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 Bill

Quella mattina, prima d'incontrare Micheal, passo dalla pasticceria di mia madre per ritirare dei dolci che non sono stati venduti il giorno precedente. Mi piace fare un salto lì ogni tanto, scambiare due chiacchiere con lei e assicurarmi che stia bene. Il suo sorriso caloroso e il profumo dei dolci appena sfornati mi mettono sempre di buon umore. Prendo il sacchetto con i dolci e la saluto, promettendole di passare più tardi per raccontarle com'è andata la giornata.

Raggiungo il bar Nebulis, il nostro punto di ritrovo abituale, e trovo già Micheal e Regina seduti a un tavolo.

«Ciao fratellone!»

Esclama Regina, alzando lo sguardo dal suo laptop.

«Sorella, Micheal!»

Rispondo, prendendo posto accanto a loro.

Micheal mi lancia uno sguardo curioso.

«Mia sorella invece?»

«Clare aveva del lavoro in casa».

Rispondo, cercando di mantenere un tono casuale.

Regina, sempre efficiente, non perde tempo e inzia a mostrarci la simulazione della pista per la gara.

«Ho studiato la pista per la gara. Vi faccio vedere la simulazione».

Dice.

Mentre Regina ci spiega ogni curva e ogni rettilineo, il mio cellulare vibra sul tavolo. Ignorarlo è impossibile, quindi lo prendo e vedo un messaggio da Fabian. Il cuore mi balza in gola quando leggo:

È proprio bella la tua ragazza, un po' troppo curiosa.

Stringo il telefono con forza e rispondo subito:

Cosa stai dicendo?

Non passa molto che arriva un altro messaggio:

Potrei dire che sono passato da casa... comunque mi raccomando l'accordo... dal vivo la tua ragazza è proprio eccitante.

Sento il sangue gelarsi nelle vene. Le voci di Regina e Micheal sembrano allontanarsi, come se fossero in un'altra stanza. Clare è in pericolo, e tutto è colpa mia. La rabbia e la paura si mescolano in un cocktail tossico nel mio stomaco.

Mi alzo di scatto, cercando di mantenere la calma. Micheal mi guarda preoccupato.

«È tutto apposto? Bill?»

«Sì».

Mento, forzando un sorriso.

«Regina, passami il materiale per email. Devo andare, ragazzi».

Regina mi guarda perplessa ma annuisce.

«Certo, te lo mando subito. Tutto bene?»

«Ci sentiamo dopo».

Rispondo, affrettandomi verso l'uscita. Devo tornare a casa. Devo assicurarmi che Clare stia bene e capire cosa diavolo sta succedendo. 

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