Cose perse per strada

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Aveva un libro tra le mani, le pagine dagli angoli spiegazzati erano ingiallite e rovinate dal tempo. 

Si mise a strapparle una dopo l'altra, le parole nere e marchiate su carta scivolarono inesorabilmente lontano da quelle mani crudeli, da quel suo cuore, e infine, anche via da quel' anima che lui non aveva. O forse l'aveva avuta un tempo e poi persa per strada, ma di questo non era ancora sicuro.

Era un continuo perdere di cose ultimamente, e ancora non stava riuscendo a venirne a venirne a capo. Inutilmente, tempo prima aveva cercato per trovare una soluzione ma senza ottenere particolari risultati: si era ritrovato al punto di partenza.

Qualche volta, però, si fermava del tutto, faceva il conto delle cose che aveva e ogni volta tristemente, si rendeva conto di aver perso qualcosa. Senza avere la possibilità di riuscire a recuperare. In fondo si sa, le cose perse difficilmente si ritrovano e se anche venissero ritrovate, non sarebbero più come prima, perché inevitabilmente subiscono cambiamenti mentre si perdono.

La cosa più semplice dunque, era tenerle a sicuro e non perderle proprio; cosa che lui non riusciva ad evitare assolutamente. Questo lo rendeva molto triste perchè non riusciva a tenersi appresso così tante cose, senza rischiare di smarrirle in posti di cui poi nemmeno si ricordava più.

Quel giorno stava camminando assorto nei propri pensieri, quando fermatosi sul ciglio del sentiero, si mise a contare le cose che aveva in quel momento perchè aveva come la sensazione di essersi lasciato sfuggire qualche cosa.

Si accorse di aver perso la Pazienza.

Mentre sbuffava infastidito cominciò ad imprecare perché aveva già perso troppe cose nell'arco di quella mattinata e cosa più importante: dove diavolo l'avrebbe ritrovata la pazienza, ora?

Non poteva di certo lasciarla dispersa da qualche parte e quindi nel mentre che la cercava invano, fece un conto veloce delle cose che aveva perso fino a quel momento.

Dunque, fino a quel momento aveva perso dieci sogni pazzerelli, una voglia matta di vivere, sei speranze di colore roseo, tre pezzi significativi di sé, una anima fatta di nulla, quattro persone più o meno importanti, e ora si aggiungeva anche una pazienza! 

Si sedette lungo il bordo del sentiero, sull'asfalto. Non poteva permettersi di perdere altro, ma aveva una specie di impressione che proprio in quel momento, proprio quando stava contando le cose perse, qualcos'altro stesse scivolando via da lui.

Stava perdendo ancora una volta. Ma non stava riuscendo assolutamente a capire cosa fosse, e scervellarsi sulla questione era stato del tutto inutile.

Ed era stato allora che aveva il libro dalla tasca e aveva cominciato a strappare le pagine intrise di inchiostro nero una per una, per farle disperdere lungo la strada. Perchè in quel momento si era sentito come se fosse stato quel dannato libro.

Il libro perdeva pagine, parole e parti.

Lui aveva perso pezzi, persone e pazienza.

Le carte avevano cominciato a svolazzare sull'asfalto muovendosi libere nell'aria, spinte da una semplice folata di vento d'autunno.

Si mise quindi a contare quello che gli era rimasto sulle dita della propria mano; un vano tentativo per riuscire a capire cosa mancasse. Non che fosse stato bravo nei calcoli, ma sperava di riuscire a far quadrare qualche conto.

Nella  tasca trovò ancora un mezzo sogno intatto, due sorrisi nella parte più profonda, un cuore bucherellato, un paio di rimorsi, tre speranze malate, quattro incubi, due rabbie e infine sei rancori.
Tutto come solito, sembrava infatti che nulla fosse cambiato. Eppure...

Cosa mancava?

Fattosi forza, si rimise in piedi e si incamminò di nuovo, andando verso la  direzione che stava percorrendo prima di sedersi sul ciglio. Quel sentiero portava da nessuna parte.

I fogli intrisi di parole slegate gli danzavano intorno facendo un ballo solitario, mentre alcuni altri lo seguivano silenziosi accanto al suo passo strascicato.

E improvvisamente come un fulmine a ciel sereno, si rese conto.

"Accipicchiolina! Ecco cosa ho perso oggi...!!" Esclamò battendosi la mano sulla testa con fare sbadato.

Aveva perso la Ragione quel giorno.

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