Nella foresta

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È ormai da ore che corro.
Non ho una meta precisa, ma corro lo stesso.
Devo scappare, scappare da quel mostro infernale che mi sta ormai perseguitando.
La foresta è calma, buia e silenziosa e solo il rumore dei miei passi sulle foglie riecheggia nell'aria. L'aria. Quell'aria cosi fresca che mi entra dalle narici e che mi rinfresca i polmoni. Forse l'ultima aria che respiro.
Non posso voltarmi o mi raggiungerà, non posso correre questo rischio.
Quando penso che la speranza mi abbia abbandonato, una figura bianca si fa spazio tra gli alberi del bosco. Mi avvicino sempre ansimando; non grido aiuto o 'lui' mi troverà.
La figura si avvicina sempre di più: è una casa costruita alla meglio, tozza e di legno di betulla. Siamo in una foresta di pini, perché non usare quelli?
Apro la porta ma c'è buio.
Prendo il cellulare e mi faccio luce con la torcia. Non c'è ancora campo quindi è inutile provare a chiamare aiuto.
Inizio ad illuminare la stanza: è vuota, poi, più o meno al centro della stanza, vedo penzolare dei piedi. Ha le mie stesse scarpe e un jeans come il mio.
Illumino la faccia del malcapitato con mano tremolante: sono io.
Faccio per indietreggiare ma una mano si posa sulla mia spalla; è 'lui'

By Dany

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