delle gare olimpiche.

Finalmente, il giorno della partenza arriva. Siamo entrambi eccitati, quasi non riusciamo a dormire la notte prima. Bellamy si presenta alla mia porta con un sorriso smagliante e un caffè doppio per me.

«Pronta per l'avventura?»

«Prontissima».

Il volo per Parigi è un misto di chiacchiere entusiaste e momenti di quieta contemplazione. Quando l'aereo atterra, ci sentiamo come se fossimo entrati in un sogno. La città ci accoglie con il suo fascino unico, e l'atmosfera olimpica è tangibile ovunque.

Ogni giorno a Parigi è un'avventura. Passeggiamo lungo la Senna, visitiamo monumenti iconici come la Torre Eiffel e il Louvre, e ci immergiamo nella cultura e nella cucina parigina. Ma il culmine, ovviamente, sono le gare olimpiche. Ci immergiamo nell'energia degli stadi, tifiamo fino a perdere la voce, condividendo ogni momento di trionfo e tensione.

Una sera, dopo una giornata particolarmente intensa, ci sediamo su una panchina lungo il fiume, osservando le luci della città riflettersi sull'acqua.

«Sai, Clarke, questo viaggio... è stato meglio di quanto avessi mai immaginato. E non solo per le Olimpiadi. È stato bello condividere tutto questo con te.»

«Anche per me, Bellamy. Non avrei voluto essere qui con nessun altro. Grazie per aver reso questo possibile».

Ci stringiamo la mano, un gesto semplice ma carico di significato. In quel momento, so che la nostra amicizia è più forte che mai, cementata non solo da anni di condivisioni, ma anche da questi ricordi indimenticabili. E mentre le Olimpiadi continuano a Parigi, so che porterò sempre con me il ricordo di questa straordinaria avventura, e del migliore amico che l'ha resa possibile.  

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