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 Clare

Il mercoledì della partenza è finalmente arrivato. Anche se mi sento ancora un po' nauseata e stanca, non voglio assolutamente rimandare il viaggio. Londra ci aspetta e non vedo l'ora di perdermi tra le sue strade affollate e i suoi monumenti storici. Chiudo la mia valigia con un ultimo sforzo, cercando di non pensare al malessere che mi accompagna da giorni.

«Sei pronta, principessa?»

Chiede Bill, appoggiandosi alla porta della camera con un sorriso rassicurante.

«Sì, prontissima!»

Rispondo, cercando di mettere tutta l'energia possibile nelle mie parole.

Bill prende le nostre valigie, mentre il mio telefono vibra con un nuovo messaggio. È Regina.

Buon viaggio! Ci vediamo sabato pomeriggio... e mi raccomando, non tornate in tre! (l'ultima parte detta da Micheal, sai com'è tuo fratello, no?)

Non posso fare a meno di arrossire mentre rispondo:

Tranquilli, non abbiamo intenzione di farvi diventare zii!

Regina non demorde:

Sicura? Perché la nausea e la stanchezza che mi hai detto mi fa pensare ad altro... però posso sbagliare.

Regina! Fammi partire in pace!

Rispondo, ridacchiando e scuotendo la testa.

Bill, che ha notato la mie espressione, si avvicina.

«Tutto a posto? Mia sorella e tuo fratello?»

«Oh sì, ci augurano buon viaggio... andiamo!»

Dico, cercando di sembrare serena.

Usciamo di casa e carichiamo le valigie in macchina. Bill guida, e il tragitto verso l'aeroporto scorre tranquillo, sebbene io continui a sentire quella fastidiosa nausea. Cerco di distrarmi guardando fuori dal finestrino, osservando le strade familiari che si allontanano.

Arrivati all'aeroporto, Bill parcheggia e scarica le valigie. Mi prende per mano mentre entriamo nel terminal, e il rumore e l'energia dell'aeroporto mi fanno sentire un po' meglio, come se l'eccitazione del viaggio potesse scacciare il malessere.

«Guarda».

Dice Bill, indicando il grande tabellone delle partenze.

«Londra, eccoci qua».

Sorrido, sentendo un po' dell'ansia sciogliersi.

«Non vedo l'ora di arrivare».

Dico, stringendogli la mano con più forza.

«Prima, però, dobbiamo superare il controllo di sicurezza».

Scherza Bill, cercando di alleggerire l'atmosfera.

Ridiamo insieme mentre ci avviciniamo al banco del check-in. Dopo aver consegnato i bagagli e ottenuto le carte d'imbarco, ci dirigiamo verso il controllo di sicurezza. Le file sono lunghe, ma ci muoviamo rapidamente. Bill non mi lascia mai la mano, e la sua presenza è come un'ancora che mi tiene salda.

Mentre aspettiamo di passare attraverso il controllo, il mio telefono vibra di nuovo. È un altro messaggio di Regina: Divertitevi e rilassatevi! E se hai bisogno di qualcosa, chiama.

Grazie, Regina. Ti voglio bene.

Rispondo, sentendo un'ondata di affetto per la mia amica.

Bill mi guarda con curiosità.

«Regina di nuovo?»

«Già, mi ha detto di chiamarla se ho bisogno di qualcosa».

Rispondo, sorridendo.

«Beh, speriamo di non averne bisogno».

Dice Bill, tirandomi dolcemente per farmi avanzare nella fila.

Superato il controllo, ci dirigiamo verso il gate. Troviamo un angolo tranquillo dove possiamo sederci e aspettare l'imbarco. Bill si mette comodo, tirando fuori un libro, mentre io mi sistemo accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.

«Sei sicura di stare bene?»

Mi chiede sottovoce.

«Sì, sono sicura. Voglio solo... scappare un po' sai?»

Rispondo, chiudendo gli occhi per un momento.

«Capisco».

Mormora lui, baciandomi sulla testa.

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