Incompleta

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Oltre a pensare che sia un pazzo suonato, lo diedi anche per morto.

Non faccio neanche in tempo ad affacciarmi sul vuoto, che vedo sbucare prima la sua testa, poi il resto del corpo.

Sorride, facendo segno di seguirlo, ed in quel modo noto che se ne sta seduto su un incrocio tra una manta spaziale ed un uccello.

-Che roba è?- la domanda esce spontanea.

La creatura è di medio-grande dimensioni, ha un colore traslucido opalescente, le ali hanno una membrana trasparente, che si può vedere sotto.

-È un Rayloon- mi fa notare Jabba, il coso, emette un suono che mi ricorda qualcosa, ma non riesco a capire cosa.

-Zita!- volto il capo verso Zay, ha un aria preoccupata, le sorrido per tranquillizzarla.

-È tutto ok- gli faccio segno di mettere giù il Blaster da Cecchino, per quanto non convinta mi da retta abbassandolo.

Salto oltre il bordo, atterrando sul Rayloon, scocco un'occhiata a Jabba, sperando di non dovermi pentire della scelta fatta.

Posa una mano sul dorso, nonostante gli occhi socchiusi noto il cambiamento, gli occhi blu già elettrici di loro sembrano diventarlo ancora di più, interagendo con la creatura.

Il coso, inizia ad abbassarsi dirigerigendosi verso le nuvole che coprono la superficie del pianeta.

Stringo le dita intorno alla spadalaser, nonostante non possa usarla stringerla mi da un senso di sicurezza.

-Dov'è il tuo maestro?- la domanda mi coglie un po' impreparata, tanto che non rispondo.

Ora Jabba mi guarda apertamente, come se la mia non risposta, non sia un opzione valida.


-Ancora- è un ordine, ma allo stesso tempo un input ad andare avanti, la sua parata è fin troppo irritante dal mio punto di vista.

Le dita sono strette intorno alla sbarra  d'acciaio, sento il sudore sulle dita che rischia di farmi scappare la presa.

Vorrei poter dire che ho bisogno di una pausa, ma so già che sarebbe fiato  sprecato, quindi mando giù e continuo l'allenamento.

-Tu sei una figlia della Forza, ci sono persone che ucciderebbero per avere quello che hai tu, ricordalo-

Seguo le sue mosse, cercando di capire dove colpirà la prossima volta, la concentrazione è alta, finché mi prende in contro piede.

-O forse preferisci, che le dico che hai fallito? Magari ha più fortuna con la raccoglitrice di rottami-

Basta questo per farmi scattare, far esplodere la rabbia repressa, ed un urlo disumano mi esce dalle labbra.

Odio sentire parlare di quella.

In più quello sprovveduto l'ha fatto di proposito, voleva provocarmi, ed invece mi ha reso furiosa.

I fulmini fuoriescono dalle mie dita, andando a colpire in pieno, vedo il suo corpo venire attraversato dalla massima carica di quei fulmini rabbiosi.

Ed un imprecazione mi esce dalle labbra, osservando il corpo fumante scomposto sul terreno.

Ed il mio Holocom portatile si accende, porto il braccio ad altezza occhi ritrovandomi faccia a faccia con una Leia contrariata.

Non ci vuole un Jedi, per capire che lo sa, sposto gli occhi sul corpo carbonizzato, neanche il tempo di dire "Ehi Leia!" che va subito al sodo.

-Di nuovo?- il suo sospiro è esasperato -Zita, è il terzo nel giro di un anno-

-Che posso farci? Mi urta sentire parlare di Rey- Leia scuote il capo rammaricata, mentre mi osserva.

So bene che sto arrivando all'ultima spiaggia, oltre ad essere facilmente irritabile, e lo sa anche Leia.

-Non puoi folgorare tutti quelli che ti sono vicini, perchè ti urta-

Sussurro un "mi dispiace" e Leia abbozza un sorriso altrettanto dispiaciuto.

-So che non è colpa tua, è la tua natura e se non riesci a trovare nessuno'altro disposto ad allenarti, lo farò io stessa- 

Chiusa la comunicazione, sono rimasta ad osservare il mio holocom, consapevole di dover trovare in fretta qualcuno che non sarebbe morto folgorato.

Osservo Jabba, ancora in attesa, mi limito a lanciare un occhiata senza rispondere alla sua domanda.

I suoi occhi sono così penetranti che sembra voglia leggermi dentro, distolgo lo sguardo, fissando il groppone del Rayloon.

La cui discesa non sembra arrestarsi, tanto che inizio a chiedermi quando arriverà a toccare il fondo.

Per quanto dubito che Jabba sia il suo vero nome, non ho altra scelta che fidarmi per ora, se non altro avrò una spada laser funzionante.

Le nubi intorno a noi, iniziano ad asssumere un aria temperolesca e cupa, passandoci in mezzo, inizio a sentire l'umidità.

-Ci siamo- dopo quelle parole, il Rayloon sbuca fuori dalle nuvole, facendoci ritrovare sopra ad un gigantesco mare che ricopre tutta superficie del pianeta.

Un infinita distesa di acqua, a perdita d'occhio,  a mano a mano che la creatura si abbassa, noto diversi Rayloon, che si tuffano in acqua e poi risalgono verso le nuvole.

Rimango affascinata dalle movenze di quelle creature, almeno finché non noto Jabba che si alza in piedi, ed indica qualcosa sotto di noi.

Un isolotto, sembra uno sputo di terra, a quanto pare è la nostra destinazione, e lo capisco quando Jabba prende la rincorsa e salta giù dal Rayloon.

-E' sul serio pazzo- sbotto scocciata, tergiverso per un minuto buono, decidendomi a seguirlo.

Chiudo gli occhi preparandomi ad impattare con violenza contro l'acqua ed invece non succede.

A quel punto, mi decido a riaprire un occhio e poi anche l'altro, mi ritrovo a fissare la volta scura di un qualcosa, completamente diverso del cielo.

Mi guardo attorno confusa, per poi mettermi in piedi.

-Jabba?-  si sente l'eco, ed i miei passi rimbombano non appena mi muovo.

Seguo la volta scura del soffitto con lo sguardo,  ed in alcuni punti mi sembra di vedere delle venature rosse  e blu, viaggiare parallelamente senza mai toccarsi.

Finché mi ritrovo poi davanti, ad un immensa porta fatta a triangolo, senza serrature o maniglie per aprirla, le venature si dividono, un lato per porta.

-Che posto è?- la mia voce riecheggia, nel luogo pur sapendo che potrei non ricevere risposta.

-È un tempio della Forza
Jabba mi ricompare affianco, ma non dico nulla limitandomi ad osservare la porta.

-Quindi un è tempio Jedi?- ed il "no" secco, mi costringe a guardarlo.

-I Jedi si sono appropriati dei templi della Forza, così come hanno fatto i Sith, perché la Forza stessa ha permesso loro di farlo-

Ora ha la mia attenzione, anche se non sono del tutto sicura di voler sentire dove andrà a parare.

-Quindi? Che centra questo con il cristallo kyber?-  distrattamente, inizio a giocare con le perline della treccina.

-Se vuoi il cristallo, devi superare la prova del Tempio-

Dire che non ho paura, sarebbe una bugia, ho sentito parlare di queste prove da Leia una volta, ti mettono alla prova nel modo peggiore.

Mettendo a nudo le tue più grandi paure, mettendoti davanti ad una scelta, che costa caro a volte.

Ed il mio sguardo si fissa sulla gigantesca porta.

-Devo passare oltre, vero?- 
La mia espressione deve dirla lunga, poi che Jabba sorrise ed appoggiò il palmo della mano sul centro dell'immensa porta, non appena faccio lo stesso, sento sotto la pelle del palmo il ruvido pietra.

La porta si apre con un rumore stridente e fastidioso, dividendosi a metà, la sento fin troppo chiaramente la Forza emanata da quel luogo, pulsante, viva.

I miei occhi devono tradirmi, perché in mezzo all'oscurità, oltre quella porta vedo qualcosa, inizialmente sfocato.

"Che la Forza sia con te, Zita, sempre"
lo dice un Del, sorridente, al fianco di  Iden.

Una lacrima solitaria scende lungo la guancia, mentre mi inoltro sempre più in là, nell'oscurità.



















Buon Salve!
Io di rado metto uno spazio autore, a meno che sia strettamente necessario.
Ed oggi l'ho messo per due motivi.
Allora come si è notato, sto cercando di pubblicare con una certa frequenza, ogni due giorni se riesco, avendo la storia semi-completa (manca giusto l'epilogo che sto già scrivendo).
Ci tengo anche a dire che in questa storia saranno presenti accenni ad alcuni personaggi che nei film non sono menzionati nemmeno per sbaglio ( tipo Mara Jade che ancora mi mangio le mani ).
E niente detto ciò, alla prossima!

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