Capitolo 17

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Una volta passato il pericolo delle scale ed essere tornate in camera senza il minimo rumore, scoppiamo a ridere ed io vado a cambiarmi.

-Tu..L'hai già fatto?

"Scherzi?!Lo facevamo ogni notte,nella casa-famiglia..Fino a quando una guardia notturna non ci prese per vandale,allertando la polizia. Che a sua volta chiamò la casa!"

-Ahia...E poi che successe?

"Ci venne a prendere la Madre superiore e ci fece fare i lavori per una settimana..."Ma ne valse la pena!"Abbassa la testa:"Da quel giorno,la casa si svuotò piano piano,ma sono certa che tutti porteranno quelle notti nel cuore" Mi avvicino:-Lo penso anch'io.

"Quella scritta, No regrets ...Ce la scrivevano sul polso sinistro le ragazze più grandi e tutte noi ci sentivamo orgogliose di portarla.Voleva significare...Unione.

Essere libere tutte insieme,anche chi restava dentro...Ecco perché per me è così importante"

-Ma certo...Senti,facciamo così. La guardo negli occhi:-Tu ti riscrivi quella frase fino al giorno del tatuaggio,che ti pagherà la sottoscritta la prima settimana in cui diventerai maggiorenne.Che ne dici?

Vedo un bagliore attraversarle gli occhi,che subito dopo si inondano di lacrime:"Dimmi che non stai scherzando..."Sorride,facendomi scoppiare il cuore di gioia:-Non è uno scherzo,nana. Rispondo con le lacrime agli occhi,come lei.

"E...Se mamma e papà mi sgrideranno?" Sussurra intimidita.

-Non succederà.Per provartelo,lo faremo non appena ci risveglieremo. Io per prima,lo terrò fino a quando non se ne andrà.Okay?

"Tu lo fai.Lo mostri accidentalmente e vedremo le reazioni. Deciderò in base a quelle!"

-E io che ho detto?! Sorrido.

"Così è più chiaro!"Alza le spalle facendomi ridere.

-Come vuoi...Buonanotte!

" 'Notte!"

Un paio di ore dopo,al suono della sveglia,vorrei urlare e sbattere il mio cellulare a terra,ma mi alzo e lo spengo tranquillamente per poi uscire dalle coperte e farmi il letto.

Riprendo i vestiti di questa notte e vado in bagno. Uscita,vado a fare colazione, dove mi aspettano mamma e papà.

-Buongiorno! Entro in cucina sorridendo.

"Ciao" Risponde papà. Mamma non parla.Non è da lei...

-Che succede? Domando sedendomi.

"Io e tua madre vorremmo sapere..."Comincia papà "Dove siete state questa notte?!"Sbotta mamma.

-Scusate?

"Sono entrata in camera vostra dopo aver sentito un rumore qui di sotto e voi non c'eravate.

Perché?"

-Eravamo nel giardino qui dietro. Mento. -Non mi sono sentita bene,ma non volevo svegliarvi, e Valentina mi ha aiutata.

"Cos'hai avuto?" Chiede mamma preoccupata.

-Un po' di nausea,nulla di serio. Sorrido mescolando i cereali nel latte. -Adesso è passata.

"Sicura?"Insiste.

-Sì,tranquilla. La guardo negli occhi.

"Mmh,va bene...Però la prossima volta vieni pure a svegliarmi.Oggi stai riguardata e soprattutto...Se qualcosa non va,chiamaci!Non farti problemi"

Finisco in fretta di mangiare,poi mi alzo mettendo in ordine e mi avvicino dandole un bacio:-Va bene,non preoccuparti. Volgo un'occhiata a mio padre:-Papi,ti aspetto in macchina.

Per strada mi torna in mente che lo dovevo avvertire

-Papà...

"Dimmi"

-Oggi ho un rientro,ci fermiamo ad aiutare i bambini del biennio.

"A fare cosa?"

-Da tutor. Se non hanno capito un argomento,noi glie lo spieghiamo di nuovo con altre parole.

"Bello!"

-Già.

"Va bene,avviso io tua madre"

-Grazie mille. Arrivo fuori da scuola e scendo dall'auto per entrare.

Camminando,prendo il cellulare e invio un messaggio a Vale

<<A papà ho detto che io mi fermo a scuola,tu inventa un'altra scusa>>

"Ehyy!" Mi ferma una voce.Alzo la testa e vedo Giulia mentre sorseggia una cioccolata calda.

-Ciao!Come va?

"A me bene...A te??Sembravi così concentrata...E' successo qualcosa?" Chiede entrando,seguita dalla sottoscritta.

-No,tranquilla.

"Sicura?" Annuisco. -Tu come stai?

"Bene,grazie" Sorride.

"Buongiorno,ragazze.Entriamo in classe?"Domanda la professoressa sorridendoci.

-Buongiorno. Eseguiamo gli ordini.

Per tutta la giornata non riesco a smettere di pensare alle parole di mia sorella. Non mi tolgo dalla testa il suo guardo nel momento in cui mi spiegava il significato di quelle parole...E' proprio vero:niente è come sembra. Soprattutto le parole.Le presone.E i gesti.

Suona la campana della penultima ora e mi ricordo del fatto che avrei dovuto scrivermi sul polso per prima qualcosa,così prendo un pennarello - quello viola - e mi disegno un semplice smile mezzo sorridente e mezzo triste per poi coprirlo con una striscia di scotch a mo' di bracciale lungo tutto il polso e tornare a seguire le lezioni.

"Che fai?" Sussurra la mia compagna di banco.

-Un tatuaggio finto

"Posso chiederti perché finto o sarebbe troppo?" Domanda timidamente facendomi sorridere.

-E' per mia sorella.Vorrei farle vedere che i miei non faranno niente se ce ne facessimo uno. Annuisce,poi torniamo attente per tutto il resto del tempo,fino al suono della campana.

-Ciao. Le sorrido una volta uscita e lei mi saluta allo stesso modo.

Guardo dritto davanti a me e vedo Liliana intenta a fumarsi una sigaretta seduta sul marciapiede,col suo zaino vola accanto.

"Lei non è così cattiva come vuol far credere" Una voce mi fa voltare di scatto. E' una ragazza alta,bionda,con gli occhi azzurri e gli occhiali neri squadrati:"Scusa,non volevo spaventarti!"

-Tranquilla. Sorrido.

"Comunque sono Alice"Mi porge la mano.

-Clara.

"Immaginavo..." Dice sorridendo. "Penserai che quella ragazza sia ingiusta o ce l'abbia con te,ma ti assicuro che non è affatto così.

Crede che non ci si possa fidare di nessuno solo perché si è fidata tante volte delle persone sbagliate.

E' solo una persona spaventata!"

-...Che ha sofferto e vuole far soffrire!  Aggiungo.

"Forse la sua ottica sarà anche sbagliata,ma te lo garantisco:ti aiuterebbe,se fossi in difficoltà"   Sembra credere in ciò che dice,parla con il cuore e si vede...Ma io non ci riesco.

Niente può essere così catastrofico da toglierti il sorriso per interi giorni (o addirittura anni!)...Non puoi permetterlo!

Okay,io non la conosco quindi non potrei giudicare,ma...Resto della mia idea.

-Scusa,ora devo proprio andare. Mi dileguo.

"Ci sentiamo!"

-Certo!  Grido di rimando,oramai lontana.

Torno a casa a passo svelto e,una volta entrata,vengo assalita da Vale.

"Che aspetti?" Domanda tra i denti sorridendo.

-Di togliermi le scarpe,zaino e giacca. Le rispondo allo stesso modo ammutolendola. Si sposta.

"Chi è?"  Si affaccia mamma.

-Sono io! Le sorrido avvicinandomi. -Ma' ,ho poco tempo che devo tornare a scuola. Guardo mia sorella che strabuzza gli occhi

-Passo dopo a prendermi Virgy,andiamo a farci un giro. Butto lì.

"Okay!"  Sorride mia madre.

Mi viene Virginia accanto:"Come dopo mi vieni a prendere ,scusa?"

-Fidati di me. Dico decisa.

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