Capitolo 8

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Emily's Pov
«Chi è William?» mi chiede Nicholas, inaspettatamente.

Io lo guardo preoccupata e arrabbiata per una domanda così assurda!

Anche perché, lui che ne sa di William?

Oddio...

Non mi dire che quando ci siamo visti, sta mattina... Che io abbia palato di William, di nuovo, nel sonno?

Pensavo di aver superato la fase del sonnambulismo durante quei maledetti incubi, ma a quanto pare mia madre non me l'aveva raccontata giusta negli ultimi tempi, per non farmi preoccupare...
Beh, comunque non è colpa sua se ho fatto la figura di merda davanti a questo qui!

Cerco di riconpormi e rispondo con un'altra domanda «Ho detto il suo nome nel sogno, vero?» lui annuisce con la testa e io a mia volta rispondo «Niente, è solo una persona a cui tenevo molto che adesso è andata a vivere da un'altra parte e che adesso vedo sempre nei miei incubi.» in fondo era una mezza verità... ma lui mi chiede ancora «Perché durante il sonno ti autodefinivi "mamma"?»
Cerco di trattenere le lacrime per quello che mi ha detto.
Davvero ha detto che mi sono autodefinita "mamma"?
Allora adesso mi sa che dovrò rivelargli tutta la verità. Anche se mi fa schifo pensare che sono stata talmente stupida da pensare che con Ken sarei potuta essere felice. Pensare che con me e Ken, William sarebbe stato protetto e sicuro e sarebbe cresciuto con una mamma e un papà molto felici e innamorati. E invece mi sbagliavo.
E per colpa del mio sbaglio adesso William sta crescendo lontano da me, chissà dove.
Nicholas interrompe i miei pensieri affermando «Senti, se vuoi puoi anche non dirmelo, perché io sono pure molto riservato con te, quindi, così come tu rispetti me, anche io se vuoi, posso esserlo con te. Anche se, naturalmente, se vuoi parlarne, ma in cambio vuoi che risponda a una tua domanda puoi sempre dirmelo.
L' importante è che tu ti senta a tuo agio con me.»
Sorrido e gli domando «In effetti, vorrei sapere come mai tu e tua sorella siete a New York se non siete nemmeno americani. È successo qualcosa per cui vi siete dovuti trasferire qui?»
Guardo la sua espressione stupita per questa mia domanda. Che non si aspettasse la mia domanda?

Nicholas's Pov
Mentre le dicevo che mi sarei confidato con lei, per qualsiasi sua domanda, in realtà non lo pensavo veramente. Anzi, pensavo addirittura che rifiutasse la mia offerta come tutte le ragazzine cocciute del campus che, quando devono rispondere di una decisione ne hanno una fissa e basta.
A quanto pare, mi sbagliavo.
E adesso ne pagherò le conseguenze raccontando tutte le cose sfigate della mia vita, rischiando che lei vada a spettegolando con tutte le sue amichette appena sarebbe stata sola con loro. Anche se, da come proteggeva il segreto di questo "William", forse non è poi così pettegola.
Mi decido, per prima cosa, a chiederle «Se io ti rispondo, mi prometti che non rivelerai nulla a nessuno, nemmeno a Martha, di quello che ti sto raccontando?» lei annuisce con la testa e io mi sento, finalmente, sicuro di quello che sto per fare, così comincio a raccontare tutto quello che già voi sapete.
Mentre parlo la osservo timidamente (da quando sono così timido io?!) per vedere, dalla sua faccia, cosa prova.
All'inizio si incupisce davvero molto; quando parlo di...ehm... mio zio ha la faccia di una gattina furiosa molto sexy e quando le racconto del mio ritorno a casa fa un sorriso allegro, mentre alla fine, quando le dico del mio incidente, in cui è morto mio padre, al posto mio, cerca, invano, di trattenere le lacrime.
Nonostante quello che le ho raccontato fosse veramente triste, dopo aver guardato le sue reazioni a ogni fase del mio racconto, mi viene quasi di sorridere.
All'improvviso mi sono accorto che, se lei si preoccupa per me e mi fa vedere le sue emozioni attraverso le sue azioni, io mi sento... come se fossi rinato.
È la migliore medicina che si possa avere.
Ma forse questi pensieri li sto facendo solo perché non avevo mai parlato con nessuno di queste cose.
Sì, di sicuro sarà per questo.
Emily interrompe i miei pensieri «Mi dispiace molto per te, per tuo padre, per Martha e... per tutto quanto. Dev' essere doloroso ricordare cose di questo genere. Ma non devi mai essere depresso ricordandoli. Anzi, dovresti cercare di non pensarci e di avere fiducia per il futuro. Perché, di sicuro, l' uomo che ti ha cresciuto e che quella sera è morto in quel sfortunato incidente,sia tuo padre o no, di sicuro non vuole vederti triste. Io credo che lui ti abbia sempre voluto bene, per tutta la sua vita, e anche ora, credo, te ne vuole. Quindi sì felice e pensa con fiducia al futuro. E di quell'altro che dice di essere tuo padre solo perché è andato con tua madre, non pensare nulla. Fregatene. Quel che è fatto, è fatto. Non importa cosa ci sia stato prima di te. Importa cosa sei tu adesso. E, di sicuro, sei una bellissima persona, con tante cicatrici, certo, ma queste cicatrici, si possono sempre rimarginare.» e alla fine del discorso mi guarda negli occhi, sorridendo.
Ha ragione. Per una volta penso che le mie cicatrici si possono rimarginare. E chissà come, mi ritrovo a pensare che riuscirò a rimarginarle solo con lei.
Interrompo i miei pensieri chiedendole «allora, adesso, sei pronta a dirmi chi è questo William?»
Lei annuisce con la testa e incomincia a parlare...
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Nota dell'autrice:
Ciao sono tornata !!!!!
Si lo so mi odierete perché vi ho fatto aspettare un mese senza risultato. Ma almeno l'ho pubbicato, no ?

Quindi meglio quello che si fa, che quello che non si fa, secondo il mio parere.

Tranquilli, nel prossimo capitolo scriverò risposte riguardo William,anche se, rileggendo, mi sono accorta che un si capisce su chi sia lui.

Intanto spero vi piaccia questo capitolo <3 <3 <3
Ciao.
fabioluccia03

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