20 - Trovare il coraggio

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Le notti seguenti non dormì per niente, si era continuata a rigirare nel letto scossa da visioni che le fecero male. Niente l'aveva calmata, fermato le sue lacrime dorate. Aveva sentito anche la mancanza d'aria ogni volta e, senza farsi beccare, era andata nel giardino. Era vietato uscire a notte fonda, tranne per qualche eccezione come vampiri che avevano necessità di sangue, perciò, se avesse incontrato qualcuno, avrebbe potuto usare quella scusa a suo favore.

Le varie notti erano passate così lentamente e solo quando il sole iniziò a sorgere riuscì a chiudere gli occhi per qualche ora prima dell'inizio delle lezioni. Per poco quella mattina non era caduta dai rami dell'albero su cui si era arrampicata per non essere vista e rimanere tranquilla quando aveva notato l'orario.

Ora non era più una studentessa ma una persona che avrebbe dovuto aiutare ciò che erano stati i suoi compagni attraverso le sue conoscenze e ormai lo faceva da svariati giorni, aiutando quelli del primo e del secondo anno. Quel giorno invece quelli dell'ultimo, dove era stata anche lei. Il problema era che conosceva molti segreti sulla magia che doveva stare attenta a non rivelare. Non devono sapere chi sono...

Dopo le parole di Amara, immagini vorticose e ricordi l'avevano travolta senza che ne avesse il controllo, ricordando man mano ciò che era stata, cosa aveva fatto, chi aveva sempre avuto intorno. La colpa l'aveva assalita, assieme al dolore, la disperazione e la rabbia verso di sé e al suo nemico che voleva solo far fuori.

Fece un lungo sospiro quando arrivò davanti la classe in cui sarebbe stata tutta la mattinata, doveva cercare di distrarsi e non pensare alla vampira, anche se voleva parlarle. O meglio, doveva assolutamente parlarle.

- Buongiorno.- disse quando entrò, ritrovandosi gli occhi di tutti addosso, forse perché non indossava più la divisa e la invidiavano, o perché non capivano come una nuova arrivata avesse fatto un test difficile passandolo come se niente fosse. Niente distrazioni, devo concentrarmi per aiutarli si ripeteva mentre raggiungeva l'insegnante in quel prato infinito e gli alberi intorno a loro che controllava qualcosa nel suo librone che sembrava non voler lasciare mai.

Poi lo chiuse di scatto sorridendo a Selene che ricambiò, era brava a mascherare il fatto che stesse male agli estranei, solo le persone che tenevano a lei riuscivano ad intravedere qualcosa e sperava che i suoi amici, seduti lì tra i banchi, non lo notassero. Confidava nel fatto che fossero distanti tra loro.

- Allora ragazzi, oggi pensavo di fare qualche incantesimo di livello quattro, creare oggetti attraverso gli elementi. Come sapete ne esistono cinque di livelli, anche un sesto ma solo i Grandi Maestri lo raggiungono. Spero di riuscire a farveli fare in modo eccellente entro questo mese, in modo da potervi esercitare bene per l'esame finale che avrete quest'anno. Ora, piccola dimostrazione di quello che dovrete fare, anche per i ragazzi dell'aria e del fuoco vale, non solo per l'acqua e la terra, sia chiaro.-

La donna si sfregò le mani e piccole scintille cominciarono a circondarle, per poi aprirle. Tante piccole foglioline comparvero e si mischiarono tra loro, creando un lieve bagliore che scomparve poco dopo. Tra le mani della donna ora c'era una scatoletta in legno.

- In questo modo. Con l'elemento della terra di solito si usano foglie piccole per creare oggetti e rametti per quelli un po' più robusti. Ora, dato che sono legata solo alla Terra, non posso farvi vedere con gli altri elementi come fare, quindi lascio tutto a Selene ma continuate ad ascoltare la mia voce che è importante.-

L'insegnante guardò la ragazza al suo fianco che pensò per un istante a cosa fare, per poi mettere davanti a sé le mani chiuse a coppa e subito comparve dell'acqua che fece fluttuare in aria poco distante dalle sue mani e cominciò a pensare ad un oggetto. L'acqua prese la forma di un fiore, una rosa con un lungo stelo. Poi il liquido divenne ghiaccio che poco dopo si frantumò, lasciando cadere una rosa rossa vera che la ragazza prese prima che toccasse il suolo.

- Questo per quanto riguarda l'acqua. Questo elemento può donare la vita, per questo è possibile creare piante ma senza esagerare.- spiegò la donna mentre prese la rosa e Selene fece l'incantesimo successivo. Le bastò aprire la mano e si creò un mini tornado che si trasformò in breve tempo in una gemma trasparente.

- Con l'elemento dell'aria si possono creare le gemme del Vento, quelle che i Grandi Maestri producono per calmare il Freddo Vento quando è irato diciamo. Oppure si possono lanciare contro i nemici, l'aria intrappolata in esso verrà liberata a vostro comando e colpendo l'avversario di sorpresa.-

La donna fece cenno di proseguire e la ragazza schioccò le dita della mano sinistra creando una scintilla che si ingrandì, scaturendo un piccolo fuoco che cominciò ad essere più caldo e vivo.

La sua mano era interamente avvolta dalle fiamme ma non le dava fastidio, sentiva solo un lieve tepore. Poi chiuse la mano in un pugno e la fiamma sparì e quando riaprì la mano ci fu una nuova gemma di un rosso acceso che per un momento lasciò stupita l'insegnante..

- Anche con il fuoco si possono creare gemme e queste permettono al Fuoco Rosso di non espandersi dai suoi confini, altrimenti porterebbe distruzione ovunque. Ora, questi erano solo alcuni esempi ma si possono fare molte altre cose...-

La donna vide un'alunna con la mano alzata e le diede la parola, lasciando la frase incompleta.

- Come ha fatto Selene a passare il test se è qui da così poco?-

Fu una vampira a chiederlo, lo sentiva dalla sua aura negativa ed era una di quelle più odiose del gruppo. Quei capelli castano scuro, la pelle chiara, gli occhi rossicci, vestiti in pelle attillati e corpo magro, seducente.

- Beh, ha preso il massimo perciò presumo abbia studiato, cosa che dovreste fare pure voi.- rispose lei severa per Selene che guardava ogni ragazzo. Tutti pensavano la stessa cosa, solo i suoi amici sembravano contenti per lei.

- Io penso abbia usato qualche trucchetto. È un vampiro no?- continuò a dire quella vampira con un sorrisetto malizioso e occhi malefici.

- Esserlo non implica ingannare.- disse Selene fissandola seria, la stava innervosendo ma doveva calmarsi.

- Quindi tu sai tutto? Controlli perfettamente la tua magia? Ti spiace se controlliamo?-

Quella ragazzina viziata! Cercò di non far vedere il suo nervosismo, doveva tenere a mente gli incantesimi non superiori al loro livello, il quinto. Lei controllava in maniera diversa la propria magia e lo erano anche gli incantesimi. Non aveva limiti e non doveva farlo vedere.

- Accomodati se proprio vuoi.- le rispose senza smettere di fissarla, la propria energia negativa che iniziava a scorrerle nelle vene. La vampira si alzò dal posto e la raggiunse e, senza dirle niente, le scagliò contro una freccia di fuoco protendendo la mano verso di lei. Selene non si mosse, solo toccò la punta di quella freccia poco prima che la colpisse e questa si fermò. L'altra cercò di trasformarla in qualcos'altro ma la chiara glielo stava impedendo. Uno degli incantesimi di livello cinque era quello di poter rubare un attacco lanciato dagli avversari per farlo proprio.

- La magia dev'essere usata con estrema cura, devi essere cosciente di ciò che fai e controllarlo, domarlo certo. Ma non basta, ti serve entrare in contatto con il tuo elemento per essere un tutt'uno, solo questo ti può permettere di colpirmi in questo momento senza che io ti riesca a rubare l'attacco e rivoltarlo contro di te, che tu stia usando un incantesimo di terzo o di primo livello.- le disse seria la chiara prima di trasformare quella freccia in una sfera, alimentandone il fuoco per poi dividerlo in tante piccole sfere.

L'altra non capì cosa stesse facendo, le dava fastidio il fatto che l'avesse vinta. Per poco non venne beccata poi da quelle lame infuocate lanciate da Selene, quelle sfere le aveva trasformate in oggetti.

- E mai far vedere il proprio smarrimento, se non capisci cosa sta per fare l'avversario, cerca di complicargli le cose e non facilitargliele non facendo nulla.- aggiunse. Vide la sua rabbia e sentì lo stupore di tutti. Per lei tutto quello era normale, un giochetto per passare il tempo ma non per loro, quello era qualcosa di spettacolare.

- Non penso di dover arrivare ad uccidere con la magia se posso farlo con la mia velocità e forza di vampiro!- esclamò la castana ancora davanti a lei arrabbiata e Selene la guardò freddamente, i suoi occhi per un attimo divennero bronzei.

- Talvolta la forza non fa vincere. Queste cose possono dirlo solo chi non ha mai vissuto una guerra.- le disse solamente prima che l'insegnante ritornasse a riportare l'ordine, continuando la lezione. Non avete nemmeno idea di quanto questo mondo abbia sofferto...


La voce di quanto aveva fatto Selene si era sparsa piuttosto in fretta tra le mura della mensa, forse anche troppo dato che si sentiva fin troppo osservata. Voleva andarsene via da lì ma aveva bisogno di mangiare in quel momento, la fame iniziava a farsi sentire.

- Non li sopporto, i loro sguardi sono fastidiosi.- disse quando si sedette accanto ad Azura nel loro solito tavolo.

- Lasciali perdere, sono solo degli impiccioni. Piuttosto, non dovresti stare tra i professori?- disse Lukas mettendosi un pezzo di pane in bocca con la magia.

- Non è obbligatorio, posso andare dove voglio in realtà, anche fuori dalla scuola.-

- Fortunata te. Noi dobbiamo aspettare ancora un mese prima che le vacanze inizino.- sbuffò Azura e Selene la guardò incuriosita.

- Vacanze? Per cosa?-

- Per onorare Gower, colui che riportò la pace molti secoli fa tra le varie specie. Si festeggia per quattro giorni e noi torniamo dalle nostre famiglie.- le spiegò Eliana. Quel nome le sembrò familiare, ma perché lo associava a qualcosa come uno scontro, una battaglia?

- Sai, un tempo tutti vivevano diversamente, le varie specie non stavano nello stesso luogo. Solo Gower provò a cambiare le cose, riuscendoci. Ci fu una guerra tra chi voleva la pace e vivere in armonia e chi invece voleva continuare a vivere tra la propria specie. Senza di lui questa scuola non esisterebbe. O almeno, non sarebbe così.- disse Arlena spiegandole brevemente e Selene a quel punto si ricordò. Però, gli avvenimenti erano stati differenti da come la bruna le aveva appena detto ma non poteva dire niente. Non potevano sapere la verità.

- Cambiando argomento, cos'è che hai? Stamattina sembravi strana.- disse Eliana continuando a mangiare e a fare cenno di fare lo stesso, dato che non aveva ancora toccato cibo.

- Un po' di pensieri, devo sistemare delle cose. Tutto qui.- disse bevendo un po' di quel vino che aveva imparato a conoscere, riservato ai vampiri.

- Sembri diversa, non in senso fisico. Non so nemmeno io perché ho questa sensazione.- disse il ragazzo ad un certo punto.

- Sarà perché ho ricordato qualcosa della mia vita di prima, ma è molto poco e molte cose ancora mi sfuggono.- disse abbassando lo sguardo e iniziando a mangiarsi quella mela rossa come il sangue. Dovrò andare in giro a cacciare dopo, meglio non impazzire.

- Hai ricordato qualcosa?- esclamò Arlena prima di mettere ad Azura un pezzo di pane in bocca per farla tacere aspettando che parlasse ancora.

- Molte cose sono ancora sfocate, come il perché io mi sia risvegliata in un bosco. Mi piacerebbe sapere come io ci sia finita.- sospirò. Troppi anni da recuperare in così poco tempo!

- Avevi una famiglia? Ricordi dove vivevi?- le chiese Arlena e la chiara si ricordò di quando erano andate dal preside e le sorrise un po' malinconicamente.

- Penso che sia un po' lontano, non saprei come arrivarci da qui. Non ricordo il nome del posto né gli abitanti.-

- Saprai vicino a quale distretto abitavi.-

- Penso di essere stata una nomade, che cambiavo spesso luogo. Infatti ne ho svariati in testa. E... Avevo un fratello.-

Il dolore in lei si espanse, una stretta al cuore e al petto che per poco non le resero difficile respirare.

- Come si chiamava? Era fidanzato?-

- Azura!- la riprese Eliana, non aveva notato che Selene era cupa?

- Scusa, sono stata un insensibile. Non vorresti cercarlo?- cercò di scusarsi la bionda abbracciandola e l'altra le sorrise appena.

- Non fa niente. Ma non so dove sia, né il suo nome, o il suo aspetto completo. Forse dovrei aspettare ancora un po' prima.-

- Bhe, pian piano recupererai, ne sono sicura.- le disse Lukas posando una mano sulla sua per rincuorarla e si sentì un po' meglio con quel gesto. Non tutte le persone sono cattive qui, le cose sembrano essere cambiate.

- Cambiando discorso, hai steso Sheila oggi. Quella non sta zitta un attimo e critica tutto e tutti!- disse Eliana esasperata ma anche sollevata.

- Se la menava un po' troppo.- disse Selene ridacchiando, prima di vedere un'ombra vicino all'ingresso della mensa e sentire un'aura familiare. Sapeva chi fosse. Doveva andare, era da tutto il giorno che non sentiva l'aura di Amara né la vedeva. Però la paura in sé rimase, non voleva stare da sola. Non ho scelta...

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