Mara Jade

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-Oh mi sei mancata un sacco!-

Inizialmente, penso che Zay stia parlando con me, tant'è che sto per farle notare che ci siamo viste nemmeno dieci minuti fa. Ma la scena che ho davanti mi zittisce.

La trovo che abbraccia la poltrona del co-pilota, ha la guancia schiacciata contro l'appoggiatesta, riesco a rimanere seria per un minuto scarso. E poi Rido.

Mi fa una linguaccia Zay, prima di andare a prendere posto sulla poltrona , osservo per un attimo la poltrona, appoggio le mani sul poggiatesta. I ricordi mi assalgono, stringo le dita con forza.

L'allegria di Zay, sparisce non appena i suoi occhi si posano sulla poltrona del Pilota. E sulla mia faccia.

-Se non te la senti, sono sicura che Shriv...- propone Zay cauta.

-No, andiamo- mi sistemo sulla poltrona, ed inizio a trafficare con i comandi, schiaccio l'interfono della Sala Macchine -Shriv ci sei?-

-Pronto, Iden...Zita, scusa, l'abitudine- lo sento borbottare, chiude di colpo la comunicazione. Sono sicura di aver sentito un singhiozzo.

Il Corvus, è pronto a partire, ed alzo il capo dai comandi vedendo gli Ala-X , diversi trasporti leggeri ed il resto delle navi abbandonare il pianeta.

Ed in mezzo a tutte quelle persone, sento la presenza di Poe, forte e risoluta. Un sole luminoso.

-Che la Forza sia con te, Poe- lo sussurro, e li osservo uno ad uno che sparisco nel cielo di Q'ar.

Il Corvus si alza dal terreno, lasciandosi alle spalle quel pianeta verdeggiante. Finché non diventa un ammasso di verde e azzurro, visto dallo spazio.

Le dita delle mani si stringono sulla leva dell'Iperguida, un occhiata a Zay che annuisce, dando il via libera a Shriv di procedere.

Appena spingo la leva, le stelle intorno a noi, si allungano in tante strisce azzurre. Il salto è riuscito.

-Chi stiamo cercando?- chiede Zay, precedendomi ed impostando il pilota automatico. Non glielo detto ancora, perché so già come reagirebbe.

-Mara Jade- la sua reazione non tarda ad arrivare, ed è esattamente quella che mi aspetto, mi alzo dalla poltrona seguita da un "STAI SCHERZANDO VERO?" Sento i passi di Zay alle mie spalle.

-Leia dice che vuole, per sicurezza, avere un piano B- anche se è un suicidio, questo lo so bene.

Mara Jade, è stata per anni la spina nel fianco della Ribellione, spia del defunto Imperatore, alcuni sottengono fosse sua figlia, addestrata da Sheev Palpatine in persona. Assassina Sith, per mano sua sono caduti quei pochi Jedi, sopravvissuti al famoso Ordine 66 e da quello che ho sentito, avrebbe dovuto uccidere pure Luke. L'ultimo Jedi, a detta di tutti.

Il che è maschilismo questo, solo perché Leia non sbandiera il suo essere Jedi, non vuol dire che non lo sia. Ma per quanto riguarda Mara Jade ed il fallito attentato alla vita di Luke, Leia dice sempre, quando parla del fratello che sa essere convincente, nell'essere semplice se stesso. Anche se il mio istinto mi ha sempre suggerito, che ce qualcosa sotto.

Come in questo caso, Leia non ha voluto dirmi qualcosa che sento sia vitale per trovare Mara Jade. Ma non so cosa.

Zay mi oltrepassa, bloccando i passaggio, ha un espressione così ferma e determinata che mi ricorda Iden. Ed ho un tuffo al cuore.

-Si ma parliamo di Mara Jade, Zita!- le giro attorno, vedo Shriv vicino alla mappa Olografica della Sala Comune.

-Mara Jade, per quanto ne sappiamo è morta, magari Leia...-

Non finisco la frase, Shriv ha acceso la schermata del Pannello di controllo, la testa fluttuante della Jade appare davanti ai nostri occhi. L'ologramma rimanda una donna con lunghi capelli  grigi, il viso con diverse rughe, l'espressione seria, ed un paio di  occhi gelidi. Viva o morta. Ma quello che colpisce è la taglia.

Ha una taglia enorme sulla testa, tanto alta che ti sistemi a vita, anche se la cosa non mi sorprende. Io e Zay ci voltiamo verso Shriv. All'unisono.

-Che c'è? Ci serviva una copertura, ed i Cacciatori di Taglie possono andare ovunque senza troppi problemi- si difende il Duros, ed ora si avvicina alla mappa, per inserire dei dati per la nostra tappa successiva.

L'ultima volta è stata vista su Coruscant, ma per ovvi motivi è da eliminare dalla lista. Un pianeta in meno da controllare, grazie, Primo Ordine.

-Allora, su che pianeta potrebbe andare, una ex spia, ex assassina sith ed ex imperiale per nascondersi al Primo Ordine?-

Tutti e tre osserviamo la mappa Olografica con aria assorta, pensierosa, finché nello stesso momento pronunciamo il nome.

-Tatooine!- -Corellia!- -Canto Bight!-

Sbatto gli occhi, Zay e Shriv mi guardano entrambi altrettanto straniti, ed incrocio le braccia osservandoli.

-Zi, senza offesa, ma Canto Bight è sul pianeta Cantonica, ci girano gli Assaltatori, perché dovrebbe...oh-

-Esatto- nascosta in piena vista, io farei così almeno, spero di non sbagliarmi.

Shriv borbottò qualcosa, assomiglia molto a "tali genitori, tali figli" mentre aggiusta la rotta, inserendo le coordinate per Canto Bight.

Mi ricordo che una volta Del mi raccontò di essere stato a Canto Bight, non entrando nei dettagli, ma immagino fosse lì per conto dell'Impero. Me lo descrisse come un immenso pianeta pieno di luci colorate, un pianeta che non dorme mai. Sempre attivo, sempre vivo.

Quella descrizione mi è rimasta impressa nella memoria, ed ora immagino che la sua fosse una descrizione, fatta ad hoc per una ragazzina curiosa.

Non appena usciamo dall'iperspazio, Canto Bight si mostra in tutto il suo splendore luminoso.

-Benvenuti su Cantonica, il pianeta dove i ricchi scialacquano l'eredità ed i poveri ne pagano le conseguenze- la descrizione di Shriv è a metà tra il serio ed il sarcasmo puro.

Osservo Shriv, sento il suo turbamento, poso la mano sulla sua spalla.

-Tu resta qui, meglio se andiamo io e Zay- Shriv scuote il capo -posso farcela- ed a quel punto gli faccio notare che serve qualcuno che resti sul Corvus per una fuga rapida.

Non dice nulla, si limita ad allungarmi il passpartou da Cacciatore di taglie, ed osservò prima Zay e poi me.

-Non fatevi uccidere- annuiamo entrambe, ci dirigiamo verso l'armeria. Zay inizialmente punta al Blaster da Cecchino, salvo poi optare per qualcosa di meno vistoso. Una pistola a elettro-ioni, stordisce e manda il bersaglio al tappeto. Ne prende due.

Mi prendo giusto un attimo, per ammirare le luci di Canto Bight, la capitale di Cantonica, vado ad osservare Zay quando mi lancia qualcosa. Appena è tra le mie mani, riconosco un mantello con un cappuccio di colore nero, essendo il mantello senza la parte del fianco, le mani sono libere di muoversi liberamente me lo metto, tirando il cappuccio quasi fin sopra agli occhi.

-Se non sapessi che sei tu, potrei scambiarti per una Sith-  sussurra Zay.

Osservo il mio riflesso, gli occhi dorati sono la prima cosa che salta alla vista, il che è un bene vista la faccia che mi ritrovo, senza contare che potrebbe essere un vantaggio per noi.

-Meglio, non faranno domande-
Zay è poco convinta, ma non dice altro, mi porge le due spade laser da appendere alla cintura ed ora siamo pronte.

L'impressione di Shriv, è fin troppo giusta.  Da un lato lo sfavillante ed accecante mondo dei ricchi, dall'altro i poveri.

Basta semplicemente spostare gli occhi verso l'ippodromo, per accorgersi che non c'è giustizia a questo mondo.

Ho notato diversi bambini, trattati peggio degli schiavi, ed il sangue mi ribolle nelle vene. Come si fa? Sono bambini.

-Zi, fai un respiro, e non fulminare nessuno purtroppo non possiamo farci nulla- sussurra Zay, avendo a sua volta notato i bambini.

Si sente in colpa, lo sento, ma siamo qui per un altro motivo, non possiamo farci distrarre.

Appena entriamo nel Casinò, la prima cosa che mi attira, oltre all'opulenza del luogo che urla sfarzo da tutte le parti dalle donne ingioiellate ai vari tavoli da gioco, sono i vari lacchè con vassoi carichi di calici, ne afferro un paio, passandone uno a Zay. Il chiacchiericcio della gente, è quasi fastidioso, unito anche alla musica di sottofondo.

Distratta da tutto ciò, vado ad inciampare, su qualcosa che mi è rotolato sui piedi. Un droide?

-Bb8?- sussurro confusa.
Mi abbasso all'altezza del piccolo droide, vorrei chiedere se Poe sia qui, ma non ne ho il tempo.

Il piccolo droide emette una serie di bip, rapidi e agitati, l'istinto di sbattermi una mano in fronte è forte. Li lascio da soli per poco, e si incastrano in una situazione del genere. Possibile che non ne combina una giusta? Dannazione Poe. Poi penso a Leia, ma è un osso duro. Ero così concentrata su di me che non ho percepito nulla, eppure avrei dovuto avvertire un mutamento nella Forza.
Non va bene.

-Bb8! Dove sei?!- qualcuno lo richiama, si blocca vedendomi vicino al droide, inizialmente mette mano al Blaster, finché non alzo il capo di scatto ed il cappuccio si muove -Rey? Che fai qui?-

Bb8, emette dei suoni frenetici, e l'altro lo guarda stranito. Zay mi fa un segno, è nei pressi di un tavolo da gioco,  faccio per avvicinarmi ma l'altro mi blocca per un braccio.

-Perché è convinto che tu non sia Rey?  Che sta succedendo...- vedo tutta la sua confusione.

Riconosco Finn, è l'Assaltatore salvato da Poe, ha un espressione smarrita, non sa cosa pensare.

Vorrei non doverlo fare, ma meno persone sanno che sono qui con Zay, meglio è. Mi concentro su di lui, una mano si posa sulla sua spalla "che stai facendo, Rey?" un gesto lento con il braccio sinistro davanti al suo volto.

-Tu non mi hai mai visto qui, hai trovato il droide che stavi cercando, ma nulla di più- lascio la presa, Finn ripete la frase "ho trovato il droide che stavo cercando" inebetito, e si allontana nella direzione opposta.

-Non mi guardare così, è una missione  segreta- ho la netta impressione che mi stia giudicando il droide, Bb8 rotola via ed io mi calo nuovamente il cappuccio sugli occhi e raggiungo Zay.

Quando mi avvicino, le persone si fanno da parte per farmi passare, sento i mormorii alle orecchie, se anche solo in apparenza sembro un Sith, questo aiuta di certo.

Zay, mi indica qualcosa, una donna che sembra Mara Jade, sta parlando con un ufficiale del Primo Ordine.

-Non mi piace per niente- sussurrò Zay, alla mia sinistra.

La scruto per esserne sicura, ma scuoto il capo, quella donna ci assomiglia soltanto ma non è Mara Jade. Il che è un bene.

Finché non sento la canna di Blaster  sulla schiena, ed a quel punto capisco che era un trucco.

La vera Mara Jade è dietro di me.

-Ho sentito la tua presenza, non appena avete messo piede qui- 
non accenna a spostare il Blaster, anzi toglie la sicura, pronta a sparare -chi siete?- è sospettosa, ma ha tutte le ragioni per esserlo.

-Ci manda Leia Organa, ha bisogno del tuo aiuto- nel sentire quelle parole, il Blaster non si muove. Ma non mi aspetto per niente ciò che dice. O meglio non dice.

Certo, ora vuole il mio aiuto, ma non glielo darò non dopo ciò che è successo. Ed Occhioni Dorati qui, perché mi sembra famigliare?.

Mi volto verso di lei, guardandola negli occhi, senza la benché minima paura. O almeno ci provo, ma non so se è paura ciò che sento, oppure altro, non lo comprendo.

Ci fa segno di seguirla, non si fida, ma vuole capire perché Leia ci ha spedite fin qui a scovarla.

Mara Jade si infila in un privè, un braccio sposta una tenda di seta di un bianco perlaceo. Io e Zay siamo costrette a seguirla, spero che non dovremmo pentircene.

-Allora- posa il Blaster sul divanetto del privè, si siede, accavalla le gambe ed una mano rimane comunque sul Blaster. -Cosa volete?-

-Leia ha bisogno del tuo aiuto, ci ha mandato qui per...-  non finisco la frase, vengo interrotta dall'ex spia.

-Dopo tutti questi anni, ha il coraggio di chiedere aiuto a me?- Mara Jade ride, ma è una risata senza allegria. Vuota.

La risata muore, quando Mara Jade osserva i nostri volti, ed a quel punto un emozione malinconica, ne attraversa gli occhi. Sta soffrendo.

Le afferro la mano, la guardo negli occhi, per consolarla, ed è anche un modo per comprendere. -Qualsiasi cosa sia successa, sono sicura che non dipenda da Leia, soffre quanto te-

Inizialmente annuisce Mara Jade docilmente e collaborativi, poi scuote il capo e la comprensione si fa spazio nel suo sguardo, ritira di scatto la mano che le stavo tenendo.

-I tuoi trucchetti non funzionano con me, Jedi- la sento sibilare, le dita della donna si stringono intorno al Blaster.

Zay mi osserva per poi sussurrare un "che cosa hai fatto?" Che liquido con una scrollata di spalle.

-Ho giurato sulla tomba di mio figlio, che non avrei più aiutato la madre del suo assassino.Mai.-

Non mi ci vuole molto a capire che parla di Kylo Ren, specialmente quando parla di Leia, come la madre del suo assassino.

Zay, osserva Mara Jade dispiaciuta ne afferra le mani gentile, tra le due è quella più sensibile, tanto che mi guarda storto quando mi sente borbottare "tutti muoiono prima o poi"

-Come si chiamava suo figlio?- chiede Zay, fino a quel momento, è stata in silenzio.

-Anakin- sussurra Mara Jade, posso giurare di aver visto una lacrima scendere sulla sua guancia.

Sentendo quel nome, io e Zay ci guardiamo ed a quel punto, inizio anche a collegare i vari pezzi.

-Per questo che Luke si è isolato vero?- chiedo, Mara Jade annuisce ed osserva le pareti del privè, assorta.

-Ne è uscito devastato, ha perso tutto. La sua amata Accademia, il suo unico figlio...- Mara Jade ci osserva per un attimo, ma si rivolge soprattutto a me -non lasciare che vi trascinano dentro a tutto questo casino, scappate finché potete-

Credo che ormai sia tardi per non essere coinvolte, in un modo o nell'altro ci siamo dentro.

Zay volta il capo verso di me, ha l'aria confusa, come se qualcosa gli stia sfuggendo. Ma non solo a lei.

-Perché Leia ci ha mandato da lei? Se sapeva che non sarebbe servito?-

Forse Leia ha sperato che dopotutto quel tempo Mara Jade non provasse più rancore, essendo alla disperata ricerca di un piano B.

-Non lo so- sussurro, torno ad osservare Mara Jade. Ho una brutta sensazione, un qualcosa che non mi convince.

Ed i muri iniziano a tremare violentemente, come colpiti da qualcosa di grosso. Sento un muro che viene sfondato. Ed afferro Zay per un braccio, mi fiondo fuori dal Privè.

Qualcuno, anche se ho una mezza idea di chi può essere stato dopo che  noto Bb8 rotolare vicino ad una mandria impazzita. Una mandria enorme di Fathier che sta seminando il Caos, però sono tutti troppo occupati per far caso a noi, persino gli  Assaltatori.  Mara Jade ci segue poco lontana, decidendo che fosse più saggio, che rimanere lì in quell'inferno.

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