OSCURE SCOPERTE

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ROSEMARY

Amami o odiami, entrambi sono in mio favore.

Se mi ami sarò sempre nel tuo cuore.

Se mi odi sarò sempre nella tua mente.

(William Shakespeare)


Uscii dal bar il più rapidamente possibile, prendendo anche una storta, ma non potevo permettere che lui vedesse le mie lacrime. Com'ero stata sciocca! Perché avevo fatto tutta quella scenata? I miei genitori sarebbero inorriditi se lo avessero saputo e mio fratello avrebbe riso, sostenendo che finalmente stavo diventando anch'io una ribelle. Mi accasciai sulla prima panchina che trovai e tirai fuori dalla borsa un fazzoletto che macchiai di lacrime e mascara... l'essenza di ogni amore infelice. E poi come si era permesso di criticare il mio vestito? E pensare che ci avevo messo quasi un'ora a scegliere l'abito adatto... che sciocca che ero stata! Tutto quel tempo davanti allo specchio a controllarmi, a truccarmi... singhiozzai. Presi lo specchietto che portavo sempre con me e, sistematami, mi diressi verso la consorellanza. Non vedevo l'ora di chiudermi in stanza e mettermi a scrivere per esorcizzare tutte quelle sensazioni che mi avevano invaso.

-Ehilà, sorella- mi salutò Jill, una consorella dai capelli rossi, mentre entravo nell'ingresso della consorellanza -dove sei stata di bello?- era sdraiata sul divano bianco nel salottino accanto alla cucina.

-Ho fatto una passeggiata- mentii, stando attenta che non vedesse che avevo pianto.

-Io sono stanchissima, dopo la festa di ieri sera- sbadiglio -è vero quello che si dice in giro?- chiese con tono cospiratorio.

-Cosa?- esclamai, sorpresa.

-Che tra te e Tyler ci sia qualcosa-

-Cosa?- urlai.

-Margaret mi ha detto che ieri sera vi ha visti parlare- si tirò un po' su per guardarmi meglio, lo sguardo fisso su di me.

-E da quando non si può parlare con un ragazzo?- e perché quel pettegolezzo mi faceva agitare tanto? Non era in fondo una cosa normale che la gente sparlasse? Non volevo neppure pensare a cosa si sarebbe detto in giro non appena la storia della mia scenata da Starbucks avesse iniziato a diffondersi.

-Su! Parliamo di Tyler von Heller, quando punta una ragazza è la fine, lui prende ciò che vuole-

-Non me- sbottai -io non sono un oggetto- e ripensai a quello che mi aveva detto... come si permetteva di insultarmi in quel modo? A dire che quel vestito, che mi era costato moltissimo e che, chissà perché, lo avevo scelto proprio per fare bella figura, non mi stava bene?

-Uscire con Tyler sarebbe un onore- esclamò Jill, lo sguardo a cuoricini... ma come faceva a essere così frivola?

-A dopo- e senza aggiungere altro andai nella camera che condividevo con Abigail. Non avevo voglia di studiare. Appoggiai la borsa sulla cassa ai piedi del letto e salutai con un gesto la mia collezione di orsacchiotti che era un po' sparsi ovunque. Afferrai il computer e mi buttai sul letto. Sinceramente non avevo voglia di scrivere, ma non sapevo cos'altro fare. Mi sentivo tremendamente triste. Lo schermo s'illuminò e, attesi qualche secondo, finché non apparve il desktop: Cenerentola in versione moderna che scappa da una discoteca e perde una scarpetta che non è decisamente di cristallo.

Stavo lavorando al mio racconto da circa un'ora, quando qualcuno bussò alla porta. -Avanti-

-Permesso- disse Jill, entrando. Teneva in mano una rosa e una busta.

-Oh, chi è il fortunato?- chiesi, spostandomi per farla sedere sul lato del letto.

-Tu... te li manda Tyler- esclamò, facendomi l'occhiolino, mentre mi porgeva la rosa.

-Cosa?-

-Me lo potevi dire che stavate insieme, siamo sorelle, lui è molto carino, ma te lo lascio- mi fece l'occhiolino -e poi mi potrai presentare qualcuno dei suoi fighissimi amici- esclamò buttando indietro i capelli rossi.

-Si vuole solo far perdonare- presi la rosa e la busta, quindi me le misi accanto.

-Oh, interessante- accavallò le gambe -sai io non ho mai creduto a quella storia-

-Quale storia?-

-Lo scandalo Tyler, non dirmi che non ne sai nulla?-

Scossi la testa.

-L'anno scorso, ma dove vivi?-

-Nei libri-

Jill scoppiò a ridere, credendo che fosse una battuta... in effetti faceva ridere e anche un po' piangere. -In pratica Tyler e un suo amico furono le ultime persone viste insieme a una ragazza che poi scomparve nel nulla- spiegò, abbassando la voce -un vero mistero, anche perché nella casa del suo amico, che era il fidanzato della ragazza, furono trovate delle tracce di sangue, nulla però di abbastanza abbondante per poterlo accusare di omicidio-

Ci misi alcuni secondi a comprendere a pieno la portata di quella notizia. Non avevo mai visto Tyler come un potenziale omicida. Certo era uno sbruffone, un buffone, un balordo, un donnaiolo, ma un assassino? No, doveva esserci un errore.

-E poi non fu mai trovato il cadavere, come si dice in giurisprudenza: niente cadavere niente reato, o qualcosa del genere- si alzò e si strinse nelle spalle -te l'ho già detto, io non ci credo... un ragazzo come lui-

-E chi era l'amico?- domandai, mentre un oscuro presentimento si faceva strada in me.

-Oh, un certo Sam mi sembra-

Mi sentii gelare il sangue nelle vene. -Sam?- ripetei.

-Sì, sinceramente su di lui ho qualche dubbio, in fondo quella povera ragazza deve essere pur finita in qualche modo- sospirò -una storia che mette i brividi, comunque ora ti lascio da sola e in bocca al lupo con Tyler- uscì.

Restai a fissare lo schermo del computer, cercando di mettere insieme i pezzi, poi aprii il browser e iniziai a fare delle ricerche.

Scoprii che ciò che mi aveva detto Jill era vero: Sam e Tyler erano stati davvero indagati per il presunto omicidio di Jessica Smith, la fidanzata del primo. I tre si erano allontanati insieme da una festa della confraternita alle dieci di sera e si erano recati a casa di Sam che dista meno di un'ora dal campus. Lì avevano bevuto qualcosa, quindi Jessica se n'era andata mentre Sam e Tyler erano tornati alla confraternita. I genitori di Jessica avevano detto che non era mai arrivata a casa. Il mattino seguente erano cominciate le ricerche. Avevano subito interrogato Sam e Tyler, quindi la casa del primo era stata messa a soqquadro nel tentativo di trovare delle prove. Era lì che si era scoperto un coltello con delle tracce di sangue, corrispondenti a quello di Jessica, e delle altre macchie per terra, poco distante. Non erano molte e l'avvocato di Sam aveva subito sostenuto che Jessica si era tagliata mentre cucinava solo un paio di giorni prima dell'accaduto. Non c'erano altre prove, anche il rapporto tra i due sembrava ottimo e così le accuse erano cadute.

Mi ritrovai sul profilo Instagram di un'amica di Jessica in cui c'era una foto della ragazza, i lunghi capelli biondi al vento, gli occhiali da sole, il rossetto rosso. Una giornata come tante. Feci scorrere la pagina. C'era un messaggio: Jessi, torna da noi, ci manchi. Come se potesse leggere quel post... chiusi il computer, non riuscendo a leggere altro e pensando a come mi sarei sentita se Abby fosse sparita.

Inspirai a fondo. Quindi Abby, la mia più cara amica, era insieme a un potenziale omicida. Uno scricchiolio mi fece sobbalzare. Abigail era di ritorno? Mi alzai in piedi, andai alla porta, guardai fuori, ma non c'era nessuno. Scossi la testa e cercai di scacciare il pensiero dei fantasmi, quindi tornai a sedermi sul letto. Afferrai il cellulare e feci partire la chiamata, ma mi rispose subito la segreteria.

-Ehilà, sapete chi sono e cosa fare- esclamò la voce di Abby che nella registrazione pareva ancora più squillante di quanto già non fosse nella realtà.

-Ciao, sono Rosemary, richiamami- e riattaccai. Dovevo stare tranquilla, in fondo non era mai stato condannato, per cui probabilmente non era colpevole... o forse era solo molto fortunato.

Appoggiai il cellulare sul comodino e il mio sguardo cadde sulla rosa. La presi tra le mani. Era bellissima. Inspirai il suo dolce profumo. Dopo una breve esitazione presi la busta e l'aprii. C'erano un biglietto e i soldi che avevo lasciato sul tavolo.

Te l'avevo detto che avrei offerto io... e scusami.

Non c'era la firma, come se non potessi non sapere chi fosse. Presuntuoso. Eppure non potei fare a meno di osservare la rosa e sorridere e mi sentii un po' meno preoccupata per Abigail.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti e grazie per aver letto fin qua!

In questo capitolo ho iniziato ad accennare al mistero riguardante la precedente fidanzata di Sam. Cosa ne pensate?

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