Tradimento

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 Entro in casa con un misto di stanchezza e sollievo. La giornata è stata lunga e difficile, ma ora sono finalmente a casa, con Murphy. Aspetto questo momento da tutta la giornata, l'istante in cui posso rilassarmi tra le sue braccia, scambiando chiacchiere e risate. Ma qualcosa è diverso stasera. C'è un silenzio strano, quasi pesante, che avvolge l'appartamento.

«Murphy?»

Chiamo, aspettandomi di sentire la sua voce rispondermi dalla cucina o dal soggiorno.

Ma non c'è risposta. Il mio cuore inizia a battere più forte, un'ansia inspiegabile si insinua dentro di me mentre mi avvicino alla camera da letto. Apro la porta, e la vista che mi si presenta davanti mi toglie il respiro.

Lì, nel nostro letto, ci sono Murphy e Raven. La mia migliore amica. Nudi, avvinghiati l'uno all'altra, persi in un mondo che non dovrebbe esistere. Il cuore mi si spezza in mille pezzi. Le lacrime iniziano a scorrere senza controllo, offuscando la mia vista. Mi sembra di soffocare, ogni respiro è una lotta.

«Clarke...»

La voce di Murphy è un sussurro colpevole, ma non riesco a concentrarmi sulle sue parole. Il dolore è troppo. Senza dire una parola, mi giro e corro fuori dalla stanza, fuori dall'appartamento. Le scale sono un blur, non vedo niente tranne il mio dolore e il tradimento.

Salgo in macchina e accendo il motore, guidando senza una meta precisa. Le lacrime mi bruciano gli occhi, ma non posso fermarmi. Ho bisogno di scappare, di trovare un rifugio. E l'unica persona a cui posso pensare in questo momento è Bellamy Blake.

Arrivo davanti alla sua casa senza nemmeno ricordare il viaggio. Il cuore mi martella nel petto mentre suono il campanello. La porta si apre quasi subito, e Bellamy mi guarda con un'espressione sorpresa che si trasforma rapidamente in preoccupazione.

«Clarke? Che succede?»

Le sue parole sono gentili, ma io non riesco a parlare. Scoppio in lacrime, incapace di trattenere il dolore. Bellamy mi avvolge in un abbraccio stretto, senza fare domande. Mi guida dentro casa, chiudendo la porta dietro di noi.

«Va tutto bene, Clarke. Sono qui».

Non dice altro, e io non ne ho bisogno. Ci sediamo sul divano, e lui continua a tenermi stretta, offrendomi quel conforto silenzioso di cui ho disperatamente bisogno. Non mi chiede spiegazioni, non mi fa domande. Solo il suo silenzio e la sua presenza mi fanno sentire un po' meno sola.

Dopo un po', il pianto si calma e riesco a respirare di nuovo. Bellamy si alza solo per prendere un bicchiere d'acqua che mi porge con un sorriso rassicurante.

«Bevi. Ti farà sentire meglio».

Obbedisco, sentendo l'acqua fresca scivolare giù per la gola, portando con sé un po' della mia disperazione. Quando finalmente riesco a parlare, le parole sono un sussurro rotto.

«Murphy... lui...e Raven...»

Non riesco a finire la frase, ma Bellamy non ha bisogno che io lo faccia. L'espressione sul suo volto dice tutto. Capisce.

«Bastardi».

Mormora con rabbia contenuta, ma poi la sua espressione di addolcisce.

«Mi dispiace così tanto, Clarke».

Scuoto la testa, incapace di trovare parole adeguate per descrivere il mio dolore. Bellamy mi stringe la mano, offrendomi una sicurezza che sembra impossibile in questo momento.

«Resterai qui stanotte. Non preoccuparti di nulla. Ho un sacco di spazio e puoi stare tutto il tempo che vuoi».

La notte passa lentamente, ma con Bellamy accanto riesco a trovare un po' di conforto. Parliamo di tutto e di niente, evitiamo l'argomento doloroso finché posso gestirlo. Lui riesce a farmi sorridere, anche se solo per un momento, e per la prima volta da quando ho aperto quella porta, sento che forse, solo forse, riuscirò a superare anche questo.

Quando finalmente mi addormento, è con la certezza che, nonostante il tradimento e il dolore, non sono sola. Ho Bellamy, e questo basta per ora.

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