TI PRESENTO HUMBERT

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ROSEMARY

Forse sono le nostre imperfezioni che ci rendono così perfetti l'uno per l'altra.

(Jane Austen) 

Le labbra di Tyler si posarono inaspettatamente sulle mie. Fui percorsa da un leggero brivido. Chiusi gli occhi. Lasciai che Tyler mi stringesse a sé, un braccio intorno alla vita, l'altro alle spalle. Gli cinsi il collo, mentre il bacio si faceva più violento. Fui colta da una dolce vertigine mentre i suoi denti si stringevano delicatamente sulle mie labbra.  Mi attirò a sè e mi ritrovai seduta su di lui, la schiena premuta contro il volante. La sua bocca scese lungo il mio collo. Buttai indietro la testa, accecata dalla voglia di sentire il tocco delle sue labbra su di me. Il cuore mi batteva così forte da temere che esplodesse. Mi accarezzò dolcemente le palpebre chiuse, la guancia, le labbra socchiuse.

Tyler premette ancora di più il suo corpo contro il mio, strappandomi un gemito. Un attimo dopo sentii il rumore del clacson. Sobbalzammo entrambi.

-Hai fatto suonare il clacson- esclamò Tyler, ridendo.

Soffocai le sue risate con un bacio. Lui mi morse delicatamente le labbra per qualche secondo.

-Si va in scena- mi sussurrò, infine, staccandosi da me e fissandomi con il suo sguardo grigio.

-Già- mormorai e lasciai che mi facesse sedere nuovamente sul mio sedile.

Tyler uscì dall'auto, fece il giro e mi aprì la portiera. Scesi, il cuore in gola, la borsetta in una mano, le labbra ancora formicolanti per il bacio che ci eravamo scambiati. Un bacio infuocato. Il garage era grande e vicino alla macchina di Tyler ce n'era un'altra: una decappottabile rosso fuoco.

-La macchina del mio fratellino- disse Tyler, uno strano sorriso sulle labbra.

-Avete gusti simili- mormorai.

-Per niente, la mia è più bella- esclamò, chiudendo la portiera.

-Certo, certo- mi aggrappai al suo braccio e gli tirai indietro i capelli dalla fronte –siete molto competitivi voi due?-

-Non puoi neppure immaginare quanto-

-Credo che lo scoprirò presto- dissi.

-Troppo presto- mi baciò sulla fronte –dobbiamo andare-

M'incamminai con Tyler al mio fianco. Uscimmo dal garage. La villa si ergeva in tutta la sua magnificenza, con dei grandi balconi al piano superiore e delle enormi vetrate all'inferiore.

-Mio padre la chiama il suo piccolo orgoglio- borbottò Tyler.

Dopo poco vidi un ragazzo venirci incontro. Alto, di bell'aspetto, con i capelli biondi e il passo sicuro. Indossava un completo scuro ed elegante, anche se un po' demodé, con sotto una camicia rossa. Mi ci volle solo un attimo per capire che si trattava del fratello di Tyler, avevano lo stesso modo di fare. Dolcemente appoggiai la mano sul suo braccio, per fargli sentire la mia presenza.

-Fratellino- esordì il nuovo arrivato, fermandosi di fronte a noi.

-Humbert- disse Tyler, freddamente.

-Come stai? E cosa ti sei fatto all'occhio?- chiese, con un tono quasi provocatorio.

-Nulla che ti riguardi- disse Tyler. Il livido dovuto alla rissa del giorno precedente era ancora visibile nonostante i miei tentativi di mascherarlo con un po' di fondotinta.

-E soprattutto chi è questa bella donzella che cammina al tuo fianco?- fece un inchino e mi sorrise –Echanté- allora era proprio di famiglia –Sono il fratello di Tyler, Humbert- si presentò –tu sei la sua ragazza?-

Annuii. -Sono Rosemary-

Humbert mi fece un abbastanza prevedibile baciamano e fu allora che lo vidi: un braccialetto intrecciato con un teschio al centro. Non era certo il tipo di abbigliamento con cui portare quel tipo di bracciale e Humbert mi sembrava un tipo attento al suo modo di vestire. Era un'anomalia. Ed ero certa di aver già visto da qualche parte quel braccialetto.

-Molto bella, complimenti Tyler, questa tra tutte quelle che hai portato è certamente la più bella- disse, sorridendo.

-Grazie, Humbert, ti pregherei di stare al tuo posto- disse, cingendomi la vita con un braccio –lei è mia, chiaro?-

-Chiarissimo- mi strizzò l'occhio –comunque papà ti vuole vedere subito nel suo studio... da solo... ha detto che spetta a me fare gli onori di casa-

Sentii Tyler irrigidirsi.

-Non avrai paura, eh?- lo provocò il fratello.

Quel giochetto mi fece innervosire. –Non preoccuparti, Tyler, vai pure- dissi, abbracciandolo –ti aspetterò qua- gli sussurrai all'orecchio, mentre sentivo il mio cuore battere più forte ora che ero così stretta a lui. Una bellissima sensazione.

-Va bene- mi baciò sulla guancia, poi parve ripensarci, mi attirò a sé e mi baciò sulle labbra. Chiusi gli occhi e mi godetti la sensazione avvolgente di quel bacio. –Ci metterò pochissimo- disse quando si staccò, baciandomi sulla fronte.

-Ti aspetto- gli sussurrai, non riuscendo a non accarezzargli il viso.

Tyler mi baciò il palmo della mano, quindi s'incamminò lungo il giardino.

-Sembrate proprio molto innamorati- commentò Humbert.

-Non dovremmo?- gli chiesi.

-Certo, solo che non ho mai visto mio fratello baciare una ragazza in quel modo, o meglio, l'ho visto farlo solo moltissimo tempo fa-

Moltissimo tempo fa? Era una provocazione? Oppure c'era stata un'altra? Ma che sciocca che ero, Tyler aveva avuto sicuramente molte ragazze. La cosa che mi aveva infastidita era il fatto che Humbert avesse lasciato intendere che Tyler era stato innamorato di un'altra prima di me.

-Allora, carissima- continuò Humbert –siamo rimasti soli- sorrise –cosa studi di bello?-

-Psicologia-

-Oh, c'è proprio bisogno di una psicologa qua, in giro si dice che la nostra famiglia sia parecchio eccentrica- esclamò. Aveva lo stesso accento di Tyler, ma su di lui sembrava meno affascinante e più ironico.

-Ed è vero?- chiesi, sforzandomi di sorridere. Non riuscivo proprio a provare simpatia per Humbert.

-Lo dirai tu dopo-

-Va bene- acconsentii.

Mi sorrise. –Stai da molto con mio fratello?-

-Non molto- dissi, non sapendo cos'altro rispondere.

-Oh, allora sei una delle sue ultime conquiste-

-Cosa?-

- In Italia seicentoquaranta;

In Alemagna duecento e trentuna;

Cento in Francia, in Turchia novantuna;

Ma in Ispagna son già mille e tre- recitò.

-Il Don Giovanni di Mozart, il catalogo delle donne- mormorai.

-Wow, sei la più intelligente che ha portato qua finora-

Quel ragazzo non mi piaceva... beh, era il fratello di Tyler, normale che non mi fosse subito simpatico, nemmeno Tyler all'inizio mi era sembrato simpatico.

-Ma che scortese che sono! Vieni, ti offro qualcosa da bere- disse Humbert -vuoi uno spritz?-

-Non mi piacciono gli alcolici-

-Allora qualcosa di non alcolico- decise, incamminandosi.

-Va bene- e lo seguii.

C'erano altre persone in giardino e tutti si voltarono a guardarmi. Notai gli sguardi indiscreti, i sussurri scambiati, i sorrisetti sardonici. Un uomo sussurrò a un gruppetto che non smetteva di fissarmi:

-Questa è la nuova-

Inspirai a fondo sentendomi molto fuori luogo. Una parte di me avrebbe solo voluto voltarsi e correre via. Ma come avevo potuto accettare una cosa simile?

-Aspettami qua- disse Humbert.

Lo attesi, sentendomi stranamente abbandonata, il cuore in gola, lo sguardo di tutti puntato su di me. Quando tornò aveva in mano un bicchiere. –Grazie- lo presi e finsi di sorseggiare. La verità era che non avevo sete, ma non volevo sembrare scortese.

-Chi è questa bella ragazza?- chiese una donna bionda, alta e sorridente, venendoci incontro. Indossava un lungo abito grigio, molto elegante.

-La nuova fiamma di Tyler, zia- fu la risposta di Humbert.

La donna mi porse la mano. –Lieta di conoscerti, cara, sono Karol, la zia di Tyler-

-Io sono Rosemary- dissi, stringendole la mano, fresca e morbida, dalle unghie smaltate con cura.

-Come sei bella, cara!- esclamò con dolcezza.

-Grazie- risposi, arrossendo.

Il viso della donna era bello e la sua espressione era aperta e sorridente. –Sono felice che Tyler ti abbia portata, quel ragazzo è così riservato, vi frequentate da molto?-

-In realtà no, comunque sono felice di essere qua- mentii.

-Vedrai che ti divertirai, mio fratello ha uno spirito giovanile, le sue feste sono sempre molto belle e divertenti-

-Oh, papà ha lo spirito giovane- intervenne Humbert, vagamente contrariato dall'intromissione della zia.

-Da giovane era proprio come Tyler, ma oggi sembra che non se lo ricordi più- disse la donna, sempre sorridendomi.

-Davvero?- chiesi, fingendomi sorpresa e interessata.

-Veramente, credo che quei due siano fatti della stessa pasta, per questo continuano a litigare-

E come a confermare quello che stava dicendo sentimmo delle urla dall'interno della casa.

-Siamo alle solite- commentò Humbert, dirigendosi verso la casa.

Rapida lo seguii e fu allora che mi venne in mente dove avevo visto quel bracciale: era lo stesso che aveva Jessica in una delle foto del suo profilo. M'irrigidii un attimo, poi continuai a camminare come se nulla fosse. Possibile che Humbert e Jessica si conoscessero? E se si conoscevano perché Jessica gli aveva dato il suo bracciale? C'era forse qualcosa tra i due? Forse il ragazzo con cui Jessica si vedeva non era del campus, forse era semplicemente il fratello di uno dei ragazzi del campus. Forse era Humbert.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!

Finalmente conoscete il fratello di Tyler. Cosa ne pensate?

Nel capitolo di lunedì sarà presentato il padre di Tyler.

Nei prossimi giorni pubblico lo speciale Natale.

A presto ❤

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