Capitolo 4

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Suonano alla porta,è il mio ragazzo.

Scendo le scale di corsa,ma vengo preceduta da mia madre. Non appena mi vede sorride:"Tesoro,sei bellissima!"

Indosso un abito nero con una pochette argentata,come i miei sandaletti col tacco

-Grazie,mamma.La porta. Sorrido imbarazzata mentre lei scuote la testa:"Ah,già..Scusa!"  Apre e non appena Marco mi vede resta a bocca aperta,facendomi arrossire.

"Buona serata!" Sorride mamma mentre usciamo.

Arrivati sul luogo della festa, decidono come al solito di non pensare...E' una festa, i pensieri si lasciano altrove!

-Voglio l'alcol! Sorrido.

"Si comincia..."Mi prende in giro il mio accompagnatore. -Dai,sono seria!Portami l'alcol!

"E dove prendiamo la bottiglia?Hai diciotto anni,ma ti danno gli shottini!"

-Ragaaaa!  Urlo con tutta la voce che ho. La musica si ferma, tutti mi guardano:-Che ne dite di giocare?   Fortunatamente  la maggioranza sembra interessata, quindi ci troviamo tutti sul divanetto del locale.

-Cosa proponete?

"Obbligo o verità!" Urla qualcuno.

-Noioso! Boccio. 

"Un,due,tre bevi!"

-Tu sei fatto!No.Altro?

"Nomi,cose e città. Ogni volta che non ti viene in mente una parola,bevi uno shot per punizione!"

-Me gusta!Chi l'ha detto? Alzo la testa e una ragazza si sporge in avanti. -Brava!Comincia tu!Lettera...L!

"Luca!"

-Cose.

"Lampada"

-Città.

"Los Angeles"

-Il prossimo! Strillo prendendo una bottiglia di vodka. Andiamo avanti così per un altro quarto d'ora,poi mi ricordo il perché di questo gioco:io voglio bere.

M avvicino al mio ragazzo e gli sorrido,lui fa lo stesso con me capendo le mie intenzioni:"Dopo,bimba" Mi sussurra all'orecchio.

-No!Io voglio una vodka alla menta subito! Tutti mi guardano inizialmente sconcertati,poi qualcuno scoppia a ridere ed io ottengo ciò che voglio. Prendo la bottiglia e continuo a giocare e ogni volta che non mi viene una parola,butto giù quanto più liquido possibile desiderando di dimenticare al più presto ogni singolo avvenimento spiacevole degli ultimi periodi.

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Credo di essere completamente ubriaca. Sento delle voci di sottofondo. Sono in pista insieme a Marco,stiamo ballando da non so quanto.

-Comunque...Non ti ho mai detto una cosa! Urlo.

"Che cosa?"

-Ti amo! Ride. -No,sono seria. Sei l'unico che mi ha sempre sopportato,anche in queste condizioni. Grazie!  Biascico. -Che poi non capisco...A volte la gente,per scappare dai problemi,fuma..Perché?

"Perché spera di sparire in quella nuvola di fumo,suppongo..O semplicemente per ricordare a se stesso che è vivo!"

-Anche bevendo ci si sente vivi! Rido. "Lo vedo!" Sorride indicandomi. Sto ballando come una matta e mi diverto in un modo allucinante...Yeee!!

Guardo il mio ragazzo che sta ridendo...E' bellissimo. Davvero,wow! Ha i capelli un po' spettinati e la camicia spiegazzata perché ogni volta che cadevo glie ne strattonavo una parte,ma resta comunque perfetto. Come fa?! E poi il suo sorriso...Credo di svenire.

Lo abbraccio e appoggio la testa sul suo petto cercando di arrivare alla spalla:-Voglio starti in braccio!

"Te lo puoi scordare!"

-Dai!!

"E' fuori discussione"

-Sei geloso? Lo guardo divertita,poi vado a mettermi sul divanetto. -Dai,vieni a sederti e prendimi in braccio.Adesso!!

"Come volete voi,Principessa Clara!" Mi accontenta avvicinandosi. Yeee!

Mi siedo e appoggio la testa sulla sua spalla. -Ho sonno.

"Vuoi che chiami tuo padre?"

-Ma tu hai capito come stanno le cose?! Rido per la sua ingenuità. "Ah,già..." Sospira. "Scusa,me n'ero dimenticato"

-Beato te...

"Come?"

-Anche io vorrei dimenticare tante cose,eppure neanche con l'alcol ci riesco...Sono sempre nella mia testa. Per quanto cerchi sempre di essere positiva e non pensarci, loro trovano una via d'uscita e mi causano un black out totale. I ricordi tornano vividi,Virgy a quello sguardo ed io..Io no so che cosa fare! Vedo sfocato a causa delle lacrime che minacciano di uscire. Okay,Clara,tranquilla...Respira e riparti.    -Ho paura quando sono con lei,perché...W' sempre stata strana,ma adesso...  Scuoto la testa rabbrividendo,poi scoppio in singhiozzi.

-Non voglio che stia male,vorrei solo che sia felice e spensierata come tutte le sue coetanee!Perché non è così?Dov'è che sbaglio? Dove?!  Stringo i pugni e mi lascio andare mentre il mio fidanzato mi resta accanto tentando di rassicurarmi.

"Cerca di capirla,ti prego:ha dei vaghi ricordi della sua infanzia, dove voi non corrispondete..E' normale che sia confusa,ma non puoi fartene una colpa!" Mi asciuga le lacrime:"Non puoi,perché non è così..." Sussurra avvicinando il suo viso ad un millimetro dal mio. 

-Non...Non lo è? Singhiozzo facendo nascere un dolce sorriso sul suo volto:"No,piccola" Sussurra dolcemente prima di baciarmi. 

Mi fa alzare:"Andiamo,dai,ti riporto a casa"

Tento di tirarmi su,ma cado e scoppio a ridere. -Ahia!  Lo guardo.

"Ti sei fatta male?" Corre in soccorso. -No,tranquillo. Sorrido. 

Salutiamo tutti e torniamo a casa,io con una bottiglia in mano.

"Secondo me dovresti smetterla di bere.." 

-Secondo me dovresti smetterla di bere! Lo scimmiotto. -E secondo me dovresti rilassarti un po'! Tutti abbiamo la nostra valvola di sfogo...La mia è questa! Sorrido.

"Ti fa male!"

-Magari voglio proprio questo!Ci hai mai pensato? Non è la prima volta che quella peste scappa e diventa così ed io ho sempre reagito in questo modo!Perché non mi facevi alcuna predica,allora?

"Perché la credevo una stupida fase,pensavo che prima o poi avresti smesso!" Urla.

-Be' un giorno lo farò..Ma non è questo! Rispondo allo stesso modo. "Sei proprio una bambina..." Sbuffa portandosi le mani sui fianchi.

-E tu...Tu sei proprio un adulto! Non hai mai desiderato... Liberarti di te stesso?Delle tue paure?  Mi scruta in silenzio. -Allora?  Lo incalzo.

"Hai sempre detto di non sapere di cos'hai paura.."

-E' così...O almeno,era così,perché adesso piano piano lo sto scoprendo,pian piano. E ti assicuro che non è semplice paura,ma terrore"

"Di cosa?"

-Mia sorella. Lei mi fa paura. Mi terrorizza anche solo il pensiero di poterla perdere...

"Non sarà così.." Mi stringe forte.

-Non puoi dirlo,nessuno prevede il futuro.

"Lo so,ma non bisogna essere negativi"

-Non è negatività,ma terrore.Sono due cose diverse:la prima,è una parola. La seconda,è un mostro. Uno di quelli che ti si insidia nell'anima e non ti lascia andare.Puoi ridere fino a non avere più fiato e un mal di pancia che nemmeno ci si può lontanamente immaginare,ma sarà sempre dentro di te e verrà fuori quando meno ce lo si aspetta...In questi casi preferisco darmi all'alcol che alle crisi di nervi!  Lo guardo dritto negli occhi,spiazzandolo.

"Perché non me ne hai mai parlato?"

-Pensavo che sarei riuscita a controllarlo,che avrebbe smesso. Ricominciano le lacrime,ma questa volta le ricaccio,mentre Marco mi stringe forte. 

-Voglio...Un'altra bottiglia.Non dirmi di no,perché ti assicuro che quando entro in crisi sono tutto fuorché simpatica. Rido,sciogliendomi dall'abbraccio.

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