Capitolo 2 - Pensare a una scelta

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«Ah? [Name]-chan, che sorpresa vederti qui!»
«Nejire, ti ho già detto di non mettere quel 'chan' vicino al mio nome. Piuttosto chiamami per cognome»

Lei mette il broncio, ma che subito scompare, per lasciare spazio a un sorriso smagliante.
É impossibile odiare questa ragazza, sorride sempre, ti fa tenerezza.

«Come mai sei qui?» mi chiede guardandomi incuriosita.

Le racconto tutto riguardo al tirocinio e alla possibile alternativa di fare uno stage in una facoltà universitaria.
Lei segue attentamente tutto ciò che dico, fino a quando finisco di raccontarle il tutto.

«E quale sarebbe il tuo dubbio?»

Mi sfrego le mani nella divisa nervosa.
«Beh, volevo sapere come è fare un tirocinio. Anche se il vostro da hero è una roba del tutto diversa-»

Dò un'occhiata al corridoio.

«-é comunque un accesso al mondo del lavoro. E io non ne so niente, non so se sarebbe meglio fare quel benedetto tirocinio o se andare all'Università»

Se fosse per me, e solo per me stessa, sceglierei l'Università.
Ma ignorare il tirocinio significherebbe buttare via una possibilità di poter capire veramente cosa voglio fare nella vita.

Nejire alza le spalle.
«Beh, io ti dico che da hero il tirocinio è un'esperienza fantastica. Voglio dire, ti senti al pari con gli adulti. Io se fossi in te farei il tirocinio, per capire se dopo vuoi proseguire con l'Università»

Annuisco, e mi sento un po' più tranquilla.
Il fatto che anche qualcun altro condivida la mia idea mi rincuora abbastanza.

«Grazie Nejire»

«Di nulla» mi risponde sorridendo.

Finisco poi per passare l'intervallo con lei, non avevo voglia di tornare dalla mia classe a sentirmi le urla isteriche di Kana e compagnia bella.

Quando poi suona la campanella e faccio per andarmene, vengo fermata da una voce.

«Oh, [Name], non pensavo che tu fossi qui!»

Mi volto, e vedo Mirio che arriva sorridendo, seguito da Tamaki che si nasconde dietro di lui.
«Ero venuta a parlare con Nejire» gli rispondo per poi salutarlo.

«Ah, capisco. Beh, ci si vede!» mi dice, e poi entra in classe, seguito dai suoi amici.

Scompaiono dalla mia vista, e poi mi dirigo anche io verso la mia classe.

Credo di avere le idee un po' più chiare ora...

***

La giornata scolastica é finita, e non é successo più nulla di molto particolare da questa mattina.

«Oggi le lezioni non sono state particolarmente pesanti, non credi?»
«Umh, già, hai ragione»

Shoei cammina a fianco a me, nel mentre io cerco l'abbonamento della metro nella mia borsa.

«Dimmi un po' [Name], com'è che non trovi mai il tuo abbonamento?»
«Pff, ma io so benissimo dove è»
«Stamattina l'hai messo nella tasca interna della borsa»
«Ah... Grazie»

Il mio amico mi guarda mentre prendo la tessera, e poi incrocia le braccia dietro la testa.

«Tirocinio o stage all'Università?» mi chiede mentre scendiamo le scale che portano alla metropolitana.

«Penso tirocinio» dico annoiata.
«E tu?»

«Stage» dice senza esitazioni.

Lo guardo un po' sorpresa.
«Non prendertela, ma sinceramente pensavo che anche tu avresti voluto fare il tirocinio. Voglio dire, entrare nel corpo di polizia è sempre stato il tuo sogno»

Lui alza le spalle, e poi insieme saliamo sulla metro.
«Io invece pensavo che anche saresti andata a qualche facoltà. Hai sempre preferito lo studio alla pratica»

Mi mordo il labbro a disagio.
È vero che ho sempre preferito lo studio, ma ripensando alla chiacchierata con Nejire mi convinco sempre di più che fare esperienza sarebbe molto d'aiuto.

«Comunque ho detto penso. Quindi non ne sono sicura al cento per cento, tienilo a mente»
«Sissignora»

Il resto del tempo lo passiamo in silenzio.
Shoei scende dopo tre fermate, io devo farne ancora quattro prima di arrivare alla mia.

Quando poi giungo a destinazione ed esco dalla metropolitana respirando un po' di aria fresca, la prima cosa che faccio è infilarmi gli auricolari nelle orecchie.

È un'abitudine, ascoltare la musica mentre faccio il tragitto a piedi verso casa, mi aiuta a 'smaltire' i pensieri.

Dopo circa dieci minuti di camminata, arrivo davanti a casa mia.
Prendo le chiavi dallo zaino, e mentre poi le infilo nella serratura, sento delle voci provenire dall'entrata sul retro.

Mi sporgo un attimo per vedere, ma l'unica cosa che vedo é mio fratello che sta parlando con una figura bionda, perché prima che io finisca di aprire la porta mia sorella la spalanca, facendomi perdere l'equilibrio e cadere davanti a lei.

«[Name]!» esclama lei vedendomi a terra.
«Emh, ciao Kate» dico rialzandomi imbarazzata.

«Da quand'è che non hai più l'equilibrio?» mi chiede andando in salotto.
La raggiungo sistemandomi la divisa, poi mi siedo sul divano.

«Umh, mi ero distratta e non mi ero accorta che stavi aprendo la porta»

Kate sbatte le palpebre un paio di volte prima di realizzare la situazione, e poi alza le spalle.

Evidentemente, la cosa non le interessa più di tanto.

«Come é andata a oggi?» mi chiede sedendosi anche lei.
«Bene»
«Oh, ha chiamato la scuola oggi. Ha chiesto se sei veramente sicura di non voler andare agli alloggi della Yuuei»

È una cosa di cui si è parlato spesso in casa, nell'ultimo periodo.
La scuola continua a domandarmi se voglio andare agli alloggi, ma io non ne ho voglia.

Non sopporto i miei compagni di classe, e l'unico amico che ho all'interno di quel branco di matti ha rifiutato la proposta.
Quindi, siccome adoro il mio divano e il fatto di potermi mangiare la nutella quando mi pare, ho deciso di stare a casa.

E poi, con una sorella che lavora in un'agenzia hero, un fratello che lavora come poliziotto e un padre che lavora al governo, possono davvero offrirmi più protezione?

«Che rompicoglioni che sono»
«Modera il linguaggio signorina»

Mio fratello Noah entra in salotto dall'entrata sul retro, e io rido.

«Con chi stavi parlando prima?» gli domando prendendo in mano un cuscino dal divano per poi abbracciarlo.

«Mi hai visto?»
«Per sbaglio»

«Scusa [Name]...»

Rivolgo lo sguardo verso mia sorella.

«Come hai fatto a non riconoscere quello che era accanto a lui?»
«L'ho visto di sfuggita, non so chi cazzo era. E poi magari manco é famoso quello»

Noah soffoca una risata, e Kate si sbatte una mano in faccia.

«Ma non hai visto le ali?»
«Quali ali?»

Kate si mette a ridere, e io inizio ad innervosirmi.

Ma mi stanno prendendo in giro o cosa?

«[Name], stavo parlando con Hawks. Ho una collaborazione con lui da oggi in poi»

Angolo autrice
Non ho mai aggiornato una storia cosi in fretta.
Di solito con la mia storia su Todoroki ci metto due settimane a pubblicare un capitolo.

Probabilmente ci saranno cose che non avrete capito, ma siamo solo al secondo capitolo ;)

Lasciate una stellina ⭐ e un commento 🗨 se il capitolo vi è piaciuto, ci vediamo al prossimo!

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