20 - Il cugino Itt e altre creature

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*piccolo spazio autrice abusivo*
vi prego, guardate la gif e gioiete con me... io già rido... 😂


ADAM

Il suono insistente del clacson della macchina ferma sotto casa mia, in attesa che la raggiunga, mi trapana il cervello.

«Don, porco diavolo, scendi!» sento pure gridare Vins, incurante del fatto che si trovi in mezzo a una strada.

«Scendo!», bofonchio, scocciato dai continui richiami dei miei amici, anche se dubito mi abbiano sentito.

Mi do un'ultima occhiata allo specchio situato all'ingresso, sistemo il copricapo e il colletto, assicurandomi che le punte siano ben alte, e mi scaravento giù per le scale per raggiungere gli altri.

«Che sia lodato il cielo!», parte subito Vins, non appena mi vede, «Ops!», continua quindi con fare divertito, «Non volevo mancare di rispetto, signore del male! Non mi infilzi con il tuo forcone, la prego!», si finge disperato, «Dimentichi le mie lodi a quelli della concorrenza... Lasci stare il cielo o il Paradiso... Buuu! Gli Inferi! Ecco, sì, gli Inferi! Siano lodati gli Inferi, volevo dire!»

Terminato il monologo improvvisato, mi accarezza una delle due corna rosso fuoco che indosso, insieme a un mantello dello stesso colore, corredato da una una lunga coda.

«Anche se ti infilzassi con il mio forcone, non credo cambierebbe qualcosa, dato il tuo evidente stato...», rispondo a tono, facendo ironia sul suo travestimento da zombie, «Non si può uccidere ciò che è già morto!»

«Don, hai vinto!», si intromette Scar, mentre mi saluta con una pesante pacca sulla spalla.

Mentre Scar si accomoda sui sedili posteriori dell'auto, lo osservo. Indossa una maschera di plastica in 3D con la faccia da Hulk, credo, che ora tiene tirata sù in maniera da lasciare scoperto il viso. Lancio un'occhiata anche agli altri due Fantastici presenti, già seduti ai loro posti.

«E voi due da cosa sareste vestiti scusa?». Sono perplesso perché mi sembra di capire che indossano semplici vestiti da tutti i giorni e, data la testa che ci ha fatto mia cugina a riguardo, mi sarei immaginato qualche sforzo in più da parte loro.

Lupo mi fa vedere il lenzuolo bianco appallottolato che stringe in mano. «Fantasma», mi informa, privo di entusiasmo.

Giotto, invece, all'improvviso pare illuminarsi. Mi dice di aspettare e prende a trafficare alla ricerca di qualcosa che poi si mette sulla testa.

Mi guarda - o almeno credo che mi guardi - e, tutto esaltato, mi dice: «Allora...? Geniale, no?!»

Lo osservo allibito. Francamente non so cosa rispondere... Credo che se in questo preciso momento qualcuno potesse farmi un encefalogramma risulterebbe piatto, o comunque molto disteso.

Vins ride e, posandomi la mano sulla spalla in segno di vicinanza, riempie il mio silenzio: «Sì. È esattamente la stessa cosa che abbiamo pensato anche noi.»

«Ma veramente state a fare? Veramente non capite?», inizia a inveire Giotto, mentre dinoccolando il capo fa fluttuare i lunghi capelli sintetici dell'orribile parrucca che indossa in maniera tale da avere il viso completamente coperto, «Sono il cugino Itt! Quello della famiglia Addams! È un costume geniale!»

«Proprio geniale, Giotto!», prende a dire Vins.

«Illuminante!», gli dà man forte Scar.

«Un'idea davvero merda-vigliosa!», rincara la dose Lupo, che ride da solo per quello che ha detto, mentre io ancora devo capire come riprendermi dal trauma.

Continuiamo così per un po', durante tutto il tragitto che ci separa da casa mia al rustico che i miei zii hanno in campagna, dove Viviana, loro figlia, ha scelto di festeggiare il suo compleanno.

Appena imboccata la stradina sterrata che ci condurrà a destinazione, iniziamo a sentire la musica che suona ad alto volume e già ci gasiamo.

«Ci sarà da divertirsi!», si sfrega le mani Lupo, «Da mangiare c'è, no?»

«Don, tua cugina è ancora gnocca come me la ricordo?», vuole sapere Vins.

«Eccome se lo è!», scatta a dire Giotto.

«E migliora con il tempo!», aggiunge Scar, ben sapendo che questo discorso non mi piace affatto.

«Calmate i bollenti spiriti! Sapete che mia cugina è territorio off limits!», rammento loro.

Io non ho né fratelli né sorelle, ma per me Vivì è come se lo fosse. Siamo cresciuti insieme e le voglio un bene dell'anima. Voglio per lei ogni genere di bene e, di certo, questo non include l'esperienza di essere presa in giro da uno dei miei amici. Non lo sopporterei. Insomma, se uno di loro si azzardasse a trattarla come non deve... Io andrei fuori di testa. Davvero dico... Ho paura di come potrei reagire, quello che potrei fare.

Trovato un parcheggio di fortuna, in pratica arroccato su una duna, Vins ferma la macchina. Scendiamo, e ognuno di noi mette a punto il proprio travestimento. Io tiro su il colletto, afferro il forcone e liscio bene il tessuto del mantello; Vins si scompiglia meglio i capelli e si assicura del fatto che la camicia bianco sporco, fatta a brandelli per l'occasione sia storta al punto giusto; Lupo si pone sulla testa il lenzuolo bianco, facendo in modo di mettere i due forellini in coincidenza degli occhi. Scar infila la maschera di Hulk a coprirgli il volto e Giotto... Giotto indossala lunga parrucca liscia e castana e se la sistema bene bene sulla faccia.

«Sai che ti dico, Giò? Quasi che così sei più bello! Dovresti venire conciato così anche a scuola... sul serio, eh!». Proprio non ce la faccio a non prenderlo in giro. Se lo merita.

«Ah. Ah. Ah», ostenta una finta risata il cugino Itt.

«Fantastici. Siamo fantastici!», si compiace Vins, «Foto di gruppo!», ci chiama al rapporto avvicinandoci a sé. Ci mettiamo in una posa che, pur conciati così e per quanto possibile in questo momento, ci faccia apparire fighi e ci scattiamo un selfie con lo smartphone del nostro amico zombie, il quale ci avvisa: «Questa va dritta dritta su Instagram!».

Ci avviciniamo alla festa, mentre Vins rimane con gli occhi incollati al piccolo schermo luminoso per assicurarsi di pubblicare lo scatto con i giusti hashtag sui social.

Non appena mettiamo piede nella casa di campagna dei miei zii, ci ritroviamo immersi in un mare di gente, ovviamente tutti vestiti per l'occasione. Sono davvero pochi i volti che non riconosco, ma mi stupisco del fatto che qualcuno c'è. Salutiamo i compagni che becchiamo all'ingresso, ci scambiamo i consueti complimenti o commenti sui rispettivi costumi, e con lo sguardo sono giù alla ricerca di Viviana, alla quale dobbiamo consegnare i nostri doni.

«Sai dov'è mia cugina?» chiedo ad una delle ragazze della nostra classe, un coltello a fingere di trapassarle la testa, non riuscendomi a orientare in quel mare di persone.

«L'ultima volta che l'ho vista era in cucina, prova lì!»

Il rustico dei miei zii non è enorme, eppure, così ammassati, abbiamo difficoltà a raggiungere il luogo in cui pare sia stata avvistata la festeggiata. Ci saranno almeno quaranta o cinquanta mostri o creature simili intorno a noi, nemmeno pensavo potesse conoscere tutta sta gente mia cugina. Sembrano già tutti brilli e ballano. Quest'anno mia cugina ha fatto proprio le cose in grande, mi stupisco del fatto che finalmente i suoi abbiano acconsentito a farle organizzare una festa del genere qui.

Non appena ci vede, Viviana ci accoglie, urlando per sovrastare la musica: «Benvenuti!», ne allunga la vocale finale per concedere più enfasi.

Con lei c'è Manuela, che indossa un vestito nero e decisamente succinto, ed è truccata meticolosamente come uno di quei teschi messicani. Anche il damerino al quale è avvinghiata, probabilmente il suo ragazzo, presenta sul volto disegni molto simili a quelli che ha lei.

Che sfigato, si è piegato al costume coordinato...

«Benvenuti, ragazzi!», fa il coro all'amica. «Questi li potete dare a me», ci comunica facendosi passare i regali. «Vì, te li porto io di là», le comunica, prima di allontanarsi trascinandosi dietro il damerino.

Mia cugina fa gli onori di casa e ci saluta con i consueti baci alle guance e poi ci chiede, indicando le giacche che io e i miei amici portiamo a mano: «Adam tu sai dove posare le cose, vero?».

«Ovvio!», le comunico io, «Ci sono cresciuto qui!», le ricordo, facendole un occhiolino.

«Bene così, perché io devo ricaricare il bere!» dice riavvicinandosi al tavolo sul quale sono posti una grossa boule e diverse bottiglie utili al fine di fare un cocktail.

«Che donna!», ne apprezza le qualità Vins, assicurandosi di farsi sentire al mio orecchio.

Io fingo di non aver udito niente e, una volta comunicato ai miei amici di seguirmi, gli faccio strada sino alla camera dove normalmente dormono i miei zii. Aperta la porta, il letto matrimoniale che si trova in mezzo alla stanza è già ricoperto di giacche e borse. Poggiamo lì le nostre cose e usciamo, cercando di ritornare nel salone, con l'obiettivo di raggiungere al più presto il banchetto sul quale sono disposti viveri e alcolici.

Una volta approdati a destinazione, ognuno di noi si serve. Sto aggiungendo un altro po' di punch - o qualsiasi cosa sia - nel mio bicchiere, nel momento in cui Scar mi infilza con una gomitata, rischiando di farmi cadere tutto il liquido a terra.

«Ehi, Don», richiama la mia attenzione, in un soffio. Mi volto e lo trovo imbambolato, lo sguardo perso, così come tutti gli altri miei amici.

«Oh, cazzo...», sospira Vins, la bocca aperta per lo stupore.

«Che succede? Un'apparizione?», chiedo, sfottendoli per la loro strana reazione.

Lupo solleva lentamente un braccio, l'indice puntato dritto.

Se ne sta lì con la sua espressione imbambolata, come rapita, e bofonchia qualcosa, mi pare di capire che dica: «Un angelo», ma non ha assolutamente senso.

Seguo allora la direzione del suo dito, rimasto sospeso nell'aria, e, per un attimo, io stesso rimango senza parole.

In mezzo a quel groviglio indistinto di streghe, mostri e maschere scure, si staglia chiaramente una figura diversa. Sembra, letteralmente, un raggio di luce fra le tenebre.

Ha un lungo vestito bianco, lo scollo a V, estremamente semplice ma elegante, che le scende morbido fino ai piedi. I capelli acconciati in sinuose onde, che le ricadono sulle spalle, sui quali spicca un cerchietto d'oro - o, più propriamente, un aureola - e un paio di grosse ali a incorniciarle le spalle.

È bella da togliere il fiato è...

Un angelo...












♡♡♡












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Ciao, Meraviglie!

Non sto più nella pelle... devo sapere (ed è un assoluto): cosa ne pensate del nuovo capitolo...??? 😊

Io stra-amo! Mi diverto troppo troppo troppo a scrivere di quei 5 deficienti... 😂

Ma, vi prego... la scelta dei loro costumi...?! Mamma mia, quanto ho riso mentre scrivevo... 😂

Fatemi sapere i vostri commenti a riguardo! 😍
E non dimenticate di lasciare una stellina se vi è piaciuto. 😊

Si apre ora un ciclo di capitoli legati a questa pluricitata festa di Halloween/compleanno di Viviana in cui, non emozionatevi troppo, ne succederanno delle belle (o delle brutte?)... Curiose? 😏

Io passo e chiudo. 😉

Grazie per le 12k di views. 😍

Un bacio a testa,
S.C.
😘

P.S. Ultimanente avete fatto un giro sul profilo di MC_Peregrine?? Vista la copertina di "Born to be Human"? 😍Indovinate di chi c'è lo zampino... 😜😏
E, in questa sede, colgo l'occasione per il consueto: "Grazie, Martha"! Davvero... grazie per tutto! 💞

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