CAPITOLO EXTRA: UNA FIABA OSCURA (TERZA PARTE)

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ROSEMARY

Non esistono fiabe non cruente. Tutte le fiabe provengono dalla profondità del sangue e dell'angoscia.
(Franz Kafka)


Il sole stava tramontando. Indossai l'abito che avevo scelto per la festa. Il vestito di Biancaneve.

-Sei pronta?- mi chiese Abigail dall'altra stanza. Qualche secondo dopo mi venne incontro e io le sorrisi attraverso lo specchio.

–Per forza, anche se resta una pessima idea- le dissi, girandomi verso di lei. Dovevo ammettere che il vestito corto da Cenerentola, con tanto di guanti, le stava molto bene.

-Vedrai che ci divertiremo tantissimo- esclamò. Era fuori di sé dalla gioia, una gioia che non riuscivo proprio a condividere.

-Certo- mormorai. Avevo infilato in borsa la mia bacchetta magica, in caso d'emergenza.

-Oh, dobbiamo andare, prima che sia tardi-

-Non è un po' presto?- chiesi.

-Per niente, voglio arrivare tra i primi...ho la pozione d'amore con me- mi fece l'occhiolino. Altra pessima idea. Ma come avevo fatto a diventare sua amica? Se anche fossimo sopravvissute alla Caccia probabilmente non saremmo scampate a un'indagine del Consiglio.

Uscimmo dalla consorellanza. Il cielo si stava rapidamente tingendo di scuro e un vento gelido muoveva le foglie morte. In una serata come quella avrei solamente voluto starmene chiusa in stanza a guardare un film horror e a mangiare cioccolatini a forma di teschi.

-Non c'è nessuno per strada- borbottò Abby, stringendosi le braccia intorno al petto per scaldarsi –che serata! Speriamo che ci sia il riscaldamento-

-Speriamo-

Percorremmo il campus. Un gruppo di ninfe correva verso la propria consorellanza. Una di loro indossava un vestito da Cenerentola zombie che ottenne un'occhiata di disapprovazione da Abby.

-Non uscite- ci urlò un'altra vestita con una versione femminile di It -la Caccia Selvaggia sta arrivando-

-Grazie per l'informazione- urlò Abby, poi ridacchiò –meno concorrenza- e proseguì, il passo spavaldo.

-Ci stiamo mettendo nei guai- sussurrai.

-Su, su, ottimista-

Ma perché mi stavo facendo trascinare in quella situazione? Beh, non potevo certo lasciare andare Abby da sola.

Uscimmo dal campus e prendemmo una strada laterale che portava a un portale magico. Stranamente non si vedeva molta gente. La nebbia avvolgeva le strade in un manto gelido. Ci guardammo intorno e appurato che non ci fosse nessuno entrammo.

Ci ritrovammo all'interno di un bosco. Alti alberi dall'aria tenebrosa ci circondavano, il cielo era scuro, pieno di minacciosi nuvoloni.

-Ora dobbiamo solo trovare la casa- disse Abby, facendo un giro su se stessa –dove sei, casetta bella?- si mise sulle punte, quindi si sollevò leggermente sbattendo le ali.

-Vedi qualcosa?- le chiesi, le braccia intorno al petto. Avevo freddo e stavo tremando.

-Forse...dovrebbe essere da quella parte- indicò una direzione, quindi si riposò a terra.

-Andiamo allora- dissi.

C'incamminammo nel bosco, sul terreno scosceso, pieno di pietre e di fango. Dopo un po' potei vedere una casetta che pareva dover cadere da un momento all'altro.

-Deve essere questa- mormorò Abby.

-Sembra disabitata- sussurrai.

Abigail mi superò e dopo una piccola esitazione bussò alla porta piena di ragnatele. Un attimo dopo questa si aprì e spuntò un ragazzo vestito da lupo che ci sorrise. Doveva trattarsi di Sam.

-Le nostre prime invitate, prego- si mise di lato.

-Prime?- chiesi in un sussurro ad Abby.

Lei si strinse nelle spalle ed entrò. La seguii e mi ritrovai all'interno di una camera molto spaziosa, decorata con festoni a tema, finte lapidi ricoperte di muschio, mani che spuntavano dalle pareti e dal pavimento. Seduto su una sedia con in mano quello che all'inizio scambiai per un cocktail, ma che poi compresi essere sangue sintetico, c'era Tyler Von Heller che ci guardò con i suoi glaciali occhi grigi.

-Le uniche- disse.

-In che senso le uniche?- chiesi.

Fu il suo amico, Sam, a rispondere. –Diciamo che sebbene la festa sia già iniziata da un po', beh, non è ancora arrivato nessuno-

-La Caccia- dissi in un sussurro.

-Esatto- sbottò Tyler –la Caccia, sono tutti così terrorizzati...-

-Potremmo festeggiare noi- disse Abby, lo sguardo posato su Sam.

-Credo invece che sia meglio andarsene- disse Sam –prima che...- e proprio in quel momento sentimmo un ululato che pareva provenire da un altro mondo tanto era acuto.

Sobbalzai spaventata e vidi qualcosa nello sguardo di Tyler.

-Troppo tardi- disse –sono vicini, non possiamo più andarcene-

-Dobbiamo chiudere porte e finestre, porre un sigillo magico- disse Sam, la voce tremante.

I sigilli magici servivano normalmente per tenere lontane le creature magiche, ma non sempre funzionavano, soprattutto quando le creature erano molto potenti o molto numerose.

-Va bene- disse Tyler. Sembrava stanco, nervoso, arrabbiato. Il Tyler Von Heller di cui tutti parlavano, il vampiro sanguinario, il discendente di Dracula in persona. All'improvviso mi chiesi se non avessi dovuto avere più paura di lui che della Caccia.

-Abbiamo bisogno del sangue per farlo- continuò Sam. Per essere un licantropo pareva intendersene di incantesimi di protezione. Andò a un tavolo e prese quattro coltellini.

-Il nostro sangue?- domandò Abby, tremante.

-Serve il sangue di chi fa l'incantesimo, perlomeno normalmente si usa quello perché è più potente- intervenni.

Abigail mi fissò un attimo, poi un boato ci fece sobbalzare. –Va bene- disse –spiegatemi come fare-

-Certo, vieni con me- disse Sam.

Abby, dopo un attimo di esitazione, lo seguì. Fu così che mi ritrovai sola con Tyler. Lo osservai stando immobile. C'erano almeno tre problemi in quella situazione: non mi piacevano i vampiri, non mi piaceva la famiglia Von Heller e soprattutto non mi piaceva Tyler.

-Siamo soli- disse lui con un sorriso appena accennato.

-Già, diamoci da fare- esclamai, lottando contro il cuore che accelerava i battiti, perché ero orrendamente consapevole che lui poteva sentirli.

NOTE DELL'AUTORE:
Eccoci qua con il terzo appuntamento ❤
Nei prossimi giorni pubblico la continuazione.

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