UN POST INQUIETANTE

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ROSEMARY

Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia. (Albert Camus) 


Buttai dentro alla valigia un altro paio di jeans e una maglietta con i volant. Continuavo a pensare a quel bacio, alle sue labbra brucianti sulle mie, alla sua stretta così forte quasi dolorosa, ma che mi aveva percorsa come un brivido, quasi fosse stato un abbraccio troppo lungo oppure troppo bramato. Mi ero sentita ardere come mai in vita mia, mi ero sentita completamente in balia di lui, avevo desiderato essere sua con una violenza tale che... che ne avevo avuta paura, tantissima paura, tanto che avevo mentito. Ma quale fidanzato se tutti al campus sapevano che ero single! E ora dovevo fare un lungo viaggio in macchina con Tyler. L'idea non mi piaceva per niente, saltare le lezioni e andare in auto con Tyler, stare con lui tutto quel tempo. Terribile! E allora perché mi sentivo così euforica? E perché una parte di me desiderava ancora essere baciata come mi aveva baciata lui? In quel modo così passionale, quasi brutale. Mi sfiorai le labbra, quasi certa che le avrei sentite diverse, che ci fosse una bruciatura, una ferita, un qualsiasi segno di ciò che era successo. Mi sfuggì un sorriso. Che sciocca! Forse però visto che andavamo a Las Vegas c'era bisogno di un vestino un po' più elegante. Mi mordicchiai le labbra e tornai a infilarmi nell'armadio. Alla fine presi un abito lungo, stretto in vita. Ottimo. Chiusi la valigia e l'appoggiai per terra. Era mezzanotte passata e io non avevo assolutamente sonno, al contrario, avevo quasi voglia di mettermi a correre per il campus. Sospirai e mi lasciai cadere sul letto. Stava per cominciare un'avventura. E avrei dovuto dire qualcosa ai miei genitori. Non pensavo proprio che l'avrebbero presa bene. Al contrario, temevo proprio che mi avrebbero impedito di andare. Non dirgli niente, allora? Non era da me. Un vero disastro, Abigail era sempre stata capace d'incasinare tutto. M'infilai nel letto, spensi la luce e tentai di dormire.

Fu una notte tormentata dagli incubi. Prima sognai Tyler, pallido e con un lungo mantello, una figura che arrivava direttamente dalle tenebre. Mi trasse a sé con determinazione e mi baciò, esattamente come mi aveva baciata qualche ora prima, poi le sue labbra scesero fino alla mia gola. La sua bocca indugiò sul mio collo, sulla mia pelle sottile, laddove avrebbe potuto sentire i battiti rapidi del mio cuore. Sfiorò delicatamente quel punto con la lingua e un attimo dopo i lunghi canini affondarono nella mia carne, mi aggrappai a lui e lanciai un urlo di doloroso piacere. Dopo sognai la grande villa di Sam, solo che nel mio sogno tutto era molto più cupo che nella realtà. Mi trovavo nel giardino e mentre camminavo lungo la strada vidi delle tracce di sangue per terra. Impronte che conducevano fino all'ingresso. Le seguii e alla fine mi ritrovai in cucina. Quando abbassai lo sguardo vidi per terra una grande macchia di sangue. Abigail era per terra, il petto aperto da uno squarcio, il sangue che usciva copioso.

Mi svegliai con un urlo. Mi misi a sedere e cercai di regolare la respirazione. Il cuore mi batteva così forte che temevo mi sarebbe uscito dal petto. La verità era che non mi fidavo di Sam, non riuscivo proprio a fidarmi di lui. Afferrai il cellulare e controllai, ma non c'era nessuna chiamata di Abby. Le lasciai un messaggio in segreteria. Non riuscendo più a dormire mi alzai e andai al computer. Mi collegai al profilo Facebook di Sam e iniziai a scorrerlo fino all'anno precedente. A un certo punto mi comparve una sua foto insieme a una ragazza bionda, con un bel sorriso e un vestitino azzurro, assomigliava molto ad Abigail in quell'occasione. La ragazza era taggata come Jessica. La fidanzata scomparsa. Cliccai ed entrai sul suo profilo, lo scorsi rapidamente quindi entrai sul suo profilo Instagram e feci scorrere le foto. Non c'era nessuna traccia dopo la sparizione... e poi vidi qualcosa d'inquietante, un post che aveva scritto un paio di settimane prima della sua scomparsa.

Io + Sam = Forever... mi ha chiesto di sposarlo! Las Vegas, stiamo arrivando!

Qualcosa mi strinse con violenza lo stomaco. Dovevamo raggiungerli il prima possibile, perché avevo una bruttissima sensazione.

-Adesso arrivi?- chiesi a Tyler, che parcheggiava pigramente l'auto di fronte a me. Indossava una camicia bordeaux  e il migliore dei suoi sorrisi. Stranamente non pareva minimamente turbato da ciò che era successo la sera precedente e questo mi rassicurò un po', sarebbe stato atroce fare un viaggio insieme se avesse iniziato a mettere il broncio.

-Ehilà, baby- saltò fuori dalla macchina senza aprire la portiera, un balzo simile a un gatto –pronta per il viaggio?-

-Dobbiamo sbrigarci- gli passai la mia valigia rosa.

-Molto bella, molto femminile- commentò lui e nel prenderla toccò casualmente le mie dita. Mi voltai per non fargli capire che quel suo contatto mi aveva bruciata -ed è anche molto pesante, cosa ci hai messo dentro?-

Mi sfuggì un sorriso. Perché non riuscivo proprio a non sorridere quando c'era lui? -Solo qualcosina-

-Sì, l'intera consorellanza- commentò.

-Molto spiritoso- esclamai.

Tyler cominciò a canticchiare, mettendo la valigia nel bagagliaio, mentre io prendevo posto sul sedile del passeggero, cercando di ignorare la sensualità della sua voce, il brivido che mi percorreva la pelle, come se invece di parlare mi accarezzasse. Ci eravamo spinti troppo oltre.

-Grazie- dissi quando Tyler salì in auto. Mi tirai indietro i capelli. Avevo mal di testa e avevo dormito malissimo.

-Partiamo- esclamò il mio compagno di viaggio, sorridendo, quindi lo vidi trafficare con dei pulsanti sul cruscotto, un attimo dopo il tettuccio si chiuse –così siamo un po' più tranquilli- e il modo in cui lo disse, beh, mi parve molto sensuale.

Annuii, chiedendomi se avrebbe ancora tentato di baciarmi. E con sorpresa mi resi conto di desiderarlo. –Senti, vorrei chiederti una cosa- ci avevo pensato tutta la sera e alla fine ero arrivata alla conclusione che dovevo parlare con lui delle mie preoccupazioni.

-Tutto quello che vuoi, dolcezza- fece partire l'auto.

-Si tratta di Jessica- e mi chiesi se fosse prudente parlargliene, se i miei sentimenti non mi stessero spingendo a fidarmi troppo di lui.

-Oh, non è stato Sam, di questo sono certo, ci conosciamo da quando eravamo bambini, Sam non sarebbe capace di fare del male neppure a un bonsai- fu la sua brusca risposta, che non fece altro che aumentare i miei dubbi.

-Lui le aveva chiesto di sposarla, voleva che andassero a Las Vegas-

-Cosa? Stai scherzando?- era evidentemente sorpreso.

-L'ho letto sul profilo di Jessica- ammisi.

Pensavo che Tyler si sarebbe arrabbiato, invece scoppiò a ridere. –Quindi anche tu spii i profili altrui-

-Ogni tanto, solo in caso di assoluta necessità- mormorai, evitando il suo sguardo riflesso nello specchietto.

-Ottimo... non siamo poi così diversi-

-Questo lo dici tu- mi sfuggì un sorriso –comunque non ti sembra strano?-

-Un po'... senti, non sapevo nulla di questa storia di Las Vegas, ma sono certo che la tua amica è al sicuro con Sam... non posso dire lo stesso del portafoglio del mio amico-

-Ehi, come ti permetti?- esclamai, irritata.

-Non offenderti, solo non mi fido di lei... anche Jessica puntava ai suoi soldi-

-Non era ricca?- chiesi sorpresa, ricordando la foto dell'enorme villa che avevo visto sul profilo di Jessica.

-Il padre ha fatto bancarotta, non aveva più nulla, ha dovuto chiedere dei soldi a Sam, molti soldi, che sono spariti nel nulla con lei-

Lo aveva derubato? Non rendeva più verosimile l'idea dell'omicidio? Sam forse si era vendicato. Oppure Jessica era scappata.

-Non succederà nulla alla tua amica, te lo prometto-

Aprii la bocca per chiedergli come potesse promettermi una cosa simile, ma poi compresi che stava cercando di rassicurarmi e per un folle attimo fui felice di essere al suo fianco e mi sentii stranamente al sicuro.


NOTE DELL'AUTRICE:

Inizia il viaggio verso Las Vegas dei nostri due protagonisti. Vi anticipo che non sarà semplice.

A breve lo speciale Halloween 🎃

A lunedì la continuazione ❤

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