TRA BALLI E BACI

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ROSEMARY

L'amore è uno frammento mortale di immortalità.

(Fernando Pessoa) 


Il locale era pieno di gente e il colore predominante era il rosso. Non ero abituata a recarmi in posti simili, normalmente andavo a ballare raramente e sempre in compagnia di Abigail o di qualche familiare. Avevo scelto un lungo abito bianco con lo spacco che ora mi sembrava fuori luogo. Tyler, al mio fianco, sembrava pienamente a suo agio, ma lui sarebbe stato a suo agio ovunque, perfino sulla luna.

-Vuoi qualcosa da bere?- mi chiese, sfiorandomi l'orecchio con le labbra. Indossava una delle sue camicie bordeaux.

-Qualcosa di analcolico e possibilmente non piccante- gli risposi sarcastica.

Gli sfuggì una risata. –Va bene, siediti a uno dei tavolini, vado a prendere qualcosa per entrambi- disse, poi parve ripensarci –aspetta- mi accompagnò al tavolino, facendo strada tra i ballerini, e mi tirò indietro la sedia, permettendomi così di sedermi. Mi sentii arrossire. Era sempre così premuroso con me. –Aspettami qua- disse, piegandosi in avanti e stampandomi un bacio sull'angolo della bocca

-Okay- lo guardai allontanarsi. Lui si sedette al bancone, dove restò alcuni minuti, quindi tornò con due bicchieri. Notai che entrambi erano ancora pieni. Si sedette di fronte a me e posò il mio sul tavolino.

-Serata movimentata- commentai, non sapendo cosa dire.

-Già- si guardò attorno con attenzione, come se volesse studiare tutti i presenti.

-Non bevi- notai.

Lui restò un attimo immobile, poi mi sorrise. –Touché, lo ammetto, non mi piace bere, ma se vuoi essere il galletto del campus bisogna farlo-

-Così bevi solo qualche sorso- mormorai.

-Sei molto perspicace-

Annuii, sorseggiando la mia bevanda analcolica.

-Mi piace osservare, guarda quella coppia per esempio, ballano in modo così vistoso, eppure non si guardano neppure in faccia... ce ne sono tanti così al campus, Coppie Finte, le chiamo così, stanno insieme giusto perché non sopportano l'idea di stare da soli, poi un giorno uno dei due incontrerà un altro e si lasceranno... potrebbero passare anni- e qualcosa passò nel suo sguardo -a volte penso che... no, nulla-

-Cosa?- lo incalzai, il cuore in gola.

-Ogni tanto penso che Jessi e Sam fossero una coppia così- mormorò, evitando il mio sguardo.

-Ho sempre creduto che Jessica e Sam fossero una bella coppia, perlomeno all'inizio-

-Sì, solo che alcune volte mi sembravano finti- si strinse nelle spalle -era solo una sensazione- sospirò -eravamo più un trio, io e loro due- s'interuppe prima di aggiungere -ma loro due passavano poco tempo insieme da soli-

Soppesai il significato di quelle parole. Sam e Jessica forse erano sempre stati una coppia finta, forse stavano insieme solo per gioco.

-Mi ricordano un po' quella coppia- mormorò Tyler.

Riposi nuovamente l'attenzione sulla coppia. La ragazza era alta con i capelli a caschetto scuri. Il fidanzato aveva i capelli corti e rossi. Gli fissai. Probabilmente Tyler aveva ragione. –La ragazza seduta là dietro- mormorai, notando una giovane bionda accomodata con le gambe accavallate su un divano –secondo me punta lui-

-Oh, un punto per te! Sì, a lei piace lui... e lui lo sa, risponde agli sguardi-

-Ora sono proprio curiosa di vedere come finirà-

-La fidanzata se n'è accorta... finirà male-

Osservammo la coppia che discuteva, quindi i due se ne andarono. Scoppiammo a ridere entrambi. Era come quando lo aveva fatto al ristorante delle bambole. Ormai era diventato il nostro gioco.

-Adoro questo gioco- ammisi.

-Oh, è fantastico, ci giocherei sempre- appoggiò il bicchiere.

-Stavo pensando a Jessica- ammisi, mentre nella mia mente si creava l'immagine di Sam e Jessica che litigavano.

-Non sarai rimasta sorpresa perché ti ho detto che lei e Sam sembravano una coppia finta?- chiese divertito.

-Forse solo un po'- sospirai -forse anche lui e Abby sono una coppia finta-

Tyler parve pensarci un attimo. -Non penso- disse infine -forse è questa la cosa che m'infastidisce, loro sono una coppia e io sono escluso- e sentii una nota di dolore nella sua voce, un dolore che comprendevo.

-Tu non sei escluso- dissi -ci sono io-

-Hai ragione... e poi noi due non abbiamo di certo nulla da invidiare a quei due- esclamò, sorridendo.

Gli sorrisi. Sì, Abby e Sam potevano anche essere una coppia, ma io e Tyler eravamo... qualcosa, forse non ancora una coppia, ma qualcosa lo eravamo. Ed eravamo veri. Mi morsi le labbra e mi venne in mente un sospetto che avevo sempre avuto su Abby. Scacciai il pensiero, era troppo doloroso e poi era passato tantissimo tempo.

-Chissà se Jessica è ancora viva- sussurrai.

Tyler aggrottò la fronte. -Non è detto che il corpo trovato sia di Jessica, non sono ancora arrivati i risultati del DNA-

-Lo so, ma continuo a pensarci- la verità era che avevo una curiosità morbosa per Jessica. Chi era quella ragazza? Com'era la sua vita? Cosa rappresentava per Tyler? Quest'ultimo pensiero iniziava a ossessionarmi. Avevo notato che il suo sguardo cambiava quando si parlava di lei.

-Non pensarci più- mi sorrise  –che ne dici di ballare ora?-

-Va bene- esclamai.

Ci alzammo e andammo in un angolo della pista, dove non c'era molta gente. Ballare mi aveva sempre imbarazzata un po'. Tyler pareva invece a suo agio.

-Rilassati- mi sussurrò, avvicinandosi pericolosamente –fingi che ci siamo solo noi due-

Gli sorrisi e mi mossi, cercando di sembrare il più naturale possibile.

-Sei bravissima- m'incoraggiò lui.

-Adulatore- lo provocai.

-Esagerata- mi si avvicinò un po' di più. Era così vicino che per poco non ci toccammo. –Lo sai cosa diceva Shaw del ballo? Che è l'espressione verticale di un desiderio orizzontale-

Lo fissai a bocca aperta, chiedendomi come avesse avuto l'ardire di fare una simile allusione, poi risi. –Sei uno sbruffone, credo che non mi farai mai cambiare idea al riguardo-

-E io non voglio che tu la cambi- mi sorrise –ho sempre pensato che le persone a cui teniamo ci debbano accettare come siamo, balordi, bugiardi, sbruffoni, non importa, se ci amano, beh, non devono voler cambiare nulla di noi- sospirò –e poi io non vorrei che tu cambiassi-

-Stai dicendo che tieni a me?- gli chiesi, mettendomi sulle punte per poterglielo sussurrare all'orecchio.

Tyler mi fissò con il suo profondo sguardo grigio e compresi che non avrei mai avuto una risposta a quella domanda.

-Lo prenderò come un sì- dissi, provocatoriamente.

-Prendilo come vuoi- mi sorrise e mi cinse la vita con un braccio. Lasciai che mi attirasse a sé, sperando in cuor mio che mi baciasse. Mi fissò per un lungo istante, durante il quale attesi, la bocca leggermente schiusa. Intorno a noi tutti ballavano come se nulla fosse. Lui si piegò in avanti e si fermò a un centimetro dalle mie labbra. Gli cinsi il collo con le braccia e accarezzai delicatamente la sua nuca. –Che ne dici se andiamo a sederci un attimo sui divanetti?- mi chiese.

Il cuore aumentò i battiti. –Perché no?-

Tyler mi prese per mano e mi condusse tra i ballerini. Lo seguii fino a un divano separato da un separé dal resto della sala. Di fronte a esso si trovava un tavolino e vicino c'era una pianta finta.

-Sembra un po' la tua confraternita- mormorai.

-Effettivamente mi sono ispirato a questo locale per arredarla- disse fermandosi. Si voltò e mi attirò bruscamente a sé. Mi appoggiai alle sue spalle. Con delicatezza mi tirò indietro i capelli. –Sei così bella stasera- mormorò al mio orecchio, prima di baciarlo. Chiusi gli occhi, rendendomi conto che improvvisamente la musica e tutto il resto del mondo erano scomparsi, c'eravamo solo noi due. –Vieni- mi portò fino al divanetto, dopo si sedette, quindi mi prese per la vita e mi fece sedere al suo fianco. –Stavo pensando che se tu domani dovrai fare la mia fidanzata, beh, dovremmo esercitarci- la sua voce era bassa, sensuale, una carezza.

-E io che pensavo che fossimo venuti qua per ballare- mormorai.

-Più tardi possiamo tornare a ballare- sussurrò, accarezzandomi il viso.

-Va bene, se hai bisogno di esercitarti ci eserciteremo- lo strinsi a me.

Lasciai che mi baciasse, lentamente. Chiusi gli occhi, abbandonandomi a quel momento. Le mani di Tyler scesero ad accarezzarmi la vita e poi le gambe, me le sollevò e le posò sulle sue, facendo aprire leggermente lo spacco dell'abito che scoprì un ginocchio.

-Così siamo ancora più vicini- mi sussurrò all'orecchio.

-Non vorrai mangiarmi, eh?- gli chiesi.

-Non in senso convenzionale- sussurrò, soffocando la mia risposta con i suoi baci. Una sua mano mi accarezzò il ginocchio e poi iniziò a salire e scendere, disegnando piccoli cerchi bollenti sulla pelle, strappandomi un debole gemito. Mi strinsi di più a lui, desiderosa di baciarlo. Iniziai ad accarezzare le sue labbra con le mie, ad esplorare con impeto la sua bocca con la mia lingua, ad arrotolare i suoi capelli tra le mie dita. Ero presa da una brama famelica, qualcosa che non faceva parte del mio carattere.

-Forse sei tu che vuoi mangiare me- mi disse quando ci staccammo.

Non gli risposi, ma ripresi a baciarlo. Lo tempestai di piccoli e teneri baci su tutto il viso, su quella pelle che pareva bruciare. Tyler mi assecondò con qualche bacetto, quasi divertito dal fatto che fossi io così desiderosa di lui. Infine mi fece sedere sulle sue ginocchia, come una bambina. Mi fermai, il cuore in gola, lottando contro la voglia di baciarlo ancora.

-Sembri una vera fidanzata- disse lui infine, un sorriso malizioso sulle labbra.

-Oh, sei tremendo- mi alzai e lo presi per mano, certa che se fossi rimasta lì non sarei più riuscita controllarmi –ora portami a ballare-

-Così? Ma non dovevamo amoreggiare ancora un po'?- chiese, fingendosi offeso.

-Assolutamente no, stasera si balla- e lo trascinai con me, verso la pista da ballo.

Lui mi prese delicatamente per i fianchi. -Quasi quasi potresti diventare veramente la mia ragazza-

Quella proposta mi fece avvampare. -Pensavo che tu non fossi il tipo da ragazza fissa-

-Lo potrei sempre diventare- e senza aspettare la mia risposta mi portò sulla pista da ballo.


NOTE DELL'AUTRICE:

Grazie a tutti per essere arrivati fin qua!

Cosa ne pensate di come sta procedendo la storia?

A presto con lo speciale Natale ❤

A lunedì con l'abituale aggiornamento ❤

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