Epilogo

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Un mese dopo...

Lauryn

Seduta sul letto della mia piccola stanzetta verde, accendo il display del mio telefono per chiamare Eveline, mi manca sentire la sua voce che rallegrava sempre le mie buie giornate.

Il telefono squilla ma non risponde nessuno.

Ciao, sono Eveline Moor e al momento sono impegnata, richiama dopo!

Parte la segreteria e automaticamente sorrido. Ha sempre avuto una voce allegra e squillante, anche nei momenti più tristi lei sorrideva e non faceva capire mai a nessuno quello che provava.

Sembra strano che sia passato già un mese dalla sua morte, ci sto ancora male.

Ricordo quel tardo pomeriggio di un mese fa quando, mentre ero a casa di Tyler, ricevetti una chiamata da Eveline, ma al posto della sua voce c'era quella di un signore molto preoccupato.

«Salve, ho chiamato il primo numero sulla rubrica di questo telefono e mi ha risposto lei, sono sul Ponte Vecchio di New Haven e ho trovato un paio di scarpe sul marciapiede e questo telefono sulla ringhiera, ho chiamato subito l'ambulanza e la polizia ma non vedo nulla sotto al ponte, è buio pesto.»

Le mani mi tremavano, la gola era secca e gli occhi piangevano da soli.

In venti minuti io e Tyler arrivammo sul luogo dell'accaduto, la ringhiera era circondata da persone, alcune puntavano le torce sotto il ponte, altre guardavano soltanto, mentre altre parlavano con la polizia.

«Agente, cosa è successo?» Gridai io con le lacrime agli occhi, la mano di Tyler strinse la mia per farmi forza.

«Lei è Lauryn? Potrebbe dirmi il suo cognome? Abbiamo trovato il suo nome sul telefono di questa ragazza e pensiamo si sia buttata dal ponte.»

«Non può essere vero.» La mia voce era completamente spezzata.

Tyler rispose a tutte le domande fatte dall'agente e io chiamai Steve.

Anche lui arrivò immediatamente sul luogo, un signore gridò «Trovato!» E mentre i medici si apprestavano per recuperare il corpo, il mio cuore cedette.

Il cadavere di Eveline venne caricato su una barella e coperto con un telo nero, successivamente venne portato dentro l'ambulanza.

Non mi sono mai perdonata la sua morte, penso sempre sia colpa mia e ogni volta mi maledico per averla lasciata sola.

Avrei dovuto stare con lei per sostenerci a vicenda visto che entrambe abbiamo perso una persona importante, ma ho preferito lasciarla sola per dare spazio alle nostre menti e per pensare a tutto quello che è successo.

Certo, in quel momento anche io non avevo voglia di parlare con nessuno però secondo me avrei potuto salvarla.

Tyler

No, non l'ho ancora superata.

Quando ho visto il suo cadavere quella sera, il mio cuore si è rotto.

Non ho realizzato tutto subito, ma al suo funerale ho dato il meglio di me con le lacrime che ho versato.

Abbiamo deciso di fare il funerale sia di Ethan che di Eveline nello stesso momento, come per dire "insieme siete nati e insieme siete morti."

Non è una cosa molto carina da dire, ma secondo me era la cosa giusta da fare in quel momento, loro avrebbero voluto questo.

L'unico oggetto che ci è rimasto di lei è il suo telefono con aperto una nota, ancora io e Lauryn non abbiamo avuto il coraggio di leggerla, ma so che lo faremo a breve visto che sembra destinata a me e Lauryn.

«Dovremmo leggerla...» Dice Lauryn mentre si siede sul letto e mi stringe la mano.

«Ho paura Lauryn, ho paura di non riuscire a superarla.»

Perché sì, ho paura di quello che sto per andare a leggere, perché un conto è quando una persona muore per disgrazie o incidenti, un altro è quando è la stessa persona a voler porre fine alla propria vita.

«Ehi Tyler, la supereremo insieme.»

Le mie ultime parole sono destinate a te.

Se stai leggendo questa, molto probabilmente significa che qualcosa è andato storto, ma tranquilla.

Non sono qui per farti piangere, non sono lì con te fisicamente per consolarti, ma ti accompagnerò sempre chiunque tu sia.

Molto probabilmente avrai visto tutte le note che ho scritto, beh puoi leggerle.

Sono tutti i pensieri che ho scritto nel corso degli anni.

Non le dare a nessuno, non farle vedere, sarà il nostro piccolo segreto.

Solo due persone conoscono la password del mio telefono, quindi posso immaginare chi stia leggendo queste parole.

Ethan è morto e sto per andarmene anche io perché non riesco a sopportare tutto questo peso.

Vi volevo chiedere scusa a tutte e due, scusa se vi ho fatto del male.

Voglio bene a tutti i miei amici, anche a quelli a cui ho dimostrato poco affetto.

Non doveva finire così, ma è successo.

Vi chiedo di lanciare una lanterna in cielo con sopra scritto tutto quello che pensate di me, sia cose belle e brutte con la speranza che un giorno possano arrivare a me.

Fate leggere questa lettera a mio padre e aiutatelo quando ne avrà bisogno.

Voglio un bene dell'anima a tutti voi.

Molte volte non l'ho dimostrato, ma sono sempre stata grata di tutto quello che avete fatto per rendermi felice.

Dite a mio padre che ero già morta prima che il mio cuore smettesse di battere.

Ora sicuramente io sarò in un posto migliore, ma voi non scoraggiatevi, vivete la vostra vita, non distruggetela per me.

Non dimenticatemi e ricordate, io vi guardo da lassù.

Adesso sono felice perché sono nel mio piccolo angolo di paradiso con Ethan e mia mamma, adesso io sono felice.

E avrei voluto scrivere una lettera, ma la mia grafia non è mai piaciuta a nessuno. E avrei voluto non fare quello che ho fatto, ma io non sono mai piaciuta a nessuno.

Vi voglio bene e spero me ne vogliate anche voi.

Eveline


Steve

Prendo del caffè dalla brocca e lo verso sulla bianca tazza in attesa di non so che cosa.

Pensavo fosse difficile vivere senza mia moglie, poi Ethan è salito in cielo e adesso anche Eveline non c'è più.

La mia vita è stata stravolta da queste notizie e non riesco più a fare nulla di concreto.

Ogni giorno mi alzo alla stessa ora, mi faccio il solito caffè ed esco di casa alle nove in punto per andare in giro per New Haven.

Tyler e Lauryn sono venuti a trovarmi un paio di volte da quando Eveline è morta, l'ultima volta mi hanno anche dato una lettera scritta da Eveline.

Leggerla mi ha spezzato il cuore, non sapevo soffrisse così tanto anche se dovevo immaginarlo.

E adesso sto in questa casa, a vivere ogni singolo giorno nello stesso modo degli altri, monotoni, perché senza di loro la mia vita è persa.

Cercherò di farmi dare una mano, magari andrò in qualche centro accoglienza, ma al momento non mi sento pronto a lasciare questa casa.

Ho deciso di dare il nome a tre stelle nel cielo:

Eveline, Ethan e Katrine

Con la speranza che possano vegliare su di me.

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