14 - love me like you do

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Namjoon era seduto in sala trucco, rilesse il messaggio di Alice dove gli diceva che aveva accettato la proposta della "tvN" e che di conseguenza sarebbe rimasta in Corea almeno per altri sei mesi, era contento ma si sentiva sotto pressione in quel momento dato che lei gli stava comunque dimostrando di volerci provare, di volersi integrare nel loro mondo, indipendentemente da chi dei due avrebbe poi scelto, lei stava facendo effettivamente qualcosa.

«Noona è bellissimo!»

Si voltò verso Jimin, probabilmente lei aveva scritto la stessa cosa anche a lui; avrebbe voluto dimostrarle lo stesso entusiasmo, ma si sentiva bloccato, come in un limbo di cui sapevano solo loro tre. Non avendo detto nulla agli altri, tutti erano ancora convinti che lei e Jimin stessero insieme e Jimin si comportava esattamente come avrebbe dovuto fare un bravo fidanzato, le scriveva regolarmente, le comprava regali e soprattutto dormiva con lei, cosa che lui al contrario si era imposto di non fare finché lei non avesse preso una decisione.

Decise di scriverle un paio di righe per congratularsi e farle sapere che avrebbero festeggiato il suo lavoro, insieme appena si fossero visti; purtroppo, il periodo era intenso ed erano sempre impegnati in troppe cose, in quel momento si sentiva come schiacciare dal peso del vantaggio che aveva Jimin nei suoi confronti, avendola in casa con lui.

Si sorprese ad essere contento del fatto che avendo lei accettato il lavoro, avrebbe passato meno tempo anche con Jimin, poi si maledisse per aver formulato un pensiero così egoista e meschino, quella situazione iniziava ad andargli troppo stretta.

Alice rispose al messaggio di Namjoon, le sembrava molto distaccato, avevano anche rinviato le loro ultime uscite a causa dei ritmi assurdi che dovevano tenere per lavoro, ma lei aveva la spiacevole sensazione di essere come tenuta eccessivamente a distanza da Namjoon, cosa che non avveniva affatto con Jimin, che al contrario non perdeva occasione per stare con lei e fare anche le cose più banali insieme.

Inoltre, la frustrava enormemente il fatto che Namjoon cercasse di limitare il più possibile le loro effusioni, pur avendone voglia tanto quanto lei.

Jimin si sporse verso Taehyung col cellulare in mano per mostrargli un braccialetto che voleva prendere ad Alice per festeggiare la firma del suo contratto con la "tvN".

«che ne dici di questo? lei non porta molti gioielli, ma so che le piacciono le cose semplici» disse Jimin guardando l'amico in attesa di un consiglio.

«è di Tiffany?» chiese Taehyung.

«sì, che ne pensi?»

«è molto carino...»

«ma?» chiese Jimin notando che Taehyung aveva lasciato la frase a metà di proposito.

«hai sempre detto che lei preferisce regali più ricercati, questo possono averlo tutte Jiminie» gli disse senza girarci troppo intorno.

«dovrei prenderle qualcosa di Chanel?»

«no, dovresti prenderle qualcosa di speciale, non necessariamente di costoso; ormai abbiamo capito tutti che lei non sta con te per i soldi, e questa è una delle sue qualità migliori per me» gli disse Taehyung, inconsapevole di tutti sotterfugi che erano in atto in quel momento.

«hai qualche suggerimento?»

«ovviamente, ora ti giro il link di un artigiano che fa gioielli in argento, vedrai che qualcosa lo trovi di sicuro, e c'è la consegna in giornata» disse facendogli l'occhiolino sornione.

«cosa farei senza di te...» disse Jimin.

«io davvero non lo so» fece Taehyung.

«stronzo!»

Passò i restanti venti minuti prima dell'inizio del programma a guardare gioielli, finché uno non attirò la sua attenzione, era un ciondolo che riportava la versione stilizzata di una finestra di una cattedrale gotica, e Jimin sapeva che l'architettura gotica era uno dei tanti punti deboli in campo artistico di Alice, così decise di optare per quel ciondolo convinto della sua scelta.

Alice era seduta sul divano intenta a cercare qualcosa che attirasse la sua attenzione in tv; aveva deciso di aspettare Jimin per cenare dato che lui le aveva detto che non avrebbero fatto troppo tardi quella sera. Quando sentì la porta aprirsi si voltò verso l'ingresso e lo vide fare capolino sorridente e con una mano quello che aveva tutta l'aria di essere un regalo.

«quello non è per me vero Jiminie?» gli disse.

«no, è per la mia rag.. una mia amica» si corresse guardandola leggermente imbarazzato, faceva ancora fatica a non chiamarla più la sua ragazza.

«che cosa avevamo detto l'ultima volta? non ho bisogno di niente Jimin; vivo in casa tua gratis e non mi fai nemmeno partecipare alla spesa per riempire il frigorifero, direi che è sufficiente» insisté lei.

«lo so, non ti piace che io spenda soldi per comprarti roba, ma stasera c'è una cosa da festeggiare e allora ho fatto di testa mia» le rispose, sfoderando il suo miglior sguardo da cucciolo dispiaciuto.

«che stronzetto» disse Alice sorridendo.

«aprilo dai, che sono curioso!» disse lui dopo essersi accomodato sul divano accanto a lei ed averle porto il regalo.

«ok»

Alice scartò con delicatezza la piccola scatola che aveva tra le mani; quando vide che la scatolina non era griffata tirò un sospiro di sollievo all'idea che non avesse nuovamente speso cifre assurde per lei.

Restò di stucco quando vide il contenuto, era una delle cose più belle che le avessero mai regalato, che lui le avesse mai regalato.

«è bellissimo, sono le finestre di Notre Dame lo sai?» gli disse indossandola immediatamente.

«non lo sapevo, ma so che ti piace l'architettura gotica, così ho creduto di andare abbastanza sul sicuro» le rispose lui.

«mi piace davvero tantissimo»

«sono contento che ti sia piaciuto così tanto Noona» le disse prima di avvicinarsi a lei ed abbracciarla, inspirandone il profumo, ogni volta che la stringeva a sé si rendeva sempre più conto del fatto che non sarebbe mai davvero riuscito a lasciarla andare, perché una parte non troppo piccola di lui era effettivamente convinta che lei fosse la donna della sua vita, quella che aveva aspettato tanto e con la quale sarebbe invecchiato insieme.

Jimin cercò le labbra di Alice, la voleva, in quel momento l'unica cosa che gli passava per la testa era fare l'amore con lei, anche se era sfinito dalla giornata appena trascorsa, anche se più stava con lei, più avrebbe fatto male se avesse scelto Namjoon.

In quel momento però non era importante.

Le prese la mano e la guidò fino alla camera da letto; Alice lo lasciò fare, erano due settimane che per un motivo o per l'altro non riuscivano a stare insieme e lei aveva spesso letto la frustrazione nei suoi occhi, quando il fisico non gli rispondeva perché era troppo stanco per fare qualsiasi cosa.

Quando entrò in lei, si sentì pervadere da un profondo senso di sollievo, era tanto che non stavano insieme in quel modo e gli era mancato.

«ahh...Jimin...» sospirò Alice quando lui rallentò volutamente il ritmo delle sue spinte.

«non ancora...» le sussurrò all'orecchio, prima di abbassarsi e baciarle il collo.

Cambiarono posizione e la fece mettere sopra di lui, tenendole però le mani salde sui fianchi così da poter essere sempre lui a dettare il ritmo.

Alice gli accarezzò i capelli e sorrise.

«ti sta molto bene questo colore di capelli» gli disse col fiato corto.

«ti sto scopando così male che ti concentri sul mio nuovo colore di capelli?» le domandò lui con una punta di sarcasmo.

«cretino...» fece in tempo a dire lei, prima che Jimin si sollevasse a sedere con un colpo di reni e senza staccare gli occhi dai suoi iniziò a muoversi più velocemente.

Quando la sentì stringere le cosce sorrise soddisfatto prima di raggiungere l'apice a sua volta liberandosi in lei.

Avrebbe voluto dirle che l'amava in quel momento, ma si trattenne limitandosi a nascondere il viso contro la sua spalla lasciandovi baci leggeri mentre le accarezzava la schiena.

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