13. The scientist - Parte II

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Cari amici e lettori! Se siete giunti fino a qui, vuol dire che ormai siete dei fan assidui di Marco e Aurora  E quindi a voi tutti un grazie di cuore *-* 

Ma bando alle ciance, vi lascio proseguire con la lettura :)

Spero davvero che vi piaccia ^-^

Un bacione ❤  

Quando il giorno dopo Marco riprese conoscenza, si ritrovò nel letto di casa sua. Gli pulsava la testa, come se al suo interno ospitasse un branco di muratori all'opera con martelli e trapani. Quando provò ad aprire gli occhi fu anche peggio. Gemette e si coprì il volto con le braccia. Rimase così a lungo, senza muovere un muscolo, nel tentativo di riprendere il controllo della situazione.

E quando Alessandro aprì la porta, il cigolio gli sembrò come una pugnalata alla testa.

«Buongiorno, bell'addormentato» lo salutò il fratello. «Ho una tazza enorme di caffè e un analgesico, dovrebbero aiutarti» disse con un tono di voce che a Marco parve decisamente troppo alto, porgendogli la tazza e una pillola. 

Marco aprì piano gli occhi, quel tanto che bastava per afferrarli. Mise subito in bocca la pillola e la ingoiò con un generoso sorso di caffè.

«Allora, mi hanno detto che hai fatto baldoria ieri sera. E a giudicare da come ti sei ridotto direi che mi hanno riferito bene» continuò sarcastico Alessandro.

Marco provò a parlare, ma aveva la bocca impastata e asciutta, e gli ci volle un po' prima di poter replicare.

«Già, a quanto pare ho esagerato un po' con l'alcol.»

La sua voce era roca e profonda, come se si fosse appena risvegliato da un letargo durato mesi.

«E non solo, a quanto mi hanno detto. È vero che hai baciato Federica?» chiese il fratello, con sguardo malizioso.

«Vorrei poterti dire che non me ne ricordo, ma purtroppo non è così. Porca miseria che casino...» disse Marco, mettendosi seduto sul letto e massaggiandosi la tempia con la mano libera.

«Grande fratellone, sapevo che ti saresti lasciato andare finalmente. Sono anni che Fede ti sbava dietro, sarà stata sicuramente contenta di ricevere finalmente le tue attenzioni.»

«Ma quale contenta... Non mi pareva molto felice quando l'ho allontanata. Vorrei solo averlo fatto prima. È stato uno sbaglio enorme. Sia bere tutto quel bourbon che quel maledetto bacio.»

«Perché dici che è stato un errore? Che c'è di male a divertirsi ogni tanto? Magari la prossima volta potresti solo bere un po' meno, non ho voglia di portarti di nuovo a casa in braccio.»

Marco si stropicciò gli occhi con una mano e sbuffò.

«Oddio, cosa è successo? Il finale di serata è un buco nero per me.»

«Niente di esageratamente grave. Sei svenuto e io e Daniele ti abbiamo portato a casa e messo a letto. Eri completamente sbronzo.»

«E la macchina? Che fine ha fatto?» chiese Marco, preoccupato.

«È parcheggiata qui sotto. Ho guidato io, e Daniele mi ha seguito con la sua per darmi una mano a portarti su. E meno male che c'era lui, da solo non credo ce l'avrei fatta. Pesi una tonnellata fratello» scherzò Alessandro. «Comunque ho una buona notizia per te, sempre che ti interessi ancora...»

«Di cosa si tratta?» chiese Marco, incuriosito dal tono misterioso del fratello.

«Ho scoperto il cognome della tua Aurora. Dato che ieri Eleonora era al locale, ne ho approfittato per chiederglielo. È Ferraro.»

Marco rimase ammutolito. Improvvisamente il caos nella sua testa si zittì e la sua mente recuperò un barlume di lucidità.

«Ferraro? Quindi ora possiamo cercare su internet e vedere un po' se c'è qualche notizia dell'incidente.»

«Già fatto» lo interruppe Alessandro in tono compiaciuto.

Marco rimase davvero stupito dalle doti investigative del fratello, ma soprattutto dalla sua capacità di anticipare ogni sua mossa. Ma non disse nulla e lo lasciò continuare.

«Ho trovato parecchie informazioni, in effetti. Se vuoi posso metterti al corrente delle mie scoperte. A meno che tu non preferisca fare ricerche per conto tuo...» lo punzecchiò Alessandro. Sapeva perfettamente che suo fratello smaniava per conoscere anche solo un dettaglio in più sul passato di Aurora, e quel suo indugiare lo stava certamente irritando. Ma era più forte di lui. A suo avviso, dopo quello che gli aveva fatto passare la sera precedente, meritava di essere lasciato un po' sulle spine.

«Ale, parla. Lo sai che voglio sapere» lo incitò Marco, comprensibilmente spazientito.

«Come preferisci. Allora, la tua bella Cenerentola circa un anno fa ha avuto un brutto incidente con la macchina. Ho trovato un articolo nell'archivio di un giornale online pugliese. Pare che fosse in macchina con il fidanzato e che lui avesse assunto dell'eroina. Lui ha perso il controllo dell'auto e sono finiti fuori strada, contro un muretto. Lui se l'è cavata con una gamba rotta, mentre lei è finita in coma, con un forte trauma cranico e un braccio rotto in diversi punti. L'articolo non diceva altro. E sui social network non ho trovato traccia di lei. Nessun profilo a suo nome, né nient'altro a cui poterla ricollegare, a parte qualche articolo più vecchio sui concorsi a cui ha partecipato e vinto. Questo è quanto.»

Marco ascoltò attentamente, cercando di registrare ogni informazione che il fratello aveva reperito per suo conto.

Un incidente d'auto. Era finita in coma. Chissà per quanto tempo ci era rimasta... Guidava il fidanzato, ed era sotto effetto di droghe. Al solo pensiero sentiva montare dentro di sé una rabbia feroce. Se lo avesse avuto tra le mani in quel momento, lo avrebbe gonfiato di botte, senza pietà. Lui le aveva fatto quello. Era per colpa sua se Aurora era così chiusa, impaurita, fragile.

Ora l'immagine del puzzle iniziava a svelarsi. Sapeva che restavano ancora molti pezzi da collocare, ma adesso le parole di Aurora cominciavano ad avere un senso. Erano quelle le macerie del suo passato, e ora gli era chiaro che lei vi era ancora sepolta sotto. Lo capiva bene, perché lui per primo non era riuscito a riemergere dalle sue.

Dopo aver appreso quelle notizie, sapeva cosa fare.

«Grazie Ale, mi sei stato di grande aiuto. Puoi occuparti tu del pranzo mentre io sbrigo una faccenda?»

«D'accordo, ci penso io. Tu però vedi di darti una bella lavata, puzzi ancora di bourbon» disse il fratello, prima di uscire dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.

Non appena Marco rimase solo si alzò, si fermò qualche secondo in attesa che la testa smettesse di girargli, e poi si sedette alla scrivania. Recuperò un foglio e una penna, e cominciò a scrivere.

Mezz'ora dopo Marco posò la penna, ripiegò il foglio e prese il cellulare. Cercò in rubrica il numero di Eleonora e inoltrò la chiamata. Dopo diversi squilli, la ragazza rispose con voce assonnata.

«Pronto?»

«Ciao Eleonora, sono Marco. Spero di non disturbarti...» esordì lui.

«Ah Marco. Il nostro bell'addormentato...» commentò la ragazza con un velo di sarcasmo nella voce. «Sei cascato come una pera cotta ieri sera, sono riuscita a tenerti in piedi a stento. Come va stamattina?»

Era già la seconda persona che lo chiamava "bell'addormentato", e a Marco cominciava a dare sui nervi.

«Vorrei poterti dire meglio, ma mentirei. Ma non ti ho chiamato per questo. Ho bisogno di consegnare una lettera ad Aurora. Potresti darmi l'indirizzo stavolta? Ti giuro che non la disturbo, imbuco solo la lettera e vado via.»

Eleonora rimase in silenzio per diversi secondi, incredula sulla richiesta che aveva appena ricevuto.

«Marco, ma sei ancora ubriaco?» chiese retoricamente, convinta che la risposta a quella domanda fosse ovvia dopo quello che Marco le aveva appena domandato.

«Come puoi pensare che ti darei il suo indirizzo dopo quello che hai combinato ieri sera?»

«Lascia perdere ieri sera Eleonora» replicò lui seccato. Era perfettamente consapevole che qualsiasi scusa avesse inventato per giustificare l'idiozia della sera precedente, la ragazza non gli avrebbe mai creduto. L'unica modo per farle capire tutto sarebbe stato raccontarle la verità, ma non era un'opzione che Marco era disposto a considerare. Così optò per il restare sul vago.

«So che non ci conosciamo bene, ma puoi chiedere a Cristian e Daniele, io non sono così, non bevo fino ad ubriacarmi e non bacio la prima che capita. Ieri era stata una giornataccia e ho sbagliato a cercare conforto nell'alcol. Ma questo non ha niente a che fare con Aurora. Ho bisogno che sappia quello che provo per lei, o diventerò matto. E dato che non sembra volermi parlare, non mi resta che mandargli questa lettera. Ti prego, devo avere quell'indirizzo» la supplicò lui.

«Niente da fare Marco, non posso dartelo» disse Eleonora, irremovibile.

Ma lo sbuffo carico di frustrazione, che sentì arrivare dall'altro capo della linea, la convinse a mettere da parte la sua opinione personale in merito ai fatti della sera precedente e a dargli una mano, se non per lui, per il bene della sua nuova amica.

«Se vuoi posso aiutarti in un altro modo. Passerò io a prendere la lettera e gliela consegnerò, promesso. Ti va bene così?»

Marco sospirò, spazientito. Sapeva di non avere scelta. Era l'unico modo.

«D'accordo. Puoi passare ora?»

«Quanta fretta, Marco... No, ora non posso muovermi, passo da te nel pomeriggio e gliela do domani a lezione. Okay?»

«No Eleonora, deve averla oggi!» replicò il ragazzo, insistente e irremovibile.

Poi, rendendosi conto che la ragazza gli stava facendo un favore, decise di adottare un altro sistema.

«Per favore, ho bisogno che gliela porti oggi stesso» la implorò Marco in tono supplichevole.

Sentì la ragazza sospirare all'altro capo del telefono. «E sia. Passo prima da te e poi da lei. Sempre che sia a casa nel pomeriggio... Va be', noi ci vediamo più tardi. A dopo» lo liquidò Eleonora, evidentemente seccata dalla sua insistenza.

«Okay, a dopo. Grazie Eleonora.»

«Non ringraziarmi, sei fortunato che mi piaccia fare da cupido.»    

E anche stavolta siamo giunti alla conclusione di un altro capitolo :)

Cosa ci sarà scritto nella lettera di Marco per Aurora? E lei vorrà leggerla o continuerà a sfuggirgli? Per scoprirlo, non perdetevi il prossimo capitolo :D (arriverà a breve, promesso )

Ricordate, se la storia vi è piaciuta, lasciate una stellina e un commento,

mi rende sempre molto felice sapere cosa ne pensate 

P.S. Un grazie speciale alla mia nuova amica (nonché ottima scrittrice) @DaphneAli per avermi introdotto nel gruppo delle pervertitudinelle (non finirò mai di ringraziarti ). Se avete voglia di leggere una storia romantica, briosa e divertente, non perdetevi la sua "Di giorno Luna e di notte Sole", vi assicuro che non ve ne pentirete :)  

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