56 - Silenzi

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EDEN

Siamo di fronte alla porta della casa di Adam e il cuore mi batte forte nel petto.

È la prima volta che ci vediamo al di fuori della scuola dopo che lui è venuto in chiesa.

Sono piuttosto taciturna e non che lui agevoli troppo le discussioni... per tutto il tragitto dalla stazione, dove mi è venuto a prendere, fino a qui avrà detto sì e no qualche parola messa in croce. Il più delle volte rispondendo con monosillabi.

Non so bene come comportarmi, a dire il vero. In tutta quest'ultima settimana è stato piuttosto scostante nei miei confronti. Non scortese o maleducato, ma distante.

Anche quando ho provato a chiedergli un feedback riguardo alla sua esperienza in chiesa, come si sia trovato, lui è stato fuggente ed elusivo nella risposta.

Mi sembrava fosse preso bene. Sembrava coinvolto e piuttosto a suo agio, fino a quando in pratica non è scappato senza dare una spiegazione sufficiente - sì, perché "Ho scordato che mia mamma questa sera non rientra e a Buk scoppia la vescica" mi sembra una scusa campata per aria...

I rumori metallici della chiave che gira all'interno della serratura anticipano il dischiudersi della porta. L'ambiente che viene rivelato è buio, ad esclusione della luce del corridoio del pianerottolo che si riflette sul pavimento. Le persiane che scorgo nella penombra sembrano serrate, sintomo del fatto che non c'è nessuno in casa.

Adam si affretta a premere l'interruttore per rischiarare gli spazi e io prendo un lungo respiro prima di costringere i miei piedi a muoversi per varcare l'ingresso.

«Benvenuta nella mia umile dimora!», mi accoglie la voce di Adam.

La sala che ci accoglie è abbastanza spaziosa e confortevole. È molto semplice: la cucina ad angolo a vista sulla sinistra, la penisola della stessa accerchiata da quattro sgabelli, che funge anche da divisore degli spazi, e al di là il divano con di fronte il televisore posto su uno di quei mobili bassi e lunghi e contornato da diversi ripiani o vetrinette, pieni zeppi di libri.

«È carina», gli comunico, stringendomi un po' nelle spalle per la sensazione di disagio che provo. «Siamo soli?», gli chiedo.

«Sì», ammette lui, non senza tradire una nota di malinconia nella voce, «ricordi... ti ho detto che mamma è sempre via, per una ragione o per l'altra. Tornerà stasera - se mi va bene da sola - ma oggi è sabato, quindi è sicuro che lo farà sul tardi...»

«Capito», cerco di mostrarmi comprensiva, cercando di non badare al fatto che questa è la prima volta in vita mia che mi trovo da sola a casa di un ragazzo. Non che abbia paura che succeda chissà cosa, la nostra relazione di certo non coinvolge certe cose e, comunque - strano a dirlo - mi fido di Adam. Sento di poterlo fare, dopo tutto questo tempo.

Ancora una volta, piomba il silenzio fra di noi e io cerco di colmarlo chiedendogli la prima cosa che mi passa per la testa, nel tentativo di intavolare un discorso: «E tu? Non hai organizzato niente per stasera? Niente febbre del sabato sera?»

Lui mi fa un sorriso sardonico ma sto imparando a conoscerlo, lo vedo che non è come gli altri, lo sguardo assente lo tradisce. «Si dia il caso che ho la casa libera e ho invitato una bellissima ragazza a tenermi compagnia», ostenta.

Bellissima. Sentirmi chiamare così da lui mi fa avvertire una leggera scossa. Ma non posso esimermi dal notare che i suoi occhi sembrano abitati da un mondo che mi sta tenendo nascosto.

Che cosa non stai dicendo, Adam?

«Grazie per il bellissima, ma ti ricordo che siamo qui per fare il compito di fotografia, mica per altro...», cerco di fingere indifferenza.

«Sissignora!», eccepisce lui, «Tutto chiaro! Non faremo niente che non sia inerente al compito». Poi un lampo gli trasforma lo sguardo, che sembra improvvisamente rianimato, «Ma il professore ha parlato di come un buon ritratto riesca a mostrare la persona nel pieno della sua verità e per questo è importante stabilire un buon feeling tra fotografo e soggetto...», inizia con tono furbo, «Hai mai pensato all'idea che io potrei ritrarti nuda?».

Improvvisamente mi sento avvampare, ma prima ancora che io possa ribattere lui continua: «Niente sarebbe più vero di mostrarti così come mamma ti ha fatto, non credi? Inoltre sarebbe la prova del fatto che fra me e te il feeling è scoppiato. Dieci assicurato! E, se ci va bene, pure la lode!»

Per un attimo mi fa piacere vederlo tornare ad essere l'Adam di sempre, quello che non si smentisce mai, così sto al gioco e con una certa compostezza indurisco il mio sguardo nel suo. «Ah. Ah. Ah. Ti piacerebbe.»

«Non sai quanto», risponde lui con tono velato e provocatorio, «ma non escludere che non possa piacere anche a te!»

Non gli rispondo e scelgo di cambiare argomento: «Vogliamo iniziare?»

«Wow! Che risolutezza!», esclama lui mettendosi in piedi e togliendosi la giacca, «Mai avrei pensato di poterlo dire, ma... Eden Neve, sei la donna dei miei sogni!», continua facendo per slacciarsi la cintura, lasciandomi comprendere che lui abbia volutamente travisato la mia frase.

Io subito mi fiondo a bloccargli le mani. «Ehi! Non ci provare!», lo intimo.

«Ah, scusa! Preso dalla sorpresa, non avevo pensato che ti sarebbe potuto piacere farlo tu», risponde allusivo, sollevando improvvisamente le mani in segno di resa e lasciando le mie, che subito ritraggo, nei pressi della sua cintura.

Mi sento avvampare, anche se cerco di non darlo a vedere.

«Sai, ti preferivo quando eri triste», mi lascio scappare, e voleva essere una battuta, ma me ne pento non appena esce dalle mie labbra.

Lui alza un sopracciglio. «Triste?»

«Non lo sei?», chiedo con impeto, pentendomi subito dopo della veemenza che ho utilizzato e cercando pertanto di correggere il tiro argomentando: «Sei taciturno, fuggente... In tutta l'ultima settimana lo sei stato...». Riesco a dirglielo, finalmente.

«Ma non è vero!», è la sua prima reazione. Poi si rabbuia di nuovo. «Cioè, sì... forse...», ammette. «Posso offrirti qualcosa?», si affretta quindi a chiedere, sicuramente con l'intento di cambiare discorso. Prima ancora che possa rispondergli cammina quindi verso il frigo e aprendolo mi chiede: «Succo di frutta? Birra? Acqua? Ho anche delle tisane, se vuoi...»

«Una tisana la prendo volentieri!», gli rispondo, scegliendo di non insistere a voler sapere che abbia, dal momento che lui sembra tutt'altro che intenzionato a volermelo raccontare.

Adam mette l'acqua nel bollitore e afferrata una scatola da un armadio la poggia sulla penisola affinché io possa scegliere la bustina che più preferisco. Togliendomi la giacca, mi siedo su uno degli sgabelli. Nel mentre lui afferra due tazze, le riempie d'acqua non appena questa raggiunge il bollore e le pone sul piano di fronte a me, prendendo a sua volta posto sullo sgabello vicino al mio. Tutto questo nel silenzio.

Immergiamo le rispettive bustine nell'acqua fumante. Silenzio.

Passano i consueti 3-5 minuti destinati al tempo di infusione impresso sulla confezione. Silenzio.

Epuriamo le bustine di ogni goccia di acqua residua. Silenzio.

Fissiamo le tazze fumanti in attesa che queste raggiungano la temperatura per essere avvicinate alla bocca senza rischio di ustione. Silenzio.

Sorseggiamo la tisana fino all'ultima goccia. Silenzio.

Più di una volta sono tentata dall'interrompere quel silenzio tanto forte da far tremare la testa, ma le parole mi muoiono in bocca. Ho paura di dire le cose sbagliate, di non rispettare i suoi tempi e questa sua strana esigenza di solitudine.

Ho conosciuto molte facce di Adam. Quella strafottente, quella menefreghista, quella di chi ha sempre la risposta pronta in bocca e non vede l'ora di scagliare la sua freccia. Ho conosciuto la sua faccia di tolla e lo sguardo rotto di chi, malgrado finga il contrario, non riesca a rimanere nell'illusione di avere il controllo. Si è mostrato felice, premuroso, sbruffone, arrogante, aggressivo, determinato, combattuto, ma mai - mai - per come lo vedo adesso. Sembra veramente dilaniato al suo interno, quasi come se dentro di lui si stesse svolgendo una vera e propria battaglia che non può che lasciarlo sconfitto.

Che ti succede, Adam?

💘💘💘

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Buona sera e Buon San Valentino dalla vostra amata Lily/S.C/Sharon, chiamatemi come volete! 😝

Ebbene sì, MC_Peregrine è stata iper carina ed è riuscita a ritagliarsi un tempo per correggere il capitolo e io ce l'ho fatta a farvi questo piccolo presente per questa giornata speciale! Sì, lo so che in teoria era il capitolo che avrei dovuto pubblicarvi martedì e che oggi è solo una scusa... Ma vabbè, non infiliamo il dito nella piaga, ok? 😜

Ora... I più attenti di voi che mi seguono anche su IG avranno notato la totale assenza dell'estratto che vi avevo anticipato con un aesthetic...

⬇️Per i dissidenti su IG allego qui di seguito l'immagine e la citazione in questione...⬇️

"Ancora una volta un silenzio denso cala tra di noi e io non posso fare altro che rispettare questo suo momento e limitarmi a guardarlo.

È bello, terribilmente bello e profondamente drammatico, vederlo così come non l'ho mai visto... pensieroso e, forse per la prima volta, vero in tutti i suoi contrasti, in tutta la sua fragilità.

Sì concentra sulla chitarra. Tiene gli occhi fissi sulle dita che si muovono sui tasti del manico, impegnandosi a prendere il ritmo giusto con il plettro. Via via, il giro di accordi e il brano, dapprima più incerto, si fa sempre più a fuoco e io, d'istinto, afferro la reflex che ho appesa al collo per accenderla.

Adam alza lo sguardo, distratto dal mio movimento. Fa per posare la chitarra ma io lo blocco: «Ti prego... continua», gli dico, «Voglio fotografarti mentre suoni.»"

Ok, ora che tutti, in maniera democratica, avete la giusta dose di spoiler possiamo continuare...

L'assenza della frase in questione va a giustificarsi nel fatto che in realtà questo capitolo è nato unitario con quello che pubblicherò la prossima volta, ma per cercare di mantenere la media di lunghezza che sto mantenendo qui su Wattpad ho pensato ancora una volta di spezzarlo. Questo mi permetterà quindi di guadagnare un po' di tempo e assicurarvi la pubblicazione puntuale per il giorno di martedì della prossima settimana! E, qui, tutto il popolo disse: AMEN! 🙌

Non vedo letteralmente l'ora di sapere il vostro parere rispetto a quanto è successo e a quanto succederà da qui in avanti... Questo sicuramente risulterà un capitolo più di passaggio rispetto a quello che lo seguirà, ben più carnoso, ma che ne pensate? Come sempre, qualsiasi feedback, consiglio o commento è ben accetto! 💘

Ad ogni modo...
Oggi è un giorno speciale... In quanti di voi sono fidanzati/sposati/impegnati? Festeggiate con il vostro lui o lei? ☺️

Quest'anno per me allontanamento forzato dal mio lui (che è iscritto su Wattpad in qualità di dissidente, quindi io lo taggarò per sport: sQuare89), ma questo mi ha permesso di cogliere la palla al balzo e di proporre un appuntamento galante al mio lui, l'originale, il primo: il mio papà. Ovviamente ha subito accettato con gioia, anche perché mia madre stessa non ci sarebbe stata (per questo mi sono permessa di chiederlo).

Proprio ora sto uscendo e sono un po' emozionata, che bello... ☺️

Vi auguro serate speciali!

Un bacio a testa,
S.C.
😘

P.S. In tutto ciò ho pure avuto problemi con connessione e Wattpad, quindi pubblico ora nel corso della serata (sta andando benone) 💘

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