Codardo

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«Scherzi?» domandò Gladys, scattando in piedi dalla sedia su cui era seduta, gli occhi spalancati così come la bocca piegata in una smorfia incredula.
«Ti sembra che io stia scherzando, Glad?» mormorò in tutta risposta Adrian, guardandosi la punta delle scarpe.
«Beh, lo spero!» esclamò lei «State insieme da tipo otto anni! Ti rendi conto? Farebbe in tempo a sposarsi quattro volte con uomini diversi!».
Il mago batté ripetutamente il piede a terra, nervoso, come se stesse tenendo il tempo di una canzone inudibile dal mondo. Mordicchiò il labbro inferiore, in cerca di una risposta abbastanza soddisfacente da usare in replica alle parole della sua amica.
Il punto era che aveva ragione lei, lo sapeva benissimo. Ma non riusciva ad accettarlo.
«Non vorrebbe mai sposarsi. Insomma, è il Ministro della Magia! Ha altre cose abbastanza confuse per la testa, specialmente in questo periodo» cercò di spiegare, torturandosi le dita.
Gladys scosse la testa, lo sguardo duro e penetrante:
«Prima lo hai detto chiaramente: “Non voglio chiederle di sposarmi”. Sei solo un codardo, Adrian Hills» sibilò, incrociando le braccia e facendo peso sul piede destro, come se stesse aspettando la prossima volta di quello che ormai non era più un ragazzino di Hogwarts.
Le parole della donna risuonarono nella mente del mago come un campanello d'allarme: non era la prima volta che gli venivano dette.
Si era persino dato da solo del “codardo” in casa Flamel, mentre Melody lo guariva da una ferita procuratagli dall'Armata di Grindelwald nel 1927.
Lei lo aveva convinto di non esserlo, ma ora che anche Gladys glielo faceva notare, iniziò a porsi delle domande.
Forse era davvero un codardo.
La verità era che aveva paura per la sua amata: Grindelwald era ancora a piede libero, nonostante tutte le ricerche attuate da innumerevoli squadre investigative nei primi anni successivi alla sua ultima apparizione.
Poi, il Mondo Magico sembrò quasi dimenticare di avere conosciuto una simile minaccia.
Ma lui non avrebbe mai potuto dimenticarsene.
Per colpa di quell'uomo aveva visto Melody quasi morire. Era stato il peggior momento della sua vita, e lo ricordava nitidamente.
Lei che cadeva a terra come una farfalla senza più respiro, il poco veleno nel calice rimasto, Newt che correva a prendere un Antidoto… gli era sembrata così piccola, da morta!
E quando aveva riaperto gli occhi, il giovane mago aveva deciso che non l'avrebbe mai delusa.
E avrebbe cercato Grindelwald fino ad accertarsi che fosse morto o che stesse soffrendo come meritava.
Ma aveva paura di convolare a nozze con lei, perché a ogni piccola distrazione aveva sempre corrisposto una catastrofe, per loro. Temeva che le potesse succedere qualcosa di terribile.
«Quindi?» domandò Gladys, risvegliandolo dai suoi pensieri e mettendo le mani sui fianchi, iniziando anche lei a battere il piede sul pavimento del soggiorno.
«Ci penserò su» rispose lui, tagliando corto e afferrando il cappotto «Torno a casa: non voglio disturbare Credence e la piccola Mary».
Uscì dalla porta di casa in fretta e furia e, quando si ritrovò abbastanza lontano da casa Barebone-Lestrange, rallentò il passo. Scrutò il cielo per accertarsi che Gladys non lo stesse seguendo sotto forma di Augurey, ma fortunatamente scoprì che non era così.
Piegò il collo da una parte, poi dall'altra, e respirò profondamente.
Il sole stava tramontando, tingendo il cielo di diverse sfumature di rosso.
Si mise le mani nelle tasche e decise di dirigersi al circo.

«Altair, non spostare tutto il peso in avanti o rischi di cadere!» urlò Phineas a un ragazzino di appena nove anni, dai capelli oro, che cercava di stare in equilibrio dentro una bolla di sapone.
«Ci sto provando, Phin!» esclamò lui, un attimo prima di scivolare rovinosamente sulla superficie fragile della bolla, facendola scoppiare.
Prima che potesse precipitare a terra, però, il suo braccio venne prontamente afferrato da una mano delicata ma allo stesso tempo molto forte, appartenente a una ragazzina della sua stessa età, che avrebbe potuto essere il suo opposto. Era di corporatura piuttosto robusta, ma era di una delicatezza pari a quella di una farfalla. Aveva i capelli bruni e lisci, che le cadevano sulle spalle ordinatamente. I suoi occhi erano scuri e pieni di calore e vitalità. Sorvolava l'interno del tendone come se fosse nata volando, e con non poca forza, fece in modo che il ragazzino potesse aggrapparsi affianco a lei, per poi planare e lasciarlo delicatamente a terra.
«La prossima volta sta' più attento, fratellino» si raccomandò, sfoggiando un bel sorriso.
«Ti ho già detto, Diana» replicò Altair, alzando l'indice in segno di rimprovero «Che non devi assolutamente chiamarmi…».
«…chiamarti fratellino, lo so» sbuffò lei «Perché abbiamo la stessa età. Ma, in ogni caso, io sono stata la prima a nascere!».
Un attimo prima che il biondo potesse rispondere, la bambina aveva già ripreso a volare intorno al tendone.
Quando sentì la velocità sotto la sua pelle, quando fu sicura che la sua energia aveva raggiunto appieno lo Zenit, lasciò andare il piolo a cui era bene stretta e fece una capriola.
Era in pericolo, se fosse caduta in quel momento ci sarebbero voluti giorni per riparare le ferite, anche con la magia.
Era a metri da terra, era in aria, nessuno stava sotto di lei pronto ad aiutarla.
E questa sensazione la faceva sentire benissimo.
Afferrò il piolo di fronte a sé e si sedette sopra di esso con agilità, mentre scoppiava a ridere e dondolava le gambe. Urlò di felicità, senza riuscire a frenare le risate dovute al divertimento.
«TU SEI TUTTA PAZZA!» la richiamò Altair, da terra «VEDRAI QUANDO LO SAPRANNO MAMMA E PAPÀ!».
Diana guardò di fronte a sé: Phineas, su uno spalto, alzò il pollice verso di lei e le fece l'occhiolino.
«Oh, piantala tu» fu la risposta che diede al gemello, lasciando per un attimo la presa con l'intenzione di spostarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio «Mi stavo solo divertendo un po'!».

~My space~
WELLALÀ, LA CAMI È VIVA?
WOW
NON VE L'ASPETTAVATE, EH?

Ok, la smetto.
Diciamo che sono successe giusto un paio di cosette e non sarò, come avrete capito, attiva come prima.
PERÒ non credo di lasciar passare di nuovo così tanto tempo tra un capitolo e l'altro.
Voglio dire, persino _AresInVeins_ e Una___potterhead si sono stufate di urlarmi “CAMY TESOROOOO”!
Insomma, tutto è possibile.
E nada, sparisco.
Alla prossima!
Cami ❤️🎶

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