Capitolo 9

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Marinette fissava il soffitto sorridente, quel giorno finalmente sarebbe potuta tornare a casa. Chat era andato via da qualche ora e lei non aveva fatto altro che pensare al loro rapporto. Aveva riflettuto a lungo su cosa fossero effettivamente, ma non riuscì a darsi una risposta. Si baciavano, quindi quello escludeva la semplice amicizia, però non avevano fatto un discorso serio per ufficializzare o comunque definire quella loro relazione.

In realtà anche dentro di sé era confusa, non sapeva bene se volesse veramente una risposta a quei suoi interrogativi; se tutto sarebbe finito cosa avrebbe fatto? Si era legata troppo a lui per permette che tutto andasse in fumo.

Il telefono squillò di fianco a lei, interrompendo la sua serie di film mentali. Lo prese velocemente e lesse il nome del contatto prima di rispondere.

-Ehi, oggi è il grande giorno- disse Alya dall'altro lato dell'apparecchio elettronico.

-Già, non vedo l'ora di andarmene. Non sopportavo più di stare qua dentro- rispose Marinette con un sorriso sulle labbra che esprimeva tutta la sua felicità -Ma come è andato il tuo appuntamento con Nino?- Era da quando la ragazza castana era andata a trovarla che non si sentivano e la corvina aveva uno prorompente curiosità di sapere come fosse andata tra lei e Nino.

-Ehm... Aspetta! Tu come fai a saperlo?- l'imbarazzo di Alya fu palese anche se non si trovavano l'una di fronte all'altra.

-Me lo ha detto Adrien quando siete venuti a trovarmi- la liquidò in fretta Marinette -Allora? Racconta. Come è andata?- continuò con una voce piena di entusiasmo.

-Cosa lei hai detto?!?- urlò Alya, di sottofondo si sentì la voce intimorita di Adrien mormorare delle scuse e la corvina non potè fare a meno di ridacchiare. La sua migliore amica aveva iniziato una lunghissima ramanzina, dimenticandosi quasi che lei fosse ancora in chiamata e stesse ascoltando tutto.

-Scusami Marinette, pomeriggio quando vengo a casa tua ti racconto- fu la risposta di Alya, resasi finalmente conto che lei stesse ascoltando tutto.

Marinette ritornò a fissare il soffitto assorta di nuovo in tutta la confusione della sua mente; affondò maggiormente la testa sul cuscino affranta e sospirò pesantemente: doveva seriamente finire di pensarci.

Alya come promesso, subito dopo scuola, si diresse dall'amica appena tornata a casa.

-Buongiorno signori Dupain-Cheng, Marinette è in casa?- chiese salutando calorosamente l'uomo e la donna che stavano lavorando in pasticceria.

-Certo, come al solito è in camera sua. Ti dispiace se vai da sola, al momento siamo molto impegnati- rispose Sabine mentre dava un sacchetto pieno di Baguette a un signore

-Va bene, non si preoccupi e grazie- disse Alya dirigendosi verso le scale che portavano alla casa.

Aprì la botola della stanza di Marinette senza bussare e si ritrovò di fronte la sua migliore amica mentre armeggiava con un vestito su un manichino, sistemando qualche spillo in alcuni punti.

-Wow, è stupendo!- disse mentre osservava la ragazza lavorare: il vestito aveva una lunga scollatura sulla schiena a forma di rombo, era ricoperto dal del pizzo verde che lasciava intravedere la stoffa nera sottostante; una cinta cucita sulla vita delimitava la gonna ampia, mentre il corpetto era aderente.

-Dove ti è venuta l'ispirazione?- chiese Alya con uno sguardo ammiratore; si stupì di come la sua migliore amica fosse tornata subito a lavoro, senza prendersi una pausa.

-Dalla finestra dell'ospedale ho visto un gatto nero con gli occhi verdi è mi è venuta quest'idea- rispose Mainette sorridendo, nella sua mente apparve Chat Noir, il vero ispiratore di quel vestito.

-Certo che tu trovi l'ispirazione ovunque- ridacchiò l'altra avvicinandosi di più all'amica, che stava conservando il materiale per cucire.

-Come ci stanno questi accessori?- chiese Marinette mostrando una borsetta nera con delle orecchie da gatto e un paio di tacchi, del medesimo colore.

-Divinamente! Farai di sicuro colpo vestita così- disse Alya poggiando una mano sulla spalla della corvina, un po' rossa in volto.

-Ora basta parlare di me, raccontami del tuo appuntamento!- esclamò Marinette molto entusiasta, cambiando repentinamente la discussione: non voleva parlare di una cosa di cui anche lei non era sicura.

-E va bene! Sono sicura che la curiosità ti stia divorando- affermò la castana puntando un dito sulla ragazza di fronte a lei, poi continuò -Ho indossato quel vestito arancione che adoro, lo ricordi?-

-Certo, con quello volevi proprio stenderlo. Ti sta d'incanto!- Marinette aveva un sorriso malizioso sul volto e questo, insieme alla sua esclamazione, fece arrossire Alya.

-Fammi continuare!- disse l'altra con il tono di chi vuole cambiare argomento, poi riprese il suo racconto -Nino era vestito benissimo e non indossava neppure le sue cuffie! Mi ha sconvolto, davvero-

-E dove ti ha portato?- chiese Marinette con la curiosità che prendeva il sopravvento, ma all'occhiataccia di Alya abbassò lo sguardo e si zittì.

-Stavo dicendo, prima che mi interrompessi, che abbiamo iniziato a passeggiare. Abbiamo mangiato in un ristorante del Trocadéro, il cibo era veramente squisito. Ricordo di essermi divertita tantissimo, Nino sembrava un'altra persona: scherzava tutto il tempo e parlava di qualsiasi cosa. Mi ha portato al Pont des Arts e... - Alya si fermò, la sua espressione si fece sognante e Marinette, per cercare di avere il continuo del racconto, le passò una mano davanti agli occhi, nel tentativo di risvegliarla.

-E ci siamo baciati!- strillò la sua migliore amica, cogliendola di sorpresa.

Con uno scatto Marinette prese le mani dell'amica, costringendola ad alzarsi, e iniziò a saltellare per la stanza urlando ai quattro venti: -Si sono baciati!-

Purtroppo però, gli scleri di Marinette vennero interrotti dall'ingresso di Sabine nella stanza; aveva un vassoio di biscotti tra le mani e guardava la figlia stranita.

-Alya, se hai bisogno di una mano per portarla dallo psichiatra, io sono sempre disponibile scherzò la donna, nascondendo un po' la preoccupazione. Non poteva credere che sua figlia, appena uscita dall'ospedale, si stesse già dando alla pazza gioia.

-Grazie Sabine per la disponibilità ma, credo che tra qualche istante neanche lo psichiatra potrà aiutarla- rispose la ragazza con gli occhiali sorridendo. Sabine la guardò, trattenendo appena le risate, e poi scese di nuovo nel negozio, lasciandogli ovviamente i biscotti.

-Ma tutta quest'intesa tra te e mia mamma?- sbottò Marinette offesa.

-Ce l'abbiamo da quando dobbiamo combattere con una pazza come te- rispose Alya. Scoppiò a ridere quando l'altra impugnò il cuscino e glielo lanciò contro, scatenando la loro lotta.

E mentre scherzava pensò a quello che accadde su quel ponte, in compagnia di Nino. Loro quella sera sigillato un patto, attaccando l'ennesimo lucchetto alla ringhiera: il loro amore sarebbe rimasto segreto, come due amanti impauriti dei loro sentimenti.

Angolo fangirl fusa

Visto che siamo al capitolo 9, che è il mio numero preferito, voglio che diate un giudizio alla mia storia da 1 a 10 su quanto vi sta piacendo .

Dal prossimo capitolo ritorno all'idea originale sulla trama della storia, quindi non vi spoilero nulla.

Vi ringrazio per i voti, i commenti o le semplici letture perché mi fanno sempre molto piacere.

Stellinate anche questo capitolo se vi è piaciuto, al prossimo aggiornamento

GAIA

[revisionato il 31/07/2019]

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