Capitolo 41: Verità nascosta agli occhi (pt 1)

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    Attenzione! Capitolo dai temi forti.

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Due anni prima

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Una giovane e bellissima Lauren siede sul letto, in compagnia di Maria. Le due ragazze ridono, scherzano, di tanto in tanto guardano la televisione e commentano la serie che stanno ormai seguendo da mesi. Sono entrambe innamorate del personaggio protagonista, un bel moro con gli occhi chiari. È il sogno di entrambe, l'emblema dell'uomo perfetto.

"Esci con Franklin allora?" le chiede Maria, distogliendo l'attenzione dallo schermo. È curiosa di sapere da Lauren tutto sulla sua nuova frequentazione. I due si conoscono da pochissimo, ma sembrano già parecchio affiatati.

"Sì, non vedo l'ora. Andiamo a mangiare qualcosa stasera. Ho davvero il desiderio di conoscerlo meglio." Nel dirlo, le trema un poco la voce per l'emozione. Si tratta della tipica cotta adolescenziale, quella da farfalle nello stomaco. Ne è certa, ma vorrebbe diventasse di più.

Maria si prostra per darle una mano con lo scopo di scegliere l'outfit adatto. Le fa provare diverse cose, un sacco di vestitini succinti e poco adatti, sino a dirigere la propria preferenza su di un abito nero, monospalla.

"Con questo sarai una bomba." Le dice, entusiasta per non aver scartato l'ipotesi.

Lauren si fida della parole di Maria e quella stessa sera esce a cena con Franklin. Le cose tra loro vanno alla grande, talmente bene da promettersi un ennesimo appuntamento. A fatica riescono a salutarsi al termine della serata. Non vorrebbero separarsi mai.

Kevin, poco tempo dopo, invita tutti gli amici per una festa a casa sua. Lauren è contenta di vedere ancora Franklin, lui, tra le altre cose, dimostra di essere davvero un ragazzo per bene. Lei sente attrazione nei confronti di Frank, ne parla con Maria, la quale la incita ad approfondire la conoscenza. Pare che non si tratti più solo di una banale cotta, tra i due.

I primi periodi insieme a Frank sono splendidi, ricolmi di passione. Lui le scrive spesso, dice di aver sempre voglia di vederla. Lei, per contro, non riesce a negarsi al fascino del ragazzo.

Eppure, non sono sempre tutte rose e fiori.

In una serata come tante altre, Lauren decide di restare a casa. Più che di una decisione, comunque, si tratta piuttosto di una conseguenza forzata.

Zio Jean è fuori per un torneo di carte, per il quale si sente pronto a vincere. Maria è chiusa nella propria stanza, dice di non sentirsi troppo bene e decide di starsene un po' da sola. Lauren vorrebbe uscire, ma sia Franklin, che le amiche del liceo, sono già impegnati. Si lascia andare sul letto, in attesa che il sonno prenda il sopravvento, dopo aver visto un paio di puntate della sua serie preferita.

Verso la mezzanotte, viene disturbata da una serie di suoni, rumori provenienti dal piano di sotto. Pensa che zio Jean sia tornato a casa e stia facendo davvero troppa confusione. Vorrebbe dirgliene quattro, dal momento che l'ha svegliata proprio sul più bello.
Con la scusa di bere un bicchiere d'acqua, decide di andare a controllare che sia tutto a posto.

Scende le scale cercando di non farsi sentire e si spinge sino in salotto, dove non nota nessuno. Le luci in cucina, però, sono accese.
A passo leggero si dirige sino sulla soglia, ma si blocca, non appena nota qualcosa di strano.

Zia Beth è seduta a ridosso del bordo della tavola, non indossa le mutandine e non è da sola. Tra le sue cosce nota la presenza di una figura, un uomo. A Lauren viene da ridere, pensando zio Jean potesse essere tanto spudorato da far l'amore con la moglie così, con il rischio di farsi beccare dalla figlia, o dalla nipote. Però, si sa, l'idea di essere scoperti, in qualche modo, rende tutto più eccitante.

Lauren segue la scena cercando di starsene buona e zitta. È curiosa. Non ha mai visto nessuno fare l'amore dal vivo, qualcosa le impedisce di tornare nella propria stanza. Non che sia una guardona, per carità, ma si trova come avesse i piedi bloccati a terra, cementati, i quali le impediscono di tornare nella propria camera da letto.

Non appena concentra la propria attenzione sull'uomo, però, si accorge non si tratti dello zio.
È muscoloso, alto almeno venti centimetri più di Jean, apparentemente anche molto più giovane.
I suoi capelli sono scuri, mossi, densi come la fuliggine.

Si muove tra le gambe di zia Beth, sicuro di darle piacere. Lei lo nomina, ripete il suo nome con passione.
Simon, questo è il nome dello sconosciuto in compagnia della zia, non solo molto diverso da Jean, ma anche decisamente più affascinante.

Per un qualche motivo stupido, davvero molto stupido, Lauren alza il cellulare per immortalare uno scatto. Si sente a disagio, odia essere la testimone di un tradimento, ma allo stesso tempo, vuole delle prove da conservare nel cellulare, nel caso zio Jean avesse preteso delle spiegazioni.
Lei sente di voler bene allo zio, crede che esso non meriti una cosa del genere. Lauren sa che sta per fare una sciocchezza, ma non le importa. È consapevole non siano fatti suoi.
Eppure, sente che lo zio debba sapere e lei farà in modo che questo avvenga. È solo una ragazzina di diciassette anni, che ne sa di cosa sia meglio o peggio. Crede solo di far bene, nel rispetto di un uomo che stima come fosse un padre.

Scatta una fotografia, ma poi decide anche di immortalare il tutto in un video.

Zio Jean, quegli sguardi, quei sorrisi, li dovrebbe proprio vedere.

In realtà, conviene con sé stessa anche che zia Beth non le sia mai piaciuta. Sua madre, quando era in vita, non l'aveva mai potuta sopportare. L'aveva sempre dipinta come una bugiarda, un'approfittatrice. Non si era sbagliata, in effetti, vista la doppia vita che zia conduce con tanta naturalezza.
Beth ride, non solo, prende in giro zio Jean. Lo imita, lo denigra, in compagnia dell'amante. In questa veste è una donna totalmente diversa da quella che sceglie di incarnare in compagnia della famiglia.

Lauren, per avvalorare la tesi dell'amata mamma, non ha mai potuto sopportare di vivere con la sorella di quest'ultima e, ciò che sta vedendo, ne è la prova. È una traditrice, celata sotto lo sguardo della buona samaritana.

Il video parte, ma Lauren si rende conto di aver fatto un errore. Una sbadataggine da vera stupida.

Non ha abbassato la suoneria del telefonino. Un messaggio in entrata di Franklin giunge sul più bello per augurarle la buonanotte, producendo un suono dietro la porta della cucina.
Lauren sobbalza e, allo stesso modo, la coppia si accorge della sua presenza poco fuori la stanza. O per lo meno, si accorgono di non essere più soli.

Simon si rimette i boxer e, alla bene e meglio, anche i pantaloni.
Si spinge con sicurezza sino alla porta, beccando Lauren ancora con il cellulare in mano. Ride di lei, ride forte. Lauren questo non se lo sarebbe mai aspettato. Cerca di afferrare il cellulare della ragazza, la strattona per il pigiama, spingendola a pregare perché non le facesse del male. La porta si chiude, sbatte dietro le spalle di Simon, il quale trascina Lauren distante, a ridosso del divano, in salotto.

Con una spinta la fa cadere su di esso, come la ragazza fosse divenuta un peso morto.

"Che stai facendo?" Le chiede. La fissa intensamente, con sguardo indignato.

"Niente, avevo solo sete e sono scesa per un bicchiere d'acqua." Essa stessa dubita di essere credibile.

"Cazzate, dammi il cellulare."

Lauren glielo porge, sa di non avere scelta. Simon osserva le fotografie e il video che Lauren ha appena fatto. Sorride, quasi compiaciuto.

"Così ti arrapi a vedere altri scopare. E dimmi, ti è piaciuta la nostra performance?" Le chiede, senza smettere di ridere. Lauren non sa se Simon rida per il contesto o peggio, rida di lei.

"No, non mi è piaciuta."

"Allora non ti dispiacerà se faccio in modo che garbi anche a te." È chiaro che Simon sia divertito. Non c'è altro, se non questo. Parla come fosse un malato di mente, un relitto della società.

Zia Beth giunge in salotto, ancora semi svestita, solo con i calzini addosso di pizzo bianco e la lingerie.
Osserva la scena, ma non interviene. Resta nell'angolo e fissa la nipote. Lauren è sicura che Beth la odi, da sempre. Del resto, in un qualche modo, la donna le ha sempre fatto pesare la sua presenza, divenuta obbligata dopo la morte della sorella minore.

"Che fai, Simon? Lascia perdere. Non ne vale la pena. Starà zitta."

L'uomo non l'ascolta. Infila una maglietta in bocca alla ragazza, la sua intima t-shirt maschile e, solo allora, decide di filmarla, cosi come Lauren aveva fatto in precedenza con loro.

"Sorridi, bambolina. Fallo per me."

Lauren si sente incapace di farlo. Non può, per via del tessuto tra i denti e, non di meno, per la paura.

"Ti ho detto di sorridere!" Le urla.

Un colpo, uno schiaffo parte con violenza per mano di Simon e giunge sul viso di Lauren, rimbombando nella stanza. Nessuno si sta preoccupando della presenza di Maria nella sua stanza, al piano di sopra.

"Te ne starai zitta, vero? Non mostrerai a nessuno quello che hai filmato, non è così? Per me puoi anche tenere tutto, non si sa mai che ti piaccia rivedere..."

Lauren scuote la testa. Non dirà nulla a nessuno, lo promette con lo sguardo. Una lacrima dopo l'altra riga il suo viso. Appena avrà possibilità eliminerà tutti i video dal cellulare. Si pente per ciò che ha fatto, per la propria stupidità.

"Ci penserò io a farla tacere." Inteviene Beth, ancora in intimo. Sono quei calzini bianchi di pizzo, davvero orribili, a restare impressi nella mente di Lauren. Nel frattempo, la zia si è fatta più vicina, giace accanto a Simon e segretamente gode della scena.

L'uomo toglie la maglietta dalla bocca della ragazza e la getta ai piedi dell'amante, con ritegno.

"Questa me la lavi tu? A me fa schifo anche solo toccarla."

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