TROPPO DIVERSI

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ROSEMARY

C'era una stella sola e limpida nel cielo colore di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati.

(Gabriel Garcia Marquez) 


Continuavo a rivedermelo davanti agli occhi, il segno rosso del rossetto di quella ragazza sull'angolo della sua bocca, come un marchio. Mi pareva quasi che mi mancasse l'aria. E poi ripensai alle parole che avevo sentito mentre scendevo le scale, prima che arrivasse quella ragazza: forse Tyler aveva ragione, forse eravamo davvero opposti... ma come poteva escludere che potesse nascere qualcosa tra di noi? E perché quelle parole mi avevano ferita così tanto? E poi dire che io non ero abbastanza bella per lui? Come se lui fosse tutta questa gran cosa!

-Quindi hai conosciuto Jasmine?- mi chiese Abigail, sorridente, sempre sdraiata nel letto –Non credi che sia simpatica? Frequenta una scuola di moda-

-Dici così solo perché esci con il fratello-

La mia amica rise e il suo sguardo chiaro scintillò. –Hai proprio ragione-esclamò -credo che sia una sciocca ragazza viziata, ma forse un giorno diventerà mia cognata-

-E Tyler potrebbe diventare tuo cognato- la provocai.

-Credi che ci sia del tenero?- aggrottò la fronte.

-Ne sono certa- sbottai e mi resi conto di averlo detto con un certo fastidio.

-Dovermelo sopportare come membro della famiglia? Non credo che ce la farei- borbottò -ma sicura di stare bene?-

-Sì, non preoccuparti, devi rimetterti-

-Sì... sei strana oggi, non è che è successo qualcosa tra te e Tyler, vero?- aggrottò le sopracciglia e mi guardò indagatrice.

-No, cosa dovrebbe essere successo?-

-Non so, ma il mio radar difficilmente sbaglia-

Ripensai alla sua mano che sfiorava la mia spalla, alla strana sensazione che mi aveva percorsa, a come mi sentivo quando stavo con lui. –Questa volta sbaglia, allora, torni con noi? Perché domani hai lezione-

-Oh, non posso certo muovermi, guarda come sono messa-disse con una smorfia -penso che resterò qua qualche giorno con Sam- sorrise, complice -io e lui... voglio giocare al medico e all'ammalata- ridacchiò e si sistemò la camicia da notte rosa antico.

-Ah, ah, ah, molto spiritosa! Tua sorella non sarà felice della tua assenza-

-Per niente, ma non m'importa- si strinse nelle spalle -da quando ho conosciuto Sam, non c'è nulla che m'importi più-

Perfetto, veramente perfetto.

-So che mi vuoi bene- disse Abigail, sorridendomi –però io sono felice e non m'importa d'altro-

-Se tu sei felice, io sono felice per te-

-Grazie- si allungò e ci abbracciammo.

-Ti mando gli appunti via Whatsapp, non puoi permetterti di restare indietro- le dissi, mentre mi avvicinavo alla porta per uscire.

-Secchiona- esclamò Abby, le labbra rosse piegate in un sorriso divertito.

Risi e feci per uscire, poi mi trattenni. -Stai attenta, Abby, promettimi che starai attenta-

Abigail mi fissò un attimo sorpresa, poi annuì l'espressione seria. -Te lo prometto anche se non c'è motivo per preoccuparsi-

Speravo che avesse ragione.

-Sicuri che non volete fermarmi per la notte?- ci chiese Sam, lo sguardo su di me -Ci sono parecchie camere degli ospiti-

-No, grazie- precedetti Tyler, anche se neppure lui sembrava volersi fermare.

-Peccato, sarà per un'altra volta allora- disse Sam.

Jasmine stava al suo fianco e continuava ad ammiccare in direzione di Tyler, ma lui pareva quasi non vederla e questo mi dava una certa soddisfazione, lo dovevo ammettere.

-Sì, magari un'altra volta- disse Tyler, prima di prendermi delicatamente per il gomito e di condurmi con sé verso la macchina. Mi aprì la portiera e io salii, quindi si accomodò anche lui e accese il motore.

-Ciao- urlò Sam.

Tyler lo salutò con un gesto della mano prima di partire.

-Sembra che Abby stia bene- disse.

-Per fortuna- dovevo affrontare il discorso Jessica? Forse era meglio di no.

Tyler annuì. -Non mi aspettavo che ci fosse Jasmine-

Sentii il battito cardiaco aumentare. Perché parlava di Jasmine? -Sembrate molto legati- mormorai.

-Oh, Jasmine è legata a ogni ragazzo- ridacchiò.

-Davvero?-

-Certo- mi fece l'occhiolino.

Annuii e poi rividi il segno rosso del rossetto di lei sul volto di lui. Perché mi faceva così male? E poi ripensai alle parole di Tyler, a ciò che si era detto con Sam e mi sentii triste e arrabbiata.

Tyler fu parecchio taciturno durante il viaggio di ritorno e sinceramente preferivo così. Quando gli avevo detto che desideravo tornare al campus lui non aveva protestato, si era limitato ad annuire. Mi chiesi se l'incontro con la sorella di Sam c'entrasse con il suo cambiamento d'umore. Quanto a fondo si conoscevano quei due? Qualcosa mi diceva che si conoscevano molto bene, troppo bene... ma alla fine ciò cosa importava a me?

-Arrivati- disse Tyler fermandosi davanti al campus.

Restai un attimo ferma, lottando contro la voglia di chiedergli più esplicitamente se tra lui e la sorella di Sam ci fosse davvero qualcosa, poi cambiai idea, in fondo non c'era motivo per cui gli facessi una simile domanda, per lui non ero nulla. –Ottimo, grazie per il passaggio- aprii la portiera-

-Aspetta- mi posò gentilmente la mano sulla spalla e io riprovai la sensazione di qualche ora prima. –Ci vediamo domani? Beh, se non hai nulla da fare conosco un localino qua vicino, è piuttosto tranquillo-

Pensai per un attimo a me e a lui, seduti su dei divanetti rossi a parlare del più e del meno, come due persone qualunque, poi scossi la testa. –No, meglio di no-

-Oh, va bene, domani riandiamo da Abigail allora-

-No, senti, è meglio se noi due non ci vediamo per un po'- e mentre lo dicevo pensavo alle sue parole e al mio timore di essere delusa di  nuovo.

-Cosa?-

Sgusciai fuori dall'auto per allontanarmi dal suo tocco. –Siamo così diversi, io ho... - m'interruppi prima di dirgli che avevo paura. Paura d'illudermi, paura di credere in qualcosa che si sarebbe rivelato falso, paura di legarmi nuovamente a qualcuno che non era capace di amarmi, paura d'innamorarmi di lui, così sbagliato... eppure... -non voglio che tu sia gentile con me solo perché il tuo migliore amico esce con la mia migliore amica e ancora meno perché tu vuoi che ti aiuti a farli lasciare, sono felici... questo mi basta- e senza attendere altro chiusi la portiera.

-Aspetta, Rosemary- urlò Tyler -io non voglio... - le sue parole si persero nell'aria mentre mi allontanavo.

Me ne andai, senza voltarmi, percorsi il tragitto tra l'ingresso del campus e la consorellanza con la borsa stretta al petto e il più rapidamente possibile. Solo quando fui in camera mia, chiusa dentro, potei concedermi un bel pianto.

NOTE DELL'AUTRICE:
Il rapporto tra Rosemary e Tyler si complica. Cosa ne pensate?

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