Capitolo 24

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Tikki si svegliò di soprassalto nel cuore della notte; sentiva una strana sensazione addosso e, quando si guardò le zampine, si accorse di star emanando una strana luce rossa.

-Cosa mi sta succedendo?- mormorò nel panico. -E cos'era quel sogno?- si chiese ancor più in agitazione. Uno scenario di distruzione e disperazione le si presentò davanti agli occhi: Parigi rasa al suolo e uno stormo di farfalle nere che svolazzava in libertà sulle ormai macerie della capitale francese. Si prese la testolina fra le zampe cercando di non pensare a quel sogno.

Qualche secondo dopo il telefono di Marinette squillò; le bastò leggere il nome del contatto per decidersi a rispondere.

-Plagg...- mormorò con un evidente preoccupazione.

-Sta succedendo anche a te?- chiese in agitazione il kwami dall'altro capo del telefono.

-Sì- rispose affranta, sentendo già il terrore farsi spazio nel suo animo. -Plagg, io... Io ho paura- continuò lasciando che delle lacrime le scendessero dai grandi occhi blu.

-Ehi, non ti preoccupare! Da quant'è che non succedeva? Duemila anni?-

-La fai facile tu! Ti ricordi che cosa é successo dopo?- Ormai il panico si era preso possesso di lei e si era lasciata andare a un pianto liberatore. I ricordi di quello che era avvenuto le tornarono com prepotenza nella mente, facendole desiderare di rimuovere dalla sua vita quella parte di memoria.

-Tikki, tranquilla. Non permetterò che succeda la stessa cosa... Loro non moriranno!- Sentiva la determinazione di Plagg dal suo tono di voce, ma non riusciva comunque a credergli: avevano già fallito una volta.

-Ma quella volta noi non siamo stati in grado di aiutarli, come pensi di poterlo fare ora?-

-Ti fidi di me?- chiese Plagg.

Dopo qualche istante di esitazione il kwami della coccinella prese un profondo respiro e poi, con sicurezza, rispose: -Mi fido di te.-

Dopo quell'affermazione la chiamata si chiuse e piano piano anche la luce che emanava Tikki iniziò ad affievolirsi.

-É successo qualcosa?- le domandò Marinette appena svegliata a causa del parlottare che aveva sentito.

Tikki si affrettò ad asciugare le lacrime, per poi girarsi verso di lei con un falso sorriso in volto.

-Tranquilla, non é successo nulla. Torna a dormire.-

La corvina annuì non del tutto convinta, girandosi poi dall'altra parte  ricadendo nei suoi dolci sogni.

"No, non la lascerò morire" pensò Tikki stringendo i pugni, mentre fissava i capelli corvini della sua portatrice.

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-Alya!- la voce melodiosa di Marinette chiamava la sua migliore amica che, al momento, era girata di spalle a parlare con Nino.

-Ehi ragazza!- salutò l'interpellata guardando verso di lei.

La corvina si affrettò a salire le scale ma, proprio sul penultimo gradino, scivolò.

-Maledizione!- urlò prima che il suo corpo si trovasse a pochi centimetri di distanza dal pavimento. Chiuse gli occhi aspettando un impatto che non arrivò mai.

-My lady, se continui a cadere così dovrò starti ancor più vicino- commentò una voce che avrebbe distinto tra mille.

-Grazie- mormorò la ragazza aprendo gli occhi e fissando quelli divertiti del proprio ragazzo.

-Solo?- chiese malizioso avvicinandosi di più al suo volto.

Marinette gli diede un veloce bacio sulle labbra prima di spostarsi e andare di nuovo incontro alla sua migliore amica.

Le ragazze, dopo essersi abbracciate, si presero sotto braccio iniziando a camminare verso l'ingresso della scuola, mentre i loro rispettivi fidanzati le fissavano da dietro chiacchierando su un nuovo gioco comprato da Adrien.

Marinette si girò di colpo verso di loro; un'espressione indecifrabile le adornava il viso.

-Hai comprato un nuovo gioco e non mi hai detto nulla?- chiese leggermente offesa.

-Ecco... I-io- Adrien cercava un aiuto nello sguardo dell'amico, ma questi si limitava a fissarlo con un espressione che sembrava dire: "Bro, é la tua ragazza, devi risolvertela da solo".

-Per farti perdonare mi ci farai giocare, vero?- chiese abbassando più volte le palbebre per far diventare i suoi occhi leggermente lucidi.
Sporse le labbra in fuori e gonfiò le guance, in un broncio carinissimo.

-E va bene.- Adrien si arrese: se c'era una cosa a cui non sapeva resistere era proprio il volto così tenero della ragazza. Lui sapeva già di doversi aspettare un pomeriggio in cui non avrebbe fatto altro che perdere, ma come avrebbe potuto a resistere a quello sguardo?

Il biondo poi si girò vero il suo migliore amico e gli sorrise malignamente. -Alya, ti devo far vedere delle foto di Nino!- esclamò con tono di sfida verso il moro.

-Oh, non vorrai mica...- mormorò con una prorompente preoccupazione Nino, sperando che il suo miglior amico non avrebbe fatto vedere alla sua fidanzata quelle fotografie compromettenti.

-Sì- rispose annuendo con vigore Adrien; il suo sguardo dava l'impressione di essere molto sadico.
Stava sfilando il telefono dalla sua tasca, pronto a prendere la suddetta immagine, quando venne bloccato da Nino.

-Ti prego quella foto no!- implorò in ginocchio Nino.

-Tu perché non mi hai aiutato?- chiese fissandolo negli occhi.

-Ok ok, non lo faccio più!- si arrese il moro issandosi in piedi quando il biondo, impietosito, riposò il cellulare in tasca.

-Ma di che foto state parlando?- chiesero in contemporanea le ragazze, girandosi verso di loro.

-Ehehe sapeste...- rispose divertito il biondo riprendendo il passo verso l'ingresso della scuola.

Le ragazze fecero spallucce, guardandosi divertite per poi seguirli all'interno della struttura.

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-É stata la giornata più noiosa della mia vita!- affermò Marinette uscendo dalla scuola; la sua postura faceva capire l'agonia che aveva provato.

I ragazzi di fianco a lei scoppiarono in una risata.

-Seriamente, avete sentito la spiegazione della Bustier?? Io non sono riuscita a seguire neppure mezza parola!-

Gli altri risero ancor più forte, ma un urlo proveniente dalla scuola li fermò.

-Ti odio!- urlò Nathaniel uscendo velocemente, superandoli; teneva i pugni stretti e andava a passo veloce.

I quattro amici si diedero un'occhiata confusa per poi tornare a guardare la scena, Marinette provò ad avvicinarsi al ragazzo ma venne bloccata da Adrien che la tenne ferma per un polso, negando con la testa.

Qualche secondo dopo Chloé smise di parlare con Sabrina e raggiunse velocemente il rosso sulle scalinate della scuola. Poi entrambi scomparvero tra le strade Parigine, lasciando confusi e sorpresi tutti i ragazzi della scuola.

-Chissà cosa sarà successo- commentò pensierosa Marinette.

Angolo ritardataria

Da oggi in poi i capitoli usciranno in torno a quest'ora (se non più tardi) per via dell'inizio della scuola.

Ancora non mi é iniziata ma mi ero dimenticata di pubblicare... Sorry 😁

Ora vi lascio che devo finire di leggere una fanfiction Nalu troppo cute😍

A giovedì

GAIA💚

P.s.

Scusate se il capitolo é un po' più corto ma non ho molto tempo per scrivere.

Avviso post revisione
Gli avvenimenti di questo capitolo riguardanti Nathaniel e Chloé erano stati inseriti per collegarsi a uno spin-off che avevo iniziato a scrivere su di loro, purtroppo col tempo ho deciso di non continuarlo e l'ho rimosso dalle mie storie. Ho comunque mantenuto la scena perché non sono sicurissima di non scrivere più quello spin-off, se troverò il tempo verrete tutti avvisati.

[Revisionato l'8/09/2019]

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