18 - Svanire nel nulla

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Non avrebbe voluto andare a quella festa ad essere sincera, tutte quelle persone intorno a lei, alcuni che l'avrebbero fissata, cosa che odiava, ma il preside aveva richiesto la sua presenza. Quella sera avrebbe annunciato a tutti gli Ausiliari ufficialmente e tutti dovevano vedere chi fossero.

Così, in quel momento, era davanti al Castello d'Argento, così diceva il nome su un cartello all'ingresso, con le altre tre ragazze e prima di varcare quel portone pesante e ornato in modo definito di fiori, teschi e molto altro si fermò ammirandolo. Wow, è molto particolare. È molto diverso dalla scuola. In effetti faceva il suo effetto con quelle pietre scure da cui era formato, enormi finestre e alte torri.

- Stai bene?- le domandò Eliana prendendole la mano.

- Sì, è che ci sarà tutta la scuola e non sono per niente abituata.-

- Dai, non ti preoccupare. Ti divertirai, vedrai.-

Eliana le sorrise e lei ricambiò, entrando con lei nella grande sala, esattamente dopo aver varcato l'ingresso. Quel castello era davvero imponente, forse anche il triplo della Magic Academy. La sala principale era il luogo dove si sarebbe svolta la festa e tutti i ragazzi ci stavano perfettamente.

I muri erano grigio scuro, il pavimento bianco e lucido e dei grandi lampadari di cristallo erano appesi al soffitto. Un tappeto rosso partiva dalla soglia fino alla parete opposta, dove quattro troni in pietra si alzavano eleganti, due bianchi e due neri alternati. I neri avevano scolpiti dei teschi e rose spinate, i bianchi fiori di ogni tipo. Qualche pietra dorata era incastonata in quella pietra rendendola più luminosa. Ma nessuno si avvicinava a quei troni, c'era una barriera che ne impediva l'avvicinamento, una barriera creata dal preside che stava in una parte più tranquilla della sala insieme ad una quindicina di professori tutti vestiti in modo elegante. Cosa sono quelli?

Si guardò attorno e non trovò più le sue amiche che sembravano scomparse nel nulla. Fantastico! Ai lati dei muri notò che c'erano dei tavoli colmi di cibi e di bicchieri e si diresse ad uno di quelli prendendosi poi un bicchiere di Black Blood. Aveva notato che berne un po' la rendeva più calma e la saziava dalla sua fame di sangue, anche se questa non era molto forte.

- Scommetto che non riesci a mangiare niente per quanta gente ci sia.- disse una voce che riconobbe alle sue spalle quasi in un sussurro, un respiro sul collo. Selene si voltò e si ritrovò Amara davanti e deglutì, mordendosi poi il labbro inferiore. Quella ragazza era una divinità, non si poteva spiegare altrimenti la sua bellezza.

Indossava un vestito nero aderente con delle maniche che le arrivavano fino al dito medio in pizzo scuro, un nastro in raso nero era legato in vita che dava inizio ad una gonna leggera che le arrivava poco sopra le caviglie, ai piedi dei tacchi alti. Le labbra erano bordeaux scuro, gli occhi circondati dalla matita nera e il mascara.

- È così evidente?- le chiese quasi esasperata dandole un bicchiere che la corvina prese volentieri.

- Abbastanza.-

Poi Amara la guardò da capo a piedi e Selene avvampò.

- Scusa, non avevo nulla da mettermi e ho girato per la stanza per avere qualche idea quando ho visto qualcosa brillare nell'armadio che hai lasciato socchiuso e non ho resistito.- le disse e Amara scosse la testa.

- Tanto non è mio, non metterei mai qualcosa di così luminoso.- le disse bevendo. A differenza tua, sempre attratta da tutto ciò che fa luce... Selene intanto si guardò intorno, nessuno si era accorto di loro insieme. Forse posso...

- Come fai a sapere che parlo la Lingua Antica?- le disse di colpo facendo bloccare la corvina.

- Intuito. Perché?- le rispose solamente ma la chiara sentiva che stava mentendo. Però non volle andare oltre. Selene scorse Arlena in lontananza che la cercava e cercò di usarla come scusante per allontanarsi da lei prima che le facesse troppe domande e facendole scoprire che aveva investigato sul suo conto.

- No niente, così. Ci vediamo allora.-

Non diede nemmeno il tempo ad Amara di ribattere che si era già allontanata, finendo tutto d'un sorso il rimanente vino.

- Ehi ragazzi!- disse prendendo a braccetto Arlena facendo attenzione a non rovesciare il nuovo bicchiere di vino che aveva in mano appena preso dal tavolo vicino.

- Ehi Selene, sei stupenda.-

- Grazie Lukas. Anche tu non sei male.- disse osservando quanto stesse bene in camicia e cravatta.

- Non pensavo ci fosse così tanta gente a scuola, sembra molto meno.- disse la bruna guardandosi intorno. Erano tutti così eleganti e felici, i vampiri non avevano ancora litigato con gli angeli ed era un miracolo, quelle due specie nello stesso luogo era come una bomba ad orologeria.

- Già, su questo ti do ragione.- disse Azura.

- Ragazzi, il preside si sta avvicinando a noi. E anche Amara.- avvisò Lukas poi allarmato. Selene si staccò dalla sua amica sussultando nel sentire il nome della vampira e poggiò il bicchiere ormai vuoto sul tavolo che avevano affianco, voltandosi verso l'uomo che li aveva raggiunti, così come la corvina che rimase leggermente in disparte. Non devo fissarla, non devo fissarla, non devo...

- Buonasera ragazzi.- disse l'uomo prima di far apparire un foglio giallognolo che si avvicinò alla vampira seguito da una penna dall'inchiostro viola. Amara lesse velocemente prima di alzare gli occhi al cielo e prendere la piuma, mettendo poi la sua firma su quel pezzo di carta che raggiunse in seguito Selene che prese anche lei la piuma da Amara e firmò subito.

- Grazie, ora è ufficiale.- disse il preside allontanandosi e richiamando tutti i ragazzi.

- Buonaserata a tutti. Era da molto che non si organizzava una festa di inizio anno per mancanza di sicurezza. Ma ora è tutto apposto. Vorrei dare un caloroso benvenuto ai nuovi ragazzi, spero che vi troviate bene e che imparerete molte cose e ad usare al meglio la vostra magia. Inoltre, quest'anno, siamo riusciti ad avere due Ausiliari che controlleranno qualche lezione e potranno intervenire nel caso l'insegnante abbia qualche problema. Nel caso qualcuno non lo sappia, gli Ausiliari devono essere minimo due all'interno degli Istituti e con il massimo in conoscenze e magia ed era da molto che volevo portare questa cosa nella nostra scuola ma non c'erano abbastanza persone con queste caratteristiche. E vorrei ringraziare Selene Moon per essersi offerta assieme ad Amara Daniels, vi sono riconoscente. Ed ora buon divertimento ragazzi!-

Un applauso si diffuse per la sala, chi era stupito ma anche terrorizzato dalle parole appena sentite.

- Ausiliare? Con Amara? Ma sei seria?- le chiese a bassa voce Eliana dopo averla trascinata in un angolo più tranquillo dove la corvina non potesse sentire.

- Lasciala stare Eliana, sa cavarsela, altrimenti non sarebbe diventata un Ausiliare. Ha superato l'esame finale con il massimo dei voti, saprà difendersi sul serio da quella serpe!- intervenne Arlena in sua difesa e Selene le fu riconoscente.

- Io sono felice, almeno non va via da questa scuola. Sei forte Sel.- disse Lukas dandole il cinque e facendola ridere.

- Grazie.-

- Che bello, sono contenta! Dovrai insegnarmi tutto alla perfezione però adesso.- disse Azura che la fece ridacchiare e annuire. Poi il suo sguardo cadde di nuovo sui quattro troni, così particolari e mai visti.

- Cosa sono quelli?- domandò sapendo che quei ragazzi le avrebbero risposto.

- Oh, beh, sono i troni dei Custodi.- disse Eliana e la chiara la guardò confusa. Chi erano ora questi? Tutti sembrarono leggerla nel pensiero.

- Sono quattro persone molto speciali, la loro forza è immensa. Si narra che esistano da sempre. Essi custodivano i sigilli dei quattro elementi, o almeno questo è quello che si dice nelle leggende. Sono le persone più potenti di questo mondo ma anche più misteriose, nessuno li ha mai visti, nè loro nè la loro forza. Si dice che questo castello fosse abitato da loro in un passato lontano ma ora rimasto disabitato. Non si sà dove siano, forse in giro per il mondo.- le spiegò Lukas e lei ascoltò rapita.

- Wow. Quindi ci proteggono.-

- Alcuni dicono che non esistono, sono leggende.- disse Arlena mentre continuò a parlare. Selene però smise di ascoltarli, tutti i suoni si fecero ovattati per un istante e la vista le si offuscò, la mente le fece vedere di nuovo quei due ragazzi che non riconosceva che stavano tra quei ragazzi. Stessi capelli argentei di lei e stessi occhi freddi di lui. Perché ora mi sono riapparsi?

- Scusate ma ora dovrei parlare con la Strizzacervelli.- disse allontanandosi da lì con quella scusa sentendosi impazzire, la testa che le esplodeva. Riuscì ad uscire dalla sala senza essere vista dato che c'era molta confusione e camminò per vari corridoi bui arrivando davanti ad una piccola porta che aprì che la fece uscire da quella struttura.

- Finalmente aria!- esclamò respirando l'aria fresca. Era nel giardino del castello e proprio davanti a lei c'era una fontana con l'acqua zampillante illuminata dalla luce lunare. Chiuse gli occhi e rimase ad ascoltare le parole dolci del leggero vento rilassandosi e sentendosi meglio. Poi una mano fredda le si poggiò sulla spalla facendola sussultare.

- Non si potrebbe stare fuori.- le disse Amara seria e le sorrise imbarazzata.

- Dovevo prendere un po' d'aria, là dentro si soffoca.-

Amara non disse altro, poggiandosi alla staccionata affianco a loro e guardando il cielo notturno.

- E tu come mai sei qui?- le domandò curiosa e l'altra fece spallucce.

- Troppa gente, questa idea delle feste a noi vampiri non piace molto. Troppe persone con cui potresti sfamarti. È una sfida per l'autocontrollo.-

Selene osservò il cielo pure lei stando al suo fianco, pensando alle sue parole.

- Cosa provi in questi casi?- le domandò.

- Fame, il corpo si irrigidisce pronto a scattare e sta in allerta come i tuoi sensi, la gola si fa secca. Ad alcuni si allungano i canini senza che ne abbiano controllo.-

Lei non aveva provato quelle sensazioni là dentro, quindi a cosa era dovuto quel suo malessere? Sospirò e si portò le mani al volto non capendoci più nulla.

- Che c'è?- le chiese Amara fissandola con la testa inclinata da un lato. Sembrava soffrire per qualcosa.

- Non ne ho la più pallida idea, mi sento come soffocare così all'improvviso e come se non bastasse vedo persone a caso!- esclamò esasperata. Poi fece un respiro profondo cercando di calmarsi.

- Vedi delle persone?-

Amara non le toglieva gli occhi di dosso, solo che era accigliata, probabilmente pensava a quanto fosse pazza. Non che abbia torto.

- Sono solo visioni stupide, hai mai visto qualcuno dai capelli argento o un ragazzo dai capelli di colori contrastanti qui dentro tra noi?-

Amara si incupì appena disse quelle parole, sentì il suo corpo come gelarsi. Non dirmi che...

- E pensi di essere pazza solo per questo? Hai idea di quante altre persone lo sia davvero? Che vedono un vampiro tramutarsi in un angelo?-

Selene la guardò storto, che esempi erano quelli?

- Non ci sono vampiri che sono anche angeli, sarebbe assurdo!- disse ridacchiando cercando di immaginarne uno che litigava sempre con sé stesso come accadeva nella realtà tra le due specie.

- Esatto, ma dillo a chi li vede. Poi il preside si lamenta se mi scolo qualcosa come tre bottiglie di vino prima di entrare nel suo ufficio e potrei avere visioni, dovrebbe preoccuparsi dei suoi studenti folli!-

Selene scoppiò a ridere, quella ragazza stava iniziando a delirare.

- Credo che tu abbia bevuto troppo, seriamente Amara.- le disse notando che a momenti non si sarebbe retta in piedi.

- Sto bene, è solo la mancanza di sangue, quello animale non mi fa niente.- le rispose facendo una smorfia infastidita.

- Forse è meglio tornare a scuola, almeno non ci sarà gente intorno.- le disse guardando un attimo le finestre lontane da cui fuoriusciva la luce dei grandi lampadari. Ma non sentì risposta dall'altra, voltandosi preoccupata.

Il suo corpo si immobilizzò quando si ritrovò la vampira davanti a sé così vicino, il suo profumo la intontì. Quella ragazza era imprevedibile e non riusciva a capirla, prima le stava lontano evitandola, poi le parlava per poi sparire e ignorarla, e ora poteva sentire il respiro sulla pelle. Anche se, dentro di sé, quella vicinanza non le dispiacque. Si sentiva fremere e ben presto il suo sguardo dorato, dagli occhi viola-rossicci di Amara, passò alle sue labbra colorate di scuro. Ricordò quel bacio, a quanto erano morbide e calde, a quanto si era sentita bene e senza alcun pensiero in testa.

Fu l'istinto a portarla a baciare ancora quelle labbra. Inizialmente non realizzò la cosa, fin quando non sentì la mano fredda di Amara sul fianco, facendole venire un brivido lungo la spina dorsale, staccandosi subito.

- Scusa, io non...- iniziò a dire subito ma la corvina le poggiò una mano sulla guancia avvicinandola di nuovo a sé.

- Sta zitta Sel.- le disse prima di unire di nuovo le loro labbra lasciandola spiazzata. Sel? Da quando la chiamava in quel modo? I pensieri volarono di nuovo via in breve tempo e si lasciò andare, sentendo come se qualcosa le fosse familiare.

Quando Amara si staccò da lei la guardò per un attimo prima di indietreggiare e iniziando ad allontanarsi.

- Ehi, dove vai?- le domandò Selene cercando di raggiungerla avendola vista svoltare l'angolo dietro un albero. Ma, una volta arrivata, non vide nessuno, solo una lieve brezza ad accarezzarle la pelle chiara. Dove sarà finita? Nessuno può sparire così all'improvviso. Poi si ricordò che poteva dominare l'aria e che, forse, si era resa invisibile. L'idea però fu subito scacciata via poiché non sentiva più l'aura che la corvina emanava. Era davvero andata via.

Lo sguardo le cadde a terra, notando qualcosa tra l'erba verde, fresca e umida. Si chinò per prenderlo tra le dita delicatamente e purtroppo non capì cosa potesse essere, non prima di aver schioccato le dita per far apparire un piccolo fuocherello per illuminare un po' intorno a lei, lasciandola perplessa. Una piuma nera?

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