Traccia #2: Rima bene chi rima per ultimo

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Vita da castello

Squilli di trombe e suoni di cembali precedono il ciambellano:

"Sua maestà il re e la regina di Cadonia; e tutta la loro corte."

Una folla petulante entra dal portone d'ingresso della sala dei ricevimenti e infesta l'intero castello con le fanfare e il chiacchiericcio.

I sovrani di Cadonia, seguiti dal figlio Trevor, si presentano a re John e alla regina Ellen. I nostri regnanti introducono la figlia Martha agli ospiti. Io, che seguo a ruota la principessa, non vengo nemmeno calcolata, ma continuo a starle vicino, lo sguardo chino.

Ad un certo punto si ritirano in una zona privata del castello e io gli vado dietro. La regina mi blocca dopo pochi passi, dicendomi che non mi è permesso venire.

"Madre." interviene Milady "Le ho chiesto io di seguirmi durante l'incontro con la corte di Cadonia."

"Non lo metto in dubbio." risponde secca "Ma adesso non può venire. Ci sono cose di cui noi dobbiamo parlare e che a lei non interesserebbero. Probabilmente non le capirebbe neppure."

Mi ritraggo e le faccio segno di proseguire senza di me. Ritorno dalla servitù, impegnata ad accogliere gli ospiti e scopro che durante il banchetto ci sarebbe stato lo spettacolo di un menestrello. Almeno mi divertirò un po'.

All'improvviso vedo la principessa salire di corsa le scale, tenendosi il vestito, e dirigersi verso la sua stanza. Le vado dietro e busso gentilmente alla sua porta.

"Che volete ancora? Vi ho già detto la mia risposta: no, no e poi no!" un singhiozzo "Via, andate via!" è sconvolta.

Busso un'altra volta: "Sono io, Milady. La vostra servetta."

Dopo alcuni secondi la porta si apre ed entro nella camera.

"Scusami." mi guarda "E ti ho detto mille volte che non sei la mia servetta, ma la mia damigella." mi rimprovera. "Non parlare come mia madre."

"Domando scusa. Cosa vi è successo?" Poi mi accorgo di essere stata troppo curiosa e mi correggo "Se posso chiederlo."

"I miei genitori." comincia, ricacciando indietro una lacrima "Volevano farmi sposare con quel principe, Trevor."

"Su, coraggio Milady, è un bell'uomo. Poteva capitarvi di peggio."

"Come osi poter solo pensare una cosa del genere? Io non lo voglio sposare." mi fissa furiosa.

All'improvviso ricordo la cotta della principessa per un giovane cavaliere, George. Una sera li ho visti salire in camera assieme.

"Mi scusi, non dovevo permettermi. Pensavo che voi foste d'accordo."

"Assolutamente no!" mi blocca "Hanno tramato tutto alle mie spalle. Il banchetto di oggi serviva ad annunciare a tutti la notizia delle nostre nozze!" comincia a piangere.

Io la consolo, mentre lei continua a parlare "Hanno scelto lui solo perchè vogliono unire i nostri regni. Valgo davvero così poco per loro? Sono solo un mezzo per i loro fini politici?"

"Mi dispiace davvero, per quello che può valere." le dico "Sappiate che vi considero un'amica: diversamente da vostra madre non mi offendete mai e per me questo vale moltissimo!" la abbraccio.

"Adesso però torniamo giù: avrete di sicuro molta fame e la vostra gente vuole vedervi." cerco di convincerla "Inoltre mi hanno avvisato che ci sarà lo spettacolo di un menestrello: ci divertiremo, vedrete." le sorrido mentre l'accompagno fuori dalla porta.

"Grazie, Juliet. Anche per me tu sei come un'amica."

Il banchetto è un successone: tutti stanno mangiando con gusto, quando all'improvviso compare un giovane vestito di verde, in testa un grande ciuffo rosso. L'avevo visto arrivare questa mattina. Inizia:

"Buonasera e omaggi,
madame e messeri,
vi narrerò dei viaggi
che son proprio veri;
son partito in cerca
della felicità
e la detta ricerca
mi ha portato fin qua.

Sarà il regno, codesto,
baciato dalla luna,
il cui narrare mesto
mi porterà fortuna?
Così proprio io spero
miei cari spettatori
poiché sarò sincero
a dir dei vostri onori.

Poi ci rivediamo,
ma non vi rattristate:
prima banchettiamo
e dopo le risate."

Uno scroscio di applausi riempie l'immensa sala. Io rimango a bocca aperta: è stato bravissimo. Non ho mai udito un simile modo di recitare. Incrocio lo sguardo di Milady e sorrido.

Il menestrello rientra dopo alcuni minuti e nella sala cala il silenzio.

"Prima di iniziare lo spettacolo e il gioco
tal pubblico volevo ringraziar non poco.
In particolare i sovrani e le regine:
splendidi reggenti e bellezze sopraffine,
il Messere Trevor, che di portento ammanta
e Milady Martha, la cui bellezza incanta.
Io spero che la corte, qui con voi seduta,
rida almeno un poco a qualche mia battuta.
Ed ora lo spettacolo iniziar potrà
vi chiedo sol silenzio e la felicità."

***

Finita la serata mi dirigo in cucina: bisogna lavare ancora tutto. Vado a prendere alcuni secchi d'acqua dalle stalle e trovo lì il menestrello. Lo sto ancora guardando quando sbatto contro la groppa di un cavallo, cadendo. Lui sopraggiunge e mi aiuta ad alzarmi. Io arrossisco per l'imbarazzo. Lui mi canta:

Siete magnifica Milady, me lo sento:
là dentro eravate voi la più bella.
Se il vostro nome mi direte, buona stella,
avrete fatto quest'uomo contento.

"Oh, no, vi prego. Non dite così. Inoltre io sono soltanto una serva, non chiamatemi Milady." lui mi fissa, in attesa. "Comunque, sono Juliet."

Le sue labbra si allargano in un sorriso: "Sappiate che, nobildonna o serva, avete fatto centro nel mio cuore, Juliet. Io non porto speranze, sono solo un povero menestrello, ma conoscere il vostro nome ha placato il mio animo. Addio."

"No, aspettate." lo fermo "Dove andate? Come vi chiamate?"

"I miei servigi sono richiesti altrove." sospira "Sono desolato di lasciarvi, Juliet, ma devo proprio andare. E il mio nome è Simon." mi bacia sulla fronte e monta a cavallo. Io ritorno in cucina, due secchi in mano e un tamburo nel petto.

***

Vado alle scuderie a prendere l'acqua per Milady prima di svegliarla e mi ritrovo davanti Simon.

"Buongiorno." mi saluta.

Lo guardo stupita "Siete tornato?"

Scopro che il re gli ha chiesto di fermarsi un giorno in più, perché oggi ci sarebbe stato un annuncio importante e una festa in serata. La cosa non quadra, penso, mentre torno alle mie mansioni.

Sveglio la principessa in fretta e le racconto tutto. Assume un'aria frustata:

"Non può farlo! Gli avevo detto che non l'avrei assolutamente sposato. E oggi non cambierò idea."

Subito dopo colazione re John fa riunire le due corti e la servitù nella sala dei ricevimenti ed annuncia il lieto evento:

"Mia figlia Martha, la principessa del Darley, sposerà questa sera cavalier Trevor, il pricipe di Cadonia." tutta la stanza scoppia in applausi fragorosi e urla di gioia.

Cerco con lo sguardo Milady e la trovo appoggiata ad una colonna, scovolta. Scappa in camera sua e io vorrei correrle dietro, ma capisco che deve restare da sola per un po'.

***

Verso l'ora di pranzo esco a fare una passeggiata all'esterno. Vicino al ruscello che scorre in prossimità del castello trovo Milady.

"Come state?" domando timidamente.

"Mi hanno messo in gabbia. Adesso che tutta la corte sa delle nozze non posso tirarmi indietro." cerca di trattenere le lacrime.

"Avete parlato con George?"

"Sì, l'ho incontrato stamattina. Era furibondo, non ha creduto alle mie parole. Mi ha detto che sono come tutte le altre, che guardo solo ai miei interessi e che ho giocato con i suoi sentimenti." singhiozza "Ma Juliet, io lo amo. E lui, dopo quello che è successo, non mi vuole più." si appoggia alla mia spalla.

Non trovo le parole giuste e allora lascio che il silenzio si insinui tra lo scorrere del ruscello e il pianto di lei.

"Perché devono essere gli altri a scegliere per la mia vita?" domanda, sconvolta.

"Non lo so. Mi dispiace." devo parlare con una persona. "Scusate, ma devo proprio andare."

Entro nelle stanze della servitù e lo cerco. Quando trovo George, gli premo una mano contro la bocca e lo spingo all'esterno, dietro le scuderie. I miei occhi carichi di rabbia incontrano i suoi, che mi fissano con aria perplessa.

"Dovresti vergognarti!" bisbiglio nel suo orecchio "Come hai potuto dire quelle cose a Milady?"

"E tu come fai...?" non gli lascio il tempo di opporre resistenza:

"La principessa ti ama. Capito tontolone? Lei è pazza di te." le mie parole sembrano spiazzarlo.

"E allora perché sposa quel Trevor?"

"Perché non ha scelta! Ha architettato tutto suo padre: ora che lo sa l'intera corte, dovrà per forza sposarlo. Ma sappi che in cuor suo lei ha già scelto te!"

In quello sopraggiunge un giovane e ci viene incontro. Riconosco Simon dal ciuffo rosso. Si ferma a riprendere fiato.

"Milady: lei è... " respira "in pericolo!"

"Cosa?" tuona il cavaliere.

Lui lo zittisce e spiega: "Mi stavo preparando per stasera quando il principe e un suo sottoposto mi sono passati davanti. Nessuno fa caso ai menestrelli e hanno continuato a parlare come se non ci fossi. Vogliono uccidere la principessa, domani: lo faranno sembrare un incidente. Così avranno il vostro regno e lui potrà sposare la sua amata Ireth."

"Lo ucciderò." promette George, partendo alla carica.

"No." lo fermo. Sorrido, mentre nella mia testa ogni cosa prende forma e capisco come salveremo Milady. "Ho un piano!"

Trovo la regina nelle stanze regali: "Regina Ellen! Devo dirle una cosa importante." lei mi scruta con superiorità.

"Milady è in pericolo! Trevor la vuole uccidere. Domani. Solo così avrà il vostro regno e potrà sposare la sua amata Ireth, li ho sentiti prima mentre discutevano. Vi prego, non potete farle sposare quel mostro!" la imploro.

Lei mi guarda sconvolta "Che sgualdrina!" Mi tira uno schiaffo: "Come osi immischiarti in faccende che non ti riguardano? Mia figlia oggi sposerà il principe di Cadonia, che lo voglia o no. E io non mi farò certo mettere i bastoni fra le ruote da una sguattera come te!" tenta di riacciuffarmi, ma io corro via terrorizzata.

***

"Non mi fanno parlare con Milady." Guardo George sconvolta.

Devo dirle di non sposare quell'uomo. Devo avvisarla che il suo vero amato la prenderà dall'altare per scappare insieme lontano da qui.

"Adesso cosa facciamo?" mi chiede lui.

"Non lo so."

Arriva mia madre: "Cominciano."

Andiamo nell'immensa sala in cui si sta svolgendo il matrimonio. Davanti all'enorme finestra, in fondo, ci sono lei, il principe e un sacerdote.

"Siamo qui riuniti oggi per unire nel sacro vincolo del matrimonio..."

Devo agire. Mi porto verso gli sposi, tenendomi nascosta. Se i re mi vedessero, salterebbe tutto il piano. Il mio complice si dirige verso la porta della cucina: da lì scapperanno verso le scuderie.

"Vuoi tu, Trevor di Cadonia, sposare la qui presente Martha ..."

Oh, no. Devo fare qualcosa! Cerco Milady, i nostri occhi si incrociano per un attimo e io mimo la parola NO con le labbra, accompagnandola con un cenno del capo. Lei sembra non aver capito, forse aveva lo sguardo perso nel vuoto e non mi fissava nemmeno. Indietreggio, voglio raggiungere George e dirgli di prenderla prima che parli.

"Vuoi tu Martha..." accelero il passo verso l'altro lato della stanza "... finché morte non vi separi?"

"George, muoviti!" penso, il cuore mi esplode in gola.

"No, io non ti amo."

Mi blocco. Milady ora è girata verso tutti. Il suo amato arriva di corsa, la prende in braccio e scappa verso le cucine. I primi cominciano a rincorrerli, mentre la regina Ellen si guarda intorno, in cerca di qualcuno. Poi mi scorge. "Lei, prendetela! È tutta colpa sua." il suo dito indica proprio me.

Quelli più vicini a me si girano, mentre nel mio cervello rimbalza solo una parola: scappa!

Scanso i pochi uomini che cercano di prendermi ed esco di fretta dal portone principale. Guardo a destra e a sinistra, ma di Milady non c'è nemmeno l'ombra. Dietro di me ne stanno arrivando altri, il panico mi assale. Riconosco un rumore di zoccoli. All'improvviso mi sento sollevare, urlo e mi ritrovo seduta in sella dietro a Simon.

"Come facevate...?" mi blocco, persa nei suoi magnetici occhi nocciola.

"Come potevo lasciarvi lì da sola? Io non lascio mai una damigella in pericolo, soprattutto se mi ha rapito il cuore."

"Grazie, mio eroe. Anche voi avete rapito il mio." sussurro mentre mi stringo forte alla sua schiena.

(2005 parole)

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