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Per pura fortuna, riusciamo ad arrivare al Corvus. Il Raider classe Corvette, non è esattamente piccolo, da passare inosservato. Anche se troviamo alcuni Assaltatori nei suoi pressi, ma sembrano controllare più l'erba alta che la nave in sé.

Alcuni Fathier, passa alle loro spalle, li vedo saltare tra l'erba alta,  io e Zay ci osserviamo per un attimo.

Gli Assalitori, due per l'esattezza, alzano le armi puntando le canne dei Blaster contro di noi, non appena ci sentono. Faccio per mettere mano ad una delle due spade laser, nascoste sotto al mantello, ma Zay mi blocca, limitandosi a fare un gesto verso il cappuccio. Me lo tiro sugli occhi un po' di più, lasciando che sia lei a parlare.

-Siamo Cacciatori di Taglie, dobbiamo portare la nostra ospite al cliente-
Zay fa un cenno a Mara Jade dietro di noi, ed io tiro fuori il passpartout da una tasca interna del mantello, lo faccio vedere ai due.

-Potete passare- ci fa cenno uno dei due Assaltatori, porgendomi il Passpartout.

Tiro giù il cappuccio soltanto quando siamo al sicuro sul Corvus, Zay si avvia verso la cabina di pilotaggio per aiutare Shriv con la partenza imminente, lasciando Mara Jade da sola con me.

Mi limito ad osservare il bracciale-radiofaro che ho sul polso, le cui onde blu segnano un ritmo regolare e frequente.

Anche se ad un tratto, mi sento mancare le forze, come se la Forza stessa abbia deciso di mandare un messaggio, forte e chiaro.

Mara Jade, mi blocca per le spalle prima che finisca per terra, è appena successo qualcosa di grave e terribile.

Quella sensazione non accenna a sparire, anzi sembra farsi più forte, non appena sento la firma di Leia farsi più debole e tremolante.

Ed al tempo stesso, ne sento una più oscura farsi più forte e prepotente, come se approfittasse di quello che sta succedendo. Mi scanso da Mara Jade, andando però a sbattere contro la parete del Corvus. Accasciata su una spalla, vorrei urlare.

-Zita- Vattene.

Non combattere quello che sei.
Nella testa, mi riaffiora quello che è successo su Bespin, stringo le dita della mano con forza. No, non cadrò.

-Zita. È giunta l'ora- continua la voce sussurrante. Volto il capo, per poi ritrovarmi faccia a faccia con una volto rugoso raccapricciante, gli occhi infossati ed un sorriso altrettanto raccapricciante, indossa un mantello nero. Ed io urlo.

Non ricordo nemmeno di essere svenuta, me ne rendo conto soltanto perché apro gli occhi, ritrovandomi sul mio letto, nella mia camera sul Corvus. Mi passo le dita sul viso, sembrava così reale che la cosa mi spaventa.

-È reale, mia cara- alzo gli occhi di scatto, ritrovandomi a fissare quella figura raccapricciante e mantata di nero.

-Vattene via- sibilo frustrata.
Lo sento ridere, una risata malevola, divertita ed irritante. Vittoriosa.

-Oh no, mia cara, finalmente potrò realizzare il mio progetto grazie a te-

Un verso di scherno mi fuoriesce dalle labbra, cosa che non sembra apprezzare.

-Non credo proprio, se pensi che ti aiuterò, hai sbagliato persona-

Il fatto che continua a sorridere come se avesse già vinto, mi viene voglia di prenderlo a calci, ma sui denti.

-Io posso darti le risposte che cerchi, bambina- ed allunga una mano verso di me, scheletrica e con la pelle cadente.

Osservo quella mano, giusto per un attimo, muoio dalla voglia di avere delle risposte, ma so altrettanto bene che non devo fidarmi.

A differenza di Rey, io non voglio sapere chi sono perché lo so benissimo, voglio capire un'altra cosa. Qualcosa che mi attanaglia da tutta la vita, ed inizio a pensare che soltanto lui può dirmelo.

-Cosa sono?- sussurro, i suoi occhi dorati, così uguali ai miei mi osservano, leggo qualcosa che non mi aspetto. Comprensione. Pietà. Ed altro che non riesco a decifrare.

-Vieni con me, e lo saprai- si allontana nell'oscurità, vorrei poter dire che ci ho riflettuto nel prendere questa decisione. Ma mentirei.

Ho agito pensando unicamente a me stessa, volevo sapere e poco importa se l'imperatore in persona si è fatto vivo, io per un solo attimo ho pensato di seguirlo.

"Zita" la voce di Leia mi rimbomba nella testa, come se fosse lì vicino a me "mi dispiace"

Per cosa? Non hai nulla di che dispiacerti, tu non hai fatto nulla.

"Si invece, avrei dovuto dirti subito la verità, non appena ho visto che usavi la Folgore della Forza..."

La voce di Leia è quasi un sussurro, un soffio di vento, debole ed insicuro,  le cui parole mi lasciano prima interdetta, poi spiazzata ed infine con un angoscia addosso mai provata prima. Gli occhi dorati, quel potere che nessuno si sapeva spiegare, eppure dentro di me sapevo. Ma resto comunque sconvolta da quella rivelazione, mi ranicchio su me stessa, come se volessi sparire, inglobata dal mio stesso corpo.

Ora come ora, voglio rimanere da sola con i miei pensieri, la mia rabbia ed il mio dolore. Voglio solo che tutto il resto sparisca, mi abbraccio le gambe, osservando il vuoto.

Zita, io posso aiutarti.

Alzo leggermente la testa, vedo quel braccio teso, quella mano lì in attesa di essere presa. L'afferro.

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