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Avevano fatto a malapena in tempo a mettere piede in quell'hotel dozzinale,  sperduto in un paesino altrettanto dozzinale, che i pantaloni di Katsuki erano già a terra e che il suo corpo era spiaccicato contro il muro con la bocca di Shouto a divorare la sua...

Erano sempre così i loro amplessi...

Delle corse sfrenate contro il tempo, come una battaglia in cui si uccidevano a vicenda,  ed in cui il biondo non avrebbe concesso altro che il proprio corpo...

Era stato così anche la prima volta quando, nei corridoi della UA,  aveva sentito crescere dentro di sé quel desiderio malato di distruzione e Shouto era proprio di fronte a lui...

E Katsuki ci ripensa ancora adesso, mentre i bottoni della camicia del bicolore saltano spargendosi per la stanza, e ricordandosi quanto fosse sorpresa quella faccia da principe quando lo aveva strattonato nella sua stanza e lo aveva sbattuto contro il muro...

Si ricorda ancora la destabilizzazione che aveva visto riflessa in quelle iridi bicromatiche, quando gli aveva abbassato i pantaloni,  e si ricorda quanto si era sentito potente nel farlo nello stesso momento in cui, anche in quella stanza,  ripetè lo stesso gesto...

Si...odiava quello sguardo ma lo faceva sentire potente...

Gli piaceva il modo sensuale in cui quelle labbra rosse si aprivano, quando iniziava a toccarlo,  o quei piccoli respiri gutturali che si lasciava sfuggire quando si spingeva con la bocca più in basso...

E Katsuki contò  i secondi nella sua testa, un timer che aveva imparato a conoscere a menadito, per poi alzare le iridi rosse come il sangue e gustarsi la trasformazione di quel viso inespressivo ed apatico..

Perché era così Shouto...e lui lo sapeva...

Ghiaccio, freddo, controllo, apatia, distacco nella vita di tutti i giorni...

Ma tutt'altro quando si lasciava andare...

Ed infatti Katsuki si ritrovò a sorridere quando i suoi capelli vennero afferrati con violenza, e strattonati in avanti , e si ritrovò quell'erezione diritta in gola mentre le iridi bicromatiche si ribaltavano dietro le palpebre chiare macchiate di bianco e rosso...

Si lasciò manovrare come un pupazzo,  ignorando e godendo di quelle lacrime bollenti che uscivano dai suoi occhi, per poi farsi allontanare producendo un pop con le labbra e lasciarsi guidare verso quel letto che da sobrio non avrebbe mai nemmeno guardato...

Ma in fondo era giusto così no?

Era giusto che anche il letto fosse sbagliato,  che la preparazione frettolosa fosse sbagliata, che il piacere che provava ,ad ogni bacio, fosse sbagliato...

Perché lo era...era tutto sbagliato...era tutto niente

E Katsuki ci ripensò,  quando le sue gambe furono strattonate e vi venne sputato in mezzo, prima di inarcare la schiena e godere come un animale quando tre dita gli lacerarono l'anima oltre che alla carne...

Perché quel piacere era sbagliato come era stato tutto sbagliato nella sua vita...

Una macchia, che si aggiungeva ad altre macchie , che però lo faceva sentire vivo..

Nello stesso momento in cui, per la terza volta, si lasciava annientare

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