Capitolo 25

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Erano quasi arrivati alla villa di Adrien quando Marinette si fermò di colpo, ricordandosi di un piccolo dettaglio.

-Aspetta!- disse, interrompendo il ragazzo nel mezzo della strada.

-Che é successo?- chiese con preoccupazione il biondo. Si mise di fronte alla corvina, poggiandole le mani sulle spalle.

Lei deglutì mentre lo fissava negli occhi.

-T-tuo padre... Non s-sa- si fermò, cercando di calmare quella sua agitazione per parlare in modo comprensibile.

Adrien, dopo qualche istante di confusione, capì cosa volesse dire la fidanzata e sbiancò, per poi arrossire all'inverosimile ricordando una discussione fatta col padre. La prima volta che aveva osato rispondere al padre; quando aveva ammesso di essere innamorato della ragazza che ora aveva di fronte, durante quel periodo che era stata in ospedale.

-Adrien ci sei?-

La corvina gli passò la mano sul volto, gesto che lo ridestò dai ricordi.

-Che é successo?- chiese, non riuscendo a capire perché fosse arrossito.

-Oh... E-em...-

-Ora é l'umano a balbettare?- commentò Plagg.

Il kwami e la ragazza si diedero il cinque sotto lo sguardo sconvolto del ragazzo.

-Da quanto siete così affiatati voi due?- chiese indicandoli alternativamente.

Gli risposero con una risata; li guardò crucciato aspettando che finissero di ridere.

-A proposito umano, vado dentro la borsa di Mari. Tu puzzi- lo informò l'esserino nero, sgusciando via dal suo nascondiglio.

-Guarda che se puzzo é colpa tua! È Tutto quel camembert che mi devo portare dietro- rispose infuriato.

-Il camembert non puzza!! Ha un odore semplicemente fantastico, pungente al punto giusto ma delicato... -  e Plagg iniziò a fantasticare, immerso nel suo mondo di formaggio.

Adrien schiuse la bocca pronto a rispondere quando, dopo un'occhiata d'intesa con Tikki, Marinette lo spintonò; mentre il kwami nero entrò nella borsetta della ragazza.

-Ci siamo dimenticati di tuo padre! Come facciamo a dirglielo?-

-Tranquilla, facciamo con calma... E poi ancora dobbiamo dirlo al tuo di padre- l'ultima frase la disse rabbrividendo, pensando nuovamente di trovarsi a dover scappare da un Tom più che infuriato.

La corvina scosse la testa divertita per poi allacciare il suo braccio intorno a quello di Adrien e riprendere a camminare.

Nel frattempo Plagg stava conversando con Tikki riguardo al loro sogno, molto preoccupato per le condizioni emotive della sua anima gemella.

-Credi accadrà davvero?- chiese titubante l'esserino rosso.

-Dipende da loro.-

Tikki abbassò il capo afflitta, il macigno che sentiva di portare sulle spalle si fece più grande e delle lacrime le scesero dagli occhi.

Una zampina le stava accarezzando la testa dolcemente, nel tentativo di darle un po' di conforto.

-Non ce la faccio a vederti così!- disse Plagg esasperato prendendola dalla zampa per abbracciarla. -Glielo racconteremo, ok?- le bisbigliò all'orecchio.

L'esserino rosso annui per poi lasciarsi andare in un pianto disperato; i ricordi di quel sogno e di quella volta le riaffioravano, facendosi spazio con prepotenza nei suoi pensieri. Non voleva perderli, non voleva assistere di nuovo a una morte solo perché il destino aveva deciso così.

Issò la testa di scatto dalla spalla di Plagg e lo fissò negli occhi con determinazione. -Non permetteremo che il destino decida per loro!- disse tutto d'un fiato con una decisione strabiliante.

"Questa è Tikki" pensò l'esserino nero stringendo di più a sè la compagna.

Erano finalmente arrivati a villa Agreste ed ora si stavano apprestando a prendere il joystick per iniziare una partita a quel nuovo gioco, quando i due Kwami uscirono fulmini dalla borsetta di Marinette e li fissarono con sguardi decisi e braccia conserte.

-Dobbiamo parlarvi- dissero all'uniziono.

-Um... sì sì più tardi però! Ora devo stracciare Marinette- gli rispose Adrien ghignando.

-Oh, forse dovresti aspettarti tu di essere stracciato- gli rispose a tono la corvina, mettendosi a braccia conserte e avvicinando il volto a quello del fidanzato, in modo mostrargli il suo sguardo di sfida più arrogante. Il ragazzo le diede un veloce bacio in bocca lasciandola stupita e togliendole quel sorrisino che aveva; mentre lui rideva sommessamente per non scatenare l'ira della compagna.

-Non stiamo scherzando. È importante!- affermo con durezza Tikki. Marinette non l'aveva mai vista così seria e da quello capì che avessero veramente qualcosa di importante da dire, così prese il fidanzato per il braccio costringendolo a sedersi sul divano; subito dopo si mise accanto a lui e fece un cenno con la mano ai Kwami per spronarli a continuere.

Così entrambi gli esserini si sedettero sul tavolinetto da caffè.

-È ora di raccontarvi una cosa- iniziarono in sincronia; poi Plagg guardò la compagna per capire se fosse pronta e, ricevendo un assenso, si girò di nuovo verso il suo portatore mentre Tikki iniziava a raccontare la storia.

-Malik e Ara; rispettivamente portatori del miraculous del gatto nero e della coccinella oltre 4000 mila anni fa, con più precisione nell'antico Egitto- la voce del kwami della fortuna si faceva tremante e, sia Marinette sia Adrien, non poterono che spaventarsi per quell'atteggiamento.

Tikki riportò alla mente quei ricordi che tanto l'affligevano, e inconsciamente iniziò a tremare; tremava per paura che scene come quelle si potessero ripetere in quel loro presente, che sembrava essere una realtà stabile.

-Continuo io- affermò Plagg in un bisbiglio perfettamente udibile, dato il gravoso silenzio sceso nella camera. Il kwami della coccinella si riprese dai i ricordi, come se un secchio d'acqua ghiacciata le fosse stato buttato addosso; sapeva che anche per il suo compagno quel ricordo fosse doloroso, eppure si dimostrava sempre forte e pronto a incoraggiarla.


Angolo sto uscendo fuori trama!!!

Io volevo che questa storia non fosse impegnativa o cose del genere, ma alla fine io mi devo sempre complicare la vita!! Uff... vi avviso che dopo di questo ci sarà qualche capitolo con la storia di Malik e Ara, e poi ci saranno penso altri cinque capitoli prima che il libro si concluda.

E ve lo dico già da ora: Non ci sarà un sequel. Perchè questa storia è nata per essere semplice e non troppo impegnativa, un storia senza pretese e con un finale semplice.

Sinceramente non vedo l'ora che la storia finisca, perché mi sta portando all'esasperazione e vorrei dedicarmi a una storia più corta e tranquilla.

Vi ringrazio perchè state leggendo questa storia che ammettiamolo fa abbastanza schifo. Che poi mi sono venuti anche i dubbi da quant'è che non faccio venire un attacco akuma??😂

Scusate se é corto ma devo ancora studiare settanta pagine di storia per l'interrogazione di domani, quindi mi dileguo... Se sarò ancora in grado di connettere il cervello dopo questa full-immersion nello studio, riceverete qualche altra notifica di aggiornamento.

Grazie per le stelline, i voti e i commenti.

GAIA💚

[Revisionato il 9/09/2019]







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