Il Candido spiegato male

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Questa è la storia di un tizio sfigato come pochi che sviene più di Durante di Alighiero degli Alighieri, Jason Grace ed Hearthstone messi assieme

Cotale giovinetto risponde al nome di Candido, e nasce, cresce e corre in un castello dal nome altisonante quanto privo di senso: Thunder-den-Tronckh, ubicato nella germanica terra di Vestfalia. L'ineguagliabile magnificenza e raffinatezza di tale pregevolissimo palazzo si può evincere dal fatto che esso sia dotato di porte e finestre. Perché tutti sappiamo che l'abitare in una dimora provvista di porte e finestre è un inequivocabile segno di lusso ed agiatezza.

Candido non ha idea di chi siano i suoi veri genitori (anche se al castello corre voce che sia il figlio segreto della sorella del barone, padrone del castello) ma, a differenza di quasi tutti gli orfani della letteratura, non gli importa di scoprire le sue origini e incontrare i suoi veri genitori

Ciò che gli importa sono le lezioni di Pangloss, il precettore di "metafisico-teologo-cosmologo-nigologia", che Candido crede essere l'uomo più saggio dell'Universo e venera che manco gli aristotelici dei Seicento veneravano così tanto Aristotele

La grande saggezza di quest'uomo si nota dai suoi precetti: ritiene infatti che viviamo nel migliore dei mondi possibili, e che tutto ciò che esistere ha una ragione di esistere, ad esempio, il naso chiaramente esiste per appoggiarvi gli occhiali

(tutte le persone che non indossano occhiali non approvano questo elemento)

Pangloss (il cui nomen omen significa "tutto lingua", appropriato direi) non è assolutamente una feroce parodia della filosofia di Leibniz popolare nell'epoca di Voltaire, assolutamente no, ma figuriamoci 

Comunque Candido è anche innamorato di Cunegonda, la sfortunata figlia del barone a cui è stato affibbiato un nome orribile che mi fa provare pena per lei (e credetemi, il nome è solo la prima delle sventure di questa povera ragazza)

Un brutto giorno, Cunegonda vede Pangloss e Pasquetta, una serva del palazzo (mi sono accorta solo adesso che Pangloss è Pasquetta hanno la stessa iniziale) fare...cose...dietro a un cespuglio, e decide di prendere l'iniziativa e baciare Candido. Così Candido e Cunegonda (che mi sono accorta solo adesso che hanno la stessa iniziale) si baciano dietro ad un paravento, ma sono colti in fragra- in flagrante dal barone, che molto cortesemente caccia Candido dal castello a calci nel sedere 

Candido, che, come dice il suo nome, è un giovine assai ingenuo, inizia a cacciarsi in un mare di guai. Per prima cosa, viene arruolato nell'esercito bulgaro durante la guerra dei sette anni, e non ci capisce niente, subisce l'addestramento, e non ci capisce niente, tenta di disertare non sapendo che è un reato punibile con la morte, e quando viene bastonato dai suoi commilitoni non ci capisce niente. In sostanza, è confuso e non capisce niente

Dopo la descrizione assolutamente non brutalmente ironica e contro la guerra della battaglia a cui Candido partecipa, il ragazzo riesce a scappare in Olanda, dove viene aiutato da un certo Jacques e ritrova Pangloss, che è messo malissimo (aka Pasquetta gli ha attaccato la sifilide) e gli racconta che il castello è stato invaso e il barone è stato ucciso dall'esercito bulgaro insieme a tutta la sua famiglia, inclusa Cunegonda. Candido ovviamente è sconvolto dalla notizia, e decide di aiutare Pangloss e portarlo da Jacques, che lo cura.

Quando Pangloss si è rimesso in forze, i tre partono per Lisbona. Quando si stanno avvicinando al porto, c'è una tempesta, in cui Jacques cade in mare e muore. Ma è tutto ok, perché Pangloss dice il porto di Lisbona è stato creato perché Jacques ci morisse dentro. 

Quando Candido e Pangloss arrivano a Lisbona, la città è immediatamente devastata da un  incendio, uno tsunami terribile terremoto in cui molte persone muoiono o rimangono ferite. Sì, questi due portano una sfiga assurda a chi gli sta intorno. I portoghesi decidono che la cosa migliore da fare in questa situazione è...uccidere e ferire altre persone con un processo della Santa Inquisizione nei confronti degli eretici. Perché sicuramente il terremoto è accaduto perché gli eretici hanno attirato l'ira divina su Lisbona, giusto? Giusto? 

In questo processo, Pangloss viene condannato per eresia e impiccato. Ma a quanto pare, l'eliminazione degli eretici non funziona, perché accade un altro terremoto, che permette a Candido di fuggire. 

Tuttavia, il nostro eroe è ferito a causa delle frustate che gli hanno dato quelli della Santa Inquisizione, quindi una vecchia lo aiuta e Candido scopre grazie a lei che la sua amata Cunegonda è ancora viva, ma è contesa tra due potenti del luogo, che Candido finisce per uccidere, ed è quindi costretto a scappare verso  l'Argentina con un servo di nome Cacambo (ma che schifo di nome è?) Cunegonda e la vecchia. 

Cunegonda si lamenta di essere sfortunata per il nome- ah, no, giusto, perché è stata violentata, quasi uccisa e costretta a lasciare per sempre la sua casa e a fare i lavori più umili per mantenersi. Ma la vecchia le dice di non lamentarsi perché, incredibile ma vero, è stata ancora più sfortunata di lei: principessa, figlia di un papa, ma caduta in disgrazia dopo essere finita schiava di pirati

Dopo il viaggio in cui la becchia ha raccontato la sua assurda storia, l'allegra combriccola arriva in Argentina. Cunegonda e la vecchia rimangono presso il governatore di Buenos Aires, mentre Candido e Cacambo (che hanno sempre la stessa iniziale, come Candido e Cunegonda) vanno dai gesuiti, ma Candido litiga con uno di questi, che si rivela essere il fratello di Cunegonda, anche lui miracolosamente sopravvissuto alla presa del castello, che ritiene che il matrimonio di Cunegonda e Candido non s'ha da fare, perché la sua nobile sorella non può sposare uno sporco borghese. Quindi Candido si incavola di brutto e lo uccide, e a questo punto è di nuovo costretto a scappare.

Finisce a El Dorado, posto fantastico in cui tutto è assolutamente perfetto e utopico, dove l'oro e le pietre preziose valgono come fango e tutte le barzellette del re dono divertenti, ma poi decide di lasciare questo paradiso perché...gli manca Cunegonda

Lascia allora El Dorado ricco da fare schifo, ma puntualmente perderà tutto questo ben di Dio nel corso delle sue tribolazioni. Che rottura di scatole. 

Alla fine Candido e Cacambo devono dividersi  (ma sono sempre tutti impegnati a perdersi e ritrovarsi per assurdi scherzi del destino in questo romanzo) e Candido torna in Europa dove incontra  Martin, che ha dalle idee completamente opposte a quelle di Pangloss, e prosegue insieme a lui il suo viaggio. 

Candido va poi a Venezia (la mia patria è stata menzionata, yayyyy), dove incontra diversi personaggi, tra cui Pasquetta (ve la ricordate?) e il frate Giroflée (sembra il nome di un dolce. Nell'edizione italiana che ho letto io invece si chiamava invece Garofolo, che sembra il nome di un fiore. Non so quale sia peggio), che vuole abbandonare il convento e "farsi turco". Infine ritrova Cacambo e finisce a viaggiare su una galea, diretta a Costantinopoli, città dove la sua amata vive facendo la serva.

Nella galea ritrova, come schiavi rematori, il filosofo Pangloss, sfuggito miracolosamente alla morte, e il fratello barone di Cunegonda (anche lui sopravvissuto), e li riscatta.

Sì, i personaggi di questo libro sono immortali, non importa che disgrazie gli capitino. È assurdo ed estenuante. Questo dovrebbe essere una metafora per come i concetti rappresentati da questi personaggi ritornino ostinatamente, ma dettagli. 

 A Costantinopoli si ritrovano così Candido, Cunegonda (che ora è brutta a causa del duro lavoro a cui è costretta, ma hey, almeno è brava a fare i dolci), Martin, Cacambo, Paquette, la vecchia e il frate Giroflée, ormai convertito all'islam; e dopo aver rispedito – tramite galea – il barone gesuita a Roma, finiscono per vivere tutti insieme umilmente in una piccola fattoria (comprata da Candido con i resti delle ricchezze di El Dorado) per dedicarsi a "coltivare il nostro Orto" (spazio di terra ben definito).

Ma in questa vecchia fattoria ia ia oh sono tutti in preda a una crisi esistenziale, quindi Candido decide di chiedere consulenza a uno stimato e saggio derviscio per chiedergli la ragione per cui l'uomo soffre, ma il derviscio li caccia in malo modo, dicendo che nelle navi mandate dal re d'Egitto a nessuno importa del benessere dei topi presenti a bordo, e che per la natura noi siamo come quei topi, quindi è inutile chiederci la ragione del bene e del male 

Ma tornando, Candido si imbatte in un anziano turco che ha trovato la serenità dedicandosi a lavorare nella sua piccola fattoria senza curarsi degli affari esterni

Allora, tutti i membri della vecchia fattoria decidono di dedicarsi ciascuno al proprio talento, raggiungendo una sorta di tranquillità 

Pangloss afferma che tutto ciò che il gruppo ha passato è stato una necessità, ma Candido, che per fortuna non lo venera più, replica che "ognuno deve coltivare il proprio giardino" 

E finalmente è finito il riassunto, gente! 

In realtà non ho avuto molta difficoltà a rendere divertente questo riassunto, perché il libro è già di per sé estremamente assurdo, divertente,  pungente e ironico, una feroce satira della società è della filosofia contemporanea non sempre facile da capire, ma che ho comunque apprezzato, come spero che anche voi abbiate apprezzato questo nuovo capitolo (sì, lo so che non aggiorno da secoli, perdonatemi ma sono stata molto impegnata a causa del liceo e ho trascurato questa raccolta, spero che l'università mi permetterà di aggiornare più spesso)

Spero di avervi istruito e divertito, al prossimo capitolo! (che potrebbe essere tra una settimana come tra un anno, abbiate pazienza)   

Se avete suggerimenti su eventuali argomenti da trattare qui in futuro, non esitate a scriverli nei commenti 

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