44 - Chiamare Chi L'ha Visto

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*piccolo spazio autrice abusivo*
A tutti i giocatori di INDOVINA CHI ricordo che la battuta di quest'oggi è:
"Pronto? Parlo con la redazione di Chi l'ha visto?"
Buona Lettura e che vinca il migliore!

💘💘💘

ADAM

Sono allibito. Io condivido una mia paura con i miei amici e loro cosa fanno?! Iniziano a ridere come forsennati.

«Minchia, Don, dimmi che sono le canne che ti sei appena fumato a parlare! Non ci credo a quello che hai detto!». È Vins il primo a interrompere il silenzio creatosi dopo aver esposto ai miei amici la mia preoccupazione rispetto all'assenza di Eden.

«Ma che cazzo di paranoico sei!»

«Ci stai prendendo per il culo, vero?»

Ridono tanto che tutto il corpo sembra farlo con loro. Vins ormai è quasi scivolato dalla poltrona su cui siede. Lupo si cinge una tempia con una mano e con l'altra continua a battere sulla seduta del divano per cercare di sfogare l'euforia. Giotto ancora un po' che non finisce a terra per quando rotola. Solo Scar sembra letteralmente cristallizzato nella postura che aveva prima che iniziassi a parlare. È seduto con le gambe leggermente divaricate e i gomiti poggiati sulle ginocchia, ha le mani giunte e una strana espressione dipinta sulla faccia che rende impossibile ipotizzare cosa gli stia passando per la testa.

Mi fissa. «Quindi tu stai facendo sul serio...», inizia, il tono placido, incurante delle risate che riempiono la stanza, «sei davvero preoccupato, non è una battuta», continua, prendendo atto del fatto che in altre occasioni mi sarei unito alle risate generali, ma che questa volta non accenno a farlo. «Fattelo dire, Don: sei fottuto. Quella ti ha fottuto il cervello e tu neanche te ne sei accorto.»

Io non rispondo. Non so nemmeno cosa dire per poterlo fare. Gli altri continuano a ridere. Non sembra neppure che abbiano sentito quello che mi ha appena detto Scar, che non mi stacca di dosso quel suo sorrisetto saccente alla "io ho capito tutto".

Si sbaglia. Non sono fottuto.

«Cazzo, ragazzi, no!». L'esclamazione di Vins, che improvvisamente ha smesso di ridere e sembra ora seriamente preoccupato, attira l'attenzione di tutti. «Un'intera settimana di assenza da scuola...», continua con il volto contratto in un'espressione preoccupata, «inaudito!», esclama, «Dobbiamo chiamare Chi l'ha visto!», urla, non riuscendo nuovamente a trattenere le risate.

Se possibile, quel secondo moto di ilarità che ha coinvolto tutto il gruppo mi urta più del primo.

«Che cazzoni siete... voi non capite! Non è mica per l'assenza, è per il fatto che se anche le scrivo non mi risponde!», sbraito esasperato.

«Oh, Don, perdonaci», Vins riprende la parola, questa volta con il tono forzatamente contenuto, accorato, quasi dispiaciuto.

Poi si mette in piedi, prende il cellulare in mano e finge di digitarci sopra qualcosa, avvicinandolo all'orecchio. «Pronto? Parlo con la redazione di Chi l'ha visto?», inizia la farsa, assicurandosi anche di inserire le giuste pause per concedere un'aura veritiera a quella indesiderata messa in scena.

«Sì, ecco, chiamiamo perché una ragazza, Maria... cioè Eden, ma per gli amici Maria, non si presenta a scuola da una settimana». Pone un'altra pausa drammatica e ha l'espressione attenta, come se realmente ci fosse qualcosa da ascoltare dall'altra parte del telefono.

«Sì, sì, lo so... sì, anche noi abbiamo subito pensato a una forma influenzale, ma c'è un nostro compagno che dice che oltre a non essersi più presentata non gli risponde neanche più sul cellulare», spiega con tono grave, mentre prende a camminare avanti e indietro per la sala, con un moto fintamente ansioso. «Già, già... capisco...».

Mentre Vins continua imperterrito, i miei occhi scorrono su ognuno dei miei amici. Tutti rapiti di fronte a quella farsa. Tutti a sghignazzarsela di gusto. Tutti a divertirsi tanto mentre rendono me lo zimbello della situazione.

Sento il sangue ribollirmi sotto la pelle. «Piantala, Vins», ma lui continua.

«No, no, ma io sono d'accordo!», imperterrito.

«Ti ho detto di piantarla.»

«È che lui non se ne capacita proprio, capisce?», senza tregua. Non capisce che è il caso che la smetta.

«Non se ne capacita del fatto che una ragazza possa preferire farsela con un crocefisso che con lui!». Pronuncia quell'ultima frase con più veemenza e più velocità di tutte le altre e, nel farlo, afferra da terra uno dei cuscini che ho lanciato per scagliarmelo addosso.

Quel suo gesto è davvero l'ultima goccia che riesco a sopportare e quella sua espressione divertita e di scherno che gli anima il viso mi urta i nervi in maniera devastante, tanto che non rispondo di me e, innervosito, scatto su come una furia.

Nel giro di niente gli sono addosso e con rabbia lo spingo ponendo entrambe le mani sulle sue spalle. Lui non se lo aspetta. Si sbilancia e cade a terra.

Solo per un attimo, il panico mi stringe alla bocca dello stomaco. È stato inaspettato, non volevo accadesse...

Ancora più inaspettata è la reazione di lui, che rimettendosi in piedi mi si avventa addosso, mirando con i pugni chiusi al mio viso. Io mi scanso, e a mia volta rispondo a quell'attacco.

Inutili sono le grida degli altri che si affannano cercando di bloccarci. Iniziamo a darcele come solo altre poche volte è successo - forse in questo modo mai...

Non so come mai succede. Succede. Periodicamente fra di noi scatta una rissa e i motivi sono sempre uno più futile dell'altro. Spesso ho l'impressione che siano solo una scusa per baccagliare un po', così, per il gusto di farlo, per divertirci... ma oggi... oggi la rabbia che sento addosso è pulsante e trascinante, come un fiume in piena. Ogni pugno che lancio è mosso da odio furente. E leggo dallo sguardo di Vins che anche per lui è lo stesso.

Che sta succedendo? Che ci è preso?

Non ho tempo di rispondermi perché continuo a schivare i colpi e colpire a mia volta.

Ancora.

E ancora.

E ancora.

Solo quando ci sentiamo sufficientemente stanchi da non riuscire ad andare avanti, finiamo per separarci.

Gli sguardi con i quali ci incateniamo l'uno all'altro sono carichi di ira, mentre i nostri amici sono allibiti dalla furia con la quale ce le siamo date questa volta.

Il silenzio glaciale che si è creato non fa che amplificare ancora di più la tensione.

«Quella ti sta cambiando e tu nemmeno te ne accorgi». Queste sono le parole che Vins utilizza nello squarciare il silenzio. La sua voce è carica di sprezzo, gli occhi densi di un astio che non mi aveva mai riservato. Scuote il capo e con un movimento del braccio si asciuga il labbro sanguinante - l'ho conciato male e, da come sento pulsarmi il viso, penso di poter dire con sufficiente certezza che lui non sia stato da meno.

«Mi sono stancato di queste stronzate. Io me ne vado». Comunica ad un certo punto lapidario, mentre si infila il giaccone per poi abbandonare risoluto la stanza.

Sentiamo i suoi passi pesanti farsi sempre più lontani. Poi il suono della porta sbattuta con forza che sembra fare da eco a tutta quella rabbia che ancora permea la stanza.

Fra le quattro mura, ancora tutto tace. Ma è un silenzio fagocitante quello, carico di grida che si annodano nella gola senza riuscire a liberarsi.

«Sei un coglione, Adam», mi comunica asciutto Scar, dopo diversi istanti.

Come se non aspettassi altro che quella frase per sbloccarmi dallo stato di torpore che aveva avvolto il mio corpo, quasi marmoreo, l'impulso è quello di seguire l'esempio di Vins, che mi ha preceduto.

Sei solo un coglione incapace di vivere. Faresti meglio a sparire.

Afferro tutte le mie cose. Mi allontano, passo dopo passo, senza voltarmi, senza chiedermi se i miei amici ci possano rimanere male dal mio modo. Senza ammettere debolezza o errore. Apro la porta e me la richiudo con decisione alle spalle, sperando il quel modo di tenerci chiuso al di là tutta quella brutta storia e i sentimenti che hanno risvegliato in me e che ogni giorno - ogni fottutissimo giorno - mi tormentano.

Sei un buono a niente. Un fallito senza prospettive.

Ma non è possibile, quella storia... quei pensieri mi si sono appiccicati addosso come pece.

Sei solo. Fottutamente solo.

Mi strofino il capo e il viso, insisto sugli occhi, ma non se ne va. La pece non se ne va.















💘💘💘













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Buongiorno, Meraviglie! 😍

Chi si è accorto che martedì scorso non ho pubblicato il capitolo e non vi ho neanche avvisati? 😅

A questo proposito, mi dispiace tantissimissimo. Sono stata un po' presa... Ho avuto l'influenza e poi, nel week end, mio marito - che taggo, così per sport: sQuare89 - ha compiuto trent'anni. E niente... sono stata poco appresso al telefono. Mi dispiace tanto, con gli ultimi capitoli spesso non sono riuscita a garantirvi un capitolo a settimana, come vi avevo promesso. Non mi sta bene. Voglio mettermi in riga. Ringrazio infatti tutti coloro che in questi giorni mi hanno scritto per avere notizie di me e a proposito di questa storia. Grazie, grazie di cuore! 💘

In ogni caso, dichiaro ufficialmente concluso lo spazio Caro Diario! 😅

Torniamo alle cose serie, QUESTO CAPITOLO. Vi avevo anticipato, su IG, che sarebbe successo qualcosa di scottante e inaspettato e voi, romantiche che non siete altro, avete pensato a tutt'altro... e invece... invece qui quello che scotta è la pelle, dopo essere stata colpita. Fremo per sapere i vostri commenti... 😍

A parte questo, davvero... non so più come ringraziarvi. I numeri in visualizzazioni e stelline su questa storia aumentano a vista d'occhio, abbiamo sfiorato i 122K... Per me è folle la velocità con la quale sta succedendo tutto questo. Quasi nemmeno riesco a stare più dietro ai commenti, ai quali, mi ero ripromessa, avrei risposto sempre, o prima o poi... Ai nuovi dico infatti: perdonatemi se farò passare giorni, forse settimane o mesi, ma prima o poi risponderò. Voi non scoraggiatevi! Leggo sempre ogni cosa che mi scrivete e per me, ogni volta, è un regalo. 💝

Prima di chiudere e permettervi di farvi leggere questo capitolo, ringrazio di cuore MC_Peregrine. Grazie per il sostegno e l'incoraggiamento che sei per me e per questa storia, ti voglio bene. Davvero. 🥰

Do un forte abbraccio a tutti voi e, tiratemi le orecchie se non sarà, ci rivediamo tra queste mie pagine fra una settimana esatta.

Un bacio a testa,

S.C.

😘

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