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Jungkook seguiva Greta attraverso i vicoli poco trafficati di Edimburgo, era il loro secondo giorno in città e lui voleva che lei gli mostrasse tutti i suoi luoghi preferiti, voleva vedere dov'era cresciuta, dove andava al liceo, dove aveva dato il primo bacio per sovrascrivere quel ricordo con uno dei suoi baci.

Voleva riempire quella città di ricordi che appartenessero solo a loro.

Non avrebbe mai immaginato di poter essere così geloso del passato di qualcuno, ma non avrebbe mai immaginato di incontrare una che come Greta gli avrebbe fatto perdere la testa in quel modo.

Quando le aveva detto di aver preso dei biglietti per Edinburgo ed aver mosso mari e monti in agenzia per andarci con lei, Greta si era messa a ridere e l'aveva rimproverato per la sua solita impulsività, ma alla fine aveva accettato di fare quella settimana insieme.

Mentre stavano risalendo lungo la via che portava al castello iniziò nuovamente a piovere; Greta si fermò e sollevò il cappuccio prima di voltarsi verso Jungkook per decidere cosa fare dato che era ormai ora di cena.

-se non ti scoccia camminare ancora un po' sotto la pioggia, e prendere un'altro autobus, andiamo a cena in un posto carino- gli disse cercando di capire quanto fosse stanco.

-portami dove vuoi noona- le rispose prendendole la mano e stringendola saldamente nella sua.

Greta intrecciò le dita nelle sue e sorrise.

Camminarono sotto lo stesso ombrello fino alla fermata, Jungkook non voleva saperne di lasciarla andare; quelli per lui erano momenti quasi irreali. Il semplice fatto di poter passeggiare con la sua ragazza tra le persone, senza aver paura di essere riconosciuto gli dava un sollievo pazzesco.

Alla fermata erano soli e la pioggia aveva ripreso a cadere più copiosamente, Jungkook fece voltare Greta verso di lui e le diede un bacio languido, sentendosi così libero faticava parecchio a trattenere i suoi impulsi.

-ragazzino, che avevamo detto dei baci in pubblico? vuoi che Namjoon mi ammazzi?!- lo rimproverò lei.

-Greta non c'è nessuno nel raggio di centinaia di metri e piove così forte che non si vede il palazzo dall'altra parte della strada... rilassati.- le rispose attirandola più vicina e circondandola con le braccia.

Greta si appoggiò a lui e nascose il viso contro il suo collo,il profumo di Jungkook si mescolava con l'odore della pioggia.

Dopo aver passato più di mezz'ora sull'autobus finalmente raggiunsero la zona del porto, quando scesero davanti alla loro fermata, si rallegrarono del fatto che la pioggia stesse praticamente smettendo di cadere.

Jungkook inspirò profondamente l'odore del mare, essendo come lei cresciuto in una città di mare, ne sentiva costantemente la mancanza, ed era difficile spiegare quel tipo specifico di mancanza a chi non era nato accanto al mare.

Costeggiarono il lungomare fino al pub.

Al loro ingresso lo sguardo di Jungkook venne immediatamente catturato dalla vetrata che dava sul mare, era stupendo; i tavoli erano tutti disposti accanto alle finestre così che una volta seduti si potesse avere come unico orizzonte quello del Mare del Nord ed il tramonto che in quel momento stava colorando il cielo.

-scegli un tavolo, vado in bagno un attimo- gli disse Greta.

Lui annuì e senza esitare andò a sedersi al tavolo che aveva puntato sin dal loro ingresso, era quello più lontano dall'entrata e con la vista migliore sul tramonto.

Mandò una ventina di foto sul gruppo che aveva con i ragazzi per gongolarsi un po' del fatto che lei lo avesse portato in un posto così bello e romantico.

Greta sentiva il suo stomaco chiudersi sempre di più ad ogni boccone che ingoiava, era la prima volta che si sentiva in quel modo e la sua fuga in bagno al loro arrivo era servita solo ed esclusivamente per chiamare Yoon e farsi ripetere che fosse una buona idea e di smetterla di agitarsi.

-noona stai bene? ti vedo strana- le disse ad un tratto Jungkook prendendole la mano preoccupato.

-ho un leggero mal di testa, tutta quella pioggia ed il vento freddo..- disse lei.

-finisco il dolce e rientriamo- disse lui.

-ma no... mangia con calma- disse guardolo infilarsi praticamente l'intera fetta di torta di mele in bocca.

-andiamo..- bofonchiò ed alzandosi dalla sedia.

-aspetta, porca puttana Jungkook, siediti- disse allora lei voltandosi per cercare quello che aveva preso per lui nella borsa.

Jungkook si risedette e la osservò interdetto mentre lei cercava qualcosa all'interno della sua borsa.

Lei gli allungò una piccola scatolina nera, le tremavano le mani, quella era una versione della sua noona che non conosceva, era nervosa.

Ed era bellissima per lui in quel momento.

Lo vide aprire la scatolina e sgranare i suoi occhioni più di quanto lei credeva fosse possibile riuscisse a fare.

E pochi secondi dopo due lacrime sfuggirono al controllo del maknae.

-non fare lo sciocco e smetti di piangere, penseranno che ti sto mollando- lo rimproverò lei scherzosamente.

-noona questo è l'anello di cui mi avevi parlato quella mattina?- le chiese asciugandosi velocemente gli occhi.

-il Claddagh, esatto- rispose lei.

Jungkook prese l'anello in mano e restò fermo ad osservarlo.

-allora... dove e come lo vuoi indossare?- chiese Greta nervosa.

Lui lo infilò sull'anulare della mano sinistra con la punta del cuore rivolta verso il polso.

-così lo si indossa se si è sposati- gli fece notare Greta, convinta che si fosse confuso.

-per me è come se lo fossimo- le rispose serio.

-ok, allora dovrò girare il mio- disse lei che aveva iniziato ad indossare il suo sulla mano sinistra da qualche tempo.

Jungkook le prese la mano e la strinse nella sua, avrebbe voluto fare ben più di quello, ma non erano soli in quel pub.

-torniamo verso casa?- le chiese con una luce diversa nello sguardo.

-torniamo- annuì Greta.

Presero l'autobus che li riportò su Princes Street, che era praticamente alle spalle del loro hotel. Jungkook le prese la mano e la trascinò verso la scalinata che portava alla passeggiata all'interno dei giardini. Il fatto che lei gli avesse regalato l'anello l'aveva completamente scombussolato, si sentiva euforico.

L'attirò tra le sue braccia con forse troppa veemenza dato che lei perse l'equilibrio rischiando una rovinosa caduta, e  le diede nuovamente un bacio.

-Greta io... io ti voglio sposare- le disse lasciandola incredula.

-non possiamo e lo sai- rispose pragmaticamente lei.

-lo so... ma io lo vorrei tanto-

-arriverà quel momento, devi solo avere pazienza, e poi io non vado da nessuna parte, ti ho detto che ti amo e prendo molto sul serio questo tipo di affermazione ragazzino.-

-promesso?- fece lui alzando la mano e porgendole il mignolo.

-promesso- ridacchiò Greta, intrecciando il mignolo con il suo.

Passeggiarono sotto le stelle, finché il freddo non iniziò a farsi davvero fastidioso e decisero di ritornare al loro alloggio; Jungkook provava una felicità che gli risultava faticoso comparare con altre cose da lui vissute in passato, sentiva di poter fare ogni cosa se lei era disposta a stargli accanto, ogni sogno nel cassetto gli sembrava improvvisamente più realizzabile che mai; si sentiva invincibile forse per merito anche della sua giovane età.

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