LA SERATA DEI GIOCHI (SECONDA PARTE)

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ROSEMARY

Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco che in un anno di conversazione.

(Platone) 

La sala era scarsamente illuminata e la musica era tanto forte da far vibrare il pavimento. La pista da ballo era vuota, in compenso c'erano persone un po' ovunque, tutte parevano intente a giocare a qualcosa. Qualcuno stava trangugiando shot ogni volta che una canzone finiva. Una ragazza pareva svenuta su un divanetto rosso. Una pianta d'appartamento era caduta e la terra, uscita dal vaso, sporcava il pavimento. Mi sentivo terribilmente fuori luogo.

-Quello è un gioco molto comune- mi sussurrò Abigail, la voce da esperta, indicando un ragazzo che beveva direttamente da una pinta di birra e gli amici intorno a lui che parevano cronometrare il tempo che ci metteva.

-Praticamente si beve fino al coma etilico?- chiesi sarcastica.

-Oh, non fare così- mi sorrise –dai, dovremo abituarci a queste feste-

-Certo, prima o poi- fino a quando il suo amore per Sam non fosse finito...in fondo alla fine non si lasciava sempre? Mi pentii di quel pensiero.

Tyler ci venne incontro, sempre simile a un vampiro. –Buonasera, ragazze, che ne pensate della Serata dei Giochi?-

-Io la chiamerei la serata degli ubriaconi- mormorai.

-Rosemy, Rosemy- esclamò Tyler ridacchiando –sei proprio una brava ragazza- sorrise, pareva particolarmente allegro quella sera –Sam ci aspetta nell'altra stanza, se vi va bene parteciperemo a una sessione di Obbligo o Verità-

Lo sguardo di Abby s'illuminò. –Davvero? Non vedo l'ora-

E da quando le piaceva giocare a Obbligo o Verità?

-Vai pure-

Abigail ci precedette così restammo solo io e Tyler. Perché mi aveva lasciata sola con lui? Il mio cuore accelerò i battiti. –Sono felice che tu abbia accettato il mio invito- disse lui, in un sussurro molto sensuale.

Mi strinsi nelle spalle, temendo che la voce mi avrebbe tradita. Dovevo ripetergli che era meglio se non avessimo più parlato del bacio? Oppure era meglio non dire proprio nulla? Mi sforzai di sembra indifferente anche se era impossibile, perché io a quel bacio continuavo a pensare. In quel momento qualcuno passò con una pistola ad acqua, sparando ovunque... no, quella non era acqua. Tyler mi spinse da parte, facendomi voltare e mettendosi tra me e il resto della festa.

-Attenta, se non vuoi farti un bagno nell'alcol- mi sussurrò, la sua bocca contro il mio orecchio, le braccia intorno alla mia vita.

-Cosa?- esclamai sorpresa.

-Pistole ad alcol, originali, le ho ordinate su internet- spiegò, con voce soddisfatta.

Mi sfuggì una risata. –Sei incredibile-

-Ho molta fantasia, non a caso mi trovo a capo della migliore confraternita del campus-

Sorrisi. –Megalomane-

-Forse... comunque se vuoi salire da me ho altre cose particolari da mostrarti... diciamo che ho fantasia in molti campi- e mi strinse di più a sé, tanto che mi ritrovai appoggiata al suo petto.

Mi sentii avvampare e ripensai al bacio. –No, grazie-

-Immaginavo che avresti risposto così- mi fece l'occhiolino.

Oh, era sempre il solito!

-Su, andiamo, non vorremmo far aspettare quei disgraziati- mi prese delicatamente per il braccio, una stretta che mi fece sentire stranamente protetta.

Arrivammo nell'altra stanza il cui arredamento era molto simile a quello dell'altra sala. C'erano dei divanetti rossi e Abigail e Sam stavano amoreggiando senza ritegno su uno di essi. Notai lo sguardo furente di Tyler. Nella stanza c'erano altri due ragazzi, quasi sicuramente membri della confraternita visto che avevano lo stesso anello di Tyler e Sam, e una ragazza dai capelli rosa, con un piercing sul naso.

-Bene, possiamo iniziare- disse Tyler, sedendosi su uno dei divanetti. Non sapendo dove mettermi mi accomodai vicino a lui.

-Chi inizia?- chiese la ragazza dai capelli rosa, uno strano sorriso che le piegava le labbra.

-Io direi uno dei piccioncini... Abby, perché non cominci tu?- chiese gentilmente Tyler. La cosa prometteva male.

-Certo- esclamò Abigail, emozionata.

-Ottimo, obbligo o verità?-

-Voglio essere sincera... verità-

-Chi vuole porre la domanda?- chiese Tyler e notai che guardava uno dei ragazzi della confraternita, un tipo robusto dall'aria familiare. Sì, avevamo frequentato un corso insieme.

-Io- disse subito il ragazzo, rispondendo allo sguardo di Tyler... quei due avevano in mente qualcosa.

-Ottimo, Dick, che ne dici?-

-Con quanti uomini sei stata prima di Sam?-

La domanda fu fatta con tono brusco e all'improvviso parve calare un silenzio surreale, nonostante nella stanza vicina ci fosse la musica altissima e in molti urlassero.

Abigail era diventata pallidissima ed era in palese difficoltà. Aveva detto la verità a Sam? C'era stato un periodo in cui Abby era stata parecchio libertina, corrispondeva al periodo in cui ci eravamo trasferite all'università. Le prove di quelle sue follie erano state tolte dai social, se si può veramente eliminare ogni prova ai giorni nostri, ma non dubitavo che al campus ci fosse qualche voce al riguardo.

-Dick, perché le fai una simile domanda?- intervenne Sam, furente.

-Sammy- s'intromise Tyler –è solo un gioco-

-Tre- fu la veloce risposta di Abby, senza riuscire a controllare il tic all'occhio.

-Vedi, non era così difficile- disse Tyler soddisfatto –e ora passiamo alla nostra Rosemy- parve quasi pronunciare il mio nome con voce più morbida e mi sorrise –obbligo o verità?-

-Sono scomode entrambe- mormorai.

-Prometto che sarò un vero galantuomo...cosa scegli?- lo sguardo gli lampeggiava e pareva quasi un predatore.

-Verità- immaginavo che se avessi scelto obbligo le cose si sarebbero messe molto male.

-Chi ti piace di più in questa stanza?-

Mi sentii rabbrividire. Una domanda molto scomoda.

-Su, non è difficile e nessuno qui si offende...chi ti fa battere il cuore, Rosemy? Chi non ti fa dormire la notte?- si avvicinò e potei inspirare il suo profumo, potei sentire il calore del suo corpo, la sua voce che pareva ipnotizzare, quel suo accento che la rendeva ancora più particolare, solo sua, così sensuale, una voce che incatena, che ti entra nel sangue –Avrei potuto farti una domanda peggiore, devi solo dire chi ti piace- e il suo sguardo ardente pareva un invito: scegli me, fai il mio nome e sarai mia per sempre...perduta per sempre.

-Dick- mormorai.

Il ragazzo sgranò gli occhi e mi sorrise. –Grazie...Rosemy, anche tu sei molto bella-

-Grazie a te- sussurrai, la gola secca, tremendamente in imbarazzo.

-Non ti montare la testa, Dick- esclamò Tyler, tirandosi indietro, pareva all'improvviso essersi incupito, rabbuiato, raffreddato –le donne sono volubili- sbuffò –Pamela, tocca a te-

La ragazza dai capelli rosa sorrise e si leccò le labbra. –Obbligo...stupiscimi-

-Ti stupirà Adam-

L'altro ragazzo della confraternita, magrolino e con i capelli pieni di gel, sorrise. –Bacia Sam...un vero bacio...con la lingua-

-Bene- Pamela balzò in piedi, simile a una gatta.

-Eh no- intervenne Abby –tu non tocchi il mio ragazzo-

-Abigail, non puoi intrometterti in un gioco- disse Tyler, sorridente.

-In effetti è solo un gioco- disse Sam.

-Già, bellina, fatti da parte- e Pamela, senza attendere altro, si buttò a cavalcioni su Sam. Gli passò sensualmente una mano tra i capelli e lo baciò...un bacio vero, mentre si strusciava contro di lui, sotto lo sguardo furioso di Abigail...quello pareva molto più di un bacio.

Abby balzò in piedi e, in lacrime, corse via. Mi alzai anch'io e la rincorsi, sollevando il vestito per non inciampare. L'ultima cosa che sentii prima di lasciare la stanza fu la risata soddisfatta di Tyler.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti! Cosa ne pensate di questo capitolo?

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