30 - L'inizio di un viaggio

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- È tutto pronto.- disse il preside alla ragazza dai capelli bianchi e neri che non riusciva a stare calma. Aveva passato quasi tutta la notte a cercare un modo per evitare di essere troppo visibili durante quel lungo viaggio che avrebbe portato i ragazzi che volevano aiutare davvero con il probabile ed imminente scontro momentaneamente al sicuro, giusto il tempo di istruirli a dovere.

Purtroppo quasi tutti i ragazzi erano tornati a casa, spargendo la voce tra le varie famiglie del pericolo che cresceva sempre più e presto sarebbe arrivato anche ai Grandi Maestri. Li avrebbero bloccati e proprio per questo dovevano fare in fretta. Per fortuna i ragazzi rimasti erano poco più di una ventina con esattamente cinque insegnanti che si erano resi disponibili e non erano così tanto numerosi da sentire la loro aura per chi fosse stato a chilometri di distanza.

- I ragazzi sono un po' confusi, dovremo spiegare loro qualcosa?- domandò la giovane insegnante di canto al preside ma Selene parlò.

- Non ora, non c'è tempo.- disse e la donna annuì. Forse notò anche la sua agitazione e non solo lei. Difatti, Delilah e Kehlani la guardarono e lei si voltò sentendo il loro sguardo, mettendosi in contatto telepatico con loro. -Che c'è?- disse un po' arrabbiata. -Calmati, o questi vampiri qui ti sentiranno.- le disse la prima seguita dalla sorella. -Amara?- -Non lo so, non la vedo da ieri e ho una strana sensazione.- -Sa cavarsela.-

Kehlani aveva ragione, però qualcosa in lei le diceva che era successo qualcosa. Scosse la testa cancellando quei pensieri sulla corvina e facendo cenno al preside accanto a lui di iniziare ad incamminarsi e l'uomo richiamò l'attenzione degli studenti. C'erano un paio di vampiri, anche un paio di angeli e poi i dominatori degli elementi, i più numerosi.

- Ora vogliamo che stiate tutti insieme, da questo momento in poi non ci divideremo. Cercheremo di non fermarci troppe volte, la meta non è così lontana.- disse ed Eliana, che aveva voluto dare una mano così come i suoi amici trasgredendo persino al divieto di partire di suo padre, alzò la mano, dandole la parola.

- Dove siamo diretti?-

Il preside guardò Selene, poi Delilah e Kehlani che raggiunsero la vampira dai capelli chiari. Sembrava che neppure lui lo sapesse con esattezza.

- Un luogo che al momento non vi è dato sapere, non è segnato sulle carte.- disse Delilah prendendo la parola.

- Meglio non parlare troppo, dobbiamo essere lì prima del tramonto o saremo indifesi.- disse invece la sorella che guardò Selene che annuì. Le tre iniziarono a far strada ignorando le domande che molti avevano in testa. Come facevano quelle tre ad essere d'accordo? Si conoscevano? Era un bene fidarsi?

- Ehi Arlena, tu che pensi?- domandò Lukas alla mora accanto a sé bisbigliando.

- Non lo so. Ora che ci penso Kehlani e Delilah sono misteriose quanto Amara quasi. Sappiamo che sono sorelle e che nascondono qualcosa con quel loro tatuaggio comune. Oltre il fatto che sembrano non avere un briciolo di magia.-

- Ho sentito Taila, un vampiro, dire che in alcuni rari casi i membri della loro specie nascono privi di magia. Non sanno il perché.-

- Ormai non ci capisco più nulla. Selene poi sembra nascondere molto più di quel che sembra. A proposito, Amara non dovrebbe esserci?-

- Chi lo sa. Al momento mi va bene dato che così mi sento più tranquillo.-

I due ritornarono in silenzio poco dopo come tutti gli altri, cercando di capire dove stessero andando anche se in realtà nessuno sembrava riconoscere qualcosa di familiare nelle vicinanze. Erano entrati in una parte della foresta fitta e scura, i raggi solari filtravano appena attraverso i rami. Ben presto alcuni dominatori del fuoco furono costretti a creare piccole fiammelle per vedere almeno su cosa poggiavano i piedi, con tanto di lamentele da parte dei vampiri che non avevano tutta questa difficoltà nel muoversi al buio. Si fermarono poco dopo per riposare qualche minuto prima di iniziare una salita, ormai stavano per lasciarsi alle spalle la foresta ed entrando nel territorio del monte Darion.

- Il vento è teso, non mi piace.- disse ad un certo punto Selene a bassa voce a Kehlani al suo fianco mentre gli insegnanti davano qualcosa da bere e mangiare ai ragazzi, controllando che stessero bene. Era già passata mezza giornata dall'inizio del viaggio e mancava ancora qualche chilometro.

- Neanche a me. Qualcosa non va.-

Selene si morse il labbro nervosa. Entrambe percepivano pericolo in ogni direzione, ormai una strada valeva l'altra per raggiungere la meta.

- Non posso usare la mia magia o mi intercetteranno.-

- Intendi la tua vera essenza?-

La chiara annuì.

- Questi ragazzi non sanno difendersi realmente.-

- Il sentiero finisce qui.- disse Delilah raggiungendole e interrompendo la conversazione tra le due.

- Dove si va?- chiese Azura immischiandosi e per poco non spaventò la chiara non avendola sentita alle sue spalle. Sentì poi lo sguardo di tutti addosso ma per fortuna Delilah la salvò parlando.

- Destra, dobbiamo uscire da qui.-

I ragazzi si prepararono a ripartire e così ricominciarono a seguire quelle tre ragazze, qualcuno che cercava di farsi dire qualcosa dal proprio insegnante, invano. Stavano tutti zitti e abbassavano lo sguardo come complici di qualcosa. Neppure l'insegnante di incantesimi, la più chiacchierona, proferì parola al riguardo. Tutto era strano non poterono fare nulla se non andare dove indicato in mezzo agli alberi, al cinguettio degli uccelli che diminuiva sempre di più mentre qualcuno, da lontano, osservava tutto ciò che facevano cercando di non farsi beccare.

Sentiva un leggero dolore alla testa mentre il vento le sussurrava all'orecchio cercando di svegliarla. Aprì gli occhi a fatica, sentendosi tramortita, scombussolata e si guardò intorno. Arlena, Azura, Flora, tutti i ragazzi erano legati insieme tra loro da delle spesse catene collegate ad un'enorme roccia posta al centro di quel luogo. Lo stesso valeva per Kelhani e Delilah che erano poco più distanti da lei che si stavano svegliando e cercando di capire dove fossero, così come gli insegnanti. Lei invece era in un angolo contro la parete rocciosa su cui le sue catene la legavano. Ma cosa... Come ci siamo finiti?

Erano dentro un'antica grotta che conosceva, molto vicino alla meta. Guardò subito all'esterno, per fortuna l'entrata non era così distante e vide che il sole presto avrebbe iniziato a tramontare. Se non raggiungiamo in fretta il portale dovremo aspettare domani ma così saranno tutti morti!

- Cos'è successo?- chiese un vampiro una volta aperto gli occhi e notando le catene che l'avevano imprigionato, provando a romperle con la sua forza di vampiro. Ci pensò Kehlani ad intervenire prima che lo facesse l'insegnante di difesa dagli incantesimi.

- Meglio se stai fermo, se ti muovi ti risucchiano tutta la tua magia.- disse seria mentre Selene pensò a come ci fossero arrivati lì. Aveva parlato con la vampira dai capelli castani, poi avevano ricominciato a camminare. Poco dopo un odore dolce e familiare, un filtro che faceva addormentare. Non aveva fatto in tempo ad avvisare gli altri che erano tutti crollati a terra.

- Fantastico!- esclamò sentendo in sé l'ansia salire sempre di più. Selene guardò davanti a sé e non fu contenta di vedere una barriera intorno a tutti loro con all'esterno cinque uomini che si avvicinavano. Questa è opera di Orion, senz'altro...

- Chi sono questi?- chiese il preside alla ragazza che però non rispose. Cosa vorranno ora? Non mi riconosceranno, non in questa forma. Forse vogliono i ragazzi come alleati...

- Oh eccovi svegliati ragazzi. Siete della Magic Academy se non mi sbaglio.- disse un uomo alto e dalla pelle scura, gli occhi neri e profondi, inquietanti. Una lieve barba nera gli dava un aspetto autoritario, così come i capelli curati. Indosso una lunga giacca in pelle scura da cui si intravedevano solo le scarpe nere.

- Chi siete?- domandò Madame Rose subito cercando di alzarsi in piedi, riuscendoci.

- Non farete del male a questi ragazzi.- aggiunse e lui ridacchiò, esattamente come gli uomini vestiti in nero dietro di lui.

- A noi non interessano questi marmocchi, sono troppo deboli per lavorare al nostro fianco. Oh ma non mi sono presentato, che maleducato.- disse facendo un lieve inchino.

- Sono Raulyax, un vampiro con qualche centinaio di anni.- disse guardando tutti loro negli occhi.

- Se non volete farci niente allora perché siamo qui?- domandò Greg, cercando tutto il coraggio che aveva in corpo alzandosi in piedi anche lui.

- Vedete, io mi occupo di scovare delle certe persone e sono secoli che ci provo. E mi è sembrato di averne percepita una proprio tra voi dopo anni e anni di ricerche.-

La sua voce innervosiva Selene, parlava con un tono di chi si credeva superiore e che voleva innervosire gli altri, riuscendoci.

- Chi esattamente?- domandò il preside prendendo l'attenzione dell'uomo.

- Tu devi essere colui che ha rifiutato un posto tra i Grandi Maestri. Complimenti, che coraggio. Comunque, cerco gli Elementis.-

- Elementis? Il tuo capo te l'ha chiesto?- domandò Delilah non capendo, sia sua sorella che Selene erano nella stessa situazione. L'avevano già sentito da qualche parte, ma dove?

- No, lui non ne sa niente, non sa chi siano. Ma io sì, grazie ad un antico diario di un anziano uomo che visse all'inizio dei tempi. L'ho trovato in mezzo ad un incendio mentre combattevamo contro i nostri nemici molto tempo fa. Gli Elementis sono delle leggende.-

- Appunto, leggende. Anche i Custodi lo sono se è per questo, nessuno li ha mai visti quindi non significa che siano mai esistiti.- disse Talia, era una delle tante persone che non credeva in certe cose come quelle. Raulyax invece rise.

- I Custodi, già. Loro sì che non sono mai esistiti, come dici tu non sono mai stati visti. Però, gli Elementis sì. Sono riuscito a catturarne due, un vampiro e un angelo.-

Selene sussultò, in sé iniziò a sentire la rabbia mista ad una strana sensazione, il suo sesto senso che la avvertiva di un pericolo imminente. Che sta dicendo? Mentre lei cercava di calmarsi, lui camminava per guardare i ragazzi e parlare.

- Secondo questo diario queste creature sono molto, molto rare. L'anziano disse di averne visto uno nella sua vita e ne rimase affascinato dalle sua capacità. La sua forza era pari a quello dei Grandi Maestri ma teneva la propria aura sotto controllo, sembrando un ragazzino indifeso. Noi abbiamo scoperto, grazie ai due catturati qualche decennio fa, che gli Elementis sono solo angeli e vampiri, esseri immortali, o quasi ovvio.-

Quando si fermò davanti a Selene la fissò negli occhi e lei, odiandolo già e non volendo mostrarsi debole, si alzò in piedi senza spezzare il contatto. Nella sua mente aveva capito chi pensava che fossero quelle creature, vari ricordi un po' sconnessi ma che c'erano, chi aveva catturato. Il suo cuore però non voleva accettarlo.

- Ma la cosa più speciale degli Elementis, è che dominano tutti e quattro gli elementi, o sbaglio?- le chiese con un sorrisetto soddisfatto che gli avrebbe tolto più che volentieri.

- Sei stata brava a mascherarti tra loro, devo ammetterlo. Non sembri tanto speciale vista così.- le disse girandole intorno studiandola. Cercò di calmarsi il più possibile ma le sue mani ormai erano già strette in pugni dalle nocche bianche. Penso che ci sia un po' di confusione qui tra tutte queste specie, deve aver interpretato male il diario.

- Se stai cercando di controllarmi ti conviene lasciar perdere, ho molti più secoli di te.- gli disse quando notò che non smetteva di fissarla negli occhi stando al gioco. Di solito i vampiri più grandi potevano controllare quelli più piccoli e scoprire molte cose e se lui credeva negli Elementis lei non aveva nulla per impedirglielo.

- Interessante, hanno detto la stessa cosa i tuoi amichetti. Penso non ti dispiaccia raggiungerli vero?-

- Perché mai dovrei farlo?-

- Per entrare a far parte dell'armata di Orion, il grande capo.-

Lo sguardo di Selene si fece tagliente a sentire quel nome. Quell'uomo sperava di fare bella figura consegnandoli al nemico e avere la sua approvazione, lo sentiva, lo lesse dalla sua mente.

- Te lo puoi scordare.- gli ringhiò contro all'istante.

- Mh, non sei una facile eh? L'angelo era stato più gentile e cortese quando glielo chiesi. Ora che ci penso, mi ricordi tanto il vampiro che abbiamo preso, lui aveva degli occhi bronzei a differenza tua.-

Niamas pensò all'istante lei e Raulyax notò i suoi occhi, quel lieve tremore.

- Lo conosci, vero? È uno ostile, non si lamenta nemmeno delle torture che lo stanno affliggendo da anni. Non è che per caso...-

Raulyax non fece in tempo a finire la frase che nell'arco di due secondi si ritrovò sommerso da rocce pesanti e una forte aura negativa apparve dal nulla.

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