CENA, DIVANO E BACI

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ROSEMARY

L'amore è quando il desiderio di essere desiderato ti fa stare così male che senti di poter morire.

(Henri de Toulouse-Lautrec)


Uscii dalla vasca e mi avvolsi nell'asciugamano. Potevo ancora sentire le mani di Tyler su di me, i suoi baci sulla pelle. Mi sembrava di avere delle bruciature ovunque lui mi avesse sfiorata. Chiusi un attimo gli occhi, cercando di rievocare il suo tocco, la sensazione incantevole che mi avvolgeva tutte le volte che lui mi sfiorava, quel senso di calore che mi percorreva. Era come se Tyler mi portasse sull'orlo di un abisso. Scossi la testa per mandare via quei pensieri, quindi riaprii gli occhi. Lo specchio era appannato, ma mi asciugai comunque lì davanti. Il cuore mi batteva forte. Fissai il mio viso, quindi toccai con una mano la mia immagine riflessa. Notai un piccolo segno sulla mia spalla, laddove Tyler mi aveva morsa. Un segno d'amore. Avevo promesso a mio padre che sarei tornata al campus... ovviamente non lo avrei fatto, non subito perlomeno. Tyler era come un magnete, non riuscivo proprio a stargli lontana.

Mi vestii e uscii. Tyler era seduto al tavolo, aveva portato la cena e apparecchiato la tavola, mettendo una candela nel mezzo. Mi fermai ad ammirare quella scena.

-Mi avevi detto che la sorpresa era domani- dissi, sorridendo.

-In realtà sto cercando di corteggiarti- mi sorrise, il sorriso di un predatore in contrasto con la dolcezza della sua voce. Un brivido mi percorse.

-Allora lo prenderò come un appuntamento- esclamai.

Tyler mi venne incontro e mi porse il braccio che io presi. Improvvisamente mi sentii inadeguata, con un semplice vestitino, il trucco non ritoccato, il viso macchiato di lacrime. Lasciai che mi conducesse al tavolo e mi tirasse indietro la sedia, dove mi accomodai.

Tyler mi elencò un lungo menù.

-Non riuscirò mai a mangiare tutto- mormorai.

-Vorrà dire che ti dovrò imboccare- esclamò lui, con voce provocante.

Avvampai, poi scoppiai a ridere. –Perché no?-

Lui piegò le labbra. –Mia bella colombella- esclamò e mi baciò sulla fronte, quindi si allontanò alcuni secondi per tornare con un vassoio su cui potevo vedere degli sformatini di verdure. Me ne mise uno nel piatto, quindi si servì anche lui. La luce della candela illuminò il suo viso, dandogli una strana espressione.

-Hai mai mangiato al lume di candela con una ragazza?- gli chiesi, curiosa.

-Assolutamente no- si accomodò –è sempre stato Sam quello che organizza le cene al lume di candela per Jessi –

Jessi, di nuovo Jessi, sempre lei. –Davvero?- chiesi, sperando che non notasse il leggero incrinarsi della mia voce.

-Sì, una volta la portò su una nave, una cenetta sul ponte, illuminati dalle stelle e dalla luna-

-Deve essere stato molto bello- mi sfuggì.

-Oh, io potrei portarti in un posto cento volte migliori... hai mai sentito di quella nave con il pavimento trasparente? Potresti vedere i pesci che si muovono sotto di essa-

-Così mi tenti- afferrai la forchetta. All'improvviso non avevo fame. Mi chiesi quale fosse il piatto preferito di Jessi. Sicuramente Tyler lo sapeva.

-Jessi non era particolarmente romantica, non nel senso convenzionale del termine-

Affondai la forchetta nello sformatino. –In che senso allora?-

-Jessi era una romantica alla Goethe, alla Yeats... scriveva delle bellissime poesie, ero certo che un giorno sarebbe diventata una poetessa famosa-

-Sarei curiosa di leggere il suo diario- mormorai. Non era vero, non sapevo neppure perché lo avessi detto.

-Anch'io, sono certo che lì ci sia la soluzione a gran parte del mistero-

Chissà se su quel diario parlava di Tyler. Chissà cosa c'era veramente tra di loro.

-Ma forse quel diario neppure esiste-

-Credi che Dick ti abbia mentito?-

-Credo che semplicemente si sia sbagliato-

Forse si era sbagliato. Oppure no. Mi concentrai sullo sformatino.

-Tu non lo credi?-

-Non lo so, ma stasera non ho voglia di parlare di Jessica-

Tyler sorrise. -Hai ragione, stasera ci siamo solo noi due-


Terminata la cena ci sedemmo sul divano, come una coppia. Era così strano. Con Kyle non era mai stato così semplice, lui riusciva sempre a trovare qualcosa che m'innervosiva. Con Tyler invece sembrava tutto così naturale, così sensuale, così divertente. 

La luce era finalmente tornata, ma avevamo preferito rimanere al lume di candela. Per un attimo mi chiesi se mi avrebbe baciata, poi lui mi sorrise.

-Voglio condividere una cosa con te- si alzò e tornò con il portatile in mano. Si sedette al mio fianco e rapido aprì un programma. Osservai con sorpresa la schermata che si riempiva di colori.

-Giochi a Dark World?- chiesi sorpresa. Dark World era un gioco di ruolo ad ambientazione fantasy in cui non c'era un vero scopo, si potevano conquistare terre, arredare castelli o molto altro.

-Sì, è il mio gioco preferito- mi guardò con attenzione e io mi resi conto che non solo io stavo mettendo alla prova lui, ma anche lui stava mettendo me alla prova. Era come se mi stesse chiedendo se ero disposta ad accettare non il Tyler che regnava nel campus, ma il vero Tyler. Fu in quel momento che mi resi conto di essere innamorata di lui in modo straziante.

-Lo adoro- esclamai.

Tyler mi fissò sorpreso. –Non ci credo-

-Cerca Carmilla Bennett-

Tyler andò sulla sbarra della ricerca e digitò il nome. Un attimo dopo apparve la scheda del mio personaggio. Un'elfa dai capelli rosa e con un abito di taffetà.

-Ci gioco pochissimo- ammisi –sembra che non piaccia a nessuno-

-Rosemary Travers, io ti sposo- e, lasciato il computer al suo fianco, si lanciò su di me e mi baciò. La sua lingua si fece strada nella mia bocca e incontrò la mia. Sentii un leggero fremito percorrermi. Quel bacio mi trasmise una sensazione che non avevo mai provato prima, un insieme di dolcezza, nostalgia, desiderio. Quando ci staccammo ci fissammo a lungo negli occhi. Il suo sguardo, quegli occhi grigi, penetranti, riuscivano ancora a farmi tremare, bruciare, a illanguidirmi come la prima volta in cui li avevo incontrati. Gli accarezzai il viso, sfiorando la sua fronte, il suo naso, le sue guance, il suo mento infine le sue labbra. Lui socchiuse gli occhi, pallide mezzelune.

-Mi sembra impossibile, io e te, qua- sussurrai.

-Invece è tutto vero, te lo assicuro- mi sorrise.

Non gli dissi che in realtà mi sembrava impossibile ciò che provavo, un simile trasporto, la voglia di stringermi a lui, di passare il tempo con lui, di chiacchierare. Avevo l'assurda sensazione che Tyler riuscisse a comprendermi. Era come se fosse una fiaba e io fossi la principessa. Tyler era il principe? Beh, forse era il cattivo, ma i cattivi spesso sono molto affascinanti.

Tyler mi attrasse di più a sé, facendomi posare le gambe sulle sue. –La sai una cosa?-

-Cosa?- chiesi.

-Non ho mai guardato un film abbracciato a una ragazza su un divano, è incredibile, ma è vero-

-Possiamo recuperare- esclamai, con un sorriso. Lo abbracciai, stringendomi forte a lui. Sinceramente non mi era mai importato di meno del film che stavo guardando. L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era a quanto fosse fantastico stare lì con lui.


NOTE DELL'AUTRICE:

Grazie per aver letto fin qua!

Cosa ne pensate?

A lunedì ❤

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