Capitolo 22

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Erano passati giorni da quando Marinette ed Adrien si erano chiariti, ora erano una vera e propria coppia sia nella loro vita da super-eroi che in quella civile. Tutti erano rimasti sconvolti quando avevano saputo la notizia e, stranamente, Chloè non aveva avuto nessuna reazione esagerata.

Marinette stava ridendo per una battuta di Alya quando sentì un respiro caldo sfiorargli il collo; dei brividi le percorsero il corpo, ma sapeva benissimo chi le stava alle spalle.

-Stasera alle 20, ti vengo a prendere io, my lady- sussurrò nell'orecchio della ragazza una voce che avrebbe riconosciuto ovunque.

La corvina sorrise sentendo delle labbra soffici sfiorargli la guancia, poi come era arrivato sparì dentro la sua limousine bianca.

Alya aveva visto tutta la scena, e a stento era riuscita a contenere i suoi urletti da fangirl. Teneva la mano davanti alla bocca, rimasta aperta dallo stupore: sapeva del loro fidanzamento ma quelle scene continuavano ad essere ancora un po' surreali per lei.

Quando il biondo se ne andò la castana si riprese, guardò la sua migliore amica in modo malizioso e le diede una gomitata, alzando le sopracciglia due volte.

-Ragazza stento ancora a crederci.-

A quell'affermazione Marinette rise nervosamente; per tutti era ancora difficile capacitarsi della situazione.

In quel momento si ricordò di un piccolo particolare a cui in quei giorni non aveva per niente dato peso; sbiancò momentaneamente e si guardò intorno velocemente.

Come se le Alya le avesse letto nel pensiero le chiese: -Non lo hai ancora detto ai tuoi genitori, vero?-

Marinette annuì, arrossendo leggermente, portò una mano dietro alla nuca e sorrise imbarazzata alla sua migliore amica. -Ecco... Beh... Vedi... I-i-io dirglielo volevo, cioé v-v-volevo derglierlo, ma. Oh ci rinuncio!-

-Non mi devi delle spiegazioni, quando ti senti pronta glielo dirai-

L'espressione di Marinette cambiò in modo repentino; stava guardando la ragazza di fronte a lei e il dj che le osservava da lontano, pensando di non essere notato.

-Piuttosto, devi ancora dirmi cosa é successo tra te e Nino- Sembrava avere l'aria di chi la sa lunga sull'argomento. -Però più tardi, ora ti lascio con il tuo fidanzato!-

Prima che Alya potesse controbattere Marinette scappò via verso casa sua; la castana strinse i pugni stizzita osservando l'amica correre a più non posso verso casa, negò con la testa divertita per poi mormorare: -Non cambierà mai.-

Sentì delle braccia stringerla per la vita e abbandonò la testa contro la spalla del ragazzo che la stava abbracciando.

-Chi non cambierà mai?- chiese ingenuamente Nino.

-Lascia perdere- gli rispose Alya, prima di girarsi verso di lui e lasciargli un bacio a stampo sulle labbra.

-Dovremmo dirglielo non credi?- chiese lui guardandola dritta negli occhi.

-Si, glielo dico pomeriggio a Marinette tu pensi ad Adrien, vero?-

-Certo!- Quella risposta era carica di entusiasmo.

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Dopo la chiamata che aveva avuto con Alya tutte le sue supposizioni diventarono reali: la sua amica aveva trovato finalmente qualcuno con cui essere felice e poter stare tranquilla; se lo meritava d'altronde.

Marinette si osservò allo specchio, indossava un vestito rosso che le evidenziava le forme ma non i modo volgare, ed arrivava poco più sotto del ginocchio.

Era stranamente in anticipo, ma si sentiva abbastanza tesa, dato che quello era il suo primo appuntamento con Adrien.

-Marinette andrà tutto bene- le disse con voce rincuorante Tikki.

-E se cado da qualche scalinata mi trascino anche Adrien e ci facciamo male e lui si rompe qualcosa e lui non mi parla più e suo padre mi fa causa e io dovrò pagare così tanto da ritrovarmi sotto ad un ponte con Alan e picchiare le persone per un pezzetto di coperta e poi morirei sola perchè anche Alan nel frattempo si è stancato di parlare con me perchè ci siamo picchiati troppe volte e nessuno ci sarà al mio funerale e... e...- 

-Marinette calmati!- le urlo Tikki andandole vicino al volto -Fai come a me: respira ed inspira.- Gonfiò le guance d'aria e poi l'espirò, venendo imitata dalla ragazza.

-Grazie- disse la corvina quando finalmente si fu calmata.

-Ma poi chi è Alan?- chiese divertita il kwami.

-Non lo conosci?-

-Dovrei?- rispose l'esserino rosso in modo incerto.

-Certo! Alan è quel vecchietto che si mette vicino alla scuola a chiedere qualche spicciolo... L'ultima volta mi sono sentita in colpa e gli ho dato la mia paghetta. Non ho potuto comprare stoffe per un po' ma ne è valsa la pena.- Marinette sorrise, riuscendo a non pensare agli eventi catastrofici che sarebbero potuti accadere durante quell'appuntamento.

-Oh sì, ricordo! Se non sbaglio è quello su cui sei caduta una decina di volte mentre scendevi le scale della scuola.- Tikki scoppiò a ridere ricordando tutte le volte che la ragazza fosse scivolata addosso al signore.

-Non è divertente- borbottò Marinette offesa; gonfiò le guance come una bambina, facendo così aumentare le risate dell'esserino.

-Come mai  quella faccia?- chiese Adrien entrando nella stanza.

-Ah, che!?!- urlò la corvina ritrovandosi il ragazzo di fronte. -E t-t-tu co-come s-sei s-s-s-salito?!?!- chiese impacciata.

-Mi ha fatto salire tua madre; allora di che cosa stavate parlando?-

Marinette diventò rossissima e Tikki dovette rispondere al suo posto

-Nulla di che, una sua paranoia in cui c'è finito anche Alan.-

-Alan??? Dovrei preoccuparmi?- chiese, quasi urlando.

-Geloso eh?- commentò Plagg, uscito in quel momento dalla camicia del ragazzo.

-Gattino, dovrei fartelo conoscere... poi scegli tu se ti devi preoccupare di un vecchietto- ripose divertita Marinette, dopo essersi finalmente ripresa dall'imbarazzo. Adrien tirò un sospiro di sollievo e ricevette in risposta una risata.

-Dai andiamo, sono curiosa di sapere dove mi porterai!- disse entusiasta Marinette, afferrando la borsa con Tikki e scendendo le scale; a quell'affermazione il biondo ghignò per poi seguire la ragazza.

Prima che Marinette potesse aprire la porta per uscire Sabine spuntò da un angolo e gli sorrise amorevolmente. -Ragazzi non fate troppo tardi! E comunque potevate dirlo che vi eravate fidanzati-

Marinette e Adrien impallidirono di colpo, la corvina si mosse lentamente verso sua madre -C-c-come ha-hai fat-to a scoprirlo?- chiese titubante.

-Una madre capisce subito certe cose!- esclamò la donna per poi andarsene tranquillamente, lasciando i due ragazzi impietriti di fronte alla porta.

Il primo a riprendersi fu Adrien che prese la fidanzata per il braccio ed aprì la porta. -Ormai lo sa. Non abbiamo nemmeno dovuto fare la fatica di dirglielo-

-Lei lo sa, ma sei sicuro che anche mio padre lo sappia?- chiese Marinette spaventata.

Con quella frase Adrien sbiancò di nuovo immaginandosi lui che correva con dietro un Tom infuriato armato di baguette. Marinette scoppiò a ridere veramente divertita.

-Hai- Hai fatto u-una faccia... troppo... ahahaha B-buffa- disse tra le risate.

-La fai facile tu! Di certo tuo padre non ti potrebbe inseguire con una baguette, ma io? Lo farà di sicuro!- ripose, piagnucolando.

-Oh non è vero! O almeno credo- Marinette disse l'ultima frase con un tono più basso, ma che comunque Adrien riuscì a sentire. Subito il biondo la prese in braccio, scendendo velocemente le scale.

-Ehi, ma che stai facendo!- esclamò indispettita.

-Scappiamo siamo ancora in tempo!-

Angolo fangirl fusa

Adrien che ha paura di Tom armato di baguette... alla faccia dell'essere Chat Noir...

Mi sono divertita un mondo a scrivere questo capitolo, ma sto per cadere nella disperazione: non ho idee su come continuare una parte di questo libro!!! 

*sbatte la testa contro al muro*

Concy: credi che così ti vengano più idee?

io: SI!

*ritorna a sbattere la testa contro al muro*

*gli viene un idea*

*sviene per le troppe botte in testa*

*si risveglia*

*non si ricorda più l'idea che aveva avuto*

*piange*

GAIA

[Revisionato il 06/09/2019]

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